Probabilmente non ha senso collocare politicamente le teorie scientifiche.
Ma siccome è un fatto acclarato che spesso vengano dibattute anche alla luce dell' ideologia, porsi la questione potrebbe anche non essere una perdita di tempo.
In questo libro si prova a rispondere senza giungere ad una conclusione. Lasciamo perdere la Storia con le sue prolissità. L' argomentazione formale resta ambigua. Esistono infatti due argomenti che si collocano sui piatti opposti della bilancia:
- il darwinismo spiega l' origine dell' uomo appellandosi unicamente al caso e alle necessità materiali. E qui molti "compagni" emetteranno mugolii di assenso.
- il darwinismo richiede che un sistema efficiente sia gerarchicamente organizzato: i più adatti al vertice e privilegiati dalla sopravvivenza, i meno adatti sotto meglio se destinati all' estinzione. La dolorosa visione della "destra" si ritrova confermata.
La mia sensazione però è che la bilancia non resti poi così in equilibrio. Il motivo fondamentale è semplice: il primo argomento è errato.
Perchè sia corretto bisognerebbe, oltre ad essere dei darwinisti, pensare che il darwinismo spieghi tutto. Ma non è necessariamente così: quando si parla di "origine dell' uomo" le parole potrebbero ingannare. Il darwinismo non si occupa dell' Origine ma dell' evoluzione. Non si occupa nemmeno dell' uomo ma del suo corpo.
Infatti si puo' essere dei seguaci appassionati dell' evoluzionismo credendo nell' esistenza dell' "anima". Le due cose non sembrerebbero affatto in conflitto.