LA RISERVA DELLE PREOCCUPAZIONI
sabato 29 ottobre 2022
venerdì 28 ottobre 2022
LA STRADA VERSO IL BENE
Perché un Dio perfettamente giusto permetterebbe al male di esistere?
Risposta tipica: Dio non sta cercando di massimizzare una visione utilitaristica del Bene, sta cercando di massimizzare la Sua stessa gloria. Consentire un po' di male aiuta in questo, perché può punirlo giustamente (ed essere giusto è glorioso) o perdonarlo misericordiosamente (ed essere misericordioso è anche glorioso). L'opzione per massimizzare la gloria è dare al diavolo un po' di potere, ma non troppo.
Dubbi: un Dio perfettamente giusto è anche un Dio perfettamente buono. Suona male che una persona perfettamente buona abbia come meta ultima la propria glorificazione. Al limite, potrebbe essere un'esca per condurre le pecorelle alla fede e quindi al bene. Ma non puo' essere nemmeno questo, considerato quanto sia facile da smascherare una simile strategia. Parto dall'assunto che diffiderei di una persona buona che cerca il mio bene inducendomi intenzionalmente ad ammirarla, specie se questa strategia è così scoperta.
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diritti dei robot
https://feedly.com/i/entry/osrPmlDZFInp6SMWQP3mml8q6Kt6TihJNu+iYEXtyCE=_1841ae35538:3b4c02:ef30d9e1
UNA CATASTROFE MORALE
Se la tecnologia continua di questo passo dovremo affrontare una catastrofe morale. Creeremo sistemi di intelligenza artificiale che alcune persone considerano ragionevolmente meritevoli di diritti umani o simili. Ma è praticamente impossibile che ci sia consenso sul tema.
Cosa risponderemo al robot intelligente quando ci chiederà di non essere abusato, di non essere spento, di non essere obbligato a fare determinate cose? L'entità della catastrofe in vista potrebbe potenzialmente rivaleggiare con quella di una guerra mondiale o di un grande genocidio. I "sensibili" saranno giustificati nell'aggredire gli "insensibili"? I John Brown si moltiplicheranno e al diavolo la dialettica aggressore-aggredito.
martedì 25 ottobre 2022
QUANDO VOLEVO ESSERE UN FASCISTA INTELLIGENTE parole e cose
QUANDO VOLEVO ESSERE UN FASCISTA INTELLIGENTE
mercoledì 6 ottobre 2021
Epistemologia definitivo - cos'è la scienza
LA SCIENZA SPIEGATA AL POPOLO
Non dire mai che la scienza si fonda sulla sperimentazione, incorreresti in un'affermazione circolare poiché (si spera) l'esperimento si fonda a sua volta su ipotesi scientifiche. Inoltre, si presta a equivoci (la fede nell'esistenza dell'esperimento cruciale) e il popolo non vede l'ora di equivocare. Dì piuttosto che il pensiero scientifico ha natura probabilistica. Il fatto è che vogliamo sapere cosa spiega un certo fenomeno ma la scienza si limita a fare, esempio, 10 ipotesi e ad attribuire ad ognuna di esse una probabilità. Le probabilità sono fastidiose per tre motivi: 1) hanno sempre un contenuto soggettivo, 2) sono da aggiornare continuamente e 3) ragionare in termini probabilistici è difficile e ci dà poca soddisfazione: il nostro cervello riesce a pensare facilmente che A causa Z ma non riesce a pensare bene che A (prob. 5%) + B (prob. 3%) + C (prob. 1%) eccetera... causano Z. La cosa non si presta nemmeno a formulare quelle affermazioni apodittiche con cui cerchiamo l'ammirazione altrui discutendo nelle varie sedi, dal bar alla TV. Ogni tanto una probabilità svetta sulle altre per cui senti dire "la scienza dice che...". Questa sparata, quando va bene, è una verità pragmatica ma resta comunque semplificazione ascientifica. Questa spiegazione non ha la pretesa di far capire cosa sia la scienza, tuttavia spero si sia capito almeno perché la capiamo così poco, in particolare chi ha la pretesa di spiegare agli altri cosa sia. La cosa non si presta nemmeno a formulare quelle affermazioni apodittiche con cui cerchiamo l'ammirazione altrui discutendo nelle varie sedi, dal bar alla TV. Ogni tanto una probabilità svetta sulle altre per cui senti dire "la scienza dice che...". Questa sparata, quando va bene, è una verità pragmatica ma resta comunque semplificazione ascientifica. Questa spiegazione non ha la pretesa di far capire cosa sia la scienza, tuttavia spero si sia capito almeno perché la capiamo così poco, in particolare chi ha la pretesa di spiegare agli altri cosa sia. La cosa non si presta nemmeno a formulare quelle affermazioni apodittiche con cui cerchiamo l'ammirazione altrui discutendo nelle varie sedi, dal bar alla TV. Ogni tanto una probabilità svetta sulle altre per cui senti dire "la scienza dice che...". Questa sparata, quando va bene, è una verità pragmatica ma resta comunque semplificazione ascientifica. Questa spiegazione non ha la pretesa di far capire cosa sia la scienza, tuttavia spero si sia capito almeno perché la capiamo così poco, in particolare chi ha la pretesa di spiegare agli altri cosa sia. è una verità pragmatica ma resta comunque semplificazione ascientifica. Questa spiegazione non ha la pretesa di far capire cosa sia la scienza, tuttavia spero si sia capito almeno perché la capiamo così poco, in particolare chi ha la pretesa di spiegare agli altri cosa sia. è una verità pragmatica ma resta comunque semplificazione ascientifica. Questa spiegazione non ha la pretesa di far capire cosa sia la scienza, tuttavia spero si sia capito almeno perché la capiamo così poco, in particolare chi ha la pretesa di spiegare agli altri cosa sia.
DEFINIRE LA SCIENZA
Dopo l'epistemologia novecentesca, l'impresa è diventata proibitiva. Si potrebbe rinunciare del tutto (tanto bene o male sappiamo cosa sia la scienza, anche senza definirla). In alternativa, si potrebbe studiare un metodo pratico. Qui ne propongo uno.
Quando entri in una comunità, di solito non contraddici mai pubblicamente il tuo capo o comunque i notabili di quella comunità, a meno che tu non possa contare su "alleati" di livello piuttosto elevato. Sai benissimo che la forza del tuo argomento di solito non è un buon "alleato" per sostenere la sfida, in molti casi nemmeno verrà ascoltato, soprattutto se il tuo rango è basso, magari perché sei un dilettante. Quindi è degno di nota che ci siano almeno alcune comunità che sono insolitamente orientate all'argomento. Queste includono, per esempio, vaste aree della matematica e aree più piccole di filosofia e fisica. E, ahimè, includono aree ancora più piccole della maggior parte delle cosiddette "scienze umane e sociali". Questo "gradiente di sfida" rende alcune discipline standard più "scientifiche" di altre.
lunedì 27 settembre 2021
POLITICAMENTE CORRETTO - definitivo
LE TRE FASI DEL POLITICAMENTE CORRETTO.
venerdì 24 settembre 2021
SIMULAZIONE - definitivo
Ecco due proposizioni convincenti e rilevanti per l'evangelizzazione:
martedì 21 settembre 2021
PROBLEMA DELMALE - DEFINITIVO
IN SINTESI
PERCHE' IL MALE INNOCENTE?
Due ipotesi:
1) Disarmonia. Il nostro antenato ha turbato l' Ordine e noi ne subiamo le conseguenze.
2) Test. Dio ci concede di "meritarci" il Paradiso.
La prima ipotesi è quella più ortodossa, ma a me piace la seconda.
martedì 31 agosto 2021
meccanica quantistica recap DEFINITIVO
Interpretazione bayesiana della meccanica quantistica - Fuchs Non dire gatto se non l'hai nel sacco.
Non oso mai parlare del gatto di Schrödinger senza prima "pararmi il culo" citando le grandi conquiste della fisica subatomica nel XX secolo e e impugnando un tomo spesso e pieno di matematica astrusa. In caso contrario rischierei di passare per matto. Perché mai dovrei dire che un gatto che non vedo è sia vivo che morto quando posso benissimo descrivere la situazione dicendo che IO non so se è vivo o morto? Voglio forse fare il pagliaccio per stupire i miei nipoti al cenone di Natale con quello che è solo uno scoperto sofisma ch enemmeno ho capito bene? Come biasimare chi ascolta se non ti dà credito. Ma il fatto più rilevante di questa storia è che l'ovvia interpretazione dei miei piccoli amici delle scuole medie può tranquillamente essere estesa a tutta la fisica quantistica. Non c'è micro o macro che tenga, molto semplicemente le funzioni d'onda non descrivono stati oggettivi del mondo ma rappresentano espressioni soggettive di credenze e conoscenze dell'osservatore sulle possibili condizioni di un sistema. Così come, molto semplicemente, non so se il gatto di Schrödinger sia vivo o morto e lo scopro una volta che apro la gabbia, lo stesso posso pensare quando mi concentro sulle particelle subatomiche. Quel fenomeno stranissimo da cui originano i mille paradossi della meccanica quantistica, ovvero il "collasso d'onda", potrei tranquillamente chiamarlo in modo più modesto "aggiornamento delle mie credenze di fronte a un fatto nuovo". Insomma, le probabilità potrebbero essere usate per descrivere le mie credenze anziché la realtà. Tutto diventerebbe più comprensibile a tutti, con la teoria che continuerebbe a funzionare nella pratica un po' come prima. Non solo il paradosso del gatto ma anche il paradosso EPR o l'esperimento della Doppia Fenditura non presentano più un problema.
Perché allora la scienza non si adegua? Mah, questa, in fondo, è solo un'interpretazione e gli scienziati non sono grandi filosofi, nemmeno sono poi così interessati alla cornice filosofica. Vanno avanti per inerzia con le loro abitudini anche quando producono un quadro contorto. Eppure anche molti grandi filosofi che capiscono bene la teoria non si sono sbilanciati in questo senso. Forse una proposta del genere enfatizza troppo la soggettività interpretando le probabilità come come grado di credenza dell'osservatore piuttosto che come proprietà oggettiva del sistema fisico. La scienza, al contrario, si vede da sempre impegnata a cercare leggi universali e oggettive che descrivano il mondo indipendentemente dall'osservatore. Da Monod in poi, ha un sacro terrore del soggetto, vuole tenerlo fuori da ogni suo paradigma, talvolta sembra in preda a capricci isterici quando il soggetto fa capolino all'orizzonte. Magari teme di introdurre il seme del relativismo ma con una buona teoria (filosofica) della percezione tutto questo puo' essere scongiurato.
da albert (e huemer) è un post facebook
Il comportamento degli elettroni è abbastanza facile da descrivere ma quasi impossibile da interpretare. Mi occupo del compito facile ispirato dal primo capitolo di "Meccanica quantistica e senso comune" di David Albert. A voi lascio quello difficile.
Ogni elettrone puo' essere bianco o nero e ci sono dei misuratori del colore in grado di dircelo. Ma puo' essere anche duro o tenero, e ci sono dei misuratori della consistenza in grado di dircelo. Tra consistenza e colore non c'è correlazione, il che significa che se immettiamo degli elettroni bianchi in un misuratore della consistenza, metà saranno duri e metà teneri. Allo stesso modo, se mettiamo degli elettroni duri in un misuratore del colore, metà saranno bianchi e metà neri. E' un po' come se il misuratore del colore resettasse la consistenza degli elettroni in entrata e il misuratore della consistenza resettasse il colore in entrata. Purtroppo, per quanto appena detto, non c'è neanche modo di accertare le due proprietà in un singolo elettrone. Esempio, se inserisco elettroni bianchi in un misuratore della consistenza avrò il 50% degli elettroni in uscita duri e il 50% teneri. Posso anche isolare le due metà e quindi, potrei essere tentato dal dire che la metà dura è "dura e bianca". Ma, per quanto detto prima, qualora misurassi il colore, riceverei una smentita: metà di quel sottogruppo di elettroni è nera. Il misuratore di consistenza, come dicevo, ha resettato il colore.
Fin qui siamo di fronte a semplici stranezze come ce ne sono tante quando si studia il mondo fisico. La parte sconcertante deve ancora arrivare e arriva quando costruiamo la macchina della figura sotto: un mega-misuratore (foto) che in ingresso (in basso a sinistra) ha un misuratore della consistenza e in uscita (in alto a destra) ha un misuratore del colore. Gli elettroni inseriti vengono sottoposti ad una prima misurazione e poi, attraverso degli specchi, rimbalzano e confluiscono in modo da sottoporsi alla seconda misurazione. Niente di speciale e, per quanto detto prima, dovremmo essere in grado di prevedere i risultati finali. Esempio: se immetto nel mega-misuratore elettroni duri, la macchina della consistenza confermerà la loro durezza (100% duri) e la macchina del colore resetterà la consistenza ripartendoli per colore nel solito modo: 50% bianchi e 50% neri. L'esperimento conferma le aspettative. Bene. Se invece immetto elettroni bianchi, la macchina della consistenza dovrebbe resettare il colore e ripartire per consistenza: 50% duri e 50% teneri. Le due metà, poi, confluiscono rimbalzando sugli specchi nel secondo misuratore che, resettando a sua volta la consistenza, ripartisce equamente per colore: 50% bianchi e 50% neri. L'esperimento smentisce le aspettative: gli elettroni escono dal mega-misuratore al 100% bianchi. Cosa è successo? Ma non finisce qui. Dopo la prima misurazione, come dicevamo, si creano due flussi: 50% duri e 50% teneri. Con un diaframma posso stoppare uno dei due flussi; mi aspetto che, in un caso del genere, usciranno dal mega-misuratore solo il 50% degli elettroni immessi. Infatti è proprio così. Solo che questa volta sono tornate in vigore le regole canoniche, la metà che esce è al 50% composta da elettroni bianchi e al 50% neri. I casini si limitano misurando due flussi alla volta. Agendo sul diaframma le regole vengono rispettate mentre senza diaframma le regole vengono violate. Perché?
Si potrebbe dire che il mega-misuratore non sia neutrale, ovvero che interferisca sugli elettroni, magari attraverso gli specchi. Tuttavia, non chiedetemi perché, oggi siamo certi che non sia così: l'interno del megamisuratore è una camera oscura del tutto neutrale, così come lo sono gli specchi. Si potrebbe dire che i due flussi degli elettroni comunichino tra loro in qualche modo sabotando le nostre aspettative, ma quando e come lo fanno? Il diaframma puo' essere posto ovunque, anche al termine della corsa, e ogni volta, indipendentemente dalla sua posizione, cambia radicalmente l'esito dell'esperimento. In poche parole, l'azione è talmente veloce che un eventuale comunicazione tra i due flussi dovrebbe eccedere la velocità della luce, il che va contro le leggi della fisica. Per questo la comunicazione ipotizzata viene definita come "azione spettrale", perché non puo' avere natura materiale. Ecco, poiché si tratta di un'azione spettrale potremmo ipotizzare l'intervento di spettri o fantasmi ma non mi sembra che gli scienziati siano entusiasti. Si potrebbe dire, ricorrendo al dio tappabuchi della scienza, che si entra in dimensioni differenti mentre noi, potendo misurare solo nella nostra, rimaniamo ingannati. Mmmmmm. Il dio tappabuchi della scienza desta gli stessi sospetti di quello della religione. Se avete la vostra ipotesi questo è il momento di avanzarla.
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UNA TEORIA SBAGLIATA Cercare di interpretare le stranezze della meccanica quantistica mi sembra uno sforzo inane che trasforma gli scienziati in filosofi distraendoli dal loro compito. Ne escono congetture dubbie e difficilmente verificabili con esperimenti. Meglio allora considerarla una teoria fondamentalmente sbagliata che funziona e impegnarsi a sfruttarla al massimo. In questo senso l'interpretazione do Copenhagen IC non è così male purché la si consideri una mera descrizione algoritmica piuttosto che una teoria (Mauldin e altri negano lo status di teoria)
MQ E BUON SENSO Prendiamo la meccanica quantistica, ovvero la prima teoria che tenta una liquidazione del buon senso. Tuttavia, le affermazioni sugli stessi risultati sperimentali da cui tale teoria deriva traggono la loro autorità dal buon senso. Lo stesso Niels Bohr ha sottolineato esattamente questo punto in una delle sue discussioni in cui parla di interpretazione “classica” degli esiti sperimentali (nel suo gergo “classico” equivale a buon senso). In altre parole: la teoria liquida il buon senso per poi recuperarlo quando constata i dati sperimentali.
per il resto vedi voce feedly con huemer e hossenfelder
https://feedly.com/i/board/content/user/11891599-506c-4fc2-b28b-b840b88888cc/tag/be88f8d7-c744-4284-b62c-46cc4331ac61
per la non località: https://spot.colorado.edu/~huemer/papers/qm3.htm
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mercoledì 28 luglio 2021
LOTTERIA DEI TALENTI (definitivo)
contro l'egalitarismo giustificato dalla fortuna (solo gli ultimi due argomenti accettano la sfida fino in fondo).
1) diritti e merito non devono andare insieme (nozick)
2) argomento straussiano: se credi che il merito esista darai di più (cowen).
3) analogie ripugnanti. stupro, karl lewis, ridistribuzione dei voti (hanson)
4) argomento della schiavitù: se non ho diritto al mio corpo (public choice) (landsburg)
5) senza merito ogni distribuzione è ingiusta, anche l'uguaglianza. (david friedman).
6) il merito si considera per ciò che sono, non per ciò che sarei potuto essere (Friedman)
david friedman:
https://feedly.com/i/entry/mJnsy3URuZ92Zh19I45RqysFYXr9EiFtEDLIa5p1D1g=_18700687902:1d2432c:eca0ac4
https://www.blogger.com/blog/post/edit/5403547194390425363/2830172978837546743
POST FACEBOOK DEFINITIVO
Arte e bellezza - definitivo
ARTE E BELLEZZA