mercoledì 28 luglio 2021

Arte e bellezza - definitivo

COS'E' LA BELLEZZA? teorie SINEA

semplice (difficile-facile)

indiretta (suggestiva)

inutile (gratuita)

naturale (soluzione alla complessità... simmetrica)

eterna (non soggetta alle mode)

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UNA VELOCE TEORIA DELLA MUSICA

Dopo una decina d'anni di letture sul tema cerco di riassumere qui cio' che ho trovato particolarmente convincente evitando accenni ai percorsi più personali.

Occorre partire dall'inizio, a cosa serve la musica? Essenzialmente a coalizzarsi. La musica sembra raggiungere il suo obbiettivo IMPRESSIONANDO E COORDINANDO le persone. Se impressiono l'altro mostrandomi potente ottengo la sua disponibilità per un'eventuale alleanza. Se mi coordino con lui si crea tra noi un senso di unità. La coalizione serve per unirsi fisicamente (sesso) oppure per creare grandi gruppi in grado di prevalere nella lotta violenta. Sesso e violenza sarebbero quindi alla base della musica. La biologia fornisce qualche conferma: fare e ascoltare musica rilascia ossitocina, l'ormone della fiducia. Sotto l'effetto della musica siamo più fiduciosi e collaborativi ("ehi, fratello!!").

Una visione del genere si scontra con quella divulgata da Steven Pinker per cui la musica è un linguaggio di risulta lasciato per la strada nel corso dei processi attraverso i quali si è formato il nostro linguaggio naturale. Tuttavia, non si capisce bene come mai uno "scarto" debba sopravvivere nel tempo. Forse la musica è solo un linguaggio semplificato: in certe circostanze la semplicità è più necessaria della precisione. Per esempio, il linguaggio naturale non puo' essere "anticipato" (non possiamo parlare "in coro") mentre quello musicale sì, in questo modo facilita il coordinamento. A volte le "cose" da designare sono poche, per esempio le emozioni (tristezza, rabbia, malinconia...), cio' che conta è l'abilità di rendere certe sfumature indefinibili.

Ma da dove deriva la bellezza della musica? Il coordinamento è innaturale, e quindi qualcosa di impressionante che noi ammiriamo e possiamo talvolta anche definire "bello". Ma ci sono altri modi di impressionare, e qui ci illumina la selezione sessuale, anche se il discorso puo' essere allargato a qualsiasi genere di alleanza. Negli animali il maschio impressiona la femmina con capacità "inutili" (e qui si spiega anche la necessaria inutilità della musica) che segnalano prestanza. Per esempio, un piumaggio fantasmagorico che renda l'uccello più vulnerabile ai predatori segnala le sue incredibili capacità di fuga nel bosco, una qualità che le femmine desiderano per i propri figli. Produrre questo segnale è anche costoso poiché rende la nostra vita più rischiosa. Alla lunga pregi e difetti del segnale entrano in equilibrio cessando di dare vantaggi concreti e desiderabili per la prole, tuttavia il gusto femminile per la "bellezza" si è nel frattempo formato e viene tramandato rendendo quel tratto come un "bello" completamente gratuito, ovvero sganciato da ogni segnale che ne giustifichi la presenza.


ARTE E BELLEZZA

In filosofia, l'estetica rappresenta il comparto più sfuggente. Alla fine, estenuato, ho deciso di abbandonare la mia ricerca pluriannuale per rivolgermi alla più trasparente antropologia. Ecco allora la mia risposta oggi alle due domande fondamentali della disciplina:

1) COS'E' L'ARTE? E' il tentativo di impressionare l'altro mostrando il dominio retorico che abbiamo su un certo linguaggio. Si tratta di un'esibizione virtuosa e gratuita. L'istinto alla base di questi comportamenti è la ricerca di alleanze potenti. "Sprechiamo" (gratuità) per segnalare che possiamo permettercelo. Il discorso vale anche nell'altro senso: il fan in fondo ricerca l'alleanza con un soggetto potente.

2) COS'E' LA BELLEZZA? La bellezza è cio' che desta ammirazione quando si pratica l'arte.

PS Con questo post cedo, dopo annosa querelle, alla posizione "virtuosistica" di Davide Curioni, quand'anche diverse precisazioni sarebbero necessarie.

PS Con questo post, abbandono la centralità del "linguaggio vago", per quanto le vaghezze del linguaggio siano il terreno ideale per esprimere virtuosesmo retorico.