Come si ascolta la musica?
Meglio "pensare l' ascolto" o "sentire l' ascolto"?
Cos' è la musica: una sequenza ordinata di suoni? Una descrizione delle emozioni dell' artista? Una fonte di emozioni per l' ascoltatore?
No, nulla di tutto questo.
Scrive Tovey commentando Beethoven e Brahms:
«Il primo episodio [del secondo movimento dell’Eroica] è un normale trio in tonalità maggiore, che inizia in un’atmosfera di consolazione e per due volte esplode nel trionfo. Dopo, la luce si spegne e il tema lugubre fa ritorno … Successivamente fa il suo ingresso, finalmente, l’inizio di un nuovo messaggio di consolazione, ma esso svanisce e il movimento si conclude con un’ultima enunciazione del tema principale, i cui ritmi e i cui accenti sono completamente distrutto dall’angoscia. Qui segue [nel primo movimento della Prima Sinfonia di Brahms] un bellissimo passaggio preparatorio al secondo soggetto; un commovente diminuendo, che inizia rabbiosamente … e si ammorbidisce (nel mentre passa rapidamente attraverso delle tonalità molto distanti) verso toni di profonda tenerezza e pietà ….»
Tovey, Essays in Musical Analysis: Volume I, Symphonies, Oxford University Press
Scrive Kivy commentando Tovey:
"... quella di Tovey è una descrizione dove le qualità emotive vengono ascritte alla musica stessa, poiché la musica ha un proprio sentimento, che non è né quello del compositore, né quello dell’esecutore, né tantomeno quello dell’ascoltatore. Tovey, è chiaro, sa bene quale sia l’oggetto di cui egli presumibilmente sta parlando: non Beethoven, non Brahms, e nemmeno Tovey, ma la musica. Non è né Beethoven né Tovey ad essere consolato, trionfante, lugubre, completamente distrutto dall’angoscia. Solo la musica lo è. Non è né Brahms né Tovey ad essere commovente, arrabbiato, tenero, caritatevole. Solo la musica lo è. Ma una musica essere "distrutta dal dolore"? "Distrutto" è un aggettivo che può evocare molto bene sia il singhiozzo di un sentimento tormentato, sia la discontinuità, frammentazione della sintassi musicale. Vale a dire: ascoltiamo un brano musicale e lo descriviamo come "spezzato dal dolore", perché la sua struttura ci suggerisce una sintesi percettiva che trova in quella particolare declinazione emotiva la sua identità..."
Peter Kivy - Filosofia della musica. Un'introduzione. - Einaudi.
Direi che sia i freddi "formalisti" che i caldi "emozionalisti" sono sistemati.
D' altro canto sia la "struttura" che l' "emozione" mantengono un ruolo centrale, purchè si parli della prima in termini della seconda.
E la competenza dell' ascoltatore? Dove deve orientarsi?
Sulla struttura profonda delle emozioni, ovvero su cio' che le emozioni possono condividere con l' evento musicale.