BURIONI E' IL NOSTRO GALLANT
La legge ebraica - dicono - incentiva le persone a minimizzare la probabilità di eventi negativi, mentre la legge americana incentiva le persone a minimizzare le perdite attese.
Voi con chi state, con Gallant o con Goofus? Faccio altri esempi.
C'è gente che progetta, pagando un prezzo salato, di farsi ibernare per essere poi scongelata in futuro. Uno pensa che costoro credano nell'esito positivo dell'operazione, e in effetti, indagando sul punto, si scopre che il successo dell'impresa è dato dagli interessati intorno al 10%, una probabilità TUTT'ALTRO CHE TRASCURABILE che li spinge ad agire e ad aprire il portafoglio. La strnezza è che chi NON si fa ibernare valuta la possibilità di un successo SOLO all' 11%, e di conseguenza ci rinuncia. La differenza, insomma, non è data dalle credenze ma dai motivi che ci spingono ad agire.
Poche settimane fa, quando tutti pensavamo che la possibilità di una pandemia globale fosse intorno al 10%, molti dichiaravano: "10%? Ma è un numero piccolo, praticamente 0! Non dobbiamo preoccuparci. Altri, pensavano che quel numeretto, considerando le conseguenze di una pandemia, era più che sufficiente per spingerci ad agire in anticipo.
Vi ricordate Pascal?: il numeretto sarà anche piccolo ma per lui era più che sufficiente per credere. Il suo contrario è Voltaire: se credi in cose ben lungi dall'essere dimostrate, sei in preda a pregiudizi medievali.
Nella cultura popolare la legge ebraica, chi rinuncia all'ibernazione, Burioni e Voltaire incarnano l'atteggiamento scettico di Gallant. Il suo contraltare è Goofus, colui che alle probabilità antepone i valori attesi.
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MASCHERINE E RASOI
L' OMS non ha incoraggiato l'uso delle mascherine ma molti la assolvono ugualmente ipotizzando buone intenzioni, l'avrebbe fatto per evitare accaparramenti e per poter destinare il prezioso preservativo al personale medico.
Errato, è infatti questa una posizione presa in tempi non sospetti, quando non c'era niente da preservare e niente da accaparrare. Ma soprattutto - è questo che ora mi interessa - presa sulla base di un'epistemologia scientista: finché una cosa non è dimostrata, non esiste.
In teologia la mentalità è ben nota: Dio? Finché non ne dimostri l'esistenza, non c'è. Nel nome di Occam, rasoiate del genere sfregiano di continuo il volto dei credenti pseudo-razionalisti.
Dio non è dimostrato => Dio non esiste. L'efficacia delle mascherine non è dimostrata => le mascherine sono inefficaci. Non ci sono esperimenti che dimostrino l'utilità del paracadute per chi si butta da un aereo => il paracadute non è utile per chi si butta da un'aereo (vedi link).
Se poi gli esperimenti con il paracadute - che richiedono a un nutrito gruppo di controllo di gettarsi senza - sono piuttosto ardui da realizzare, pazienza.
Fallimento degli esperti? Forse. Ma questo, sia chiaro, è un fallimento filosofico prima che previsionale.
Per i fanatici di Occam, la dimostrazione incompleta va rimpiazzata con il nulla (o con accrocchi cervellotici che ricombinano l'esistente) anziché con il semplice e caro vecchio buon senso. Le lacune di Occam le tocchiamo con mano oggi.