Il post di Davide e gli sviluppi della discussione mi sollecitano una replica che non riesco a differire oltre.
Parlando di musiche giovanili ho chiesto a gran voce di non confondere il Punk con l' Heavy Metal. Io personalmente vedo con chiarezza il solco che distanzia le due forme espressive. Tento di buttare giù una corta lista di differenze estetico/filosofiche nella speranza che passi come ovvio il fatto che molte commistioni sono sempre possibili, e anche che mi venga perdonata una competenza più sull' antico che sul contemporaneo. Spero nel frattempo di non essermi perso qualche rivoluzione.
- L' HM picchia (martello), il P taglia (coltello).
- L' HM ha le piattezze del corpo contundente; il P ha le irregolarità del coccio di vetro.
- L' HM puo' essere solo commerciale; il P legittima ambizioni artistiche.
- La sovversione dell' HM si realizza "caricando" con estremismi grotteschi le strutture tradizionali, il P punta sulla sgrammaticatura e sull' appiattimento decostruzionista.
- Nell' HM il rumore è condimento, la rassicurante e ordinata gabbia armonica (in stile Sanremo) deve sempre predominare; nel P il rumore diventa pietanza, una rasoiata puo' scappare in qualsiasi direzione, l' insicurezza deve diffondersi, i pericoli pullulare.
- L' HM conta sul capello lungo affinchè garrisca al meglio dalla moto lanciata; il P. lo gradisce in quanto crogiolo di untuosità.
- L' HM punta sull' enfasi e sviluppa un senso di potenza liberatoria (che palle); il P canta "del farsi male", argomento che se incontra una sensibilità artistica puo' produrre poesia autentica
- La macchina HM è prevedibile, ha la strada segnata; nel P si accolgono elementi casuali, spesso si scarta di lato, molti improvvisatori non l' hanno disdegnato trovando nel genere uno spazio espressivo.
- L' HM punta molto sull' enfasi, bisogna dire: "qualcosa è esplosa dentro di me, mi sento realizzato e vi rendo partecipi"; il P è liquidatorio (pezzi di 30 secondi velocissimi), bisogna dire: "cosa ci faccio qui?... tradirò il pubblico che mi ha dato fiducia pur di andarmene altrove...".
- Sull' HM ci puoi contare; il P è inaffidabile.
- L' HM è buono; il P è cattivo. Buono: energia positiva (magari demoniaca), aggressività naturale e ingenua. Cattivo: erratico, schizoide, dall' imprevedibilità studiata.
- L' HM, privilegiando la forza bruta, scade nella sciatteria; il P non "scade", vede nel demenziale un rifugio.
- Il chitarrista HM è un drop out nell' apprendimento musicale; il chitarrista P non ha mai messo piede in una scuola (in altrnativa è un genietto accademico in cerca di strade meno battute).
- L' HM è muscoloso; il P è segaligno.
- L' HM ama la tette sferica e la guancia paffuta; il P ama lo sguardo anemico e la gota scavata;
- L' HM è una musica estroversa, chiama a fare gruppo e ricorre all' arsenale di banalità imposto dal dovere di socializzare; il P è un frastuono intimista, una cacofonia per timidi sgraziati.
- L' HM è una musica fondamentalmente fisiologica, è uno sfogo che qualsiasi corpo ricerca; il P è patologico, il vicolo che imbocca è cieco, il suo autismo senza sbocchi terapeutici.
- L' HM usa in modo talmente tradizionale i suoi strumenti da potersene disinteressarsene; il P. smonta i suoi strumenti per impiegarli in modo eterodosso, questo "guardare dentro" implica conoscenza di risulta.
- L' HM si depila il petto; il P non si brucia neanche le verruche, tanto tra poco è finita.
Non voglio essere troppo crudele con l' HM, è una musica che presenta elementi grotteschi e presa da quel lato alcuni artisti ne hanno fatto buon uso (mi vengono in mente alcuni concerti dei Pop Mekanika, oppure dei God, vedi appendice). D' altro canto il P è sempre così terribilmente serioso, al punto che in quell' ambito non credo ad entusiasmi autentici che superino in durata il paio d' annate.
Mini appendice sonora.