giovedì 22 luglio 2010

Macabri gioielli





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Come uccide l' italiano?

Per calcolo.

Occorre mandare segnali a destra e a manca, la colpevolezza della vittima è secondaria.

Per passione.

Occorre sfogare l' odio che inietta il sangue negli occhi, e che vada in malora il test kantiano dell' universalità.

Per disperazione.

Compromesso il valore supremo (la Famiglia), tutto è perduto e muoia sansone con i filistei.

Ma dove trovare un' adeguata illustrazione degli omicidi italian style?

Come vertice propongo "Fratelli" di Abel Ferrara.

mercoledì 21 luglio 2010

Discriminazione statistica

Tutto quel che c' è da sapere sul razzismo razionale.

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Arredamento carcerario

Come farsi una porta nel muro con uno specchio ad "L".

L' antimiracolo di Lourdes

Lourdes.

E' Dio ad essere muto o è il credente ad essere sordo?

Di certo tra i due, in questo lugubre film, la comunicazione sembra irrimediabilmente compromessa.

Se il black out di cui sopra fosse una presa d' atto, le simpatie dell' ateo sarebbero giustificate; se fosse un monito, ad essere giustificato è l' omaggio reso dai credenti che hanno premiato il film (pur senza colpi d' ala, resta dignitoso).

Ma forse non siamo di fronte ad un Dio muto: il miracolo c' è.

Forse non siamo noi credenti ad avere i sensi ottusi: il miracolo lo vediamo eccome.

Dio è pronto a rispondere, noi abbiamo orecchie per ascoltarlo...

... Purtroppo non abbiamo più bocche e cuore con la voglia giusta di "chiedere". La nostra ambizione di felicità si è debilitata e non va oltre Al Bano e& Romina.

I prodigi dell' Altissimo ci interessano relativamente: lui ci risolleva dalle carrozzelle... e noi ci ricadiamo pesantemente dentro, è troppo comodo farci spingere, è troppo comodo spingere.

martedì 20 luglio 2010

E la musica classica?

Mai stata così bene come oggi.


Perchè sono diventato anti-meritocratico

Perchè, gratta gratta, ho scoperto meglio cosa intendono per "meritocrazia".

Intendono "Meritocrazia".

C' è uno che non c' entra niente con te, chiamiamolo "burocrate", che ti "misura ufficialmente" e ti dice quanto vali. Quello è il tuo valore e nessuno deve metterci becco.

In un mondo del genere vige il Metodo Unico e le maiuscole abbondano: il burocrate deve essere chiamato Burocrate, la misurazione si scrive Misurazione; l' ufficiale è Ufficiale e il valore deve essere pensato come Valore.

Preferisco essere valutato dalle persone che mi vedono all' opera e per cui faccio qualcosa. Sarà una valutazione con la minuscola, varrà solo per quelle persone, ma io mi fido di più.

Al "Valore" preferisco il "valore", ma soprattutto al mondo che sta intorno al "Valore" preferisco il mondo che sta intorno al "valore".

Il pensiero di Dio "serve" anche a questo, serve a dire al "burocrate" che non abbiamo bisogno quaggiù di gente dedita alla costruzione della maiuscole.

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Come capire se non si capisce l' economia

Tizio e Caio vengono messi in isolamento, dopodichè a Tizio vengono dati 20 euro: dovrà proporre a Caio una ripartizione di quella somma. Se Caio accetterà, si terranno i soldi; in caso contrario se ne andranno a casa tutti con le pive nel sacco.

Di solito non si offre oltre il 50%, sebbene un' offerta di quel tipo sarebbe prontamente accettata. Considerando solo le offerte realistiche, le persone accettano per ripartizioni pari al 50% o di poco inferiori, altrimenti declinano e perdono tutto.

Il giochino è noto come "the ultimate game" e molti lo considerano come una prova sperimentale in grado di confutare la razionalità umana. L' uomo non sarebbe davvero come lo dipingono gli economisti.

Non mi interessa tanto l' ultimate game, quanto chi conclude come ho detto. Si tratta di un modo molto diffuso di equivocare il lavoro degli economisti.

Secondo chi interpreta come ho detto gli esiti sperimentali dell' "ultimate game", se raccolgo un euro da terra e lo restituisco al legittimo proprietario che se l' era perso, io sarei una persona "irrazionale".

L' attacco ai diritti

Come riconoscere chi minaccia più da vicino i diritti fondamentali dei cittadini?

In genere si tratta di gente dedita ad inventarsi un "diritto" al giorno.

Ieri il ministro Brambilla si è inventato il "diritto alle vacanze" per tutti.

[sito dedicato al buono vacanze]

lunedì 19 luglio 2010

Chi proibisce di più?



Per un libertario la tabella qui sopra è in qualche modo indicativa?

Non penso proprio, l' unica cosa che conta è il gradi di laicità che ciascuna religione è disposta a tollerare.

Tenuto conto del parametro fondamentale le cose potrebbero ribaltarsi.

Storia d' Italia

Limitiamoci alla storia finanziaria.

Limitiamoci alla storia dagli anni sessanta.

Limitiamoci ad una storia con un solo "cattivone" (il centro-sinistra).

Limitiamoci alla storia che più riesco a condividere.

Ecco, con tutti questi limiti, la migliore che riesco ad immaginare è all' incirca così.

Le puttane della lettura

Pagare gli studenti migliora le loro prestazioni?

Non si capisce bene: non sembra che chi legge un libro a pagamento abbia un profitto superiore rispetto a chi lo legge gratis.

Però chi è pagato è più probabile che legga rispetto a chi lo deve fare gratis.

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Questa pancia non è un albergo!

sabato 17 luglio 2010

La Classe

"Amici", il programma TV di Maria De Filippi, è tacciato di essere altamente diseducativo. Ne intuisco i motivi senza capirli appieno.

Dapprima si additava la competitività: lo strss ambientale che crea finisce per macinare i ragazzi.

Ma questa accusa non ha retto a lungo, aveva i piedi d' argilla.

Si è passati a qualcosa di più calibrato: il programma mostra l' allievo in perenne conflitto con l' insegnante. Le due

figure non ricoprono con chiarezza il ruolo canonico, questo puo' confondere e spiazzare il ragazzo che guarda ed assimila.

Però anche un film quotato come "La Classe" mostra allievi che si mettono sullo stesso piano dell' insegnante ed entrano in perenne conflitto con lui.

Come distinguere allora l' "autentico" dalla "spazzatura". Cos' è che "edifica" e cos' è che "mortifica"?

Non sarà mica solo un affare di "movimenti di macchina", spero?

La forma è davvero tutto? E se la forma non è tutto, aiutatemi a distinguere la sostanza.

Faccio la mia ipotesi: mentre nel film la selvaggia vis polemica viene da fuori e "La Classe" è un ambiente dove si cerca di arginarla/ordinarla/indirizzarla, nel programma TV si ha l' impressione che l' insolenza sia un prodotto endogenamente crato.

Ma una differenza qualitativa tanto abissale puo' fondarsi solo su "impressioni" tanto fuggevoli?

Nel frattempo propongo un passaggio su argomenti noti: la misurazione delle competenze.

venerdì 16 luglio 2010

La pecora verde




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Sine die

Fino a che età si possono ascoltare gli sfrigolii di DJ Rapture? Le musiche hanno una scadenza?

Non riesco francamente ad immaginare un settantenne alle prese con DJ, eppure, tanto per fare esempi, 40 anni fa non era certo concepibile un 50 enne concentrato su Pink Floyd o Jimi Hendrix, invece oggi è la norma più normale.

Ma senza andare tanto lontano, se vent' anni fa mi avessero fatto scommettere su quale musica avrei ascoltato vent' anni dopo, la chitarra anarco-punk di Andy Moor avrebbe goduto di una posta molto vicina allo zero.

E invece eccomi qua con il loro disco, Moor+Dj Rapture. Certa musica, per quanto brutale e avida di presente da deturpare, non ha scadenza, purchè si esponga senza paura a tutti gli influssi ancorandosi saldamente alla tradizione.



Oh, povera Holly, che brutta fine ha i fatto... lascia che versi una lacrima per te.

giovedì 15 luglio 2010

All' inferno fa davvero così caldo?

In Somalia, come sapete, dal 1991 regna l' anarchia.

Signori della Guerra, Corti islamiche, crimini, violenza... Ogni tanto il telegiornale ne parla.

Quel che non ci dice è che in Somalia si sta meglio rispetto a quando c' era il governo, e meglio anche rispetto a parecchi Stati governati che erano nelle medesime condizioni di partenza.

Il TG non lo dice, ma il Ben Powell versione 2006 lo diceva chiaramente:

Although Somalia is still poor, the ordered anarchy that has existed since the mid–1990s has actually translated into improved living standards

E lo ribadisce nel 2010 in formato podcast.

P.S. epitome del tutto è il passaggio sulle telecomunicazioni: l' esistenza di numerose zone off limits ha sviluppato una tecnologia wireless che non ha pari nel continente africano.

martedì 13 luglio 2010

Elogio del Senso Comune

Essendo un fan del "senso comune", Thomas Reid è forse il mio filosofo preferito, almeno tra quelli mummificati.

Tanto per cominciare gli scozzesi sono simpatici: parlano come fossero al bar e complicano le cose solo quando non ne possono fare a meno.

I tedeschi, ovvero i loro dirimpettai, sono professori che parlano a professori usando il gergo dei professori.

Il senso comune è quella facoltà della ragione per cui noi abbiamo accesso diretto ad alcuni dati della realtà. Vogliamo chiamarli dogmi?

Thomas Reid era ossessionato dall' ossessione dei filosofi di "dimostrare". Non riusciva a spiegarsela, ma perchè non la lasciavano ai matematici?

In particolare notava come i filosofi s' incaponiscono spesso a dimostrare l' ovvio, e questo quando andava bene, perchè molti erano animati dal sacro fuoco di voler dimostrare l' assurdo.

E' il senso comune a farci dire che se una cosa ovvia è ovvia e da lì che bisogna partire senza tante dimostrazioni a supporto. Ma ecco le sue parole:

When we attempt to prove, by direct argument, what is really self-evident,
the reasoning will always be inconclusive; for it will either take for
granted the thing to be proved, or something not more evident; and so,
instead of giving strength to the conclusion, will rather tempt those to
doubt of it who never did before.


Chi non coglie il punto presto o tardi fa la fine di Hume e finisce cotto nella padella dello scetticismo. In alternativa fa la fine di Kant, che nel disperato e lodevole tentativo di salvare baracca e burattini mette in piedi un enorme sistema filosofico zeppo di contraddizioni.

La filosofia del senso comune è una buona alternativa sia a Hume che a Kant, sia all' empirismo che all' idealismo. Ve la vendo volentieri. Comprate?

Reid è stato molto criticato, c' è chi ha fatto notare come l' opera della scienza sia una continua guerra al senso comune.

Penso che una critica del genere vada a vuoto poichè l' attività scientifica deve pur sempre partire da dati di senso comune, ovvero dogmi.

Qualcuno sostiene che se ci mettessimo nelle mani di Reid la terra sarebbe ancora piatta.

Ma perchè? Il fatto che la terra sia rotonda è perfettamente compatibile con il fatto che la vediamo piatta. Il senso comune ci porta ad affermare che la vediamo piatta, nulla di più.

Oso dire che se un essere venisse precipitato sulla terra all' improvviso e non ammettesse la sua "piattitudine", forse non avrebbe nemmeno le facoltà cognitive per scoprire domani che è (quasi) sferica.

L' empirista crede solo a quello che vede per cui se Giovanni butta Giorgio sotto il treno non potrà mai affermare che Giovanni è la causa della morte di Giorgio, questo per il semplice fatto che la "Causa" è un fenomeno invisibile.

Forti del senso comune superiamo con un saltello il crepaccio dove s' inabissa l' empirista.

Il senso comune ha come nemico solo se stesso: si sente minacciato solo quando entra in conflitto con un altro dato ancora più basilare del senso comune. Ecco allora che diventa legittimo rivedere le sue indicazioni.

La filosofia del senso comune ha un punto debole: come ci accorgiamo degli errori?

Alcuni trucchetti ci sono, ma l' obiezione di fondo resta.

La trovo comunque innocua: con un po' di rischio la vita diventa anche più bella! Se poi l' alternativa è quella di consegnarsi ad uno scetticismo ancor più arido ed improbabile.

Penso tutto sommato che Thomas Reid sia una buona guida per chi vuol fare escursioni sicure negli impervi territori della filosofia. Tra quei deserti e quelle foreste ci si perde puntualmente, se poi ci mettete le mille arguzie di professori annoiati che si divertono a confondervi... Ma voi fate un fischio, l' agile Reid arriva con il suo ufficietto portatile e in quattro e quattr' otto vi ricalcola le coordinate consenstendovi di procedere spediti.

... l' ufficio portatile di Thomas Reid

lunedì 12 luglio 2010

Land of Kush

Quando le bande di Sam Shalabi attaccano non promettono mai bene.

Il canone che sono chiamate a chiosare ha sempre l' aria di essere troppo rigido: un ritmo martellante che precipita presto in un' antivitalistica ipnosi, in una scabra parola che domanda solo obbedienza.

E' dura guidare un popolo nel deserto, l' unico comando che dà frutto richiede una spoglia semplicità al limite del crudele. E il deserto della metropoli non è molto diverso dagli scatoloni di sabbia che conosciamo.

Ma ecco che nei momenti più creativi la varietà dei commenti si muta in un' insospettata infiorescenza: vederla stagliarsi sulle dune è uno spettacolo. Il verbo desertico viene vivificato dalla frescura di un' oasi.



Un disco che comunque non riesco a promuovere.

LAND OF KUSH - Monogamy - Constellation 2010 -

Per percussioni ed orchestra



Il percussionista Martin Breinschmid esegue un pezzo del compositore Leroy Anderson (1908-1975): "Il dattilografo".