lunedì 26 marzo 2018

La bestia legalista

Il diritto come volontà politica ci ha regalato la moderna tirannide statalista, la "bestia legalista" del Novecento ma soprattutto quell'eresia suprema in cui giustizia e legalità finiscono per coincidere.
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Diritto alla rivolta... contro la democrazia

Che una democrazia possa essere tirannica ce lo hanno insegnato tanti maestri, da Alexis de Tocqueville a Benjamin Constant fino a Gianfranco Miglio. Che esista un diritto a resistere alla tirannide ce l'hanno insegnato Confucio, Mencio, Lao-Tse, Tommaso d' Aquino, John locke, Thomas Jefferson, Henry David Thoreau, Leone Tolstoi, Martin Luther king, Gandhi e molti altri.
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La tirannia dei molti è la tirannia peggiore

Benjamin Constant, parlando della democrazia e dei suoi limiti, diceva che in un paese la tirannide è tanto più terribile quanto più numerosi sono i tiranni che governano contemporaneamente.

La Svizzera è avanti perché rimasta al Medioevo

Riccardo Mariani ha condiviso un post.
Copio da Guglielmo Piombini:
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Alcune frasi illuminanti tratte da un notevole articolo di Carlo Lottieri:
La società elvetica è ora incredibilmente ricca e dinamica ... Questo si deve a una serie di ragioni, in qualche modo tutte riconducibili al fatto che qui più che altrove l'Europa è riuscita a preservare le proprie radici medievali.
A Ginevra e San Gallo, a Zurigo e Lugano, lo Stato è giunto tardi e sempre in maniera alquanto imperfetta, così che individui e comunità sono stati in grado di preservare la loro originaria vitalità.
Un tempo, tutta l'Europa era in qualche modo "elvetica".
In Svizzera sembra davvero prendere forma l'aspirazione di ogni liberale: l'idea che la libertà si protegga solo grazie a una concorrenza istituzionale che ci permette di optare tra questa o quella giurisdizione e, in tal modo, obbliga i governanti a limitare le loro ambizioni di dominio.
Tutti i partiti governano insieme, ma l'opposizione c'è ed è incarnata dal popolo. Questo perché tutte le decisioni più importanti devono essere confermate dall'insieme degli elettori.
In terra, paradisi non ce ne sono, ma in questo piccolo lembo d'Europa la società è rimasta più solida e l'economia più dinamica perché il mito prefettizio e giacobino del potere centrale è stato sempre rigettato con successo.
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Nel cuore dell'Europa pulsa l'esempio di una società che ha sempre rigettato con successo il mito giacobino del potere centralizzato
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sabato 24 marzo 2018

Gianfranco Miglio disobbedienza civile

Che una democrazia possa essere tirannica ce lo hanno insegnato tanti maestri, da Alexis de Tocqueville a Benjamin Constant fino a Gianfranco Miglio. Che esista un diritto a resistere alla tirannide ce l'hanno insegnato Confucio, Mencio, Lao-Tse, Tommaso d' Aquino, John locke, Thomas jefferson, Henry David Thoreau, Leone Tolstoi, Martin Luther king, Gandhi e molti altri.

Il diritto come volontà politica ci ha regalato la moderna tirannide statalista, la "bestia legalista" del Novecento ma soprattutto all'eresia suprema in cui giustizia e legalità finiscono per coincidere.

venerdì 23 marzo 2018

L'inflazione della felicità

Cose imparate oggi sulla felicità delle persone.
Se sei soddisfatto della tua vita sentimentale, dei tuoi amici, dei tuoi colleghi e della tua famiglia dovresti essere soddisfatto della tua vita relazionale. In altri termini, il dominio globale dovrebbe essere determinato dalla sommatoria dei domini locali. Ma non per tutti è così, dipende dalla cultura di provenienza. Per il Giappone è così, per Colombia e USA, per esempio, esiste invece un fattore inflazionistico: la soddisfazione generale eccede la sommatoria delle soddisfazioni locali.
So-called “small societies” such as Amish communities and traditional tribal groups offer a unique opportunity to chart the conceptual territory of subjective well-being (SWB). First, these groups offer an alternative to standard cross-national comparisons that are so common in happiness researc...
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In difesa del banaltrismo

In difesa del “benaltrismo”

Il “benaltrista” è colui che di fronte ad un’accusa argomentata reagisce contro-attaccando, per esempio con un “… e allora tu l’altra volta…”. In questo modo ritiene di poter smontare cio’ che gli viene imputato. Se c’è qualcosa di scomodo il “benaltrista” cerca di stornare altrove l’attenzione. Descritto in questi termini appare indifendibile, eppure qui proverò proprio a difenderlo.
La mia tesi è che il “benaltrismo” goda di unacattiva fama immeritata.
La cattiva fama deriva dal fatto che trattasi pur sempre di una fallacia logica: non si puo’ criticare un argomento gettando sospetti su chi lo propone, bisogna entrare nel merito.
Se così è il benaltrismo diventa uno strumento retorico prezioso per smascherare l’insincerità e l’ipocrisia della controparte. Faccio tre esempi per spiegarmi meglio.
Esempio 1. Tizio parla di femminicidio chiedendo che si prendano al più presto provvedimenti, al che Caio opina che ci sono anche coppie in cui è “lei” che uccide “lui”. A questo punto Tizio puo’ reagire in molti modi che qui riduco a due: 1) fa notare che un rapporto 60/40 è comunque asimmetrico oppure 2) accusa Caio di “benaltrismo” dilatorio tipico di chi non vuole affrontare i problemi sul tappeto. Nel primo caso Tizio è un interlocutore onesto con cui vale la pena avere uno scambio, nel secondo è probabilmente guidato da secondi fini che possono essere l’ideologia guerrasessista o altro ancora.
Esempio 2 (fresco di giornata). A chi tira fuori la questione della Cambridge Analytics provate a dire “e che ne dici della tresca di Obama con Facebook?”. Se a questo punto scatta l’accusa di “benaltrismo” meglio non proseguire oltre la discussione poiché non si tratta di discussione ma di tifo politico.
Esempio 3. A chi sbraita in tono allarmista diriscaldamento globale facendo presente che il pianeta è a rischio e bisogna fare qualcosa, rispondete introducendo la possibilità di eventi altrettanto probabili e altrettanto distruttivi quali per esempio una futura guerra nucleare, una futura guerra biologica, l’impatto del nostro pianeta con un asteroide vagante, la possibile esplosione di vulcani, il contagio su scala planetaria di malattie imprevedibili, i pericoli dell’intelligenza artificiale e delle nanotecnologie, l’esplosione di stelle, il passaggio di una nube interstellare gelata, il collasso di sistemi complessi, i disastri dell’ingegneria genetica, la demografia minacciata da un crollo della fertilità, i disastri associabili all’agricoltura, i tentativi di riprodurre il Big Bang in laboratorio, la produzione di materiali pericolosi… A questo punto il vostro interlocutore comincerà con voi un’appassionante discussione sui rischi esistenziali  per meglio collocare nella lista delle priorità l’effetto serra, oppure, molto più probabilmente, vi manderà a quel paese con l’accusa di “benaltrismo sofista”. Dico “molto più probabilmente” perché chi abbraccia con ardore sospetto la causa del riscaldamento globale di solito o è in cerca di una nuova religione o di una via alternativa al socialismo.
***
Chi vuole aggiungere altri esempi? Tengo qui sotto aperta una lista da aggiornare.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

CULTURA DELLA PRUDENZA O DEL PIAGNISTEO?

Con la regolarità degna di un metronomo torna il lamento sul furto di privacy in rete. Personalmente sono scettico, non tanto sul problema, che esiste, ma sulla natura del lamento. Il motivo del mio scetticismo? Semplice: i mezzi per difendere la propria privacy già esistono. Certo, hanno un piccolo costo, ma cosa vuoi che sia per chi si mostra tanto terrorizzato da un simile pericolo? Allora mi chiedo se l’allarmismo derivi da una sana “cultura della prudenza” o da una stucchevole “cultura del piagnisteo”.
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Future Imperfect describes and discusses a variety of technological revolutions that might happen over the next few decades, their implications and how to deal with…
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In difesa del benaltrismo

Anche se il "benaltrismo" gode di cattiva fama ammetto di essere un fan di questa mossa retorica, di solito smaschera bene le persone insincere, ipocrite, motivate da secondi fini personali e/o ideologici piuttosto che dalla ricerca della verità.
Esempio di giornata. A chi tira fuori la questione della Cambridge Analytics provate a dire "e che ne dici della tresca con Facebook di Obama?".