lunedì 14 dicembre 2015

Luca, nel mio intervento censuravo la decisione di evitare con la papamobile le vie dello shopping. Argomentavo dicendo che senza quelle vie il nostro pianeta avrebbe più poveri (da un punto di vista materiale). Tu fai presente che al Papa interessa invece un discorso morale e ti senti rassicurato da chi negli interventi successivi sottolinea le virtù della “povertà spirituale”. I conti non tornano perché quello della “povertà spirituale” è solo un ulteriore argomento che, lungi dal diminuire la mia censura, la rafforza: perché mai tagliare le vie dello shopping – ovvero le vie dove si espleta un’attività meramente materiale - quando a noi interessa solo l’aspetto spirituale della faccenda? Una volta appurato che fare shopping aiuta materialmente i poveri del mondo dobbiamo forse concludere che mina il nostro spirito? Bà, ad ogni modo, se anche fosse, curiamo lo spirito con cui facciamo le cose  anziché condannare le cose (in sé benefiche) che facciamo.

Insomma, al buon cristiano interessano i poveri e cerca di aiutarli. Come? Con amore, ma anche efficacemente. Nel momento in cui si accorge che lo strumento adottato è controproducente – magari perché gli viene detto dagli “economisti dello sviluppo” - non insiste su quella via perché l’amore che contrassegna la sua azione non giustificherebbe tale ottusità. Cambia via, e questo senza mai rinunciare al suo amore.