venerdì 17 aprile 2020

LIBERTARI E STATO

LIBERTARI E STATO
Essere libertari non significa essere necessariamente contro lo stato, significa chiedere allo stato di svolgere le funzioni che gli sono proprie.
Poiché gli stati moderni sono impegnati per il 95% nello svolgere funzioni improprie, capisco bene che il libertario venga percepito come un anti-statalista ad oltranza.
Ma quali sono le funzioni proprie dello stato? Essenzialmente la produzione dei cosiddetti beni pubblici puri. Qui il libertario viene soccorso dalla scienza economica che definisce i beni pubblici come beni a consumo "non escludibile E non rivale".
Il libertario, per esempio, non si oppone allo studio e all'implementazione di un piano per fronteggiare il rischio che un asteroide impatti sul nostro pianeta. Questa protezione, infatti, risponde ad un'esigenza ovvia per il senso comune (nessuno desidera l'apocalisse), non puo' escludere nessuno sul pianeta, e se ne godrà Tizio non lo farà sottraendo il bene a Caio.
Ma quanto ci costa questo progetto inter-governativo? Nulla perché non esiste, i governi non si mostrano interessati. Ecco perché essere libertari significa di fatto essere anti-governativi, perché i governi si occupano sostanzialmente d'altro, ovvero di cose che nulla hanno a che fare con i beni pubblici.
Il libertario, altro esempio, non si oppone alla formazione di un esercito nazionale. Perché? Perché la difesa nazionale è un bene da cui non posso escludere nessuno: se difendo l'Italia non posso farlo escludendo te che, putacaso, preferisci essere bombardato (preferenza improbabile che nasconde opportunismo). Inoltre, la difesa nazionale è un bene in cui non esiste rivalità nel consumo: il fatto di essere difesi non diminuisce la difesa di cui godono gli altri italiani.
Ma quanto ci costa la difesa nazionale? L'1% della spesa pubblica? Ecco perché essere libertari significa sostanzialmente essere contro lo stato. Perché lo stato è essenzialmente impegnato a spendere il restante 99% della sua spesa pubblica.
Un libertario, altro esempio, non si oppone alle misure di un governo che ci difende dall'epidemia, siamo di fronte ad un bene pubblico. Se, in assenza di alternative, impedisco la circolazione delle persone difendo necessariamente ANCHE te dalla malattia, non posso "escluderti". D'altro canto, il fatto che tu venga difeso dall'infezione non depotenzia la difesa che ricevono anche gli altri, non c'è "rivalità" nel consumo di questo bene.
Ma qual è la frequenza delle epidemie? Una al secolo? Ecco allora perché essere libertari significa sostanzialmente essere contro lo stato, perché lo stato si occupa nel 99% dei casi di quella sanità che non costituisce bene pubblico.
Non nego però una certa divisione anche tra i libertari, alcuni dicono che se allo stato concedi una mano, lui si prenderà il braccio, che se concedi la difesa nazionale ben presto cominceranno "missioni di pace ad minchiam", che se concedi la difesa dalle epidemie ben presto ti ritroverai con la socializzazione dell'intera sanità. Le ragioni di costoro sono forti, ma l'alternativa è l'anarchismo. Altri confidano nel fatto che lo stato, liberato dal 95% delle sue indebite incombenze, potrà svolgere con decuplicata perizia le poche di sua reale competenza.