lunedì 18 febbraio 2008

Potere & ricchezza

Dove si spiega come la ricchezza della contemporaneità sia in larga parte debitrice di quelle guerre che hanno dato il libero accesso ai mercati. Da qui la chiara e documentata provocazione: tra i commerci e la guerra non c' è poi tutta quella idiosincrasia che qualcuno vorrebbe che ci sia.

Certo, chi è legato con altri territori da una fitta rete commerciale, difficilmnte manderà a monte i suoi affari con una guerra. Ma chi invece deve aprirsi uno spazio commerciale laddove è escluso, spesso non esita a farlo con le armi.


Per un commento del libro vedi Sole supplemento Domenica, p.47 17.2.2008

Il colonialismo e le lacrime dei visi pallidi

A chi è realmente interessato a questi argomenti puo' essere utile sapere che giovedì 21 febbraio tornerà in libreria il famoso saggio di Pascal Brukner contro i miti del terzomondismo: Il singhiozzo dell' uomo bianco, Guanda. Un bel libro dove si ipotizza come l' Occidente abbia cercato di lavare le sue colpe occultando quelle dei Paesi emergenti, un riflesso condizionato un po' infantile ma ancora molto diffuso. In realtà non esistono popoli innocenti ed eletti, ma solo regimi più o meno liberi e democratici in grado di correggere i propri errori. E a tal proposito bisogna pur dire che alcune forma di colonialismo, soprattutto quello britannico, contribuirono all' innesto di certe soluzioni istituzionali tipiche della democrazia.

Mappa sulle personalità da "forum libero"

"E' la volontà di sospendere le proprie coscienze, il rifiuto di pensare; non la cecità ma il rifiuto di vedere, non l' ignoranza ma il rifiuto di sapere!"

Ayn Rand, Atlas Sgrugged -


Diana, mi hai attribuito l' idea di considerare la popolazione forumistica un ensemble di minus habens. Ma in realtà non è questa la mia recriminazione, non voglio affatto tacciarli di stupidità, la mia opinione è altra.

In generale non penso che si frequenti il forum per arricchirsi o per assorbire il contributo altrui. Si va sul forum per esprimersi.

Noi abbiamo delle credenze. La cosa più naturale è considerare queste credenze come mezzi utili attraverso cui inseguire i nostri obiettivi. Ho invece la netta impressione che, in molti casi, il nostro vero obiettivo stia proprio nel coccolare le nostre credenze, nel nutrirle, e il miglior alimento che possiamo fornire loro consiste nell' esprimerle ad alta voce e ad una quanto più vasta platea.

Se questo è vero, poter scoprire le loro debolezze attraverso il confronto non è affatto un arricchimento per noi, bensì una minaccia da evitare. La verità per noi deve diventare secondaria. Diventa invece prezioso un luogo dove le si possa esprimere SENZA COSTI.

Il forum libero è un luogo del genere: non sono tenuto a scommettere sulle mie credenze, non sono tenuto a pagare per accedere e usufruire del servizio. L' unico costo reale e inevitabile è l' attacco che posso ricevere, la mia reputazione puo' essere intaccata e cio' mi procura sofferenza. Per proteggermi e minimizzare questo costo che di per sè è gia basso, cerco uno scudo, cerco un gregge in cui intrupparmi.

Da queste premesse traggo alcune conclusioni: dovendo seguire un forum libero, cioè un forum che minimizza i costi di accesso e bandisce ogni forma di scommessa (...put money where mouth is...), un forum presumibilmente frequentato da chi vuole "esprimersi" e non da chi vuole confrontarsi, l' unica speranza risiede nelle minoranze. L' individuo di minoranza segnala la sua disponibilità a pagare un prezzo, per altro minimo, per cio' che dice.

Come vedi quindi la "stupidità" non c' entra granchè, i bisogni di cui ti ho parlato e che minano ogni discussione, possono allignare anche in persone intelligentissime e sensibilissime.

Ciao.

sabato 16 febbraio 2008

Il welfare fa bene ai feti?

In una discussione forumistica Diana sembrava elogiare i copiosi benefits di cui puo' usufruire la donna svedese. Questi aiuti sembrano una buona spiegazione delle percentuali di accettazione più elevate di feti malformati o con malattie. Invitavo però Diana a prendere con le molle il caso svedese:


[Su questi argomenti tutto è concesso ma per favore lasciamo perdere la Svezia, ovvero il Paese che la sterilizzazione coercitiva per individui "problematici" e l' eugenetica, ma quella alla Mengele che nessuno ha difficoltà a riconoscere come tale, l' ha praticata più o meno di nascosto fino agli anni ottanta]


La discussione proseguiva con questo intervento.


Vedi Diana, il tuo ragionamento sembra filare: se accudire un figlio malato è costoso e QUALCUNO condivide con me quel costo, io sopporterò meglio la pena di questo compito e sarò più disposto ad assumerlo. Senonchè assumi la "mentalità eugenetica" come una variabile esogena, come qualcosa che appartiene agli svedesi perchè nell' insondabile profondo dei loro cuori si annida un demone perverso. Ma forse non è così, forse esiste una spiegazione. Te ne offro una, la più diretta.

Se mangio tutti i giorni patatine fritte e fumo 100 sigarette al giorno, prima o poi la mia salute ne risentirà. Si ritiene corretto che un sig. QUALCUNO mi aiuti nell' affrontare questi problemini. Ma i problemini diverranno presto problemoni e l' aiuto richesto sarà oneroso, al punto da incidere profondamente sul bilancio del signor QUALCUNO. Chi non vede la via spianata attraverso la quale il sig. QUALCUNO sarà in grado di tamponare i passivi che lo opprimono? Ma è semplice, chiara e anche corretta: QUALCUNO si arrogherà il diritto di prescrivermi una dieta e uno stile di vita. In più, poichè QUALCUNO s' impegna ad occuparsi in futuro anche dei miei figli, farà lo stesso con loro finchè sono piccoli e recuperabili. Ed eccoci armoniosamente approdati alla dieta di Stato, pardon, di QUALCUNO.Questa è in gran parte la via attraverso la quale un Paese democratico (unico caso) come la Svezia è arrivata alle pratiche eugenetiche. Siccome QUALCUNO si era impegnato a fornire il suo appoggio a tutta l' umanità bionda dalla culla alla tomba, costui si è presto ritenuto in diritto di plasmare quell' umanità affinchè l' impresa che si era prefisso risultasse la meno costosa possibile. L' eugenetica non piove quindi dal cielo, è filiazione legittima di questo genere di umanitarismo. Tra il rischio di aborto imposto e quello volontario, preferisco ancora il secondo.

...[ tra parentesi vorrei dire che la stessa dinamica si innescò a proposito del meraviglioso ed efficiente welfare nazista - quello dove nessun (ariano) veniva lasciato indietro. Eugenetica a tutto spiano, e in più dei pagatori supplementari: gli ebrei, prima tassati, poi tartassati, poi espropriati, poi deportati. Infine, affinchè la povertà ariana fosse completamente debellata, si andò alla ricerca di altri popoli da opprimere]...

La mia posizione è questa: in una società è pur necessario garantire un minimo a tutti, una rete che raccolga chi cade sotto una certa soglia. Cio' non toglie che in una società del genere la condizione di molti, per eventi più o meno fortuiti, possa peggiorare anche di molto. Probabilmente, perlomeno da un punto di vista economico, la condizione di chi si trova ad avere un figlio malato peggiorerà e non di poco, e questo nonstante i doverosi aiuti e le garanzie di cui parlavo prima. Si spera che questo peggioramento possa essere compensato dalla capacità di accogliere un imprevisto e dalla gioia di avere un figlio, e nemmeno quella gioia piove dal cielo, la cultura potrebbe c' entrare. E la cultura dello "scatto di anzianità", l' unica in cui veramente siamo immersi tutti dagli anni sessanta in poi, c' entra in negativo.

venerdì 15 febbraio 2008

Stipendi italiani

Con parole icastiche Giavazzi tratteggia la condizione degli stipendi italiani isolando tre cause degne di nota per spiegare la loro debolezza.

"...in Italia i salari sono, in media, del 30% inferiori rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna. Ma questa differenza non è equamente distribuita. È più ampia per i giovani e si restringe via via che passano gli anni: a 55 anni scompare perché i nostri salari crescono con l'età più rapidamente che nel resto d'Europa. In altre parole, in Italia l'anzianità è più importante del merito nel determinare la progressione di carriere e stipendi. Chi proporrà l'eliminazione degli scatti di anzianità — a cominciare dai contratti dei dipendenti pubblici...

...Rimane il fatto che il livello medio dei salari è più basso che altrove in Europa. In parte questo riflette un premio di assicurazione: un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato è di fatto illicenziabile e il mancato salario è un prezzo che egli paga per «assicurarsi» contro il rischio di licenziamento...

...Il divario tra i salari italiani ed europei è dovuto anche a una minor produttività. Produttività significa efficienza, ma anche innovazione..."


Direi che, aggiungendo una considerazione relativa alla necessità di una contrattazione decentrata, il problema puo' dirsi correttamente inquadrato.
add1: qualche fatterello

Quanto rende educarsi?

In attesa di un lavoro pubblicabile che abbia per oggetto le minoranze, su fronti opposti si schierano Caplan e Harfort. Nel frattempo godiamoci il loro ragionamento.

Il potere della musica...brutta

Non solo Reagan e Wojtyla

"...Come Savonarola fu tra i più sensibili ricettori della grande arte fiorentina, allo stesso modo la burocrazia Sovietica produsse alcune sottili analisi della musica rock. Costoro capirono perfettamente le implicazioni di una musica che a loro appariva pro-capitalista, pro-commerciale, pro-individualista, pro-consumista e ostile al controllo sociale tanto auspicato dall' apparato socialista.

In Cecoslovacchia, il governo di allora concluse che il punk-rock non era altro che uno strumento manipolativo attraverso cui le società capitaliste istillavano il proprio messaggio nella gioventù rossa. E, infatti, i cittadini oppressi che amavano il punk rock erano anche quelli che più agognavano a stili di vita tipici dell' occidente. Il ruolo chiave della musica rock nel diffondere le idee del blocco capitalista fu confermato a posteriori da molti dissidenti.

John Lenon, che si auto-proclamava un collettivista, in realtà fornì una delle più formidabili campagne a favore del sistema economico in cui viveva. D' altronde è noto, e non è un' ironia, che nelle catene dei magazzini Nordstrom venisse fatta ascoltare ai clienti per invogliarli all' acquisto, una versione Muzak del supposto inno "comunista" di Lenon, Imagine.

Chi vede nero giudica la musica classica come portatrice di robusta salute culturale e il rock come prodromo al collasso sociale. Eppure i fatti suggerirebbero l' opposto. Le radici della musica classica, il genere favorito da chi scorge nella modernità solo la parte più degradante, affondano in quelle società che più tardi, nel XX secolo, ci regalarono il Nazismo e la seconda guerra mondiale. Sarebbe assurdo incolpare Mozart o Mahler di aver creato inconsapevolmente un Hitler, sta di fatto che non si vede alcun solido legame tra il diffuso supporto nei confronti della musica classica e la salute culturale di una popolazione. In realtà sappiamo pochissimo intorno alla musica più appropriata per fornire solide basi sociali. Sappiamo tuttavia che una società consumistica e libera offre terreno fertile alle musiche centrate sull' interprete e sul suo talento (rock, jazz...), fenomeno visto sempre con sospetto laddove il controllo sociale è molto più stringente..."

Tyler Cowen, In Praise of Commercial Culture.

mercoledì 13 febbraio 2008

Sulla questione della preghiera agli ebrei

Accettare le ovvie proclamazioni di "superiorità" da parte dei rappresentanti di una certa religione e l' ovvio desiderio di "convertire" il proprio prossimo, è essenziale per poter parlare di tolleranza tra religioni. Le cose da evitare sono ben altre. Nelle parole che seguono mi ritrovo abbastanza.

"...è importante garantire il diritto di credere nella verità della propria fede. Come ha affermato il rabbino David Berger, purché i cristiani non denigrino l’ebraismo hanno il diritto di affermare che l’ebraismo sbaglia attorno a questioni centrali come quella della divinità di Gesù; poiché è valido il diritto simmetrico. Essi – osserva Berger – hanno anche il diritto di aspirare a che gli ebrei riconoscano la divinità di Cristo alla fine dei giorni e di affermare che la salvezza è più difficile per chi non è cristiano. Secondo Berger, la posizione ratzingeriana, in quanto evita un “doppio standard”, è più rispettosa per l’ebraismo di molte altre. Al contrario, secondo il rabbino Laras riaffermare che la verità sta in Gesù Cristo implica lo screditamento dell’ebraismo come fede fallace. Ma, se la Chiesa riconosce che l’ebraismo è la base solida su cui poggia il Cristianesimo, non si può negarle di ritenere che il cristianesimo costituisca un passo in avanti, come non si può negare agli ebrei il diritto di rifiutare tale passo. Proprio in quanto la questione della divinità di Gesù è il nodo cruciale di divergenza, è su di essa che si misura un dialogo franco e onesto, come quello tra Benedetto XVI e il rabbino Neusner. Invece, posizioni come quella di Laras servono soltanto a dare argomenti a chi sostiene che le religioni sono intrinsecamente intolleranti e non riescono a parlarsi se non imponendo all’interlocutore di piegarsi al suo punto di vista o, nel migliore dei casi, di tacere le divergenze in quanto offensive. Dice Laras: cosa succederebbe se gli ebrei trattassero in modo simmetrico la fede cristiana? Lo fanno. Lo facciamo. Non ho bisogno di insegnargli che le preghiere ebraiche sono (inevitabilmente) intrise della convinzione di possedere il vero e la vera elezione..."

Un DeLong misesiano

Contro il mainstream gli estremi si toccano.

La blogosfera dà ragione ad Hayek o ad Habermas?

Forse a nessuno dei due.

Imprenditori, poveri e contenti

Vanno in crisi i fondamenti teorici degli studi di settore.

"...recent research on entrepreneurs that apparently surprises some people. A key finding is that the median entrepreneur makes little money but is quite happy. As William Baumol has pointed out--other economists would, too--this is perfectly predictable under the economic theory of compensating differentials..."

Subprime e bad government

Stan Liebowitz explains how the subprime mess was fostered by bad government research and a bad law.

Come seleziona i suoi pazienti la sanità universale

Il mercato, si sa, puo' fallire, e quando fallisce in materia di sanità sono c.... amari. Però:

"...the unavoidable fact of scarcity means that every society must choose an allocation mechanism. Markets are sometimes "unfair". If you don't have enough money, you can lose out. On the other hand, if you don't have enough, you usually have at least some chance of getting more..."

Laddove invece si vuole garantire tutto e subito a chiunque la selezione puo' essere molto più stramba.

lunedì 11 febbraio 2008

La classifica dei più indebitati

Household debt as a percentage of disposable income:

Denmark 260%
Netherlands 246%
New Zealand 181%
Australia 173%
United Kingdom 159%
Ireland 141%
United States 135%
Sweden 134%
Japan 132%
Canada 126%
Germany 107%
Spain 107%
Finland 89%
France 89%
Italy 59%

Ai libertari non costa granchè arrendersi al paradigma corrente del GW

Lo spiegano bene quelli del Prometheus.



"...the denial of global warming's existence, from the perspective of the free-market advocate, is foolish. If global warming indeed exists, the solution will be the same as the solution to other well-established negative environmental externalities - technological development toward cleaner, more efficient technology. If it doesn't exist, the market would still move in an identical fashion to combat the other (proven) environmental cancers. Technological development will answer the question of how much global warming is controlled by man, not Al Gore and his lame movies..."


"...First of all, we support an income tax cut to accompany the carbon tax, in order to soften its impact on Americans. Second, the carbon tax is required in order to make polluters pay for the true social cost of their CO2 emissions - simply assessing compensation for the best estimate of the damage to their fellow citizens' property. Unlike every other tax, this isn't some arbitrary levy to fund unnecessary bureaucracy. It's about making people pay for the harm they cause everyone else - the Golden Rule in its purest form..."


Riassumendo: oltre alla carbon tax per chi supera certe soglie, verrebbe introdotta una credit carbon tax per chi sta al di sotto sotto. Si potrebbe porre come condizione l' invarianza del gettito. Insomma, in presenza di cartolarizzazione dei crediti fiscali saremmo in presenza di un canonico cape and trade.

add1: una difesa della carbon-tax in rapporto al cape and trade. Quest' ultimo potrebbe limitare in eccesso le emissioni.




add2 anche i liberisti di IBL privilegiano la carbon-tax sul cape-and-trade. L' incertezza è decisiva.

"...i costi di informazione, e con essi quelli di controllo e di enforcement, sono dunque molto elevati. Non solo: definire standard tecnologici o di performance, in questo caso, è molto complicato, in quanto non tutti i processi possono raggiungere gli stessi risultati. In alcuni casi è tecnologicamente ed economicamente possibile perseguire delle riduzioni dei consumi o delle emissioni, o esistono alternative; in altri casi ciò non accade. La mole delle incertezze scientifiche e la proiezione necessariamente di lungo termine delle politiche – che dovrebbero tener conto del progresso tecnologico – moltiplicano i rischi di un fallimento della regolazione. La discrezionalità che sarebbe, in questo caso, indispensabile rappresenta una forte tentazione per i rent seeker e rende pressoché certo il verificarsi di fenomeni di cattura del regolatore..."

"...dal punto di vista istituzionale, la creazione di un mercato delle quote di emissione come l’Ets – destinato a un grado di complessità e inclusivitàcrescente – implica un impegno, cioè una mobilitazione di risorse per la gestione e ilmantenimento delle necessarie infrastrutture amministrative, ben superiore a quello diuna carbon tax..."


add.3. Carbon-tax o cape and trade? Il dibattito prosegue.

Alesina minaccia la civiltà democratica?

La tassa sul "genere" minaccia la nostra civiltà giuridica? Per Gilles Saint-Paul sembrerebbe proprio di sì. Mankiw fa finta di non capire e si chiede come mai.

Voglia di povertà

Quando guadagnare meno conviene.

Causalità statistiche

James Heckman.


"...This paper presents the econometric approach to causal modeling. It is motivated by policy problems. New causal parameters are defined and identified to address specific policy problems. Economists embrace a scientific approach to causality and model the preferences and choices of agents to infer subjective (agent) evaluations as well as objective outcomes. Anticipated and realized subjective and objective outcomes are distinguished. Models for simultaneous causality are developed. The paper contrasts the Neyman–Rubin model of causality with the econometric approach..."

Chi batte tutti nella lotta alla disoccupazione?

Svizzera e Nuova Zelanda.

Chi sono i più poveri d' Europa?

Gli scandinavi.

"...A study by international accounting firm KPMG reported that when disposable income was adjusted for cost of living, Scandinavians were the poorest people in Western Europe..."