mercoledì 8 aprile 2020

VESCOVI NEGAZIONISTI

NARRATIVA A: "coloro che inizialmente minimizzarono i pericoli di COVID-19 si sono resi colpevoli di "pio desiderio", esattamente come quelli che pensano che la crisi possa essere risolta facilmente o presto. Questo è ciò che ci dicono gli esperti e dovremmo ascoltarli. Anche se i soggetti più a rischio di morte sono gli anziani oppure le persone in condizioni mediche già precarie, parliamo comunque di un gruppo numeroso. Inoltre, molte persone che non muoiono per il virus soffriranno comunque parecchio, e anche quelle con sintomi lievi o nessun sintomo possono infettare gli altri. Sono quindi necessarie misure draconiane, anche a costo di creare una forte disoccupazione, un azzeramento dei risparmi e un'inflazione galoppante. Meglio prevenire che curare. Resistere a queste dure verità significa essere dei "negazionismo del coronavirus".
NARRATIVA B: Coloro che pensano siano in poche le persone destinate all'inferno si rendono colpevoli di "pio desiderio". Ciò è contrario alle Scritture e a 2000 anni di insegnamento dei papi, dei santi e dei più grandi teologi della Chiesa. Sono loro gli esperti e dobbiamo fidarci. Anche se si è convinti che forse solo una minoranza degli uomini sarà dannata, parliamo pur sempre di un numero importante. Inoltre, anche quelli che finiranno in Purgatorio soffriranno molto, e quelli che propagandano l'errore e per mera ignoranza vivono vite immorali potrebbero traviare gli ingenui. La richiesta di conversione alla fede cattolica e il pentimento dal peccato devono essere perseguiti con urgenza, anche a rischio di procurarci offese e gravi persecuzioni. Resistere a questa dura verità significa rendersi colpevoli di "negazionismo della dannazione".
Sono ben consapevole che un ateo sorriderebbe della NARRATIVA B, ma questo post non è diretto a lui, è diretto a quei Vescovi che accolgono con fervore la NARRATIVA A e sbarrano le Chiese anche a Pasqua mentre non pronunciano da anni una parola su dannazione e peccato.