venerdì 15 febbraio 2008

Stipendi italiani

Con parole icastiche Giavazzi tratteggia la condizione degli stipendi italiani isolando tre cause degne di nota per spiegare la loro debolezza.

"...in Italia i salari sono, in media, del 30% inferiori rispetto a Francia, Germania e Gran Bretagna. Ma questa differenza non è equamente distribuita. È più ampia per i giovani e si restringe via via che passano gli anni: a 55 anni scompare perché i nostri salari crescono con l'età più rapidamente che nel resto d'Europa. In altre parole, in Italia l'anzianità è più importante del merito nel determinare la progressione di carriere e stipendi. Chi proporrà l'eliminazione degli scatti di anzianità — a cominciare dai contratti dei dipendenti pubblici...

...Rimane il fatto che il livello medio dei salari è più basso che altrove in Europa. In parte questo riflette un premio di assicurazione: un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato è di fatto illicenziabile e il mancato salario è un prezzo che egli paga per «assicurarsi» contro il rischio di licenziamento...

...Il divario tra i salari italiani ed europei è dovuto anche a una minor produttività. Produttività significa efficienza, ma anche innovazione..."


Direi che, aggiungendo una considerazione relativa alla necessità di una contrattazione decentrata, il problema puo' dirsi correttamente inquadrato.
add1: qualche fatterello