venerdì 30 ottobre 2009

La più innamorata del mondo

La sera che comprai il libro di MC.


Durante lo shopping la scorsi tra polveri vellutate che occhieggiava dal fondo di una cieca feritoia cartacea.
Nidificava quieta senza cipria nè lacche, reclinata languidamente verso un tomo suo compagno di scaffale.
Ero all' ultima vetrina, all' ultimo minuto commerciale della settimana. Le sette e mezza del Sabato sera.
Per quanto male in arnese (sembrava piuttosto "usata"), da quell' anfratto inaccessibile, la "scienziata del riserbo" si smentì sciorinando una moina che mi fece gemere in tutte le giunture.
Intanto, dalla Cassa, un Bravaccio del Libraccio in piena Febbre del Sabato Sera ci lumava palleggiando lo sguardo ansioso tra noi, lo Swatch e l' ingresso.
Decisi di affrontarlo, ci volle poco, con 3,5 euri ottenni di passare la serata con Marina la Russa, ero ufficialmente autorizzato a fendere la fitta siepe di spine che la circonda a protezione.
Chiusa la transazione, il tempo per lei di mettersi un po' in ordine pettinandosi le pagine, definendo gli inchiostri...e prendemmo alla cieca, uscendo come pula soffiata per le srade dalla saracinesca che sbatteva.
Allo sbaraglio, a rompicollo, allo stordimento, a vuoto...
Fin da subito, poichè lo sguardo era più grande degli occhi, fu necessario spalpebrarsi per guardarsi meglio nel vivo dell' animo. Con Marina la Russa va così.
Fin da subito, poichè i gesti erano più ampi delle braccia, fu necessario smembrarsi per comunicare meglio l' intimità. Con Marina la Russa funziona così.
Non so da voi (12 Novembre), ma qui un' uggiosa serata autunnale senza nome trasfigurò in una notte di canicole. Investito da brividi afosi contavo sul suo fresco palmo per mitigare le contagiose febbri.
Ancora non mi spiego una simile saturazione di energia elettrica in assenza di cavi nei paraggi.
Poi la Poetessa prese la Parola.
E la Parola ci portò lungo un baratro senza ringhiere.
Dapprima si scatenò la complicità tipica di chi rompe insieme le regole, che birichini! Imbrogliavamo le carte, baravamo sui conti, rubavamo sul peso.
Violavamo tutto pur restando miti e mansueti come foglie d' insalata.
Al momento giusto la spinsi nel portone giusto e quando le scale terminarono di scricchiolare entrammo in casa.
Lì potei s(f)pogliarla delle sue carni residue e avvolgermi nel calore odoroso della sua Serra Cartacea.
Tattica: la feci sognare un po' - ci volle poco, parte subito la Russa - in modo da poter frugare meglio nell' anima fitta di ferite e misteri.
Figurati te che al primo profondo fischio dell' uccello mattutino, nell' ora che manca sui quadranti, quando il sonno è più Santo che mai, io ero ancora lì, incastrato in un rosato mucchio di corpi senza carne, tutto sospiroso e con l' occhio a palla.
Naturalmente, fin dal giorno dopo, non mancai di relazionare il mio migliore amico (noi ce le scambiamo!).
La presentai senza reticenze come si conviene: la Russa più innamorata del mondo, Marina Cvetaeva.
Amante perfetta non lascia tracce, non proietta ombre, scompare da tutti gli specchi, si disfa senza ceneri residue, mai un bigodino, fuoriesce da ogni orizzonte, non perde capelli, sussurra fantasmatica...
...la sua posologia è singolare: da sfogliare/spogliare nottetempo, preferibilmente negli ispirati week end novembrini.
Al mio migliore amico l' ho caldamente consigliata. Mi permetto di consigliarla anche a voi.

giovedì 29 ottobre 2009

Circoncisione e infibulazione

Caplan sul tema.

Le due pratiche vengono respinte e considerate abusive: mancano buone ragioni.

Ma la ragione religiosa non puo' considerarsi buona?

Ammettere la circoncisione e respingere l' infibulazione è possibile solo gettando alle ortiche il relativismo culturale.

E il libertario che fa? Lascia libertà?

Non riesco a prendere una chiara posizione, specie se si da' corso a queste pratiche animati da un amore in buona fede per i figli. In questi casi non vedo come poter respingere la soluzione liberale.

Inutile, quando ci sono di mezzo i bambini, il liberale va sempre in crisi.

Dawkins e il creato

Per l' inglese Dio ha chiuso. Ormai disoccupato deve liberare il campo al più presto:

Evolution is God’s redundancy notice, his pink slip. But we have to go further. A complex creative intelligence with nothing to do is not just redundant. A divine designer is all but ruled out by the consideration that he must be at least as complex as the entities he was wheeled out to explain

Landsburg si acciglia:

But Darwinian evolution can’t replace God, because Darwinian evolution (at best) explains life, and explaining life was never the hard part. The Big Question is not: Why is there life? The Big Question is: Why is there anything? Explaining life does not count as explaining the Universe.

Il discorso si fa serio e l' inglese non demorde:

D.: Making the universe is the one thing no intelligence could do, because an intelligence is complex—statistically improbable —and therefore had to emerge, by gradual degrees, from simpler beginnings.

Qui non seguo più L. e se voi colete farlo linkatevi più sotto. Io mi astengo poichè L. segue fin troppo D. e condivide con lui l' espressione "making the universe" nel senso di assemblare. Ma l' universo è costruito o creato? E' un bricolage o una creazione ex nhilo? Poichè un Cristiano - ma non solo lui - compie la seconda opzione, il seguito dell' argomento decade. Lo scienziato non coglie questa differenza fondamentale e inferisce in modo all' apparenza scorretto. La complessità divina non è dunque del genere di quelle osservabili poichè noi non assistiamo ad alcuna creazione quaggiù. Taciamo agnosticamente dunque sulla struttura e teniamoci la dimostrazione dell' esistenza.

"Esistere", ecco il verbo che gli atei dovrebbero togliere di mezzo per convincerci. Purtroppo per loro la parolina sembra godere ancora di buona salute.

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Sfruttamento minorile

Infant industry' argument has been a pretext to protect inefficient industries for over 200 years.

La Beltà delle donne comparisce la sera

Volendo concedere un libro alla Morante, mi sono risolto per "L' isola d Arturo" relegando eventualmente alle dolcezze della vecchiaia "La Storia". Scelta felice!

Strano che da un pennino femminile sgorghi una potente quanto inattesa apologia del Patriarcato e delle sue ragioni. Ma le ragioni in realtà sono flebili e sfumano quasi subito risolvendosi in bellezza, unica vera "ragione" residua. E in tanta bellezza, la bellezza del ruolo femminile - sapientemente incastonato nell' articolata struttura oppressiva - rifulge facendole sembrare tutte Madonne che tramutano la Morte in un travestimento. Quelle donne sono invece solo Madri, ovvero la nostra prima e indimenticabile compagnia.

L' uomo - unico essere autorizzato ad uscire di casa, bambino in difficoltà tra i flutti di una vita attiva che è chiamato a vivere da solo - conosce a fondo una sola elaboratissima arte: quella di chiedere aiuto. Lo fa nei modi più disparati e strani, ricorrendo ad una fantasia pittoresca quanto ignorante.

Solo la preziosa conchiglia dell' orecchio femmineo puo' echeggiare e percepire l' ingiunzione, solo un muliebre talento puo' decodificare l' esse o esse.

E' un mondo che pullula di marmocchi travestiti da grandi, tutti smaniosi all' apparenza di accaparrarsi l' odio di lei con occhiate bellicose. La cattiveria si fa immaginifica per offenderla più in profondità. La crudeltà s' ingegna per sorprendere e deturpare la passività accogliente dei grembi.

Insopportabile per noi ragionatori quell' amore non perturbato da alcun pensiero.

Irritante la presenza di tanti motivi d' infelicità, tutti resi irrilevanti da un empito misterioso.

Fastidiosa quella bontà automatica, indifferente quanto la bellezza del fiore notturno. Una bellezza che comparisce la sera e si svela del tutto solo violandola.

Intollerabili quei seni che danno solo latte cristiano e convertono creature ombrose, creature cresciute inventando parole selvatiche mentre poppano latte caprino.

Che rabbia quella debolezza sempre opposta e che ci impedisce di sfogare al meglio la nostra ira! L' unica via d' uscita consiste nel colpire di rimbalzo.

Non aspettarmi più! E soffri il colpo che m' infliggo.

Non scaldarmi più. E vergognati per l' azione che mi degrada.

Non rincuorarmi più. E soccombi alla sciagura che mi attinge.

Non cucinarmi più. E piangi la sventura che mi procuro.

Non accudirmi più. E disperati alle mortificazioni che m' intaccano.

"Perchè non ti vergogni di me! Voglio che ti vergogni di me!".

Ricordati che da vecchia mi chiederai il pane e ti darò un sasso. Ti colpisco, e grazie al disonore mi metto in salvo.

Voglio salvarmi dal vizio della tua santità e tornare a respirare con i miei polmoni in un mondo freddo, liberato dalle pastoie del sentimento.

E' un inferno essere amati da chi non ama nè la felicità, nè la vita, nè se stesso ma solo te. Donne, tacete, non opinate, se dite ancora una parola vi ammazzo... non mi servite... l' amore delle femmine è il contrario dell' amore... vi lascio volentieri a quei disgraziati che sono liberi solo la Domenica... mi sdoganate l' impropero per il solo fatto d' ingombrare l' aria... guardate come vi guardo, vi guardo come il dotto guarda l' ignorante... occhi bassi quando vi leggo il Codice della verità Assoluta... io sono scandaloso, ricordatevelo sempre, ficcatevelo in testa... e adesso che ore abbiamo fatto con tutta sta tiritera, guardate l' orologio al mio polso... non tengo voglia di alzare il braccio...

Una Madre in declino non capirà mai che la bellezza di noi Figli è impermeabile e rifugge il suo sfacelo, che accostare le due cose produce scintille mortali per entrambi. Ma da quell' amore, eterno parassita, nulla scampa. Se piove, nel suo pensiero è pioggia che ti bagna; se boffa, è vento che ti sferza; se rischiara, è sole che ti essica. Scappa pure lontano, sarà sempre vicino a te, sarà sempre incinta di te.

Sazio di negazioni, il bambino fanfarone impartisce i suoi ordini contraddittori e scoordinati con voce soffocata dal piacere d' infierire. Lei tace ed esegue scevra d' insubordinazioni, sa a memoria che quando tutto venne stabilito lei non era presente; è appena nata e, inoltre, è nata stupida come solo una donna puo' esserlo. Un simile destino d' ignoranza eterna non puo' avere l' ardire di scancellare leggi sacre confitte nel nostro cuore come piloni a sostegno di pianeti gravosissimi. Solo un' ombra leggera d' interrogazione stupefatta è consentita.

Non resta che la fatale semplicità dell' inazione peritosamente descritta una volta per tutte. Non resta che la concavità dell' accoglienza geometricamente misurata da goniometri professionali.

La società patrircale è resa quale barca con timone saldamente retto dalla callosa e virile mano maschile. Le sue ragioni e le sue rotte sono Sacramenti da non dibattere. Ma pur sempre barca che naviga in un mondo dove la donna è vento, mare, notte e tutto. Vento che incoraggia, mare che agevola, notte che giustifica (occultando); e poi Tutto: proscenio colossale che regge e osserva impietosito il beccheggio e il rollio della barchetta alla deriva.

Ora, non fraintendetemi: mai mi convertirò ai "bei" tempi andati. Ma proprio questa repulsione mi aveva impedito di capirli. Strano e bello, poi, che l' illuminante spiega provenga da una delle poche donne italiche inserite di diritto nel solco della grande letteratura. E pensare che il fantasma aleggiante di una "quota rosa" che potesse schizzarla col suo fango mi stava facendo perdere qusto autentico talento. Ah... i dannosi effetti collaterali dell' azione affermativa!

***

Un libro da leggere, dunque, raccomandato soprattutto ai lettori miopi, a chi reca nel corpo il prezzo della sua passione: quando la qualità della scrittura si mantiene alta e costante, il principiante cessa quasi subito di percepirla; quando la tensione non si allenta, il neofita s' imbambola come su una vetta senza ossigeno. Che spreco. Alla larga.

mercoledì 28 ottobre 2009

Ve la cantano e ve la suonano

Scommetto che in passato avete buttato giù il testo (in inglese) di una potenziale canzone a cui manca solo la musica e l' interprete giusto. Bene, tiratelo fuori dal cassetto e connettetevi...

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Difesa della EMH

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Zingales contro il Glass-Steagall Act

Motivi:

1) alza il costo del credito;

2) la crisi viene dalle banche d' investimento, non da quelle commerciali;

La distinzione che conta non è quella tra banche d' affari e banche commerciali, ma tra banche "too big to fail" e le altre.

(24 ore 20.10.2009 "C' era una volta il senatore Glass)

Qualcosa batte in testa

L' emicrania si approssima... rullano i tamburi nella parte di sotto... spuntano le tribù di pensieri che sempre accompagnano il tuo ingresso nel proscenio... Mentre la terra risuona dall' interno... percossa e cava... vivente timpano... cerco la mia medicina, era al sicuro in cassaforte... e se questi giri di serratura non finissero più?... e se dovessi stare qua fuori a girare per sempre la chiave scortato dall' ansia?...

Ah... i preti di una volta!

Se la Fiat, nonostante tutti gli aiuti e le protezioni avute, come ogni altra impresa industriale andasse male, e io fossi qualcosa nel governo italiano, sequestrerei tutti i beni degli azionisti della Fiat e di tutte le società alle quali partecipa la Fiat per far fronte al disastro, manderei in galera tutti i responsabili del fallimento e metterei l’impresa in mano ad abili liquidatori. La nuova Fiat verrebbe su sana e valida, senza debiti e senza creditori. Quegli operai licenziati dovrebbero essere messi alla pari dei disoccupati, per i quali lo Stato provvede nei limiti delle sue possibilità, curando che nessuno muoia di fame, ma chiarendo che nessuno possa avanzare diritti contro lo Stato. Questo atto di politica risanatrice porterebbe certo la ribellione dei sindacati, il voto di sfiducia dei deputati, la crisi ministeriale, ma sarebbe l’inizio dell’apertura degli occhi degli italiani che non vedono verso quale disastro si va incontro, ammettendo a priori che nessuna impresa importante debba fallire...


don Luigi Sturzo

lunedì 26 ottobre 2009

E' facile essere più buoni...

... basta essere più profumati (qui e qui).

Le questioni in ordine crescente di interesse: 1) è vero? 2) perchè per molti non puo' essere vero a prescindere?

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The best 3:53 clip in game show history

Economia, lezione numero 1: la gatta morta.




sabato 24 ottobre 2009

Diseguali di fronte alla legge?

Non so se la domanda sia troppo scontata o troppo impervia. Di sicuro, pur essendo fondamentale, sembra continuamente elusa.

Perchè la privacy dei cosiddetti "personaggi pubblici" dovrebbe valere meno rispetto a quella degli altri cittadini?

venerdì 23 ottobre 2009

RAZZI-AMORAZZI

Per quanto il fumetto non mi abbia ancora regalato emozioni profonde, capita che lo legga con sincero godimento. Mi piace la Satrapi, mi piace lo Spiegelman di Mause ma il mio favorito è Love & Rockets. Non so se qualcuno conosce Maggie (meccanica specializzata in razzi), Hopey (punk a tempo pieno), Luba (lottatrice di wrestling), Penny Century (giornalista in carriera) e compagnia cantante. Se apprezzi il disegno dai tratti nitidi e puliti (stile "ligne claire" alla Tin Tin) qui ce l' hai. Ma la cosa più bella è che chi trova surgelati i fumetti di quel genere non ha proprio nulla di cui preoccuparsi. La variante proposta infatti non è priva di movimentazioni fresche, fantasiose e mai traumatiche, sia nel tratto del singolo disegno che nell' impaginazione delle varie scene. Sono storie corali, non c' è un vero protagonista, i protagonisti sono le ragazze che si arrangiano. Questo fumetto è pieno di ragazze che si arrangiano alla grande. Per chi non lo sapesse è uno spettacolo commovente vedere in azione una ragazza che si arrangia. Tanto per dare un' idea: sono tipe che languono d' amor avvitando il bullone spanato del calorifero che perde. Sono ragazze alle quali uno window shopping come si deve fa dimenticare che dovevano tagliarsi le vene. L' arte di moderare quelle voglie che ci salveranno. L' arte di tracciare le sismografie del capriccio. Le storie invece sono labirinti impenetrabili, proprio come l' animo di una ragazza che diventa donna (arrangiandosi). Una "ragazza che si arrangia" si arrangia sempre e dovunque. Problematiche che richiederebbero l' intervento di un supereroe della Marvel vengono sbrogliate con l' eleganza di chi sbaglia da professionista. Questa costellazione di sventatezze che noi lettori scusiamo entusiasti, decora piacevolmente ogni storia. Se proprio una soluzione perfetta non è disponibile, se un lavoro viene un po' così così, vabbè, ci si puo' sempre distrarre con delle piccole gioie: una camicetta veramente carina, l' ex culone che finalmente fa di nuovo passare i jeans... La seduzione del sapersi distrarre, la malia sprigionata dalla capacità di "passare oltre" e ricominciare...le Locas di L&R tutto ciò ce l' hanno. E ce l' hanno anche Los Bros. Hernandez che le hanno inventate

Oligopolo

Lezione numero 1.

l' ubriaco



Communist era store windows


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giovedì 22 ottobre 2009

Tragedia e bellezza



Ma la rete non è solo un luogo di depravazione, nella sua cameretta Yonlu ha creato anche tanta bellezza. Peccato si sia ucciso a 16 anni in quel di Puerto Alegre dopo una breve vita passata quasi interamente su internet. Tutti lo conoscevano come creativo e svitato. Solo la mamma lo ricorda invece come un ragazzino un po' troppo serio. Chissà cosa c' era sotto.



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Breve Storia di una Secessione mancata

Perche' la LN non fa la secessione




In breve: la LN ha cercato seriamente di dare la secessione, ha avuto vigoroso consenso su questo programma in parte del Nord nel 1996-1998 ma non sufficiente ad arrivare al risultato. Questo e' il motivo principale per cui la LN non fa veramente la secessione. Nessuno in Italia specie tra i politici e' in grado di fare un bilancio attendibile dei vantaggi e svantaggi della secessione, questo e' uno dei tanti motivi per cui non e' certo da queste valutazioni che la LN ha (ad oggi) abbandonato l'indipendenza della Padania. Personalmente ritengo una secessione altamente nel medio-lungo periodo benefica sia per il Nord e forse anche piu' per il Sud, esattamente come e' avvenuto nel caso della secessione Cecoslovacca, ma non e' certo questo che determina i programmi politici che dipendono invece dalle preferenze degli elettori e dal consenso politico e dalla percezione che di tutto questo hanno i politici.



Ora espongo piu' in dettaglio. Bossi ha cercato seriamente di fare la secessione, a partire dalla campagna per le elezioni del 1996 quando la LN si e' presentata sola, prendendo piu' voti di ogni singolo altro partito nel Nord geografico dall'Emilia Romagna inclusa in su. Di seguito ci sono state la dichiarazione di indipendenza della Padania, e la manifestazione che secondo Massimo Fini ha raccolto se ricordo bene 300-600mila persone sulle rive del Po. Inizialmente il programma indipendentista della LN ha raccolto ampio consenso, specialmente nelle province pedemontane e montane, dove la LN ha preso tra il 30% e il 42% nel 1996, incrementando questi numeri gia' elevati dopo aver ulteriormente chiarito di voler puntare all'indipendenza. Ad esempio, nel giugno del 1997 la LN ha vinto le supplettive per il seggio di Tradate con il 46.2% aumentando il gia' largo consenso del 38.2% con cui aveva vinto lo stesso seggio nel 1996. Sempre nel 1997 alle elezioni amministrative la LN ha vinto da sola le province di Varese, Como e Vicenza e i comuni di Alessandria, Lecco e Pordenone. Nel Veneto i sondaggi indicavano un consenso alla LN aumentato dal 30% del 1996 al 47% nel 1997 - 1998. Tuttavia il consenso all'indipendenza della Padania, pur vigoroso in alcune delle aree piu' economicamente forti e produttive del Nord, non ha raggiunto il livello (maggioranza assoluta in un insieme ragionevole di province) che potesse innescare una secessione di fatto sia pure iniziale. Inoltre a partire dal 1999 gli elettori padani hanno progressivamente deciso di puntare Berlusconi piuttosto che sulla LN per raggiungere una soluzione piu' rapida ai danni che loro provocava il governo dell'Ulivo del tempo. Indicativi di questa tendenza sono i risultati delle amministrative del 1999 quando per un soffio la LN ha perso la provincia di Bergamo a favore del centro-destra. Da quella data Bossi cambia programma nella direzione di un accordo con Tremonti e SB per arrivare ad una riforma federale dello Stato, un accordo che SB effettivamente mantiene nonostante il magro risultato (3.9%) della LN nel 2001, approvando le riforme nella legislatura 2001-2006. Il resto e' storia recente, la LN sta riprovando la riforma elettorale, ma questa volta ha preso l'8.4% e poi il 10% alle europee invece del 3.9% del 2001.



Il bilancio dei trasferimenti di ricchezza tra Nord e Sud Italia




In passate discussioni su nFA l'entita' dei trasferimenti di ricchezza da Nord a Sud era stata gia' approfondita. Ricordo come riassume la situazione Mario Draghi nelle considerazioni finali del 2008:



La spesa pubblica è tendenzialmente proporzionale alla popolazione, mentre le entrate riflettono redditi e basi imponibili pro capite che nel Meridione sono di gran lunga inferiori. Si stima che il conseguente afflusso netto verso il Sud di risorse intermediate dall'operatore pubblico, escludendo gli interessi sul debito, sia dell'ordine del 13 per cento del prodotto del Mezzogiorno, il 3 per cento di quello nazionale. È un ammontare imponente; per il Sud, è anche il segno di una dipendenza economica ininterrotta. La sua incidenza non è uguale dappertutto: varia dal 5 per cento del prodotto regionale in Abruzzo al 20 per cento in Calabria. Nonostante un tale impegno finanziario, resta forte la differenza tra Mezzogiorno e Centro Nord nella qualità dei servizi pubblici prestati, a parità di spesa. Divari si trovano in tutti i settori: dalla sanità all'istruzione, dall'amministrazione della giustizia a quella del territorio, dalla tutela della sicurezza personale alle politiche sociali, alla stessa realizzazione di infrastrutture.



Negli interventi Spesa pubblica e tributi pagati nelle Regioni d'Italia e Mezzogiorno, Villa La Pietra, 2009 (pdf) (trasparenze 10 e 13) sono elencati i residui fiscali pro-capite per Regione, cioe' quanto ogni cittadino in media paga di tasse meno la spesa pubblica mediamente erogata nel suo territorio: questi numeri sono piu' concreti dei tuoi dati che contengono un profluvio di dati assoluti e di percentuali le cui conseguenze pratiche per il contribuente medio sono piuttosto nebulose. I dati elencati sopra spiegano che ogni famiglia lombarda di 4 persone invia verso Roma e verso il Sud 20mila euro all'anno (senza ottenere alcun risultato, aggiungo io). Questo in fin dei conti e' il numero che conta, e che le riflessioni sul fatto che lo Stato spende per acquistare prodotti delle industrie settentrionali non intacca se non marginalmente. Anche nel caso del Belgio i trasferimenti tra fiamminghi e valloni venivano efficacemente riassunti nella considerazione che ogni 3 anni ogni famiglia fiamminga regala un'automobile ad una famiglia vallone: in Italia e' molto di piu', per i lombardi, e anche le altre Regioni del Nord contribuiscono pesantemente.



Non ci puo' essere dubbio alcuno che questi soldi che i settentrionali "regalano" a Roma e al Sud senza ottenere alcuno sviluppo anzi ricevendo indietro servizi statali che l'Economist correttamente definisce "miserabili" sono una perdita netta per tutta la societa' italiana, incluso il Sud dove drogano e distorcono l'economia e la stessa societa'. Non c'e' dubbio alcuno pertanto a mio parere che in base a queste considerazioni sia opportuno dividere i destini economici e politici del Nord e del Sud Italia, a beneficio di entrambi. E' corretto che ci saranno anche conseguenze negative, di rilevanza minore, come ce ne sono state nel caso cecoslovacco, ma non mi risulta che nessuno dei due Paesi voglia tornare indietro e anzi mi sembra che entrambi stiano progredendo autonomamente e serenamente senza rimpiangere il passato unitario.



Alberto Lusiani su nfa

mercoledì 21 ottobre 2009

La scommessa del professore

Lo sforzo dell' idomito professor Tetlock si pone come unico scoglio teso ad arginare il mare della fluida chiacchera politica.

Dopo aver riscontrato come in queste materie il giudizio speculativo degli scienziati non sopravanzi in modo significativo quello del dilettante esperto, dopo aver rilevato che un semplice algoritmo è sufficiente per ottenere prestazioni migliori, dopo aver indagato sugli stili cognitivi più congeniali a chi fa questo mestiere, tenta di chiudere il suo libro con qualche suggerimento di policy.

Parlando di politica si entra in un dedalo e in simili labirinti occorre un filo d' Arianna; speculando intorno agli scenari possibili, cala un nebbione in men che non si dica e in un mare tanto periglioso si cerca avidamente un faro.. In altre parole, occorre un "mercato delle predizioni politiche", un' arena in cui scommettere parte del proprio stipendio (gettoni di presenza per le comparsate TV compresi).

Che gli esperti vengano dunque chiamati periodicamente a formulare delle previsioni pubbliche e verificabili, meglio se in forma di scommessa.

Avrebbero un incentivo economico e, ancor più importante, un incentivo reputazionale.

Non partecipare al giochetto fornirebbe segnali non meno preziosi. Un vero atto di sfiducia verso le capacità predittive della propria disciplina. Non è un dramma, significa che verranno valorizzate altre funzioni.

Ci sarebbe poi il fatto che una borsa delle predizioni darebbe indicazioni migliori di quanto potrebbe fare il singolo esperto. Conosciamo bene il fenomeno.

Non ultimo, il pubblico potrebbe rendersi conto di quanto poco gli esperti abbiano da dirci sugli scenari futuri. Una consapevolezza che oggi manca, forse per il linguaggio forbito che sfoggiano gli accademici quando vengono interpellati in TV.

Un inconveniente ci sarebbe: il concetto di "errore giusto". Pensiamo a titolo esemplificativo alla necessità di evitare il grido "al lupo al lupo". Sapremmo tutto dell' esperto che c' azzecca, meno di quello che sbaglia facendo gli "errori giusti". Naturalmente questo concetto condensa tutta la soggettività ineliminabile che un progetto del genere porta necessariamente con sè.

Eppure vale la pena affiancare qualcosa alla scontata e autoreferenziale certificazione degli albi professionali.

p.s. Hanson è già avanti su questa strada, lui. Link.

aggiornamento: Finance Profs Won’t Bet

martedì 20 ottobre 2009

La dieta dell' albatro

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Inspiegabili discriminazioni

the issue is why those concerned about other inequalities, such as re genders or ethnicities, seem so uninterested in inequalities associated with beauty, etc. Not only could we cause some people to look less pretty, we could use money to compensate ugly folk, reducing total inequality of utility (and increasing total utility if we are risk-averse in status). Yes we can influence our beauty to some extent, but compensation could be tied to more fixed features such as height, skin smoothness, or body symmetry

Cercasi teoria urgentemente. Chi ne ha una credibile da prestarmi?

La virtù delle vacche magre

A cosa servono le recessioni.

I rendimenti decrescenti delle profezie

Sembra un film già visto, chi ha previsto il crack finanziario non ne azzecca più una.

Peace Through Music

Non c' ho mai creduto, significa che godo meno? Non credo proprio... la tenerezza delle illusioni umane è altrettanto commovente.

Playing For Change | Song Around The World "One Love" from Concord Music Group on Vimeo.

Apologetica dell' IT

In difesa dell' Insider trading, altrochè.

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E allora perchè lo si vieta? Perchè, senza sfavorire la società, sfavorisce la maggioranza dei votanti.

Meglio il Potere che la Felicità

In tal senso hanno deliberato le donne nell' ultimo mezzo secolo.

Inevitabile pensare alla reazione offesa verso chi si rivolge loro appellandole "Signora".

La più forte diseconomia di scala

la trovi nei governi...

La più forte diseconomia di scala

la trovi nei governi...

lunedì 19 ottobre 2009

L' inutile relativismo radicale dei dogmatici

E' stato Michel Foucault ad incarnare al meglio il pensiero relativista nel secolo scorso.

Per lui la realtà era una costruzione intersoggettiva alla cui realizzazione dedicava sforzi indefessi il Potere. La battaglia contro il Potere era dunque una battaglia delle idee al fine di garantirsi l' accesso alla cabina di comando, una cabina da cui era possibile "costruire" il reale e spacciarlo ovunque traendone beneficio.

La parabola di questo esimio intellettuale si concluse con un paradosso tragico.

Mentre bollava cio' che si soleva chiamare la "piaga dell' AIDS" come un costrutto sociale ordito per colpire la comunità gay internazionale, contrasse la malattia e morì.

Viene in mente la scenata con cui il Dott. Johnson rigettò il relativismo del Reverendo Berkley. Lo fece con parole passate a proverbio: "Non posso accettarlo per questo...", e così dicendo sferrò un calcio ad una pietra rompendosi il piede. Aveva "solidi" argomenti.

Cio' non toglie che anche i relativisti ne abbiano e riescano ad insinuarli, specie nelle scienze sociali.

Osservando come la neutralità sia impossibile e come i giudizi di valore pervadano ogni osservazione, concludono con un rinvio radicale al soggettivismo.

In questo caso i relativisti sfruttano anche la sponda loro offerta dai molti che enfatizzano il ruolo dei valori, per esempio da chi aderisce ad una credenza religiosa. Vero Davide?

Strana alleanza, ma non necessaria. Il metodo positivista potrebbe tranquillamente procedere in parallelo con la fede in alcuni valori non negoziabili. Eppure non lo fa mai come potrebbe, si preferisce confondere il metodo positivista con la filosofia positivista.

Ammettiamo che esca una ricerca condotta con i classici metodi neo-positivisti la quale asserisca che la felicità media delle donne è precipitata dopo l' avvento del pensiero femminista degli anni 60 e 70.

Ecco che, anzichè rispondere nel merito, si adottano i classici argomenti relativistici per revocare senza appello i metodi adottati nella ricerca, e lo si fa infervorati da valori senz' altro condivisibili. Come se il metodo positivista, da solo ordisse un attentato contro un sistema di valori. Invece i valori possono tranquillamente restare anche a fronte dell' esito di certi studi.

Altri lavori indicano come l' introduzione dell' aborto, a decenni di distanza, riduca la criminalità nei paesi studiati. Molti reagiscono ribellandosi allo studio, come se lo studio avesse implicanze morali. Forse lo studio invita chi professa un' etica utilitarista a cambiare posizione, ma nulla dice di significativo agl' altri. Temiamo forse di essere degli utilitaristi mascherati? Oppure che tali siano i nostri vicini? In caso contrario, perchè preoccuparsi? In base a quale logica?

Per le stesse ragioni non ha nessun senso tirare un sospiro di sollievo quando lo studio viene criticato entrando nel merito.

Eppure "rabbie" e "sospiri di sollievo" esistono eccome. Eppure anche chi abitualmente si presenta come apodittico nelle sue affermazioni, tutto ad un tratto ripiega su un relativismo radicale revocando in dubbio il metodo scientifico per il semplice fatto che l' esito è affetto da inevitabili imprecisioni e approssimazioni statistiche, come se cio' fosse sufficiente a fare tabula rasa di tutto. E' un sentimento irrazionale, pigro e controproducente, eppure esiste. Forse è anche il sentimento per cui i "credenti" sono così sottorappresentati nella comunità scientifica. Vale la pena farsi un esame di coscienza.

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Il Bell' Umore in quel di Cerro



Cacciari sul "Date a Cesare..."

Come sempre il Cacciari imbeccato dalla Caramore è molto stimolante.

Ma non concordo.

Se simili posizioni (dialettiche) fossero prevalse, probabilmente la Chiesa sarebbe soccombuta nel giro di qualche decennio.

Viene il dubbio che l' esito non sia sgradito a chi propone certe esegesi.

Che malizia, la cosa non vale certo per il sindaco/filosofo...

Da ascoltare comunque.

Tutti a New York

Tutti ai Caraibi

venerdì 16 ottobre 2009

Tutti in Svizzera

Perchè i libertari stanno con la Binetti

La Binetti si è rifiutata di votare il disegno di legge contro l' omofobia. Recitava così:

"All'articolo 61, comma 1, del codice penale, dopo il numero 11-ter), è aggiunto il seguente: «11-quater) l'avere, nei delitti non colposi contro la vita e l'incolumità individuale, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commesso il fatto per finalità inerenti all'orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato».

Cerco di pensare, non sono un giurista, come un liberale giustificherebbe un' aggravante sulla base delle funzioni della pena di solito riconosciute: deterrenza e rieducazione. Si tratta di questioni importanti poichè parliamo della stessa azione punita in modo diverso, dobbiamo procedere con i piedi di piombo.

Prendo come esempi due aggravanti: l' associazione mafiosa e i "futili motivi".

L' aggravante per associazione mafiosa è giustificata dal fatto che il mafioso gode di un reticolo di complicità che ne ostacla la cattura. L' elevato rischio di sfuggire alla pena ne giustificherebbe l' inasprimento. Posso anche accettarlo.

L' aggravante per futili motivi è attribuita a chi, poco meno che folle e con gravi problemi di self control, necessita di una lunga rieducazione.

Ma l' aggravante per "reati commessi con finalità inerenti all' orientamento sessuale della vittima"?

Per me, anche giudicare socialmente pericoloso o fonte di corruzione morale l' ostentazione orgogliosa di un certo orientamento sessuale, costituisce un' idea perfettamente lecita finchè non degenera. Probabilmente è l' idea della Binetti e del Papa. Ma se è così, non esiste nessuna rieducazione extra da fare, e quindi nessuna aggravante da imporre.

Nessuno del resto potrebbe sostenere che un' idea simile sia più criminogena della sete di ricchezza che anima una comune rapina, non c' è quindi neanche una extra deterrenza da imporre.

Inoltre, perchè pensare al gay come ad un soggetto particolarmente debole circondato dal comune disprezzo e non in grado di difendersi quando interviene la violenza nei suoi confronti (l' altro giorno due aggressori sono stati suonati di santa ragione)?

O perlomeno, perchè pensarlo più debole di altre categorie, del barbone, della vecchia, della persona comune quando cammina in una periferia isolata, del pedofilo appena scarcerato, tutte potenziali vittime di reati per cui nessuno si sognerebbe di proporre aggravanti?

Sicuramente esistono altri modi che io non conosco per giustificare la presenza di un' aggravante, ma sono modi accettabili per un liberale desideroso di non interferire nella libertà di pensiero e di espressione altrui?

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Fare figli è un cattivo investimento

E' sempre stato così.

Non resta che farli perchè piacciono!

P.S. nell' articolo però c' è qualcosa che non va: è pur vero che anche nelle sociatà di cacciatori e di agricoltori le risorse investite nel figlio non tornavano per intero, ma non c' era altro modo per cumularle che questo secchiello, per quanto bucato era sempre un secchiello! Il figlio quale bene di consumo, quindi, sarebbe una novità recente.

mercoledì 14 ottobre 2009

Cosa deve fare la scuola

Se la scuola funzioni o meno lo si stabilisce avendo in mente a cosa sia preposta. E, per quanto si converga nel segnalare il "disastro educativo", su questo punto decisivo non c' è affatto unanimità.

La scuola deve sollecitare domande di senso o insegnare dei metodi per risolvere problemi concreti?

La scuola deve instillare valori o deve far "apprendere come apprendere"?

La scuola deve presentare una visione del mondo o deve proporre un sapere operativo?

La scuola deve educare o formare?

La scuola deve trasmettere un sapere disinteressato o un sapere che si confronti con i problemi della realtà?

La scuola deve trasmettere un sapere qualitativo o un sapere in qualche modo quantificabile?

La prima ipotesi è fortemente sostenuta dalla CEI in questo libro, la seconda rappresenta la vulgata oggi di gran lunga dominante.

La visione della CEI parte dall' osservazione che l' Uomo è un soggetto di libertà e non un uomo-macchina che agisce secondo procedure determinate.

Questa distinzione non puo' comunque essere decisiva, poichè l' Uomo è entrambe le cose.

Ancora pieno d' incertezze, esprimo la mia idea sul tema: la visione educativa della CEI probabilmente è più vicina alle mie corde, ma poichè si è fatto della scuola un bene pubblico che solo una "burocrazia" centralizzata è in grado di produrre, la seconda visione s' impone necessariamente per evitare degenerazioni. I motivi sono ovvi: ad un sistema burocratico è applicabile qualche incentivo solo se le prestazioni sono misurabili oggettivamente.

Attenzione a non intendere il riferimento ai "burocrati" in senso dispregiativo; in realtà ho in mente gente a cui non resta che incentivarsi mediante l' autoresponsabilizzazione. Giù il cappello quindi a chi ci riesce, mi chiedo solo se un sistema dove l' autoresponsabilizzazione riveste un ruolo tanto centrale potrà mantenersi su alti livelli a lungo?

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Stoccolma dichiara guerra all' obesità...

... puntando sulla musica...



Per la serie: spintarelle.

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martedì 13 ottobre 2009

Il declino dell' Impero Americano

Il Nobel per la medicina è andato a tre americani. Il Nobel per la fisica è andato a tre americani. Il Nobel per la chimica è andato a due americani e a un israeliano. Il Nobel per la letteratura non l’hanno dato a Philip Roth, quindi non conta. Il Nobel per la Pace è andato a Obama. Il Nobel per l’economia è andato a due americani.
Insomma: 8 Nobel su 10 sono andati ad americani, 1 a un israeliano e uno non conta.

Vite salvate e vita bruciate dal casco

Our estimates imply that every death of a helmetless motorcyclist prevents or delays as many as 0.33 deaths among individuals on organ transplant waiting lists

L' esperto degli esperti

L' esperto degli esperti si chiama Philip Tetlock, quando lui entra nella stanza non sono poche le teste d' uovo che s' inventano una scusa ed escono; come noi vede tutti i giorni sfilare in TV una lunga teoria di sapienti che ci spiegano per filo e per segno la politica e l' economia, la rava e la fava; come noi si è chiesto se tutto cio' abbia un senso; non potremmo, per esempio, sostituirli con una scimmia equipaggiata di dadi?

Al contrario di noi, però, lui è andato in fondo alla questione. Per vent' anni ha raccolto dati e verificato con puntiglio le sentenze della scienza politica, in questo libro emette il suo verdetto sulla sostituzione di cui sopra. E' un libro che vale la pena leggere, le perplessità maggiori di un simile lavoro le ho lette nel libro medesimo, e questo depone a suo favore.

I motivi di scetticismo nei confronti dell' "esperto" abbondano. L' Uomo è una bestia ben difficile da ingabbiare, un protagonista molto più recalcitrante dell' atomo o del gene, diversi ostacoli si frappongono a chi cerca di prevederne le mosse. Elenchino ad uso e consumo di chi sceglie la riposante posizione dello scettico radicale:

Path-dep - Da un' urna contenente una pallina bianca e una nera, pescane una a caso e ributtala dentro insieme ad un' altra dello stesso colore. Ripeti l' operazione finchè, poniamo al centesimo pescaggio, l' urna è piena di palline. Di che colore saranno? Al primo pescaggio regna l' imprevedibilità, al novantesimo saremo invece tutti professori. Molti processi storici potrebbero essere formalizzati proprio così. Tutti professori alla fine, tutti scimmie con la monetina in mano all' inizio. Senonchè a noi interessa l' inizio.

Complessità - Giovanni denuncia Franco: quel fatale mattino lo fermò per un cordiale saluto facendogli perdere il treno. Prese quello successico, quello che deragliando lo rese invalido per sempre. Ma la denuncia venne respinta, è ovvio: la vita è fatta di mille eventi insignificanti da cui scaturiscono eventi decisivi, impossibile fare previsioni quando la farfalla batte le sue ali, impossibile addossare colpe. Impossibile? Già, proprio così...

Giochi - Sherlock Holmes vs. Dr. Moriarty (genio del male). Per uccidere H., M. deve conoscere la stazione in cui farà scalo: è logico che scenda a Parigi se vuole sbrigare efficacemente i suoi affari, questo il Dr. M lo sa bene, ma sa anche che H. è a conoscenza del suo criminale progetto. D' altronde H. sa che M. sa che lui sa. Dove si fermerà quindi H.? Magari proprio a Parigi prendendo due piccioni con una fava: scampare l' assassinio e sbrigare i suoi affari. Sta di fatto che l' esito di un simile gioco è indeterminato perchè affetto da "conoscenza profonda" (lui sa che io so che lui sa...), esattamente come la gran parte dei giochi a cui partecipiamo durante la nostra giornata fatta di relazioni umane. Mille rapporti, tutti con esito indeterminato... e tu vorresti renderli tutti prevedibili?

Probabilità - Nel nostro mondo le variabili possono essere studiate solo in gruppo, possiamo solo dire timidamente che da A e B deriva C, ma anche qui senza garanzie di essere di fronte ad una reale relazione, poichè quanto osservato potrebbe essere il frutto di una compensazione di errori. In altri termini, una teoria sbagliata e sperimentata con metodi erronei puo' risultare conforme a quanto si osserva. Se questo è vero per le scienze tradizionali, figuriamoci per quelle umane dove le variabili sono moltissime e ancor meno isolabili. Meglio allora rinunciare.

La semplicità - La nostra mente si è formata per facilitarci la vita nella savana africana. Il ragionamento probabilistico proprio non lo digeriamo. Purtroppo è l' unico ragionamento compatibile con una descrizione delle attività umane.

L' ambiguità - Siamo attratti dai discorsi quando filano via lisci come treni nella notte, pur di mantenerli ci costruiamo sempre dei mondi paralleli che giustifichino le stranezze di quello in cui viviamo. Il marxista, quando crolla l' URSS, ci intratterrà a lungo sugli agitprop infiltrati. Simili trucchetti ci sono sempre consentiti e noi ne approfittiamo.

La dissonanza - Vorremmo che dal bene derivi il bene e dal male derivi il male, ma abitiamo in un posto dove una simile semplificazione non vige; ci rifiutiamo di prenderne atto perchè districare la matassa sarebbe scoraggiante. Con una testa siffatta come potremo mai avere un' idea del mondo degli uomini?

Il controllo - Ci irrita pensare che il caso (o la Provvidenza) abbiano tanta parte nelle cose terrene. Prendere decisioni "capitali" forse ci atterrisce, ma quando ci dicono che non sono affatto "capitali" diventiamo molto nervosi e rimpiangiamo quelle paure vitali. Ci piace pensare che il fato non sia affatto capriccioso. Invece, purtroppo...

Il culto della "legge" - Il cibo puo' comparire sia a destra che a sinistra, dipende da un algoritmo random che ha un unico vincolo: fare in modo che a destra compaia 60 volte su cento. Un topo gareggia con una classe di laureati a Yale. Vince il topo. La bestia segue una strategia del tipo: vado dove il formaggio compare più spesso. I laureati, loro no. Loro erano convinti che dietro ci sia una regola da scoprire, e così facendo hanno finito per seguire quella che via via ritenevano la regola confermata trascurando la semplice probabilità. Gran parte dei nostri errori sono dovuti al fatto che siamo degli intelligentoni, che non ci rassegnamo a minimizzare l' errore ma vorremmo eliminarlo scoprendo una "legge". Ma nei fenomeni troppo complessi bisogna deporre le armi: rinunciare alla precisioni delle leggi e limitarsi molto più modestamente a contare le probabilità. L' uomo è uno di questi "fenomeni".

***

Per chi è curioso, la sentenza di Tetlock è questa: l' esperto mediamente batte la scimmia (non il dilettante informato). Ma di poco, veramente di poco. E' impressionante questa pochezza.

Il libro prosegue indagando a cosa si debba l' esiguo margine e quali siano gli esperti con le migliori performance.

In proposito vengono introdotte due figure: le volpi, coloro che sanno molte cose approssimativamente e i ricci, coloro che sanno una cosa ma molto bene.

In media la prestazione di un esperto-volpe è migliore rispetto a quella di un esperto-riccio. Eppure la prestazione del gruppo esperti-ricci è mediamente superiore, o almeno pari, rispetto a quella del gruppo esperti-volpe.

Come valutare un docente universitario?

La missione è impossibile. Lasciamo che sia l' Università a farlo autonomamente, ci limiteremo a valutare quest' ultima.

Per valutare l' ateneo esistono criteri meno problematici: per esempio si guarda alla sistemazione lavorativa dei laureati che sforna in relazione al numero di matricole che iscrive.

L' ultima parola

I’m not ready to go, but I have no choice... If there’s anything I have left to say, it would be that I wish I had a Shakespearean vocabulary...
—Raymond Kinnamon, 53 anni, assassino durante una rapina...

***

I "dead man walking" del Texas parlano prima di tacere per sempre.

12 cacchette

una mappa per orientarsi evitando di finire nella m.
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lunedì 12 ottobre 2009

Piccole donne soffrono

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Applausi

Al Nobel per l' economia.

Applaudono anche gli anarchici, ormai ben inseriti nell' accademia: Elinor Ostrom ha spiegato con dovizia di particolari come spesso siano i privati a produrre i beni pubblici (comprese le leggi).

Dopo un nero premiato in quanto nero, una donna premiata non in quanto donna.

Un suo libro da bruciare lo misi nelle cataste di Fahrenheit, che infatti lo brucio' (evitando accuratamente di parlarne).

Salvati dalla "fine del mondo"

Scrivo le righe seguenti pensando ancora a quanto dicevo pochi giorni fa.

***

Solidi valori religiosi in senso tradizionale, rendono più stabile il comportamento economico di un operatore.

Credere alla fine del mondo, per esempio, ci fa mantenere i nervi saldi di fronte alla catastrofe e all' eccitazione generale.

Sarà per questo che le comunità statunitensi dove più si concentra la presenza evangelica hanno attraversato indenni la crisi finanziaria: per loro nessun boom immobiliare.

Se cio' fosse vero, una credenza del genere diverrebbe "bene comune" e andrebbe sussidiata e diffusa. Argomenti contrari?

Ricordo per inciso che il 70% degli evangelici crede alla "fine del mondo" (per i protestanti si scende al 28% e per i Cattolici al 18%).

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Per avere più bambini basta tagliare le pensioni

Using as a natural experiment the Italian pension reforms of the 1990s that suddenly decreased pension prospects for a large group of individuals, the authors find that people with lower pension income prospects as a result of the reforms have significantly higher fertility. The relative increase in the probability of them having a child is above 10%. The findings support the 'old-age security' theory where children are seen as a source of future financial support

venerdì 9 ottobre 2009

Alla Facci(a) delle statistiche

Ve lo ricordate il buon Filippo Facci che dichiarava: "Sull' aborto abbiamo una buona legge, tanto è vero che gli aborti calano". Io m' interrogavo sullo strano ragionamento, prima ancora che sui suoi contenuti.

Ma un simile ragionamento è tutt' altro che una primizia, si ripete spesso sotto altre vesti:

A new study by the Guttmacher Institute and the World Health Organization shows that abortion rates are similar in different countries whether the procedure is legal or not. Shocking, I know. Of course, what wasn't similar was the risk to women's health.

Megan McCardle rievoca il suo passato di femminista quando era di moda ripetere la filastrocca "facciana". Ora, rinvenuta dallo stordimento sembra riflettere con più accuratezza

... I'm not quite sure why I thought that abortion was a magical exception to the rule that when you make something much harder and more costly to do, fewer people do it...

Il trucco che c' è sotto non è certo dei più sofisticati:

abortions are generally high in the developing world, where it is usually illegal, and low in the developed world, where it is usually legal

Naturalmente i numeri che abbiamo a disposizione sul modo migliore di difendere i nascituri raccontano una storia ben diversa: dove l' aborto è legalizzato c' è strage di feti, dove è interdetto si impennano le nascite.

Respiro, forse non ero io ad avere le traveggole.

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Chicago e Vienna: i due liberalismi

A Chicago piace il mercato: è il miglior modo per sviluppare incentivi.

Piace pure a Vienna perchè fa emergere informazioni altrimenti destinate a restare sepolte.

Chicago riconosce che il mercato puo' fallire nella produzione di beni pubblici. In questo caso bisogna intervenire.

A Vienna questi interventi dispiacciono enormemente: verrebbe sabotato irreparabilmente quel prezioso crogiolo informativo costituito dal sistema dei prezzi.

Per Chicago l' Uomo è tutto sommato prevedibile: il problema è quello di motivarlo spingendolo all' efficienza.

Vienna vede nell' uomo un mistero sempre pronto ad innovare cambiando tutto, anche la sua testa.

A Chicago piaccioni i numeri e la matematica: qualche statistica è meglio che niente per dichiarare su basi di fatto inefficiente un mercato e far scattare l' intervento governativo.

A Vienna i numeri non servono: di interventi non ne vuole sapere, i mercati non falliscono e l' Uomo è troppo imprevedibile per essere ingabbiato in un' equazione.

Chicago è pragmatica, i fatti cambiano i suoi giudizi: un mercato efficiente nel secolo scorso puo' anche rivelarsi inefficiente oggi.

Vienna è più costante nel suo giudizio: chiede di aspettare e mantenere la calma, la verità emergerà e le previsioni giungeranno a compimento. Anche per questo la sua visione può essere agevolmente trasformata da economica a filosofica.

Non accetto richieste su chi buttare dalla torre, non saprei rispondere. Innanzitutto perchè le due visioni non sono poi così distanti e una conciliazione è possibile.

Ma poi, come potrei rinunciare al realismo di Chicago, ai suoi argomenti che consentono di intervenire con pertinenza nel dibattito contemporaneo? D' altro canto: come potrei mettere da parte la ben più ricca antropologia viennese, le sue intuizioni sulla razionalità limitata, la sua lotta culturale contro l' abuso delle conoscenze e i suoi input etico-filosofici?

Chiudo con una curiosità. In questi anni il liberalismo è sotto assalto, specie quello chicagoano. Lo difendo volentieri ma resto spiazzato quando le accuse, portate da autentici nemici del mercato, echeggiano quelle che i viennesi, veraci amici del mercato, rinfacciano di solito ai loro cugini.

Meno Religione = Più Governo ?

turning people away from religious life increases dependence on government to address life’s problems

Primi accordi...

... sul piano virtuale.

Un pugno di mosche morte...

... non è l' equivalente del nulla.

Una mente creativa pronta ad oscillare tra il macabro ed il puerile puo' tirarci fuori una serie di sketch...



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giovedì 8 ottobre 2009

Le conseguenze politiche dell' ignoranza

Ammettere i nostri limiti conoscitivi ha delle conseguenze sulle nostre scelte politiche?

Certo, lo spiega bene David Brooks in quello che si candida ad essere il miglior editoriale 2009 del NYT.

ps trattasi di conseguenze anti-obamiane.

La cheerleader del despota

Chomsky incontra Chavez

Chi fa innovazione in Europa

Uno dei luoghi comuni che affliggono la piccola e media impresa è che, a differenza della grande, sia poco innovativa...

Punkabbestia

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Lo sapevate che la morte è azzurra?

Le dinamiche della violenza sono per noi qualcosa di misterioso anche e soprattutto per la grande diffusione di film violenti.

One reason that real violence looks so ugly is because we have been exposed to so much mythical violence. … Contemporary film style … may give many people the sense that entertainment violence is, if anything, too realistic. Nothing could be farther from the truth

Un paio di esempi? Lo scontro violento non è affatto contagioso (come sembrerebbe osservando le risse da saloon); lo scontro violente è quasi sempre molto breve, la resistenza prolungata è una rara eccezione. Per chi è avido di altri particolari ecco il link al primo capitolo del libro di Collins: Violence.

Solo il sesso puo' ambire ad una rappresentazione ancora più distorta.

P. S. Con tutti quei morti in TV anche della morte potrebbe sfuggirci un' idea realistica. Forse possiamo recuperarla grazie alla rete. Qui sotto la morte reale arriva a cavallo dei respiri e dei singulti dello sciatore sotto la valanga. Il tempo della morte è fatto di noia, terrore, rassegnazione... e molto azzurro. La morte è azzurra, non lo sapevo. Penso che sotto la valanga o sull' asfalto sia molto simile. Ma non preoccupatevi, in questo caso tutto finisce bene, anche se non è un film di John Ford, dopo quattro minuti anche qui "arrivano i nostri".

Avalanche Skier POV Helmet Cam Burial & Rescue in Haines, Alaska from Chappy on Vimeo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Punito per aver limitato i danni

Pensando a David Letterman...

Perchè la legge punisce il ricattaore e non il pettegolo?

Il secondo è ben più dannoso: mentre il ricattatore ti mette nelle condizioni di limitare i danni, il pettegolo non ti dà scampo.

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Psicologia del terzomondismo

Lo si sente dire spesso: è l' ignoranza del "diverso" ad alimentarne la paura e l' odio.

Quanto sia lacunosa una simile posizione lo ricaviamo dal fatto che quella contraria è ancor più vera e più documentata: maggiori informazioni abbiamo dell' "altro" e più lo disprezziamo.

Non solo. La tesi contraria è anche più facilmente spiegabile: amare l' "altro" ci rende più amabili e compensa le nostre insicurezze. Inoltre, finchè l' "altro" se ne sta ben lontano, difficilmente "sfrutterà" il nostro amore imponendoci dei costi.

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Distinguo sempre più sfumati

I Nobel per la Fisica sono stati assegnati a ricerche svolte in grandi aziende e in centri di ricerca privati... Ancor oggi molti continuano a distinguere tra ricerca pura e applicata in quanto si sono formati e appartengono a un’era in cui le barriere erano più nette, i ricercatori di base un’elite accademica mentre quelli dell’industria venivano considerati come ricercatori di seconda categoria: ma i tempi sono drasticamente cambiati

La Simonova disegna la Storia con la sabbia

La Germania invade l' Ucraina...



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martedì 6 ottobre 2009

Perchè non sono un utilitarista

Chi cerca un' etica senza dogmi finisce inevitabilmente nelle braccia dell' utilitarismo. Magari fatica a chiamarlo così, il termine "pragmatismo" è più rassicurante.

Personalmente non posso accettare l' impostazione utilitarista, ci sono troppi contro-esempi che la invalidano.

Bottom line, tanto per evitare equivoci: sto dicendo che non tutto puo' essere ricondotto all' utilitarismo; in altri termini: scelgo di dare ancora un ruolo importante ai dogmi.

giovedì 17 settembre 2009

Anti-semitismo come forma di anti-capitalismo

Ascoltato in casa: chissà perchè gli ebrei sono sempre tanto odiati?

George Gilder intervistato da Front Page Magazine

FP: Israel has a powerful and progressive government. Why does the left hate Israel so much?

Gilder: The left loved Israel as long as it was socialist and utopian, pacifist and beleaguered. The left loved the Kibbutzim with their fatuous and always unfulfilled dreams of transcending family and property. The left loves Jews as victims. When Israel emerged as a leading capitalist state, capable of defending itself from deadly enemies, and pragmatic in its policies, the Left turned against it. But whether in Russia, Hungary, Germany, or Israel itself, socialism has always brought catastrophe for Jews. Socialism focuses on gaps between groups rather than on achievements of superior individuals. Socialism concentrates on equalizing excellence rather than promoting it. Historically, equalizing excellence has always meant suppression of Jews. This rule applies everywhere, whether by quotas as in the United States, or by pogroms in Stalin’s nationalities policy designed to equalize ethnic groups in the USSR.

FP: But isn’t hatred of Israel chiefly an effect of anti-Semitism?

Gilder: Anti-Semitism is chiefly a virulent form of anti-capitalism. In my book I closely scrutinize Hitler’s Mein Kampf . His fundamental objection to Jews is their superiority to Aryans as capitalists, as financiers, as entrepreneurs, as “middlemen.” Thomas Sowell has shown in several books that during bad times such hostility to “middleman minorities” flares up wherever an identifiable ethnic group outperforms the rest of the population in the economy.

martedì 15 settembre 2009

Offensiva contro la charter school

Salvarsi evadendo dal pubblico sarebbe un comportamento segregazionista.

Logo fuori dal tempo

I ragionamenti a pancia piena di Greenpeace

Chi è più degno di ammirazione?

Madre Teresa di Calcutta o Norman Borlaug?

Sarei stupito e dispiaciuto di abitare in un mondo che ignora queste due grandi figure.

Sarei dispiaciuto ma nient' affatto stupito di abitare in un mondo che si limitasse ad ignorarne una delle due, sicuramente quella che c' ha lasciato ieri.

Quanto all' opzione poi, che ognuno, sulla base dei propri valori, scelga chi vuole.

Se però date un peso alle vite salvate (magari con intenti egoistici), sappiate che non c' è partita. L' uomo di Cresco, il padre della rivoluzione verde, con il suo bilioncino all' attivo, non puo' essere insidiato neanche da lontano.

Bush, consegnando un premio, ebbe a dire che Barlaug era la dimostrazione vivente di come un uomo e un' idea potevano cambiare il mondo. Julian Simon avrebbe detto che B. è la dimostrazione vivente di quanto sia rischioso il controllo demografico.

P.S. Reason: Why do you think people still listen to Ehrlich? One can go back and read his doomsday scenarios and see that he was wrong.

Borlaug: People don't go back and read what he wrote. You do, but the great majority of the people don't, and their memory is short. As a matter of fact, I think this [lack of perspective] is true of our whole food situation. Our elites live in big cities and are far removed from the fields. Whether it's Brown or Ehrlich or the head of the Sierra Club or the head of Greenpeace, they've never been hungry.

Tolleranti alla riscossa. Nuove vite blindate in arrivo?

Una banda di tolleranti (motto: Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo) discute della riforma scolastica a suo modo:

La Gelmini a questa riforma sta dando solamente il nome e la faccia. In realtà, l'artefice dietro le quinte di essa, il puparo, è
l'ebreo Giorgio Israel. Come lo era Biagi, il riformatore della legge del lavoro, come lo è quel nano malefico di Brunetta...Chi è Giorgio Israel?...Ti è venuto il prurito a leggerne il cognome?


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L' italietta di noi ragionieri

Mezzogiorno - Lusiani


Con tante grazie a chi ha lasciato la questione nelle mani del Sig. Bossi.

8 locomotive

Solo 8 regioni stanno in piedi da sole.

link (p. 10-13)

Scott Sumner sul future targeting

Segue dibattito.

lunedì 14 settembre 2009

Musiche incontrate per caso

Birds on the Wires from Jarbas Agnelli on Vimeo.

Anthony Russel lavora i suoi legni

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Come Mike spaccò l' Italia

"Mio padre, una persona semplice, un commerciante, accoglieva "Lascia o raddoppia?" con entusiasmo. (...). Mia madre, invece, era una maestra, (...) e poi, appartenendo a una importante famiglia ebrea, si sentiva ancor di più investita del ruolo, non richiesto soprattutto da mio padre, di vestale delle cultura. Il risultato era che appena entrava in sala Mike con la sua allegria, mia madre andava in un'altra stanza a leggere. Naturalmente, poi, non avrebbe mancato di rimproverare mio padre per la brutta china che, per colpa sua, avrei preso guardando "certi programmi".

Più razionalità e giustizia nel mondo del lavoro

L'idea di legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord, avanzata da alcuni membri del governo, è ottima: allo stesso tempo risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia.

sabato 12 settembre 2009

Emilio Morenatti


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Catalina Bartolome

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Bossi assume il figlio all' Expo: 12.000 euro al mese

E Gilli chiosa:

Per sconfiggere corruzione, guerra e malefatte varie della politica, la soluzione non si trova in una moralizzazione forzata della politica (la famosa “questione morale”), né tanto meno in altre soluzioni più o meno estemporanee (dal divieto di avere parenti in politica, al limite di due mandati nel Parlamento, etc.). Piuttosto, se dove c’è politica c’è corruzione, la soluzione si trova nel ridurre al minimo lo spazio della politica nell’arena sociale. Dove c’è economia c’è efficienza. Dove c’è politica c’è, inevitabilmente, inefficienza.

Certo, il potere corrompe e la politica sfuma inevitabilmente in corruzione. E' così da duemila anni e non c' è Di Pietro che tenga.



L' importante è vedere se l' economia non degeneri naturalmente in politica creando un unico circuito. D' altronde il capitalismo da chi va difeso se non dai capitalisti?



Se un circuito simile esiste non ha nessun valore pragmatico il consiglio di puntare sull' economia, è un proclama al pari di quello dei moralizzatori.



Per diminuire la politica ed esaltare l' efficienza si punti piuttosto sulla sete localistica di potere. Un potere decentrato entra necessariamente in competizione e accresce la necessità di efficienza facendo in modo che ci si rivolga all' economia. W il federalismo, quindi (e magari anche i paradisi fiscali).



Non è che per combattere il Bossi dell' Expo sia necessario il Bossi di Pontida?

L' ipotesi più confermata nelle scienze sociali

It’s fun to say we didn’t see the crisis coming, but the central empirical prediction of the efficient markets hypothesis is precisely that nobody can tell where markets are going – neither benevolent government bureaucrats, nor crafty hedge-fund managers, nor ivory-tower academics. This is probably the best-tested proposition in all the social sciences.

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venerdì 11 settembre 2009

Liberali o Radicali?

Cofrancesco prova a tracciare il discrimine usando come cavia Della Vedova.

Per scoprire dove ci di colloca, forse basta chiedersi quale sia il miglior cervello in circolazione. La due e la tre sono le posizioni cruciali. Proprio quelle che mi danno più da pensare.

Un saluto a Mike

E un particolare ricordo della sua lotta indomita per lo sponsor

La tirannia dell' esperto

The professionalization of everyday life was a trend from the outset of modernity, and has grown hugely since the 1960s. It’s a tyranny of experts...

Quello dell' esperto non è il mio cervello preferito, anche se una certa soggezione la mantengo.

Forse è per questo che tirio un sospiro di sollievo quando scopro che non ne sanno granchè.

Cenerentola

Cenerentola aveva una vita infelice tra le mura domestiche, ma non aveva ereditato alcun patrimonio genetico dalla matrigna che abusava di lei. Il messaggio della favola è che si puo' riuscire bene nella vita, si trionferà sulle avversità se si è abbastanza fortunati da aver ereditato buoni geni. Oliver Twist racconta la stessa storia. Il cattivo era il fratellastro malvagio di Oliver, figlio di una madre malvagia. Oliver aveva una madre diversa, d' animo gentile come lui. Storie del genere sembrano ingiuste, ed in effetti lo sono. Di sicuro non sono mai state lette da molti ricercatori impegnati ad isolare gli effetti dell' abuso dei genitori sui minori.

***

La materia è delicata, preferisco articolare meglio il discorso della Harris sugli abusi in famiglia.

1) Abusi gravi possono avere conseguenze permanenti: a) danni al cervello se il bambino è colpito in testa, b) disturbi post-traumatici dovuti allo stress c) personalità multipla.

2) Evitati i casi estremi di cui al punto 1, non c' è prova di altri inconvenienti.

3) Eppure molti studi segnalano delle conseguenze. Esempio classico: chi ha subito abusi è più aggressivo, più inquieto, più infelice...

4) Sono questi, inconvenienti con spigezioni alternative esaurienti.

5) Per esempio considerando i geni ereditati.

5) Per esempio considerando gli abusi tra pari, che il bambino cresciuto ricorda meglio. Molti bambini sono vittime ovunque. E' triste ed ingiusto ma alcuni tratti della personalità o dell' aspetto fisico fomentano il maltrattamento sia in famiglia che fuori.

6) Per esempio gli spostamenti continui a cui questi bambini, spesso sottratti alle famiglie d' origine, sono soggetti.

giovedì 10 settembre 2009

I tre bubboni della Sanità USA

La sanità USA è sotto attacco da parte dell' amministrazione Obama. Mi dispiaccio perchè ritengo quel modello superiore al nostro.

Eppure, a parte la mitologia imbastita sui cadaveri senza carta di credito che ostruiscono le porte dei Pronto Soccorsi, ci sono anche difetti che all' apparenza vale la pena prendere in considerazione.

  1. Speranza di vita: la nostra (Europa) è più alta.
  2. Non assicurati: sono 47 milioni. Continuiamo così?
  3. Costi: toccano il 16% del PIL. Noi europei ce la caviamo molto meglio.


Trattandosi di numeri oggettivi il dibattito sembrerebbe finito. Obama sventola la sua bandiera. Eppure, come dice Davide, i numeri vanno interpretati.

Questa volta ci pensa l' ottimo Greg, con la consueta pacatezza della ragione, a ribaltare alcune conclusioni affrettate. Buona lettura.

P.S.

SUNTO

Speranza di vita. Togli omicidi, incidenti... e gli USA balzano al primo posto. Ricorda poi che sulla mortalità gli stili di vita incidono comunque molto più dei servizi sanitari.

Non assicurati: Togli 1) non cittadini (tra cui molti immigrati illegali) 2) chi puo' permettersela 3) chi ha diritto ma non s' iscrive... e il fenomeno si ridimensiona. Tieni conto comunque che un non assicurato USA riceve più cure che un Canadese (assicurazione universale).

Costi: 1) distingui tra costi all' utenza e costo sociale 2) chi è più ricco di solito spende di più proprio nei servizi sanitari.

Alla ricerca delle vittime

La Rich, affidandosi ai fatti, revoca in dubbio diverse certezze relative al rapporto genitori-figli. Noi profani rimaniamo un po' spiazzati perchè ritenevamo di averle apprese da una scienza ben fondata.

Mi chiedo chi sia la vittima della sua requisitoria? Chi, al termine della sparatoria, resti davvero sul campo. Forse gli psicologi che uscirebbero ridimensionati?

Direi di no, l' accusa è formulata grazie all' erculeo e geniale sforzo di molti psicologi. Un lavoro meticoloso che è giunto a maturazione regalandoci risultati piuttosto univoci.

Sarebbe come accusare gli economisti se la loro materia ha dei limiti. E' grazie al puro genio di molti economisti se oggi sappiamo qualcosa in più intorno a quei limiti. La loro individuazione è un successo adamantino per la professione, non uno smacco.

E' come accusare i logici se nessun ragionamento potrà mai essere fondato su presupposti logico-matematici. E' grazie alle geniali intuizioni di Godel se possediamo questa preziosissima certezza sui limiti. Conosciamo forse per quelle materie una stagione più fulgida?

E allora, dove stanno le vittime?

Sono forse i genitori, lasciati ormai in balia di se stessi?

Non penso proprio: se un genitore riteneva corretto un certo comportamento tenuto con i figli, continuerà su quella via anche dopo aver saputo che cio' che fa ha scarsa influenza nella formazione del bambino. Perchè mai dovrebbe cambiare? Cio' che è giusto è giusto, l' utilità è una questione secondaria.

Forse l' unica vittima della faccenda è il genitore ipocritamente "moralista". Quello che non ha a cuore una relazione etica con il bambino ma solo il bene di quest' ultimo. Costui, in realtà, si disinteressa all' etica genitore-figlio concentrando le sue preoccupazioni sulla riuscita della prole.

Devo ammettere che mi annovero in quest' ultima categoria, faccio fatica ad immaginare un' etica tra genitore e figlio svincolata dalla felicità e riuscita del figlio nella vita, svincolata dalla relazione di utilità. Una relazione che sembra saltata sul serio per aria.

Divide et impera

Vuoi pubblicare uno studio "scientifico" sullla socializzazione in famiglia? Niente di più facile: procurati una buona base dati e non preoccuparti se c' è un po' da lavorare con la calcolatrice. Isola cinque elementi familiari e 5 fattori della personalità infantile, potrai abbinarli in 25 modi diversi ottenendo 25 possibili correlazioni. Basandosi puramente sul caso, è possibile che un paio di correlazioni possano essere statisticamente significative. E se non dovessi trovarne nemmeno una? Niente paura, non tutto è perduto, possiamo suddividere i dati e riesaminarli. Separando i maschi dalle femmine si raddoppia immediatamente il numero delle correlazioni: 50 possibilità di successo anzichè 25! Puo' anche valere la pena di considerare separatamente padri e madri. Poi si passa all' età. Procedi nella suddivisione finchè lo ritieni opportuno. Avrai ottenuto di sicuro una paio di correlazioni significative pubblicabili (sono quelle che escono dal computer con l' asterisco di fianco. Mi raccomando di non fare alcuna menzione della tua scoperta più importante: la montagna di dati irrilevante dal punto di vista statistico che avrai prodotto. Una proliferazione di questo tipo, accompagnata dal silenzio sulle relazioni inesistenti, portò due eminenti studiosi dell' età evolutiva a domandarsi "se il numero di correlazioni significative rivelate sia maggiore di quello attribuibile al caso"- Io chiamo il metodo "dividi et impera": funziona come la lotteria, compri più biglietti e raddoppi le probabilità di vittoria.

Genitori interscambiabili

In altre parole, si scopre che la maggior parte degli elementi che si riteneva avessero effetto rilevante sui bambini non l' hanno per nulla. Che i genitori lavorino o non lavorino, leggano o non leggano, bevano o non bevano, litighino o non litighino, rimangano insieme o si dividano: questi fattori si suppongono sostanzialmente uguali per tutti i bambini in una stessa famiglia e pertanto sembrano avere un impatto assai limitato sui figli nel medio lungo periodo. Con un tratto di penna, Maccoby e Martin avevano cancellato la maggior parte di cio' su cui i ricercatori della socializzazione si erano guadagnati da vivere per decenni.

Per chi non accetta come prove le opinioni di molti psicologi, elenco altri elementi che non incidono o incidono in modo modesto sulla personalità dei figli nel lungo periodo alla luce dei fatti conosciuti:

- metodo educativo (autoritario, lassista, "just right");
- madri che lavorano;
- frequenza del nido;
- qualità del nido;
- genitori omosessuali (e altre famiglie non convenzionali);
- gravidanza indesiderata;
- figlio unico;
- divorzio;
- punizioni corporali.

mercoledì 9 settembre 2009

Ora di Religione

Siete favoreli ad un' ora di religione che spieghi i contenuti della religione cattolica? La vorreste come materia scolastica al pari di tutte le altre? Io, personalmente, sì.

E per quale motivo? Innanzitutto per lo stesso motivo per cui preferisco che mio figlio conosca gli affluenti del Po' piuttosto che quelli del Brahmaputra.

Secondo poi... bè, lasciamo perdere.

Eppure, lo sappiamo bene, qualcuono opina su questo punto come su molti altri relativi ai programmi scolastici.

E allora?

E allora W l' autonomia, purchè responsabilizzata.

Che ciascun fornitore scelga cosa offrire e ne sopporti le conseguenze.

Più facile di così.