martedì 5 gennaio 2010
Tristi Tropici
Ma leggendo Tristi Tropici le cose cambiano. Levi-Strauss è un gigante della cultura, forse il più grande antropologo del secolo passato. Da lui ci aspettiamo "teorizzazioni" - che non mancano -, non avventure.
Ma quando s' intraprendono viaggi tanto impervi (Mato Grosso) è giocoforza imbattersi in situazioni singolari e anche il cervellotico scienziato deve rompere la sua concentrazione, abbandonare le sue strutture per stupire, tremare, scappare, sudare, gridare, sospirare...
L' avventura inattesa, l' avventura di sguincio, l' avventura ineludibile è l' unica che leggo con partecipazione.
Il libro è zeppo di questo prezioso tesoro.
Oltre il giardino
Chance Giardiniere ci insegna cosa sia la "conoscenza" del mondo ancor meglio di quanto abbiano fatto Forrest Gump o Edmund Gettier
Ma quando la lezione sembra concludersi, revoca tutto in dubbio camminando sulle acque.
Beati i poveri si Spirito.
Mystic River
La giustizia allora ci sembrava incompatibile con l' osservanza puntigliosa della legge, solo chi aveva la forza di eludere la seconda poteva garantire la prima. Il cavaliere misterioso ieri, l' ispettore indignato oggi.
Le turbe del giustiziere fuori legge garantivano sia azione che dramma esistenziale.
Ora Clint cambia rotta: l' azione di chi opera al margine della legalità è frettolosa e trascurata.
Fretta e approssimazione, ma si tratta davvero di difetti? Si puo' e si deve fare meglio?
No! No, non è necessario adoperarsi per il meglio quando il valore da salvaguardare è l' onore e non la giustizia. L' "errore con le palle" vale l' anodina giustizia (nel monologo finale la moglie di Jimmy tesse l' elogio del "lavoro malfatto" e dà lo spin a tutto il film).
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Anche i Lumi credevano in Dio
Lo dice David Sorkin: "... i concetti cardine dell' illuminismo non sono solo compatibili con la religione ma anche elementi decisivi per la sua promozione...".
Sorkin è uno storico e illustra esempi di "illuminismo religioso".
Il concetto chiave è quello di "ragionevolezza": "la ragione cammina sempre sulle gambe di una fede"
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mercoledì 30 dicembre 2009
Pensare tutto in una volta
1. Conoscenza a priori: SI' O NO linkRisposta: si
Motivo: se ci si limità ai giudizi sintetici a priori (intuizioni) la critica di Quine non ci tange...
Posizione: mediana-minoritaria
2. Astrazioni: platonismo o nominalismo
Risposta: platonismo immanente
Motivo: Esistono gli universali? Esempio, esistono i gatti bianchi, esistono i cavalli bianchi... ma esiste la "bianchezza". I nominalisti negano tale esistenza, i realisti immanenti la ammettono ma non in sè (essenza) bensì legata indissolubilmente ai “particolari”. I platonisti invece sostengono che esistono e sono autonomi. La posizione nominalista mi sembra assurda mentre quella platonista si spinge oltre senza un reale bisogno. Mi ritengo un realista immanente. Inoltre il platonismo (temperato) facilita la grammatica delle dimostrazioni: 1) il giallo è un colore, 2) l' affermazione precedente è vera, quindi 3) il giallo esiste. Semplice no? Così come è facile dimostrare la falsità del nominalismo (l' idea per cui “giallo” è solo una comoda parola): 1) il giallo è un colore e i limoni lo posseggono 2) non esistono parole che sono colori e che sono possedute dai limoni, quindi 3) giallo non è solo una parola. Facile no? Perché allora cercarsi rogne? Direi che oggi il nominalista rinuncia a queste comodità servite sul vassoio d’ argento solo perché ha dei secondi fini, per esempio è un empirista radicale e certe forme di platonismo gli romperebbero le uova nel paniere.
Posizione: Maggioritaria
3. Estetica: oggettiva o soggettiva
Risposta: oggettiva
Motivo: salvaguardare la relazione bellezza/verità
Posizione: Maggioritaria
4. Distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici: SI' NO linkRisposta: SI'
Motivo: Chiunque è in grado di fornire esempi di giudizi analitici (“il quadrato ha 4 lati”, “il gatto miao è un gatto”, eccetera) così come chiunque è in grado di fornire esempi di giudizi sintetici (il quadrato è blu”, “il gatto miao è feroce” eccetera). E’ forse un caso se possiamo farlo in tanti senza il minimo disaccordo? No, è semplicemente la prova che la distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici è evidente a tutti e chi la nega deve provare la negazione con altrettanta evidenza. L’ empirismo radicale si trova nella condizione di negarla – e lo ha anche fatto in modo geniale (Quine) – ma questo è un punto debole di quella filosofia, non un punto di forza.
Posizione: Maggioritaria
5. Giustificazione epistemica: INTERNALISMO ESTERNALISMO link link
Risposta: internalismo
Motivo: Sì perché la conoscenza si fonda sul senso comune che è una facoltà dell’ uomo, ovvero una facoltà “interiore” attraverso la quale abbiamo un accesso diretto alla realtà esterna grazie all’ intuizione e al tribunale dell’ introspezione. Se parlassi solo della realtà esteriore (esternalismo), come fa il naturalismo, senza specificare nulla sull’ affidabilità di intuizione e/o introspezione, la teoria epistemica sarebbe incompleta e sempre in balia di uno scetticismo à la Hume. Il problema di Gettier è aggirato con il principio della conservazione della realtà (è vero cio' che appare salvo prova contraria)
posizione: media
6. Mondo esterno: SCETTICISMO IDEALISMO REALISMO
Risposta: realismo
Motivo: per salvaguardare il concetto di oggettività e verità
Posizione: maggioritaria
7. Libero arbitrio: COMPATIBILISMO LIBERTARISMO NEGAZIONISMO
Posizione: libertarismo
Motivo: il dualismo ci concede il lusso di evitare le contorsioni verbali dei compatibilisti e le assurdità dei fatalisti
Risposta: minoritaria
8. Dio: TEISMO ATEISMO
Risposta: teismo
Motivo: la dimostrazioni della sua esistenza convincono
Posizione: minoritaria
9. Conoscenza: CONTESTUALISMO RELATIVISMO INVARIANTISMO link
Risposta: invariantismo
Motivo: il contestualismo (plausibile) converge nell' invariantismo
Posizione: Mediana
10. Conoscenza: RAZIONALISMO EMPIRISMO
Risposta: razionalismo intuizionista.
Motivo: si parte da intuizioni prima facie dell' intelletto (common sense) che vengono poi messe alla prova. .
Posizione: mediana
11. Legge di natura: HUMANIANA NON-UMANIANA linkRisposta: Non-humaniana
Motivo: la scienza progredisce verso l' individuazione di "leggi". Ma non leggi platoniche (relazione tra universali), bensì legge come qualità generalizzabile di una sostanza avente certi poteri (vedi Swinburne qui: http://users.ox.ac.uk/~orie0087/framesetpdfs.shtml). C' è qualcosa di più della semplice correlazione. E poi: spesso hanno senso anche spiegazioni in termini di valore: Hitler ha ucciso 5m di ebrei: “We think that aesthetically better theories should be preferred. There is some irrationality in our position unless we also think that aesthetically better theories are likelier to be true, which implies that there is an explanatory factor here. Therefore, we ought also to believe that aesthetically good theories, when true, are true at least partly because of their aesthetic value.” Hume vieta di saltare dalla natura ai valori e non semplicemente dalla materia ai valori. In questo senso va respinto il suo insegnamento su questo punto.
Posizione: maggioritaria
12. Logica: CLASSICA NON-CLASSICA
Risposta: non classica
Motivo: affinchè l' "esistenza" sia un predicato. Tuttavia è pur vero che la logica classica contiene un nucleo di verità a priori innegabile. Vedi Francesco Berto.
Posizione: medio minoritaria
posizione rettificata: logica classica
motivo: le altre logiche servono a dar conto dell'indeterminatezza e dei fenomeni vaghi (vedi paradosso di sorite), ma esitste sempre l'alternativa di dire che un fenomeno vago è un nonsenso, che la vaghezza non mai una dichiarazione quanto piuttosto appartiene al linguaggio performativo.
13. Contenuti mentali: INTERNALISMO ESTERNALISMO linkRisposta: internalismo
Motivo: più compatibile con l' individualismo: le credenze non dipendono tanto dall' ambiente quanto dall' introspezione. L' olismo esternalista condiziona ma non determina.
Posizione: maggioritaria
14. Meta-etica: REALISMO ANTIREALISMO
Risposta: realismo (intuizionista).
Motivo: anti-scetticismo
Posizione: maggioritaria
15. Metafilosofia: NATURALISMO NON-NATURALISMO
Risposta: non naturalismo
Motivo: per un teista c' è almeno un' entità sovranaturale: Dio. Ma poi ci sono ancora i numeri, le cause, gli universali, i principi etici, la mente... Dio, ecco, Dio, diversamente dagli altri enti non fisici, non condivide la sostanza del mondo fisico; ovvero: puo' esistere anche a prescindere dal mondo fisico.
Posizione: mediana/minoritaria
16. Mente: FISICALISMO ANTIFISICALISMO
Risposta: antifisicalismo
Motivo: concezione dualistica. Mi ritengo un dualista: il “mentale” è chiaramente qualcosa di diverso dal “materiale” e i tentativi di ricondurre il mentale al fisico mi sembrano fallimentari. Il mentale (anima) è essenziale per risolvere il problema dell’ identità: il brain split confuta sia l’ approccio fisicalista che quello psicologista, quindi ci deve essere qualcosaltro per dire chi sono io. Non mi basta nemmeno il cosiddetto “dualismo delle proprietà”, la mente non è una proprietà del cervello, tanto è vero che puo’ trasferirsi da un corpo all’ altro (vedi teletrasporto); al contrario, non ha senso pensare che che le proprietà del corpo A possano trasferirsi nel corpo B (A e B possono avere la stessa altezza ma non si riesce a concepire come l’ altezza di A possa trasferirsi in B). Non so se esistano menti senza corpo, so però che la mente è concepibile anche senza corpo (dualismo sostanzialista), ovvero so che potrebbero anche esistere menti senza corpo: se mi sveglio privo dei cinque sensi non so se ho ancora un corpo. In altri termini, è possibile che non l’ abbia e devo lasciare aperta questa ipotesi in mancanza di confutazione. Da ultimo penso che ci sia un’ influenza reciproca tra mente e corpo (dualismo cartesiano), in caso contrario l’ idea di libero arbitrio sarebbe improbabile. In questo modo non resta che la posizione del “dualista-sostanzialista-cartesiano”. Ammetto che non è molto di moda. Poco male, è anche la più naturale per trattare le questioni legate alla Resurrezione. Per una difesa aggiornata del dualismo sostanzialista vedi Richard Swinburne.
Posizione: minoritaria
17. Giudizi morali: COGNITIVISMO NON COGNITIVISMO link
Risposta: cognitivismo
Motivo: unica posizione compatibile con il realismo etico - la ragione ha un ruolo nelle nostre scelte etiche. Il common sense è una facoltà dell' intelletto e non dei sensi.
Posizione: maggioritaria
18. Motivazioni morali: INTERNALISMO ESTERNALISMO linkRisposta: esternalismo
Motivo: credo nel "predicare bene e razzolare male". Il desiderio non è l' unica fonte della motivazione.
Posizione: maggioritaria
19. Problema di Newcomb: UNA SCATOLA - DUE SCATOLE
Risposta: UNA SCATOLA
Motivo: finchè si puo' attenersi a Bayes - l' empirismo fa premio sul razionalismo. Vedi anche concezione del tempo.
Posizione: mediana/minoritaria
20. Etica. DEONTOLOGIA VIRTU' UTILITARISMO linkRisposta: virtù
Motivo: si puo' sempre migliorarsi. Tuttavia cio' non esclude una base seontologica isolabile laicamente.
Posizione: minoritaria.
21. Percezione: DISGIUNTIVISMO QUALIA RAPPRESENTAZIONE SENSe-data link
Risposta: realismo diretto nella variante intenzionalista
Motivo: Supera lo scetticismo senza essere troppo cervellotica sulle allucinazioni. tra le teorie proposte è quella che si avvicina di più al direct realism di thomas reid. A sua volta il direct realism è la visione che meglio ci garantisce da scetticismo e idealismo, vedi Huemer. La rappresentaione garantisce un ruolo alla ragione e l' introspezione dei qualia scongiura lo scetticismo mantenendo la possibilità di allucinazioni. Dalla prefazione di "Skepticism and the Veil of Perception (Studies in Epistemology and Cognitive Theory) - mike huemer: "Since Descartes, one of the central questions of Western philosophy has been that of how we know that the objects we seem to perceive are real. Philosophical skeptics claim that we know no such thing. Representationalists claim that we can gain such knowledge only by inference, by showing that the hypothesis of a real world is the best explanation for the kind of sensations and mental images we experience. Both accept the doctrine of a 'veil of perception:' that perception can only give us direct awareness of images or representations of objects, not the external objects themselves. In contrast, Huemer develops a theory of perceptual awareness in which perception gives us direct awareness of real objects, not mental representations, and we have non-inferential knowledge of the properties of these objects. Further, Huemer confronts the four main arguments for philosophical skepticism, showing that they are powerless against this kind of theory of perceptual knowledge".
Posizione: mediana/minoritaria
22. Identità: biologia, psicologia, trascendenza linkRisposta: trascendenza
Motivo: posizione residuale vista l' insufficienza delle altre (vedi derek parfitt)
Posizione: minoritaria
23. Politica: COMUNITARISMO EGALITARISMO LIBERTARISMO
Risposta: libertarismo
Motivo: efficacia evolutiva (vedi hayek e Frieman)
Posizione: minoritaria (ma di poco!)
Teoria del significato: FREGE MILL link
Posizione: Frege
Motivo: La teoria descrittiva di Frege (teoria internalista) resta un caposaldo poiché distinguendo tra senso e riferimento consente poi di distinguere tra giudizi analitici e giudizi sintetici. Gli “esternalisti” seguendo Putnam e Kripke hanno elaborato teorie del significato differenti (“teoria del battesimo”) ma gli inconvenienti che segnalano possono essere aggirati con qualche ritocco.
Posizione: maggioritaria
Scienza: REALISMO ANTIREALISMO
Risposta: realismo
Motivo: avvicinamento ad una verità reale.
Posizione: maggioritaria
Teletrasporto: VIVO MORTO linkRisposta: Vivo
Motivo: vedi identità
Posizione: minoritaria
Tempo: TEORIA A TEORIA B linkRisposta: teoria A
Motivo: perchè essere controintuitivi? (non serve per la libertà, la coerenza della fisica non è un valore vedi keith ward per i dettagli sull' integrazione tra senso comune e relatività)
Posizione: minoritaria
Problema del trolley: CAMBIO NON-CAMBIO
Risposta: cambio (oltre un certo limite). Seguire l' intuizione del principio morale ma fino a un certo punto.
Motivo: asimmetria tra agire e non agire (foot) ma non oltre un certo punto di soglia (huemer)
Posizione: ?
Verità: CORRISPONDENZA DEFLAZIONE EPISTEMICA link
Risposta: Corrispondenza
Motivo: salvaguardare i meta-linguaggi
Posizione: maggioritaria
Zombie: INCONCEPIBILI CONCEPIBILI METAFISICAMENTE POSSIBILI link
Risposta: concepibili e metafisicamente possibili
Motivo: necessità della fede, identità come qualcosa di intuibile più che di discernibile.
Posizione: media/minoritaria
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martedì 29 dicembre 2009
Il giorno che disimparammo ad aver paura
[... il che significa uno dei più bei film degli anni ottanta...]
Blues Brothers? Animal House?
No, "Un lupo mannarro americano a Londra". L' ho rivisto ieri.
Viaggio iniziatico ed incontro con il Male, quello con la M maiuscola, quello che esiste senza malvagi ma che sa inquinare tutto.
Anche l' amore, che è chiamato ad uccidere; anche il Terrore, reso grottesco dallo sguardo plastificato di un topolino sulla libreria; anche la Morte, desublimata da zombi petulanti.
I vecchi riti apotropaici andavano bene con Dario Argento: qualche notte insonne e la vaccinazione era sicura.
Con Landis non funziona: si dorme sodo sin da subito, ma l' angoscia strisciante sarà compagna per sempre.
Film che si fa racchiudere in poche scene. Anche solo nella Blue Moon dei Marcel's, un vero controululato che chiude il film aprendo la stagione dell' anti-climax, unica vera e ficcante obiezione ai danni dell' edonismo postmodernista.
Lo sguardo dell' uovo
Ma ora la famiglia è nuova e le tradizioni possono essere rinnovate, cosicchè quest' anno è stata la volta di "Regalo di Natale", il magistrale film di Pupi Avati con Abatantuono. I nomi tirati in ballo sono altisonanti, eppure, prima sorpresa, nel cambio azzardato la qualità non soffre.
Lo spiazzante finale ti costringe a riproiettare mentalmente tutto quello che hai visto per rivederlo da una diversa (spesso opposta) angolazione. Un vero colpo da maestro.
Scorrono titoli di coda e ricostruisci il puzzle sorprendendoti della cura con cui sono state intagliate le tessere. Sei in bagno a lavarti i denti e ancora le "illuminazioni" ti bombardano. L' indomani sul lavoro scopri che le scoperte non sono finite. Il giorno dopo revisioni scene sospette alla ricerca di bluper che non troverai mai
L' autentico prodigio sta nel fatto che entrambe le "storie" funzionano alla grande, anche quella falsa. Un vero mondo parallelo dalle facoltà ingannatrici di prim' ordine.
Che figura di merda, mi sono commosso quasi fino alle lacrime per cio' che scopro essere un simulacro di cartapesta. Sembravano volti ed erano sguardi d' uova. Grande Pupi, maestro delle ombre, mi hai fregato, 1 a 0 per te. Ma al cinema è così che si fa. Traggo piacere dalla mia allucinazione squilibrante, godo della mia fessaggine. Qualcuno ci vedrebbe l' essenza del cinema: ingannati e contenti.
Forse a fregarmi è stato l' ascendente cattolico del regista, non pensavo che la passione per la fabula la sopravanzasse così largamente. Nella notte di Natale qualcosa sembrava nascere, delle contrazioni erano in atto, chi se non lui poteva raccontare il travagliato parto. Ma la stella che viene fatta balenare imponente è solo uno specchietto. Nulla nasce, si versa invece l' ultima badilata di terra per seppellire un cadavere in decomposizione.
Film che si fa ricordare ma che non si fa rivedere. Peccato, avrebbe fornito il materiale idoneo per inaugurare una degnissima tradizione.
Chi ha preso la bastonata?
Risposta: Nord, indipendenti, italiani.
Secondo voi, ascoltando radio e tv, fahre in particolare, tutto cio' risultava palese?
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Cristiani, conservatori e darwinisti
L' equivoco si è acuito allorchè la tradizionale battaglia dei conservatori per l' autonomia scolastica è coincisa con la battaglia per l' insegnamento dell' ID.
Si è perso di vista il fatto che l' architrave concettuale del darwinismo supporta al meglio i valori della destra. Valori per cui l' uomo è un essere imperfetto con una moralità e una libertà saldamente ancorate nella sua natura.
La sinistra nega che esista una "natura umana"; Marx: la pseudo natura dell' uomo risiede nei suoi legami sociali, basta cambiare quelli per cambiare la prima.
La voce conservatrice intona una nota ben diversa: la natura non si cambia con una riforma ma, semmai, con l' evoluzione; l' imperfezione dell' uomo non gli consente di avanzare mediante piani razionali ma solo tramite un ordine spontaneo che assegni a individui diversi destini diversi.
L' inclinazione realista dell' uomo di destra (Burke, Smith, Hamilton, Hayek, Friedman...) si contrappone la sensibilità utopica dell' uomo di sinistra (Trotsky, Rousseau, Paine, Rawls...). Solo i primi sono disposti a dare peso all' idea di "evoluzione naturale", con tutto il portato realistico, quando non cinico, che viene dietro.
Si puo' essere "conservatori", "cristiani" e "darwinisti"? Certo! Ecco come.
Che differenza fa quando Dio creò l' universo - fossero 10.000 o 10.000.000.000 anni fa?
Che differenza fa qualche zero? Nessuna.
Che differenza fa il procedimento adottato da Dio per creare l' uomo?
"Evoluzione" o "disegno" nulla cambia!
Il darwinismo fa comodo sia al cristiano che al conservatore.
Per esempio, spiega al meglio la teoria del "peccato originale": nell' uomo c' è sia bene che male (egoismo/altruismo, amicizia/inimicizia, odio/amore...), le regole servono a minimizzare il male volgendo i vizi privati in virtù pubbliche.
L' evoluzione spiega al meglio l' importanza dei valori famigliari.
L' evoluzione spiega al meglio l' importanza di molti altri valori riconosciuti dai Cristiani (verità, fedeltà...).
L' evoluzione spiega al meglio le virtù del libero mercato: la "selezione naturale" di Darwin non è altro che la "mano invisibile" di Smith.
Poichè il darwinismo è compatibile con la fede in Dio e dà una spiegazione scientifica ai valori fondamentali dei cristiani e dei conservatori, va adottato senza remore e l' insensato conflitto tra scienza e religione dovrebbe finire ora, nel momento in cui diciamo le parole che abbiamo detto.
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domenica 27 dicembre 2009
La beneficienza razionale è concentrata
Q: You argue that miserliness is equitable to charitable contributions in the net use of resources, while giving more to one single charity is better than giving less to different charities. What is your personal approach to charitable contributions ( i.e., how much do you give, and to whom)?
A: Miserliness is equivalent to charity in the sense that both the miser and the philanthropist forego consumption, which makes more goods available to others. If you give your money away, someone else gets to eat better. If, instead, you squirrel your money under your mattress, it’s still true that someone else gets to eat better, because whatever you’re not eating is available to someone else. There’s a complicated chain of events in between — you hoard money, which drives down the price level, which lowers the price of food, which allows someone somewhere to buy more food — but you don’t have to follow that whole chain to know that if you eat less, there’s more for someone else.
So if you want to be charitable, all you have to do is hoard your money, or for that matter burn it. But that’s not the best way to be charitable, because you can’t control who gets the benefits. Miserliness is like a random act of kindness; effective philanthropy is about directed acts of kindness. And I argue in the book that a philanthropist who really cares about helping others will usually pick a single charity and target his giving to that one charity. If 100 children are dying of rickets and another 100 are dying of scurvy and you have enough funds to save two children, there’s no particular reason to save one of each; you might as well give your entire contribution to either the Rickets Foundation or the Scurvy Foundation. Either way, you’ve saved two children. And if you have even the slightest inkling that one of those charities might be more effective than the other, then that’s where both your dollars should go.
It took me a long time to fully understand that argument, so I’m sympathetic to the fact that readers often find it hard to swallow. In the book, I’ve tried to answer all the objections that I myself raised when I first started thinking about this.
I think I’ll decline to comment on the details of my own giving, for the same reason that I’d decline to comment if you asked me about what I had for breakfast this morning: I have nothing interesting to say about my particular preferences. It’s general principles, not individual eccentricities, that are really important
martedì 22 dicembre 2009
Cosa pensano i filosofi
In etica sono assolutisti, il relativismo è malvisto.
Pensano che la conoscenza sia in buona parte aprioristica. L' empirismo non attechisce. L' anatema contro i dogmi non è poi così sentito.
Credono nel libero arbitrio. Wow!
L' uomo non è uno zombie (meno male).
La maggioranza non accetta il materialismo, non sono poi così tanti quelli che riescono a fare a meno della tanto bistrattata "coscienza".
Il naturalismo fisicalista circolerà molto nelle pagine culturali del 24 ore, molto meno nei dipartimenti di filosofia.
L' utilitarismo soccombe agli approcci alternativi (virtù e deontologia).
La logica classica è quella che conta, le altre lasciano il tempo che trovano.
Il bello è oggettivo, altro che "i gusti sono gusti".
Sorpresa: in politica il libertarismo non è messo così male.
Sono maggioranze che mi sorprendono (favorevolmente). Sembra davero che Radio e TV dipingano in modo ben diverso il pensiero prevalente, forse il filosofo "da giornale" conta per dieci.
E la cosa è confermata quando si dà un' occhiata a quel che i filosofi pensano che i filosofi pensino.
Qui il mondo dei media torna fa sentire il peso delle apparenze: il relativismo guadagna terreno, la "coscienza" diventa un oggetto non identificato, e via dicendo.
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La qualità misurata
Ora si scopre che a Nord-Est si vive meglio.
Approfittiamone per riscoprire che gli scrittori non hanno nulla di serio da dirci sulla realtà, anche se adesso, sull' onda di Saviano e Paolini, si sono messi a fare reportages a tutto spiano. Lo so, basterebbe il Magris del Corriere per chiudere il discorso sul punto. Ma questo del nord-est era un fenomeno di massa e mi piaceva segnalarlo. Spero sia utile a farvi correre veloce quando Lucarelli e Genna vi inseguiranno con il ditino alzato per insegnarvi la contro-Storia d' Italia.
Ho molti dubbi che l' arte mi abbia "edificato", di sicuro non mi ha mai "informato". L' ho capito presto e, ringraziando iddio, ascoltando il buffone che parlava del "sociale" l' ho sempre trovato buffonesco, com' era del resto nella natura delle cose.
***
Bottom line: non credo comunque neanche alla qualità quantificata e con Alesina grido: "a ridatece il vecchio PIL".
add: Wolfer difende il pil
lunedì 21 dicembre 2009
New keynesian
Ma ci vogliono idee.
Eccone una singolare che riguarda la creazione di nuovo orologio per la stazione di Rotterdam.
Gli operai sono chiamati allo smontaggio/montaggio ogni minuto della giornata. Nessun problema, i turni coprono le 24 ore.
Cosa? C' è qualcosa che non va?
Ma come, gran parte di noi, con qualche piccola modifica, accetta logiche del genere.
D' altronde basterebbe testare le reazioni solidali nel vedere gli operai arrampicati per protesta sulla torre più alta dopo il ripristino dell' orologio digitale.
E magari molti di noi hanno lavori che rientrano nella medesima logica di "stimolo" all' economia.
Cugini
Ok, c' è quella storia sui figli a rischio. Ma un rischio del genere è stato di gran lunga sovrastimato, oggi ne sappiamo di più. E poi, perchè l' amore trionfi non vale la pena di correre qualche rischio?
Ammettiamo pure che il rischio fosse azzerato, resta comunque un certo fastidio nella percezione che abbiamo della cosa. Perchè?
Qualcuno parla di "piano inclinato": cambiare idea su qualcosa ce la farà cambiare anche su cio' che oggi giudichiamo rettamente.
Non mi sembra un grande argomento, dal punto di vista etico sarebbe come punire i figli per le colpe dei padri; mi ricorda poi quello opposto a chi perora i matrimoni omosessuali. Se è l' unico in mano, la vedo molto grigia.
Non c' è proprio nulla di più serio?
Se davvero le "sensazioni" che distorcono i nostri giudizi esistono e sono tanto forti, ecco provata l' utilità di privatizzare i matrimoni.
P.S. la comunity dei cugini sposati.
P.S. indagine negli USA.
P.S. l' argomento del "piano inclinato" non avrà molta sostanza ma ha pur sempre un suo "perchè". Spiega per esempio la voglia che mi è venuta di passare dai "cugini" alla "poligamia".
sabato 19 dicembre 2009
Classi genetiche
Che bello! Conoscendo le nostre predisposizioni, saremo in grado di orientare il nostro stile di vita in modo da ridurre il rischio di malattie. Anche le medicine saranno "personalizzate". Individueremo in anticipo anche le professioni in cui abbiamo maggior possibilità di successo.
Purtroppo non mancheranno le situazioni imbarazzanti. Il datore di lavoro potrebbe discriminare in base a queste informazioni. Nessuno affiderebbe la propria impresa ad un manager ad alto rischio di morire, così come a persone del genere nessuno stipulerebbe un mutuo. Mi chiedo anche chi li sposerebbe. Se la mia vita non è sufficientemente lunga, perchè studiare? Non parliamo poi dei test usati per l' ammissione all' Università, saranno la norma. Anche la programmazione dei nascituri diverrà pratica comune. Le assicurazioni sulla vita spariranno, o decuplicheranno i premi visto che solo i moribondi si presenteranno allo sportello. Già oggi l' aspetto fisico è fortemente legato al successo grazie all' autostima che procura, figuriamoci quando conosceremo le nostre predisposizioni genetiche. La nozione di "merito" diventerà più ambigua e, oltretutto, si inaspriranno le diseguaglianze di reddito fondate proprio su simili ambiguità.
Tanto più una società fronteggerà il lato imbarazzante della faccenda ponendo limiti e proibizioni, quanto più arretrerà rispetto alle altre in termini di ricchezza e potenza, fino a perdere ogni rilievo.
Al di là del suo valore etico, la libertà resterà importante?
Io penso di sì: come potremo testare la bontà dei test e magari migliorarli? Solo la libertà fornisce il sistema informativo per progressi del genere.
***
riflessione su un articolo di Luigi Zingales, 24 ore 13.12.2009
venerdì 18 dicembre 2009
I fatti sono matematica
I fatti sono materia e la materia è matematica.
La struttura portante che costituisce la materia (quark, bosoni...) non è osservabile, è solo una formulazione matematica.
Non è un caso quindi se l' Universo puo' essere espresso in modo sorperendentemente fedele ricorrendo al metodo matematico.
L' Universo è una matematica che "esiste", guarda ai "fatti" come a teoremi di un sistema matematico, come a sviluppi di alcuni assiomi di base. Credi nell' esistenza del reale? Sì. Questo testimonia che ne intuiamo il fondamento. Un fondamento che esiste in modo staccato dalla struttura. Dio è questo fondamento.
Non è molto ma è tanto.
Per rendere Dio antropomorfo posso immaginarlo come una mente che crea pensando la matematica dell' Universo. Forse non è il massimo ma mi sembra abbastanza ragionevole rappresentarselo così.
giovedì 17 dicembre 2009
Se l' è cercata!
Sintesi del dibattito prima di ascoltare: Berlusconi se l' è cercata.
Sintesi dopo l' ascolto: Berlusconi se l' è cercata e gli è andata pure bene.
Prende la parola Raffaele Simone, intellettuale a me sconosciuto ma che dispiega subito ottime credenziali per essere accettato nella tribuna da cui arringa.
Pronti, via: Berlusconi utilizza pratiche hitleriane.
Grande Boschetti!
E' poi la volta dello spericolato Belpoliti.
Per lui Berlusconi s' ispira ai Re Medievali: santifica il suo corpo (parla seriamente il Belpoliti). Così facendo, chiama a sè l' opposizione politica che si merita, quella che i corpi li sfregia e desacralizza.
Forse voi credevate che Berlusconi avesse ricevuto in faccia una statuetta del Duomo di Milano. Sbagliato, dopo la decostruzione belpolitiana scopriamo che erano solo le parole di Berlusconi stesso che tornavano indietro:
Ci si lamenta che l' economista sia oggi l' intellettuale egemone, che il suo pensiero pragmatico monopolizzi le decisioni chiave della Società in cui viviamo.
Ascoltando però certe cacofonie fahrenettiane a cura di intellettuali trasgressivi dallo stipendio fisso, viene da esclamare: "meno male!". Non vorrei mai che qualche linguista-semiologo metta piede fuori dall' aula universitaria.
Colombiani dimmmeeerda... ta-ta-ta-ta...
Nessuno va al sodo come Tony Montana, riesce sempre a trovare la via più breve.
Nessuno vede il "sodo" come lo sguardo di Al Pacino, nessuno lo filma meglio di De Palma.
Alla fine di sodo c' è solo il muro contro cui tutti vanno a sbattere. Tutti sanno che c' è, anche noi spettatori, i corvi funebri gracchiano dall' inizio del film, eppure non disturbano. L' importante è sbattere a 100 all' ora facendo un bel botto. Il botto di Tony ancora echeggia in tutte le sale cinematografiche.
La strategia di chi "vede, prende e scappa" confonde il nemico che si aspetta una strategia. E' così che vengono spiazzati gli avversari di Tony.
L' ascesa di Tony non è contrassegnata da schermaglie e "mosse" a sorpresa. E' una sorprendente corsa a perdifiato.
Tony piace ai ragazzini della terza media che bigiano e vanno nel bosco a sfogliare i giornaletti porno; si prosegue sparando con la carabina ai tronchi, la retina ancora intasata da cazzi assurdi.
Tony rincuora chi non riesce a concentrarsi sulle espressioni e l' area del trapezio. Indica un futuro radioso, pieno di ricchezze impreziosite da morte e cicatrici.
I Guappi di Gomorra giocano con l' arma ripetendo le battute di Tony. L' infantilismo di successo li ha sedotti.
Tony. Chi odia il mondo pur essendone avido è condannato a riprodurne la smorfia mentre spara ai colombiani, e poi anche quella disgustosa con cui guarda e stringe il malloppo. Ma in fondo tutti noi sappiamo che non si tratta di avidità.
Non è avidità, è cattiveria.
Tony da piccolo a Cuba era pestato regolarmente dai compagni di scuola e di carcere, la sua statura fisica era per loro un lasciapassare. De Palma non ne parla e fa bene: perchè perdere tempo quando qui a Miami c' è tanto "sodo" da raccontare e il film dura solo 95 minuti. Perchè perdere tempo quando noi sappiamo già tutto; noi che abbiamo osservato come guarda il prossimo, noi che l' abbiamo visto sacrificare tutto per qualche dollaro in più... ben sapendo che quei dollari erano solo una maschera dell' onore.
Il denaro come maschera
D' altronde, agire per conseguire o difendere uno status, degrada il nostro status.
Ecco che diventa estremamente utile una maschera che non freni l' azione ma copra le reali motivazioni.
Spesso i soldi sono la maschera più impermeabile: facendo credere che lo facciamo per i soldi evitiamo di ergerci moralmente al punto di essere sospetti.