giovedì 10 settembre 2009

Alla ricerca delle vittime

La Rich, affidandosi ai fatti, revoca in dubbio diverse certezze relative al rapporto genitori-figli. Noi profani rimaniamo un po' spiazzati perchè ritenevamo di averle apprese da una scienza ben fondata.

Mi chiedo chi sia la vittima della sua requisitoria? Chi, al termine della sparatoria, resti davvero sul campo. Forse gli psicologi che uscirebbero ridimensionati?

Direi di no, l' accusa è formulata grazie all' erculeo e geniale sforzo di molti psicologi. Un lavoro meticoloso che è giunto a maturazione regalandoci risultati piuttosto univoci.

Sarebbe come accusare gli economisti se la loro materia ha dei limiti. E' grazie al puro genio di molti economisti se oggi sappiamo qualcosa in più intorno a quei limiti. La loro individuazione è un successo adamantino per la professione, non uno smacco.

E' come accusare i logici se nessun ragionamento potrà mai essere fondato su presupposti logico-matematici. E' grazie alle geniali intuizioni di Godel se possediamo questa preziosissima certezza sui limiti. Conosciamo forse per quelle materie una stagione più fulgida?

E allora, dove stanno le vittime?

Sono forse i genitori, lasciati ormai in balia di se stessi?

Non penso proprio: se un genitore riteneva corretto un certo comportamento tenuto con i figli, continuerà su quella via anche dopo aver saputo che cio' che fa ha scarsa influenza nella formazione del bambino. Perchè mai dovrebbe cambiare? Cio' che è giusto è giusto, l' utilità è una questione secondaria.

Forse l' unica vittima della faccenda è il genitore ipocritamente "moralista". Quello che non ha a cuore una relazione etica con il bambino ma solo il bene di quest' ultimo. Costui, in realtà, si disinteressa all' etica genitore-figlio concentrando le sue preoccupazioni sulla riuscita della prole.

Devo ammettere che mi annovero in quest' ultima categoria, faccio fatica ad immaginare un' etica tra genitore e figlio svincolata dalla felicità e riuscita del figlio nella vita, svincolata dalla relazione di utilità. Una relazione che sembra saltata sul serio per aria.