Nessuno in questo prezioso libro afferma che l'università non serva, quel che si dice è che gode oggi di una colossale pubblicità ingannevole.
Poniamo che la Bayer presenti così al pubblico un suo nuovo farmaco, il "Collegra":
"... Finalmente disponibile per voi il Collegra! Il Collegra è una medicina diversa dalle altre. Assumendolo 256 volte all'anno per quattro anni, Collegra migliorerà il tuo ragionamento critico, il tuo ragionamento morale, le tue capacità analitiche e di calcolo. Ti trasformerà in una persona migliore con una mentalità più aperta. Ti renderà in grado di affrontare qualsiasi sfida. Ti preparerà per qualsiasi lavoro. Migliorerà notevolmente le tue capacità cognitive. Ti farà ottenere punteggi più alti nei test standardizzati, come LSAT o GMAT. Inoltre, ti aiuterà a guadagnare di più! In effetti, gli utenti di Collegra, nella media del loro ciclo vitale, guadagnano 800.000 mila euro in più rispetto ai non utenti. Il costo di Collegra varierà poi da persona a persona.
Avvertenza: assumere Collegra è più come sottoporsi a una chemioterapia che prendere una semplice pillola. Gli utenti devono sottoporsi al trattamento trascorrendo in un laboratorio almeno trenta ore alla settimana per trenta settimane all'anno per quattro anni affinché la cura sia efficace. La maggior parte degli utenti non sarà in grado di lavorare durante l'assunzione del Collegra...".
Ora immagina che la Bayer creda sinceramente in tutto ciò che dice. Ma supponiamo anche che la Bayer non abbia intrapreso nessuno dei test standard che le compagnie farmaceutiche debbono condurre per vendere farmaci negli Stati Uniti o in Europa. Non abbia condotto nessun studio clinico sul Collegra. Non abbia fatto esperimenti controllati e randomizzati. Tutto ciò che fornisce, al massimo, sono varie statistiche che mostrano che i consumatori della medicina superano per certe prestazioni chi non l'assume. Supponiamo inoltre che esistano buone ragioni per sospettare che questi "risultati" siano il risultato di un effetto di selezione, poiché la stessa Bayer ha scelto esplicitamente di somministrare il proprio farmaco solo a persone intelligenti, coscienziose, perseveranti e già di successo.
Domanda: la pubblicità della Bayer deve ritenersi ingannevole?
Ovviamente sì, almeno se per pubblicità ingannevole si intende il tentativo di vendere un prodotto in base all'affermazione secondo cui il prodotto offre determinati benefici, nonostante manchi completamente la prova che il prodotto sia all'altezza di quanto promesso. La turuffa, poi, sarebbe ancora più grave nella misura in cui il trattamento comporta un costo elevato per chi vi si sottopone. Nei nostri ordinamenti la Bayer farebbe una brutta fine se osasse tenere una simile condotta.
Ma è esattamente così che viene venduto il prodotto "università" nelle nostra società.