lunedì 25 novembre 2019

IL SEGRETO DEL GENIO

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IL SEGRETO DEL GENIO
Tutti sanno che il genio ha talento e determinazione. Ma c'è un terzo ingrediente che viene trascurato: il suo interesse ossessivo per un argomento particolare.
Chi frequenta il mondo del collezionismo sa cosa intendo per "interesse ossessivo". Ci sono per esempio persone che raccolgono vecchi biglietti dell'autobus, devi vedere la loro ossessione per le minuzie, possono cavillare per ore su distinzioni che a noi suonano del tutto irrilevanti. L'amore di un collezionista per i suoi biglietti sembra davvero disinteressato. Non lo fanno per impressionarci o per diventare ricchi, ma per se stessi.
Una delle caratteristiche più sorprendenti del libro che Darwin scrisse sul Beagle è la pura gratuità del suo interesse per la storia naturale. La sua curiosità sembra infinita. Idem per Ramanujan, che seduto lavora per ore sulla sua lavagnetta per vedere cosa succede ad una serie matematica. È un errore pensare che i due geni stessero "gettando le basi" per le scoperte fatte in seguito. Si stanno solo dilettando, non hanno un piano da seguire, assomigliano di più ai collezionisti di biglietti d'autobus che si gingillano con la loro passione. La differenza è che questi ultimi si dedicano a materie da cui non uscirà mai nulla di interessante per l'umanità.
E gli altri due ingredienti? Nell'interesse ossessivo c'è già tutto: se non sei bravo in matematica difficilmente la troverai interessante, e quando sei ossessivamente interessato a qualcosa, non hai bisogno di tanta determinazione.
L'interesse ossessivo convoglierà la fortuna verso di te. Il caso, come diceva Pasteur, favorisce chi è nel posto giusto al momento giusto con la mente preparata. Ecco, l'appassionato si aggira sempre nei paraggi con antenne dritte.
Alle nuove idee si arriva anche e soprattutto sprecando il proprio tempo e seguendo vie poco promettenti. Ma in che modo taluni scoprono questi percorsi che gli altri trascurano? La vulgata dice che hanno semplicemente una "visione" migliore: vedono cio' che altri non vedono. Ma le cose non vanno così. Darwin notò cose che sfuggivano ad altri perché era davvero interessato a quelle cose, ci girava intorno da anni e gli piaceva farlo. Non si è limitato a seguire tracce "promettenti". Semplicemente, data la sua curiosità in materia, ha praticamente seguito tutte le tracce, non poteva evitare di fare diversamente.
Questa teoria del "genio collezionista" si aggancia alla famosa definizione di Carlyle che vede il genio come capacità infinita di sopportare la "fatica del problema". Ma ci sono due differenze. La teoria dei biglietti dell'autobus chiarisce che la fonte di questa infinita capacità di sopportare le sofferenze non è l'infinita diligenza ma un'impossibilità a stare lontani dal problema, un po' come i collezionisti non riescono a passare un giorno senza pensare ai loro biglietti d'autobus.
Ma come capire se dal tuo interesse spasmodico sortirà qualcosa di importante? Forse una certa cosa è tanto più promettente quanto più è difficile, specialmente se è più difficile per gli altri che per te. Le ossessioni delle persone di talento hanno maggiori probabilità di avere effetti importanti. Quando le persone di talento si gingillano con cose casuali, non sono mai veramente casuali. Il loro tempo sprecato potrebbe essere tempo prezioso per l'umanità.
Un altro pregio della teorie sta nel fatto che l'interesse è distribuito in modo molto più disomogeneo dell'abilità. Se l'abilità naturale è tutto ciò di cui ha bisogno il genio e l'abilità naturale è distribuita uniformemente, diventa difficile spiegare la rarefazione casuale delle grandi scoperte nei vari campi. Ma la spiegazione diventa più semplice se il fattore centrale è l'ossessione: gente diversa ha interessi diversi.
La teoria del genio collezionista spiega anche perché le persone di genio sono molto meno produttive dopo che hanno figli: qui l'interesse deve competere non solo con ostacoli esterni, ma con un altro interesse interno molto potente.
Forse il motivo per cui le persone hanno meno idee mentre invecchiano non è semplicemente legato all'indebolimento delle loro facoltà cognitive. Può anche essere perché, una volta scquisita una certa immagine, non puoi più scherzare con progetti collaterali irresponsabili come facevi quando eri giovane e a nessuno importava delle tue attività.
Se la ricetta del genio fosse semplicemente "talento più duro lavoro" possiamo solo sperare di possedere il primo e poi darci dentro a testa bassa. Se invece la teoria più corretta fosse quella del "genio collezionista" saremmo in grado, coltivando l'interesse, di coltivare un genio. Invece di stringere i denti e perseguire diligentemente ciò che tutti considerano promettente, forse bisognerebbe provare a fare cose difficili solo per divertimento.
A volte, chi guarda con sospetto il tentativo di rendere interessante una materia, ci dice che approfondire certe materie comporta fatica e sudore, e che quindi è dannoso cercare di "abbellire" la faccenda. Non condivido, non perché non ritenga sia vera la storia della fatica ma perché viene proposta dallo scettico in modo troppo timido, occorre andare oltre: tutte le materie difficili sono TROPPO faticose se affrontate senza passione.
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soluzione sintetica paradossi (da finire)

ZENONE: ci sono serie senza un termine finale, è lecito considerarle completate anche se il termine finale non si compie... visto che non c'è

IL TORTURATORE: esistono dolori impercettibili dai sensi ma solo dalla mente. nel calcolo costi benefici ne va tenuto conto.

IL CORVO DI HEMPEL: già Bayes ci dice che tutto c'entra con tutto, non c'è da sorprendersi-

IL GIORNO DEL QUIZ: esistono credenze ballerine che si risolvono con la probabilità e abbandonando la logica non probabilistica.

APOCALISSE SELF LOCATING BIAS): Sbagliato supporre che certi eventi indipendenti influenzino l'evento in questione. Esempio se tiro la moneta e faccio 10 testa la probabilità resta straordinaria visto che non è influenzata dalla presenza di altri tiratori. Allo stesso modo il mio numero di nascita basso puo' essere straordinario poiché non è influenzato da chi nasce dopo. Non è un'analogia pertinente quella dei due cilindri, uno con 1000 numeri e uno con 10. Se estraggo l'8 è chiaro che ho più prob di tirare dal secondo ma questa cosa influisce sull'esito.

MATTATOIO: il paradosso si realizza solo con una popolazione infinita ma probabilmente si tratta di un "infinito impossibile".

IL MENTITORE: esistono frasi senza contenuto, non ha senso chiedersi se sono vere. Il principio di bivalenza vale se ha senso la domanda vero o falso? Rassegnamoci.

PARADOSSO DI NEWCOMB: scienza contro buon senso. Il tempo non puo' essere reversibile (buon senso) quindi scelgo la soluzione logica piuttosto che quella empirica.

PARADOSSO DI SORITE.  Non è un paradosso logico perché la logica puo' esercitarsi solo su concetti ben definiti. "Mucchio" non lo è.

PRINCIPIO DI INDIFFERENZA: L'ignoranza è formalizzabile probabilisticamente ma la distribuzione prob va applicata tenendo conto della cause dei fenomeni analizzati e quindi della loro configurazione completa. Esempio se si parla di "grandezza di un cubo" si applica la probabilità al numero di atomi che compongono quel cubo (non al lato o al volume). Insomma, bisogna formalizzare un quadro generale, altrimenti si incorre in paradossi.

sabato 23 novembre 2019

GENEALOGIA DELL'ODIO

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Riccardo Mariani
7 min
GENEALOGIA DELL'ODIO
Su questo punto mi smarco dall'idea dominante che colgo sui giornali. Il motore immobile non lo vedo tanto nel razzismo quanto nel disprezzo.
Mi spiego meglio. La distinzione politica che va per la maggiore è quella tra "tribali" e "internazionali". I primi guarderebbero al qui ed ora, i secondi avrebbero una mente più aperta.
Non è una novità. Già nel 1957 il sociologo Robert Merton condusse uno studio sul funzionamento dei mass media all'interno di una piccola cittadina e trovava utile contrapporre i "locali" ai "cosmopoliti"; I "locali" erano chiusi, fondamentalmente egoisti e impauriti dalle possibili interferenze esterne mentre i cosmopoliti erano "ecumenici" e benevolmente curiosi nei confronti del mondo. Si noti che questa distinzione sembra essere stata "riscoperta" in modo indipendente da David Goodhart che parla di "somewheres" (i "locali" di Merton) e "anywheres (i "cosmopoliti" di Merton).
Ma qual è la novità? Che oggi i cosmopoliti sono più "giudicanti" di ieri, sentono sdoganato il loro atteggiamento un tempo "originale", armati della terminologia anti-razzista si percepiscono dalla parte della Ragione, non riescono più a calarsi in un vero dibattito: non si parla con i razzisti! Insomma, si sentono liberi di disprezzare i tribali. E il disprezzo, naturalmente, genera odio.
Il problema con le piattaforme digitali, per esempio, non è che persone "pessime" carichino contenuti pessimi ma che - con tanta merda nel ventilatore - persone "decenti" pensino sul serio di aver caricato contenuti decenti. Sono così orgogliose dei loro cinguettii. Quando odi sai che stai odiando, quando manchi di rispetto a qualcuno no.
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IL ROBOT ABORTITO

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IL ROBOT ABORTITO
Restare buoni amici quando la si pensa diversamente è dura ma quando la si pensa diversamente sull'aborto è letteralmente un'impresa. Dall'omicidio al grumo di cellule c'è una certa distanza percettiva (e l'altro diventa automaticamente un cretino).
Propongo un espediente. Immagina, come molti credono, che un giorno avremo un'intelligenza artificiale senziente. E' plausibile pensare che molte persone le negheranno questa qualità. Non abbiamo accesso alla coscienza cosicché non ci saranno pistole fumanti da indicare. Gli argomenti a favore e contro la coscienza dell'IA finiranno per essere metafisici. Mi immagino già le zuffe e la convinzione assoluta di avere ragione. Ci saranno serissimi argomenti filosofici sulla natura delle persone e della coscienza, ma nessuno darà molto peso agli argomenti della controparte. I transumanisti, è ovvio, si schiereranno per la concessione di diritti minimi e i conservatori per la loro negazione.
Un po' come il dibattito sull'aborto ora, ma a parti rovesciate. Oggi, i progressisti di solito negano la personalità dell'oggetto in discussione (il feto) e i conservatori la affermano.
Immagina adesso che le intelligenze artificiali possano assumere una forma fisica e apparire come umane. Magari non sempre faranno il loro dovere, ogni tanto si immischieranno nei nostri affari, talvolta risultando pericolosi. Di fronte a questi pericoli alcuni uomini opteranno per uccidere (o rompere) i molestatori. Certo, si tratta di esseri abbastanza simili a noi, che ragionano anche meglio di noi, ma probabilmente non sono come noi e quindi non ci sarebbe niente di sbagliato nel liberarsene quando disturbano. Non sono persone in fondo.
Tuttavia, man mano che il tempo passa i progressisti "inventori di diritti" inizieranno a protestare picchettando i luoghi dove a loro dire si compiono le stragi. Caricheranno la polizia, bloccheranno le strade. Infine il problema diventerà politico con partiti che nasceranno per salvaguardare i robot.
Pro-life: penso che questi robot siano vivi. Penso che abbiano anime, li ho visti piangere. E penso che non dobbiamo ucciderli anche se mi rendo conto che a volte rappresentano un rischio. Dopotutto sono persone, non dico tanto ma almeno il diritto alla vita va loro garantito.
Pro-choice: tu non capisci i rischi che ci fanno correre queste macchine. Certo, sembrano innocenti ma rappresentano un onere per la comunità e tu ci stai dicendo che dobbiamo tollerare la loro presenza in nome della tua strana teoria religiosa secondo cui i robot sono senzienti, ma questo è semplicemente pazzesco? Voglio dire, dai, sono solo robot, sono "grumi di bit e cellule" impastate tra loro!
A questo punto il pro-choice conservatore snocciola tutti i vari argomenti pro-aborto citando i classici che parlando di aborto venivano citati contro le sue tesi.
Questa inversione ideologica potrebbe essere fruttuosa per la reciproca comprensione? Forse sì, forse no. Se devo dirla tutta non sono molto fiducioso: oggi animalisti di sinistra e anti-abortisti di destra si scannano amabilmente senza far tanto caso all'inversione che generano le due diatribe sull'anima degli animali.

venerdì 22 novembre 2019

SOCIALIZZARE SENZA CONGIUNTIVI

SOCIALIZZARE SENZA CONGIUNTIVI
Quando si parla di criminalità, l'economista pensa solo alla deterrenza. La deterrenza è ok ma non puntiamo tutto su un cavallo. C'è anche l'illuminazione stradale, oppure le terapie che insegnano a contare fino a 10.
Anche le pene alternative meritano ma soprattutto le gioie preventive: il matrimonio e il parto trasformano le persone, specie se a rischio. I tassi di criminalità diminuiscono drasticamente con la gravidanza e nei tre anni successivi, il crollo è pari al 50%!
Certo, la gravidanza impone alcuni evidenti limiti fisici alle donne, ma gli effetti positivi sono enormi per gli uomini. Di gran lunga superiori alle pene alternative valutate dalla recidiva!
Implicazioni politiche: fate figli e fate fare figli a più non posso, anche presto! Il crimine è una scelta che avete cominciato a fare rinunciando ai figli.
Quando ho letto quel libro sui "cattivi padri" ricorrevano di continuo passaggi come questo che ho sottolineato:
"... sentendo la notizia che la sua donna "aspettava", uomini come Byron si trasformano improvvisamente. Questo tassista part-time spesso implicato nel traffico di erba e altre robacce si è accaparrato quasi immediatamente un lavoro in città nel reparto servizi igienici...".
Non so di preciso cosa succeda nella testa di queste persone "a rischio" ma posso immaginarlo: amore, responsabilità, orizzonti a lungo termine. Ma anche il fatto che i bambini e il matrimonio svolgono un ruolo importante nella socializzazione e nella "civilizzazione", qualcosa di decisivo per chi non riesce a farlo attraverso altre vie. Ho sempre detto: "non sei tu che porti i bambini in Chiesa, sono loro che portano te".
Voi che socializzate a suon di congiuntivi non avrete mai di questi problemi e non darete molto peso alla cosa... finché non farete un brutto incontro nella stradina buia sul retro.


C'è chi associa le echo chamber online al populismo ma studiando Francia, GB e USA non si riscontra un vantaggio per i candidati di destra o populisti. Negli USA, addirittura, l'uso dei media online riduce il supporto al populismo di destra.

SPALTI

SPALTI
Il calcio è mimesi di vita, diceva la buon anima del Giuanin Brera fu Carlo. Parole sante: sul campo impari il merito, la fortuna, la vittoria, la sconfitta e soprattutto che la Legge è uguale per tutti: biondi, bruni, forti, deboli, ricchi e poveri.
Ma per imparare ancora di più devi guardare fuori dal campo, sugli spalti, dove ci sono gli ultrà. Ecco, i tifosi ti insegnano come funziona la politica.
Quando sono in casa e gioca la Juve alla TV io tifo di brutto e incito la squadra con una mitragliata di "dài-dài-dài...". La mie bambine mi guardano attonite e sul volto hanno dipinto il consiglio: "guarda che non ti sentono, è inutile che sudi così papà". In effetti il mio tifo non incide, perché mi agito tanto allora? Per esprimermi. Ecco allora la prima lezione: l'elettore sa che il suo voto non incide ma va ugualmente a votare. Perché? Per esprimersi! L'elettore è fondamentalmente un tifoso: la politica gli serve per esprimersi.
Da tifoso ho i miei beniamini, per esempio Bonucci. Lo adoro. Poi ha cambiato maglia, ne ha messa una rosso-nera 8colore orribile converrete), e ho cominciato ad odiarlo. Ma era sempre lui, solo con un vestito diverso. Infine ha ricambiato maglia di nuovo tornando a quella bianco-nera, e ho ricominciato ad amarlo come se nulla fosse successo. Ma era sempre lui, solo vestito diversamente. Chissà cosa hanno pensato le mie bambine, non che sottovalutino l'importanza dell'abbigliamento ma che potesse produrre un passaggio dall'odio all'amore forse non lo sospettavano nemmeno loro. Ecco il militante offre lo stesso spettacolo sconcertante: se una cosa la dice il suo capo-popolo è una considerazione su cui meditare ma se esce da un'altra bocca, tipo quella del nemico giurato, diventa una cazzata terrificante. L'elettore è un tifoso: la politica gli serve per avere un'orda in cui intrupparsi gioiosamente.
Quando ho scelto la squadra da tifare mica mi sono messo a compulsare le statistiche, ad analizzare nel dettaglio le prestazioni degli atleti, ad approfondire la storia dei club: sono andato dove mi portava il cuore esaltando le mie emozioni primarie: il calcio è divertimento mica pallosissimo studio. L'elettore fa lo stesso, resta ignorante pur di andare dove batte il suo cuore e sfogarsi.
Quando alla sera riguardo la moviola noto che la Juve ha sempre ragione, mancano regolarmente all'appello un paio di rigori mentre le contestazioni altrui sono ridicolmente pretestuose. Sì, lo so, sulla Juve circolano miti ma sono chiaramente messi in giro da invidiosi che non sanno perdere (di solito gli interisti ladri di scudetti). In alcuni rari attimi di lucidità puo' attraversarmi il dubbio di essere leggerissimamente fazioso ma poi ricomincio come prima perché in fondo è comodo e divertente (dubitare stanca e domani si lavora). L'elettore è così: un tale che giudica tutto instupidito da una fede... perché è bello così! Perché ci si diverte di più e si fatica meno.
Conclusione. Il calcio è mimesi di vita: guarda in campo e vedrai la società libera, guarda sugli spalti e vedrai la politica.

COSE IMPORTANTI CHE CONOSCIAMO POCO

COSE IMPORTANTI CHE CONOSCIAMO POCO

Come incide l'arrivo in un nuovo paese sullo sviluppo cognitivo dei bambini immigrati?

8 Behavioral Symmetry, Again + 9 CONCLUSION

8 Behavioral Symmetry, Again
Note:8@@@@@@@@@@@@@@Democrazia..ignoranza e stupiditá

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Loyalty to any one sports team is pretty hard to justify.
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Fans will be so in love with a player but if he goes to another team, they boo him. This is the same human being in a different shirt—they hate him now. Boo! Different shirt! Boo!
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if the principle of behavioral symmetry is correct, then Rawlsian ideal theory is self-undermining.
Note:Tesi....tieni presente che public choice considera governanti e governati allo syesso modo...simmetria

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showing that people are characteristically more public-interested in politics than elsewhere.
Note:Tesi impossibile da dimostrare...in politica nn valgono principi diversi

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Rational Choice Theory
Note:Tttttttttt

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inadequacy of rational choice theory.
Note:Mina la simmetria

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they’ll sacrifice money to play fair.
Note:Esperimenti

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I have two replies. First, this sort of objection misunderstands rational choice theory.
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rationality involves preferring more value over less value.3 There’s nothing irrational about pursuing altruistic values.
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Second, behavioral symmetry doesn’t assert a particular behavioral model; it asserts only that you should apply your model consistently across institutions.
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To disconfirm behavioral symmetry, it’s not enough to show that people are often altruistic.
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you’d need to show that people are characteristically more altruistic in their role as political actors
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Competition in Markets and Politics
Note:Tttttttt

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markets encourage a competitive, “greed is good” mentality whereas democracies ask us to listen to each other,
Note:Asimmetria

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democratic politics is itself a kind of market competition. Accordingly, Cohen’s concerns about markets apply with at least as much force to democracies.
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But maybe political competition is gentler
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Adam Smith would have us focus on all of the unseen cooperation
Note:Nn solo aviditá

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The tax draws us into a conflict because her gain is my loss.
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citizens can be quite hostile to their political opponents.
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we’re subject to a strong cross-partisan prejudice;
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experimenters had subjects play the trust game and the dictator game.
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results suggest that people are both less generous and less trusting when interacting with those from the other side of the political aisle.
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So there’s reason to doubt that real-world democratic competition induces citizens to think of themselves as engaged in a “common cooperative project”
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Public-Interested Voting
Note:Tttttttt

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When you shop for soup, your focus is narrow. You’re probably considering only your own good or maybe your family’s. But when you’re shopping for a senator, you’re considering the good of all.
Note:L argpmento piú forte

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people tend not to vote selfishly.
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This argument ultimately falls short. Voters need more than public-interested intentions if they are to promote the public good of good government; they need accurate beliefs
Note:Ma

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the distinction between promoting a value and expressing your allegiance to that value is crucial.
Note:Espressionosmo

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I cheer for the Philadelphia Eagles even when I’m on a couch 295 miles away from Philadelphia. I’m under no illusion that I’m helping them win. I’m expressing my support
Note:Analogia con il tifo

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Rawlsian ideal theory needs voters to promote the common good, not just express support
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“Liking” a Facebook post advocating for a wildlife preservation organization expresses your endorsement of wildlife preservation even if you haven’t done any research into whether the organization actually helps preserve wildlife.
Note:analogia

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if voters are motivated to promote values rather than express them, they will (i) acquire information
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(ii) revise their beliefs
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But the empirical evidence suggests that they do neither.
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Finally, there’s the question of how citizens make use of the information
Note:Tttttt

Yellow highlight | Location: 4,199
analogize political partisans to sports fans.
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Your friend spends a little time watching games, studying players’ statistics, and reading the scouting reports, but what matters most to him is the player’s team affiliation.
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Needless to say, you shouldn’t trust this friend’s judgment about which football players are good
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When the stereotypically conservative policy was labeled with Democratic support, liberals supported it.
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“motivated political reasoning”
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Dan Kahan
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“team affiliation” influences how we interpret political information,
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Note that this sort of epistemic irrationality is practically rational or, as Bryan Caplan puts it, “rationally irrational.”40 Having accurate beliefs about the quality of Eagles players doesn’t do Eagles fans any good
Yellow highlight | Location: 4,255
Indeed, having accurate beliefs about Eagles players is probably downright harmful
Yellow highlight | Location: 4,259
So the empirical evidence fails to support the claim that voters promote the public good of good democratic governance.
Note:Conclusione

Yellow highlight | Location: 4,262
“Good intentions are ubiquitous to politics; what is scarce is accurate beliefs.”
Note:Motto

Yellow highlight | Location: 4,265
people are more likely to engage in expressive behavior in the voting booth than the grocery store. But this asymmetry doesn’t undermine behavioral symmetry
Yellow highlight | Location: 4,268
we’d expect to see more expressive behavior when the cost is lower.
Yellow highlight | Location: 4,273
It’s worth repeating, though, that an asymmetry in expressive behavior won’t vindicate Rawlsian ideal theory.
Yellow highlight | Location: 4,426
Conclusion
Note:@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 4,426
we ought to reject an a priori ideal institutional analysis of the state.
Note:Upshot

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we have no need for the state.
Note:Nel mondo ideale

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we can generate a need for the state by switching to the nonideal assumption
Yellow highlight | Location: 4,430
However, in doing so we lose the right to make the a priori stipulation that the state itself is fully just.
Yellow highlight | Location: 4,431
we may not assume, as Rawls does, that the state acts “in accordance with
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Take Rawls’s difference principle as an example:
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make the poorest as rich as possible.
Yellow highlight | Location: 4,435
open, empirical question
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laissez-faire capitalism, or liberal socialism,
Yellow highlight | Location: 4,437
I want to address the worry that my argument against ideal theory doesn’t change anything of substance.
Yellow highlight | Location: 4,439
his conclusions nevertheless stand because there’s so much empirical evidence that policies like dramatic income redistribution and campaign finance regulation are needed to advance the aims of liberal egalitarianism. Consider Denmark/Sweden/Thomas Piketty.”
Yellow highlight | Location: 4,441
we should be skeptical that the empirical institutional analysis is easily and obviously settled.
Yellow highlight | Location: 4,448
There’s reason to think that we start with the moral judgment that laissez-faire capitalism (or liberal socialism, etc.) is just and then cherry-pick empirical evidence to rationalize
Note:L a priori

Yellow highlight | Location: 4,451
Jonathan Haidt report that economists’ “moral judgment profiles” predict their responses to empirical questions.
Note:Pregiudizi

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people who score highly on care are more likely to hold the economic belief that the minimum wage is an effective means to helping workers.
Yellow highlight | Location: 4,460
By analogy, wouldn’t it be strange if, say, a strong concern for keeping rooms warm predicted a person’s belief about the effectiveness of wood stoves relative to gas stoves as a mechanism for keeping rooms warm?
Note:Distorsioni

Yellow highlight | Location: 4,463
Similarly, there’s nothing inconsistent in thinking that we should improve workers’ well-being and thinking the minimum wage is not an effective
Yellow highlight | Location: 4,465
But it turns out that this moral belief and this economic belief tend not to go together.
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substantive conclusions about the workings of the economy are suspiciously correlated with their moral values.”
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In short, we academics may be as susceptible to motivated political reasoning as anyone else.
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We’re all tempted to think that we are the exception to the general rule;
Yellow highlight | Location: 4,485
Rawls and others haven’t produced successful arguments for ruling out free market regimes a priori
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if we may not assume away government failure, then we may not dismiss the classical liberal worry that the state tends to hurt, rather than help,