mercoledì 11 gennaio 2017

In lode della musica commerciale: da Bach ai Beatles.

È un capitolo della più vasta opera  "In lode della cultura commerciale", scritta da Tyler Cowen.
Partiamo allora col dire che nessuna arte è varia come la musica poiché nessuna arte come la musica è stata interessata da continui rivolgimenti nelle tecniche di creazione e diffusione del prodotto  finito: corti, mecenati, chiese, spartiti in stampa, elettricità, radio, elettronica, web.... molti fattori incidono sul tipo di musica che l'uomo fa e ascolta...
... I Beatles, il cui lavoro è costruito sulle tecniche di registrazione sonora in studio, si uniscono così al mercato musicale che ricomprende anche Beethoven, il cui lavoro è invece funzionale alla notazione su carta... la stampa ha diffuso la musica classica presso le famiglie borghesi e l'elettricità ha disseminato in tutte le case  il rock and roll... i campionamenti sonori ci regalano sia il rap che Karlheinz Stockhausen...
Nessuna altra arte conosce variazioni tanto ampie per fama, ricchezza e stile dei suoi protagonisti.
Ma è un'arte particolare anche per altri altri: nulla di più facile che avere un gusto musicale...
... molte persone non hanno una gran biblioteca... e nemmeno vanno spesso al museo... tuttavia, quasi tutti sviluppano un gusto musicale... la passione per la musica è universale... diversamente dalla letteratura o dalle arti visive possiamo consumarla anche lavorando, conversando o guidando... è molto frequente essere fruitori occasionali di musica...
D'altra parte, ci sono molte musiche a dir poco ostiche...
... in ambito musicale sono stati creati alcuni tra i meno accessibili prodotti della nostra cultura... alcune composizioni non sono decifrabili senza la dovuta preparazione e ascolti ripetuti... anche chi legge James Joyce con relativa dimestichezza spesso trova "doloroso" l'ascolto di Elliott Carter o Pierre Boulez...
Ma cosa è diventata la musica con la sua crescente commercializzazione? La tesi di fondo...
... quantità e diversità della proposta musicale hanno subito un' impennata una volta che le nuove tecniche di registrazione e la radio sono state introdotte... la riproducibilità meccanica dell'opera d'arte ha toccato la musica più che le altre arti ampliando confini e qualità specifiche...
Alcuni "pessimisti culturali" come Robert Frank e Philip Cook ritengono che nella musica come altrove siamo entrati nella società del "chi vince prende tutto", il che implicherebbe una maggior omologazione dei gusti. Ma forse la verità va esattamente in senso opposto: diversità, eterogeneità e incommensurabilità sono oggi più comuni che mai...
... la meccanizzazione della musica ha consentito ad artisti marginali di prosperare raggiungendo un pubblico particolare che prima non poteva essere contattato... in questo senso la riproducibilità dell'opera musicale spinge ad una sempre maggiore diversità culturale...
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Vediamo più da vicino come  fiorisce la musica occidentale e come la sua storia si intreccia con la tecnologia...
... come molte arti occidentali anche le radici della musica affondano nel Rinascimento... un ruolo da protagoniste lo giocarono le chiese del nord est francese e dei Paesi Bassi... Dufay, Ockeghem, Desprez, Isaac... sono i campioni della musica sacra polifonica... da notare che francesi e fiamminghi operavano nelle città commercialmente più prospere d'Europa... parliamo quindi della musica di società commerciali...
Letteratura e polifonia...
... le sorti di letteratura e polifonia sono intrecciate fin dall'inizio... la diffusione delle musiche polifoniche richiedeva affinamento nella notazione musicale e nella relativa stampa dei codici...
Chi pagava?...
... i finanziamenti destinati alla musica erano esigui rispetto a quelli indirizzati verso la pittura... i musicisti dipendevano da chiese, corti o governi municipali, in questo senso non potevano vendere la loro opera...
Il mercato musicale a quei tempi...
... il mercato musicale era relativamente  fiacco... l'opera musicale non era nè durevole, nè riproducibile... la stampa degli spartiti era troppo complessa per decollare a pieno regime... non restava che vendere le performance singole ma si trattava pur sempre di eventi unici  costosi e quindi rari...
Al contrario, un dipinto  poteva essere venduto, posseduto: il quadro era un "bene privato". Non sorprende che il musicista, per quanto valente, fosse uno "straccione" rispetto al pittore affermato...
... i musicisti maggiori dell'epoca guadagnavano meno dei pittori e godevano anche di un prestigio sociale inferiore... Monteverdi è considerato da molti il più grande compositore a cavallo tra 500 e 600... nonostante questo non riuscì mai a trattare coi mecenati da una posizione di forza... Lasciò Mantova da povero in canna nonostante ventun anni di servizio continuato... solo a 46 anni conseguì una certa sicurezza finanziaria grazie alle nomine ottenute a Venezia... la patria della musica commerciale...
La risorsa dei musicisti era la mobilità geografica... "guadagnare con i piedi",,,
... molti franco-fiamminghi ricevettero offerte da corti straniere, specialmente dall'Italia, potendo così migliorare la loro paga e la loro sicurezza lavorativa...
In questo senso la Germania era il territorio ideale in cui lavorare....
... in epoca barocca la Germania, con le centinaia di municipalità autonome, diventò il paradiso dei musicisti itineranti...
Centinaia di municipalità autonome non costituiscono una privatizzazione dell'arte ma quasi...
... Schutz, J.S. Bach e Telemann si avvantaggiarono della decentralizzazione politica tedesca spostandosi di frequente per migliorare la loro condizione economica e non solo...
J.S. Bach...
... lavorò dapprima per la chiesa di Arnstadt in un impegno che si rivelò gravoso... il coro era scarso... i musicisti poco preparati e lazzaroni... uno di loro aggredì persino l'esigente Maestro prendendolo a bastonate... Bach trovò il modo di spostarsi a Muhlhausen, ma qui la paga era bassa e la fede prevalente pietista (Bach era luterano)... Bach riuscì infine a spostarsi presso la corte ducale di Weimar raddoppiando il suo salario... ma quando nel 1715 le regole mutarono, Bach prese atto della sua libertà diminuita e cercò di andare a Cothen... a Weimar tentarono di trattenerlo minacciando anche prigione e confino... ma Bach ebbe la meglio e riuscì a partire... in passato Ambrosius, il padre di Bach, era stato costretto a restare contro la sua volontà a Eisenach ma ora la condizione dei musicisti era in qualche modo migliorata... nel 1723 Bach finì alla corte di Lipsia dove scrisse molti capolavori sacri... ma si lamentava continuamente dei doveri extramusicali... tipo rendere servile omaggio alla nobiltà locale... un cruccio ulteriore era l'ignoranza musicale dei suoi datori di lavoro e la scadente qualità dei cantanti locali...
Bach andò dove lo portava il denaro, ogni sua mossa  era volta a migliorare la propria condizione materiale...
... i mercanti di Lubecca cominciarono a finanziare concerti organistici indipendenti da quelli della chiesa... Bach trasse vantaggio dal mercato dei concerti pubblici solo in età avanzata... quando sentì la prime frustrazioni lavorative presso la corte e la chiesa di Lipsia si rivolse per uno sfogo al Collegium Musicum, un'organizzazione privata dedita all'organizzaziine di concerti pubblici...
J.S. Bach era attento al portafoglio, anche se non può dirsi che se la passasse male...
... a Lipsia la paga era di 70.000 dollari del 1995... Bach poteva però  presiedere anche al servizio musicale dei funerali... da qui le sue lamentele per il calo della mortalità in città... ma Bach si dava da fare per arrotondare gli introiti con attività supplementari: matrimoni, inaugurazioni e commercio di strumenti musicali... spesso investiva il ricavato di questi extra per comprarsi l'esenzione da compiti ingrati fissati per contratto, come l'obbligo di tenere lezioni di latino...
Ma il vero musicista commerciale dell'epoca fu Georg Friederich Telemann...
... fu leader nella commercializzazione della musica tedesca dedicandosi in modo massiccio ai concerti pubblici... puntò sulla media alta borghesia di Francoforte e Amburgo riuscendo ad affrancarsi da mecenati oppressivi... Telemann iniziò l'opera di emancipazione della musica tedesca grazie al mercato, un'opera che Beethoven completò...
La scuola di Mannheim (Carl Philipp Emanuel Bach, Johann Stamiz...)...
... molti di loro lavoravano a tempo pieno  per il pubblico... non dipendevano né da una Chiesa né da un Signore... sfruttando questa libertà creativa andarono oltre le consuete forme barocche sviluppando la moderna sinfonia e spianando la strada a Haydn e Mozart...
All' epoca comporre per soldi non era una vergogna ma la normalità...
... i paesi privi di grandi compositori prestigiosi, come l'Inghilterra, li importavano dietro offerte lucrose... Handel e Haydn furono tra le star che approdarono in terra d'Albione...
Roger Norrington su Handel...
... il Messiah fu scritto per denaro... Handel era quel che oggi definiremmo un compositore commerciale... se oggi fosse vivo probabilmente di dedicherebbe ai jingles della pubblicità...
Ma il paradiso della musica commerciale, almeno nel 700, era l'Italia, in particolare Venezia...
... l'opera italiana era il concerto pubblico più diffuso... a Venezia il primo teatro d'opera fu costruito nel 1637... gli spettacoli erano offerti a fine di lucro... zero sussidi... 125000 abitanti, 6 teatri d'opera attivi per 30 settimane l'anno...
L' inferno della musica commerciale era la Francia...
... in opposizione a Italia, Germania e Austria, la musica francese del 700 era controllata dallo stato... tramite l' Accademia Musicale di Francia fondata nel 1570... gli stili delle composizioni erano fissati da un canone predefinito e la musica quasi sempre volta a glorificare i Re... Il diritto a stampare spartiti veniva dato in licenza esclusiva ad un'impresa... Il compositore Lully fu nominato a capo dell' AMF nel 1672 stroncava sul nascere i lavori non conformi al suo gusto e sussidiava i suoi e quelli dei suoi accoliti...
Morale: laddove a Venezia si davano una dozzina di opere  nuove all'anno, a Parigi se ne dava una. Di Lully, naturalmente.
La stampa degli spartiti trasformò il mercato musicale del 700...
... ma la complicata notazione musicale era difficile da riprodurre e richiedeva tipi costosi... ciò fu la causa del lag tra diffusione di libri e di spartiti... all'inizio la pubblicazione era solo un modo per omaggiare il mecenate più che per rendere disponibilea terzi la composizione...
Telemann e C.P.E. Bach furono i primi a vendere spartiti in modo importante..
... la musica veniva poi eseguita a casa degli acquirenti... i compositori scrivevano per voce e tastiera avendo in mente questi fruitori... i temi principali erano semplici da comprendere... Telemann fece uscire anche una rivista che offriva in allegato spartiti destinati alle famiglie dietro sottoscrizione...
La nascita della classe borghese fu una manna per i musicisti...
... i membri della famiglia borghese suonavano musica dopo cena impiegando tastiere, voci e anche ridotte formazioni di archi... furono costoro ad alimentare il mercato degli spartiti... ma anche il mercato dei pianoforti... a metà 700 la maggior parte degli ordini veniva da questa utenza...
L' Hausmusik fu una tradizione particolarmente viva in Germania...
... l'intenso legame familiare rafforzava la sfera privata e intima in cui si realizzava al meglio l'apprendimento del linguaggio musicale... non a caso molti prominenti compositori del futuro mossero i primi e decisivi passi in questo ambiente... Bach, Mozart, Beethoven, Schubert, Brahms...
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Con Mozart e Haydn la commissione privata rimpiazza definitivamente il mecenatismo...
... la domanda riguardava festival, firme di trattati, insediamenti di governi, matrimoni, funerali...
Haydn...
... servì presso la corte del principe Esterhazy... doveva procurare musiche secondo un piano prefissato... ma gli obblighi complementari erano asfissianti e andavano dall'abbigliamento alla capigliatura... a Haydn fu persino proibito di sposarsi e di viaggiare... la creatività del genio ne usciva frustrata... il Principe insisteva perchè il maestro moderasse la sua musica... la voleva meno tragica.... ma per molti era così anche meno interessante... il desiderio del principe di partecipare all'esecuzione spiega poi la mole di musica per baritono o viola... alla domanda "perchè nessun quintetto?" Haydn era solito replicare "perchè nessuno me l'ha ordinato"... ma nel 1779 Haydn svoltò diventando un compositore commerciale... lasciò Esterhazy per spostarsi a Londra... al suo ritorno a Vienna ebbero altri mecenati ma contrattò con loro da posizioni di forza... quando Nicolaus II criticò il suo modo di condurre il maestro poteva permettere di far notare che quelli erano affari suoi...
Wolfang Amadeus Mozart...
... come Haydn operò a Vienna, probabilmente la più ricca e commerciale tra le città della Germania... teatri, corti, chiese, ristoranti, bande... i committenti potenziali erano molti... inoltre era una città cattolica, quindi dall'atteggiamento positivo e aperto alla vita... dal 1772 al 1781 Mozart era Konzertmeister a Salisburgo ma le commissioni private ricevute erano molte... alla fine lasciò le sicurezze del posto pubblico per  perseguire attività più lucrative sul mercato delle commissioni a tempo pieno... a queste affiancava concerti pianistici e lezioni private... oltre a pubblicare e vendere la sua musica...
Il tenore di vita di Mozart...
... apparteneva alla classe medio alta... il classico caso che sfata il mito del musicista affamato... le crisi finanziarie di Mozart si manifestarono nella vecchiaia quando cadde malato e l'economia viennese fu colpita dalla sciagurata guerra con la Turchia che fece fuggire molta alta borghesia dalla città... ovvero molta potenziale clientela... nelle sue lettere Mozart esagerò non poco la sua povertà... negli anni di maggiore miseria il maestro guadagnava comunque tre volte il primario dell'ospedale viennese... e non rinunciò mai alla servitù... parliamo comunque di un soggetto spesso dedito a spese irresponsabili... quando nel 1791 morì aveva ordini da Londra, dalla Russia, da Amsterdam e dall' Ungheria... non fu mai seppellito nella fossa dei poveri, ricevette invece la sepoltura d'ordinanza imposta a tutti dall' imperatore Giuseppe...
Chiusura: Requiem e Flauto Magico erano commissioni private, meglio ricordarlo...
... se Mozart non divenne più celermente un musicista commerciale la causa fu soprattutto il padre la cui mentalità apparteneva ad un' era diversa... ma nel 1780 ci fu la svolta e la musica mozartiana cominciò a circolare nei canali di mercato... fu da allora che emerse la figura del musicista serio.... prima ad essere noto era soprattutto il bambino prodigio e il concertista...
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Diciassettesimo e Diciottesimo secolo non conoscevano la distinzione tra musica alte e musica bassa... 
... le composizioni disponibili mescolavano tra loro un lato semplice e uno profondo... la cultura del volgo e quella delle élites non era separata... la tradizione dell' Hausmusik forniva un background comune a pubblico e musicisti... la centralità del concerto pubblico imponeva una certa semplicità musicale... il pezzo doveva catturare al primo ascolto, massimo al secondo... un terzo ascolto non era disponibile...
C'era poi il mercato della musica su carta...
... l' acquisto degli spartiti era demandato ai  membri più anziani della famiglia, spesso della generazione del compositore... in questi secoli non è alle viste alcun conflitto generazionale...
Quando si realizza allora lo split tra "alto" e "basso"?...
... gli ultimi lavori di Beethoven... sonate pianistiche e quartetti d'archi... segnano uno spartiacque... si tratta di opere molto interessanti ma che il pubblico ascoltò con sconcerto e rifiuto... poichè Beethoven era un musicista benestante tirò dritto per la sua strada...
Nell' ottocento il mercato della musica si sviluppò ulteriormente...
... da un lato il classicismo tedesco divenne romanticismo e la pratica dei concerti si dilatò ulteriormente... dall'altro in Italia l' opera "capitalistica" di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi impazzava... personalità come List divennero simili a eroi della cultura europea creando carriere che preannunciavano quelle delle grandi rockstar del novecento...
La sempre maggior diversità degli approcci fece emergere alcune mode originali, per esempio quella del revival...
... Mendelssohn e Zelter recuperarono la musica del passato - fino ad allora si ascoltava solo musica dei contemporanei- mettendo in scena un Bach riveduto e corretto... portato fuori dalle Chiese e fatto approdare nei concerti pubblici...
Un altro punto di svolta fu costituito da Bramhs...
... molte sue opere erano troppo complesse per essere suonate in casa... le rimostranze dei suoi produttori si fecero sentire... la produzione bramhsiana andò così dividendosi in due filoni ben distinti...ma non rinunciò alla sua ricerca...  tant'è che Schoenberg lo inserisce tra i suoi precursori...
La visione  di un Wagner si scostava dalla norma, la sua grandiosità abbisognava di copiosi finanziamenti per essere realizzata...
... il principe Ludwig contribuì a finanziare l'opera wagneriana... la sua musica richiedeva interpreti specialisti e veniva creata per una singola rappresentazione da tenersi in un luogo deputato come Bayereuth... il massimo dell'anticommerciale... la sua era una nuova religione estranea a quella tradizionale, al mercato e alla famiglia...
Sravinsky e Schoenberg capovolsero i canoni della musica...
... il primo  stravolse i ritmi, il secondo le armonie...
Nel caso del tedesco il timore per l'inquinamento del mercato affiorò in forme allora originali ma che oggi sono quelle standard...
... Schoenberg non vendette mai la sua musica... lavorò prima in banca poi come direttore d'orchestra... ma la sua attività principale fu quella di insegnante... ricevette assistenza da molte fondazioni... la sua visione era elitaria, dava concerti senza pubblicità per un pubblico selezionato all’ingresso... era irritato sia dal mercato che dai sussidi governativi... vedeva intromissioni ovunque...
Ma il disprezzo per il pubblico è un tratto comune anche nelle avanguardie successive. Queste parole di  John Cage sono sintomatiche...
... " se il pubblico accetta la mia musica significa che devo andare oltre fino al punto in cui la rifiuterà"...
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Fu a cavallo tra 8/900 che arrivò la rivoluzione tecnologica che trasformò la musica...
... la musica registrata fu disponibile dai tardi anni 70 dell'ottocento... e il fonografo fu disponibile dal 1910... negli anni 20 la radio era un elettrodomestico disponibile in molte case e destinato a proliferare...
La rivoluzione aiutò a finanziare e a far conoscere nuove musiche. L'alto e il basso si separarono ulteriormente e la musica colta prese la via delle avanguardie esoteriche. Ma il cambiamento decisivo delle innovazioni tecnologiche fu un altro...
... registrazione e radio esaltarono l'esibizione originale dell’artista relegando in secondo piano l'aspetto compositivo... fiorirono una miriade di generi come il rock and roll o il country che trasmettevano la loro visione estetica grazie alla personalità e al talento di un artista specifico che entrava a pieno titolo a far parte dell' "opera"... l'interpretazione specifica era tutto...
La registrazione è come una foto che eterna il qui ed ora...
... si tratta di performance che non possono essere replicate a casa o codificate sulla carta... molti lavori registrati nemmeno possono essere riprodotti dal vivo... i Beatles a un certo punto trovarono insensato proseguire la loro attività concertistica e la cosa è perfettamente comprensibile...
La musica classica fino all'800 non disponeva di radio e registratori...
... i compositori affinarono le loro abilità in ciò che poteva essere accolto sulla carta...
Ma "la carta" si estingueva rimpiazzata dall'elettricità che esaltava la personalità riconoscibile di un artista specifico raccontando di disco in disco la sua parabola. Era questa storia a divenire spettacolo… 
... il musicista intrattiene il pubblico con la sua performance e la sua personalità che il circuito radio o dei dischi provvede a recapitare a basso costo in tutte le case...
Altro effetto della riproducibilità: musiche sconosciute affiorano...
... il blues è una musica già esistente nell'800 ma viene conosciuta dai più dopo l'avvento dei dischi...
La musica classica tradizionale venne oscurata dall'avvento del performer...
... i consumatori sembrano prediligere chi riesce ad esprimersi con minori mediazioni mettendo in luce una personalità carismatica...
La riproducibiltà dell'opera creò abbondanza facendo nascere la doppia esigenza 1) di distinguersi (originalità) e 2) di sfruttare i nuovi suoni (sound).
Alcuni protagonisti della classica "annusarono" la crisi irreversibile del modello tradizionale cercando una terza via...
... un violinista come Nigel Kennedy esprime bene il dilemma dei musicisti classici...la  voglia di rendere il proprio genere più appetibile attraverso vestiti appariscenti e trovate inattese... il tentativo di rendere protagonista un interprete... tuttavia in pochi riuscirebbero a distinguere Kennedy da Perlman o Zukerman... mentre tutti distinguono i Rolling Stones dai Led Zeppelin... il rock offre dei sound più originali proprio perché nasce specificatamente in funzione delle tecnologie che esaltano il suono e la sua diffusione artificiale...
Dagli anni sessanta cominciò ad estendersi la gamma degli effetti sonori...
... overdubs, riverberi, multi tracce, campionamenti, elettronica, manipolazioni varie... Sgt Pepper richiese 700 ore di mixaggio e 40.000 sferline di costi di registrazione... il più importante strumento musicale degli ultimi 70 anni è stato senza dubbio lo studio di registrazione... molti eroi del rock hannomun viso scomosciuto ai più, si tratta di virtuosi dello studio di registrazione..i creatori del giusto "sound"... per esempio Phil Spector...
La registrazione dei suoni e la loro riproduzione cambia la natura del genio musicale...
... nessun artista rock può competere con la vastità della produzione di un Bach o di un Beethoven... una canzone di tre minuti e mezzo come "Good Vibration" cc dei Beach Boys ha richiesto sei mesi di studio di registrazione e novanta ore di registrazioni per essere ultimata... i primi 4 album di Brian Eno - non più di un'ora l'uno - sono bastati a consacrarlo come un'icona rock...
Ma c'è un altro motivo che giustifica la produzione ridotta dei musicisti nell'era dell'elettricità...
... la musica espressa nella performance registrata si fondano sull'ispirazione più che sulle abilità compositive... mentre le seconde permangono nel capitale umano, la prima spesso si estingue... sono pochi i rocker che danno il loro meglio in età avanzata... il caso di Paul Simon è eccezionale... di solito si peggiora...
In molti c'è la percezione che la qualità musicale sia peggiorata...
... non bisogna giudicare con parametri vecchi la musica del nostro tempo... la musica moderna, per esempio, ha molte più figure di spicco... una volta una manciata di grandi figure bastava a riempire secoli di storia della musica... negli ultimi 50 anni le personalità musicali sono innumerevoli e agiscono in campi diversissimi... non basterebbe una vita per conoscerne una piccola frazione...
Forse il jazz media bene tra musica prima maniera e seconda maniera...
... il jazz si avvalse delle moderne registrazioni ma allo stesso tempo si limitava a riportare le performance live... i suoi autori erano prolifici quanto i classici ma allo sfesso tempo esprimevano personalità seducenti a tutto tondo come John Coltrane o Charlie Parker...
Registrazione e radio influirono anche sull'educazione musicale...
... quando Beethoven studiava Bach doveva basarsi solo sulle partiture... Mozart ebbe accesso solo a un limitatissimo numero di generi musicali... un'educazione musicale così ristretta contribuì a preservare un senso di purezza incontaminata che più che una scelta era un esito obbligato... Bix Beiderbecke e Benny Goodman... al contrario... ascoltarono le registrazioni dei loro precursori e costruirono su quelle il loro stile... i Rolling Stones studiarono il loro suono  ispirandosi al blues del delta del Mississippi, una tradizione tra le molte a cui potevano avere accesso dal loro quartiere londinese...
Beethoven poteva studiare giusto Mozart e Bach e giocoforza continuava su quella strada, ma oggi...
... i compositori di oggi possono ascoltare dai dischi un'enorme varietà di stili... gente  come Philip Glass e Steve Reich prendono spunto dal rock and roll, dal jazz, dalla musica indiana, dalla musica dei Pigmei come dalla tradizione Congolese... le sperimentazioni nello studio di registrazione dei Beatles erano insite nel lavoro di Stockhausen... La Monte Young è stata una musa per i Velvet Underground... la produzione alternativa dei Sonic Youth deve molto a Glenn Branca e Harry Pratch... mondi diversi si toccavano e ciò che succede è sempre meno prevedibile...
Lo studio di registrazione ha cambiato i metodi compositivi...
... Brian Wilson compose il suo "Pet Sound" direttamente su nastro riversando poi il lavoro così ottenuto su disco...
Interessanti musicisti contemporanei come Christian Marclay, Bob Ostertag, Otomo Yoshide, Martin Tetrault, David Shea, Tristan Perich e altri compongono direttamente partendo da fonti sonore preregistrate (cd, nastri, giradischi...)... la carta è praticamente sparita dal loro lavoro di musicisti.
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La musica classica ha perso il suo posto centrale ma non è certo morta...
... autori come Bach, Mozart e Beethoven non sono mai stati tanto accessibili... mai hanno avuto un pubblico vasto come quelll di oggi...
Oggi la musica di ieri può essere fruita in condizione ideali...
... le sale da concerto oggi hanno tutte le comodità... prima si giungeva al concerto dopo ore di viaggio... anche per ottimizzare i costi gli eventi musicali duravano fino a  5/6 ore con tutti i relativi cali di attenzione... i pisolini... ascoltatori e animali andavano e venivano nel bel mezzo delle sinfonie... i sedili mancavano spesso della minima comodità... cibo, bevande e conversazione venivano spartite nel corso dell'esecuzione... il direttore assiemava singoli movimenti, meadley o anche solo melodie famose e decontestualizzate... quasi mai un lavoro veniva eseguito nella sua interezza... il direttore si limitava a segnare il tempo...
Ma è la facile accessibilità alla musica del passato a rendere il nostro tempo speciale...
... anche brani del passato di importanza del tutto secondaria sono disponibili in diverse versioni... i concerti brandenburghesi sono disponbili in più di dodici interpretazioni differenti...  i maggiori distributori  propongono oltre hai  22.000 titoli di classica... un cd da riascoltare per tutta la vita costa spesso come un panino... con il web poi questo conteggio diventa vano: tutto o quasi è a portata di click...
Ma anche la diversità ci guadagna...
... nella periferia di qualsiasi città trovi facilmente l'opera integrale di oscuri autori come Aho, Pousser o Scelsi...
La classica cerca anch'essa di recuperare il terreno perduto puntando sull' innovazione...
... abbiamo assistito al fenomeno della terza sinfonia di Gorecki... del CD Chant... personaggi eccentrici come il violinista Nigel Kennedy o l'organista CamEron Carpenter... la crescente frequenza con cui i dischi di classica ospitano pezzi contemporanei... di questa "nuova" classica fa parte la presentazione di nuovi strumenti...  si punta su un sound originale, proprio come il rock... la registrazione con strumenti originali testimonia come l'estetica della performance abbia contagiato il mondo della classica... Chi ascolta trova soddisfacente  identificare un Gardiner, un Herreweghe, un Harnoncourt... gente che punta molto sul sound... in epoche precedenti invece, i compositori non esitavano a stravolgere la strumentazione originale... quando Bach suonava Palestrina aggiungeva fiati, organi e altro ancora  senza pensarci due volte...
Ma c'è anche una classica contemporanea, non dimentichiamola...
... le opere contemporanee forniscono una ricca varietà di stili ed estetiche... e chi le stronca spesso è solo perchè le giudica con i criteri del passato... poche opere del passato sono altrettanto drammatiche che "Einstein on the Beach" di Glass... Robert Ashley  in "Privates Lives" sostituisce il canto con il parlato dando un quadro dell'America degno di Whitman e Faulkner, recuperando stilemi del jazz, del boogie, del piano bar e lasciandoci con un senso di bellezza e trascendenza verso gli oggetti quotidiani... Stockhausen e Xenakis usano le percussioni per esplorare le potenzialità del rumore... mentre Cage spesso mira ad un sognante esotismo... Reich e Feldman esplorano la viariazione microscopica e progressiva per creare un senso di appagamento e calma nell'ascoltatore...
Secondo il pessimista culturale, ai compositori contemporanei mancano molte doti che in passato erano moneta corrente...
... perchè meravigliarsene?... Mozart non possedeva l'abilità contrappuntistica di Bach e Beethoven non aveva la naturalezza seducente di Mozart... se Elliott Carter non ha la capacità di costruire melodie che aveva Schubert, possiede pur sempre un superiore senso dell'orchestrazione e della tessitura... Stockhausen comprende i principi organizzativi dell'opera meglio di un Tchaicowsky anche se la potenza passionale di quest'ultimo non sarà mai alla sua portata...
Il pessimista culturale insiste che la musica contemporanea ha solo una dimensione negativa... è distruttiva, nichilista...
... in realtà non mancano nemmeno oggi approcci celebrativi verso la vita... energia e ottimismo sono presenti in dosi massicce, per esempio, in Harry Pratch, certo Luciano Berio,  Conlon Nancarrow, John Cage...  il pessimista culturale parla di musica contemporanea e pensa solo al serialismo dei post-weberniani... a lui manca quindi la conoscenza adeguata della materia, ma non è una lacuna bensì una necessità... una conoscenza adeguata manca a tutti noi proprio per l'enorme varietà dell'offerta... senza dire che anche nel serialismo non mancano composizioni divertenti da ascoltare... molte di Stockhausen... Pli selon Pli di Boulez...
Ma la classica contemporanea non sfonda sul mercato... non piace... è artefatta...
... vero...  il 90% della musica classica che si ascolta appartiene al passato...
Perchè?
... la formazione non avviene più in famiglia ma nei conservatori e nelle università... in famiglia la musica ha ceduto il passo ad altri intrattenimenti... la tv...  cosicchè si scrive per il professore, per i critici, per il piccolo gruppo di fans, per i colleghi... inoltre, nel mondo ricco e globalizzato si può facilmente raggruppare su scala planetaria un gruppo disperso di appassionati molto particolari e scrivere per loro... in generale diciamo che si produce per gli specialisti...
Lo specialista trionfa ovunque nel mondo del lavoro delle società ricche, non  si vede perché la stessa sorte non debba verificarsi nel mondo della musica. E infatti si verifica...
... Il seminale articolo di Milton Babbitt  "The Composer as Specialist" è un manifesto del nuovo mondo musicale...
Se dispiace questa distanza dal pubblico un primo rimedio è quello di non finanziare l'avanguardia; molte astrusità nascono anche dal fatto che ci si può permettere a priori di non pensare ad un pubblico: in forma estrema anche questo atteggiamento può essere nocivo...
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Un pessimista culturale come Allan Bloom vede la musica di oggi come depravata e disordinata, ma spesso accuse del genere tradiscono una mancanza di familiarità...
... la musica contemporanea  offre una straordinaria varietà di indirizzi... ma se proprio volessimo estrarne un messaggio omogeneo potremmo dire che incoraggia la libertà,  l'individualismo,  il non conformismo e un'attitudine scettica verso l'autorità...
Nazisti e Sovietici concedevano senza problemi l'ascolto illimitato di Bach e Mozart ma ebbero chiare difficoltà a sdoganare il jazz o il blues. In un certo senso i regimi autoritari centrarono il bersaglio meglio di molti critici musicali... E non si tratta di un'eccezione...
... un censore come Savonarola fu uno dei più perspicaci interpreti dell'arte fiorentina rinascimentale... allo stesso modo l' apparatchicks sovietico fu una raffinata analista del rock and roll... compresero presto che il rock è una musica capitalista, individualista, consumista... e quindi una minaccia del totalitarismo... in Cecoslovacchia  il punk rock venne visto come un tentativo di infiltrazione manipolativa dei capitalisti... John Lennon - comunista confesso - fu uno dei propagandisti più efficaci del capitalismo nel mondo... è corretto tutt'altro che ironico che il suo supposto inno comunista "Imagine" venga suonato in forma di Muzak nei magazzini Nordstrom per accompagnare al meglio gli acquisti dei consumatori a passeggio tra le merci patinate...
Il pessimista culturale vede la musica classica come segno di salute sociale e il rock come segno di degrado...
... non esiste alcuna correlazione empirica tra supporto alla musica classica e sviluppo sociale e culturale di un paese... Gran Bretagna e USA, per contro, hanno fornito terreno fertile sia alla musica commerciale che alle libertà individuali... un caso?... la musica classica è fiorita specialmente in quelle terre che ci hanno poi dato i totalitarismi più sanguinosi... le abilità musicali coltivate in Germania nel privato della famiglia... hausmusik... erano impiegate con meno successo in generi popolari che chiedevano invece personalità spiccata...la Germania non ebbe tradizione di music hall o vaudeville... o cabaret... terreno fertili per umorismo e avanguardie sarcastiche... i totalitarismi non amano il burlesco e l'umoristico e in alcune lande i loro nemici erano meno numerosi che in altre...
Il pessimista culturale vede la musica contemporanea come una serie di canzonette destinate al macero...
... dovremmo tenere a mente che molte di queste canzonette hanno già passato il test del tempo, un indicatore significativo di profondità e qualità... ormai i classici del rock hanno mezzo secolo e oltre... eppure Chuck Berry, James Brown, i Beatles... attraggono ancora un gran numero di ascoltatori intelligenti...
L'espressione "musica popolare" è doppiamente ingannevole...
... Mozart e Beethoven erano a loro volta molto popolari presso i contemporanei, e orgogliosi di esserlo... allo stesso tempo molte band rock ritenute importanti come Velvet Underground o My Bloody Valentine non sono mai state molto popolari...
Il pessimista culturale denuncia la rozza semplicità della musica commerciale...
...  con questo modo di procedere bisognerebbe allora prendere sul serio il partigiano della classica hindustana quando dice che le creazioni musicali dell'occidente sono meno complesse e meno profonde dei suoi amati raga, anche se l'affermazione ha alcuni fondamenti musicologici qualora ci concentrassimo unicamente sui parametri che lui reputa degni di essere presi in considerazione...
Dipende allora tutto dai parametri che si considerano...
... l'affermazione che la musica del passato sia più complessa è dubbia... almeno quanto quella che indica nei raga una musica più complessa e profonda della nostra classica... la musica commerciale del XX secolo ha una sua originale complessità nei ritmi, nella produzione sonora, nel montaggio in studio, nella strumentazione, nei timbri ("sound") e in una quantità di caratteristiche che nella musica passata si presentano in modo uniforme, meno variato o inesistente... ma anche in senso strettamente musicologico le canzoni di Jerome Kern... Duke Ellington, Thelonious Monk, Beatles... non sono meno "complesse" di un lieder di Schubert... ne scrisse 700 molti dei quali  mai ascoltati in quanto mere variazioni su formule precostituite... "Bill", "Take the A Train", "Crepuscule with Nellie", "A day in a life"... sono davvero creazioni inferiori?... non direi...
C'è infine, a complemento, un'ultima considerazione in tema: la complessità in fondo non è altro che una somma di semplicità assemblate tra loro. Un tempo avevamo pochi “pezzi” disponibili per questo Lego e l'assemblaggio era demandato all'artista (a cui si chiedeva un capolavoro onnicomprensivo). Oggi, anche per lo specialismo dilagante di cui sopra,  i pezzi del Lego sono reperibili ovunque nelle forme più impensabili ed è il consumatore che se li cerca e se li monta come crede: è lui a creare complessità facendo convivere semplicità differenti. "Cultura come playlist", potremmo chiamarla...
Keith_Moon_of_The_Who

In Defense of Capital Punishment edward feser

Notebook per
In Defense of Capital Punishment
edward feser
Citation (APA): feser, e. (2017). In Defense of Capital Punishment [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 1
In Defense of Capital Punishment by Edward Feser
Evidenzia (giallo) - Posizione 4
If one accepts the legitimacy of punishment and the principle of proportionality, then it is impossible to claim that capital punishment is intrinsically wrong.
Nota - Posizione 5
x MOTTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
capital punishment can be legitimate, at least in principle.
Evidenzia (giallo) - Posizione 13
Traditionally, the aims of punishment are threefold: retribution, or inflicting on a wrongdoer a harm he has come to deserve because of his offense; correction, or chastising the wrongdoer for the sake of getting him to change his ways; and deterrence, discouraging others from committing the same offense.
Nota - Posizione 17
x LE TRE FUNZIONI
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
Retribution is necessarily the most fundamental.
Nota - Posizione 17
LA PIÙ IMPORTANTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 25
it also means that retribution— inflicting a harm that is deserved— must always be part of any act of punishment, even if it is not the only part.
Nota - Posizione 26
x L UNICA FUNZIONE SEMPRE PRESENTE. CORREZ: CI SONO GLI INCORREGGIBILI. DETERRENZA: CI SONO I CASI UNICI
Evidenzia (giallo) - Posizione 26
Now, what a wrongdoer deserves as punishment is a harm proportionate to his offense.
Nota - Posizione 27
x PROP
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
Sometimes inflicting such punishments would be impossible (a mass murderer cannot be executed multiple times), or would do more harm than good.
Nota - Posizione 32
x PROP IMPOSSIBILE... MA X ECCESSO
Evidenzia (giallo) - Posizione 39
Even if it were claimed that a single murder would not merit it, it is not difficult to imagine crimes that would. Ten murders? Ten murders coupled with the rape and torture of the victims? Genocide? If wrongdoers deserve punishment and the punishment ought to be proportional to the offense, then at some point we are going to reach a level of criminality for which capital punishment is appropriate at least in principle.
Nota - Posizione 42
x TEN MURDER
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
Obviously, questions might be raised about whether capital punishment is advisable in practice, even if it is allowable in principle.
Nota - Posizione 47
x PRATICA E TEORIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
appeals to what he calls the “Essential Dignity View” of human beings, according to which “human beings… possess dignity, or excellence, in virtue of the kind of being they are;
Nota - Posizione 55
x CHI SI OPPONE SI APPELLA ALLA DIGNITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 56
On this basis, Tollefsen concludes that “it is always wrong intentionally to kill a human person,”
Nota - Posizione 56
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 65
Tollefsen notes that a defender of capital punishment might claim that a guilty person has lost his dignity. But the defender certainly need not say this.
Nota - Posizione 67
x IL COLPEVOLE HA PERSO LA SUA DIGNITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 67
On the contrary, to regard a person as deserving of punishment is implicitly to affirmhis dignity as a human being, for it is to acknowledge that he has free will and moral responsibility, unlike a robot or a mere animal.
Nota - Posizione 69
x PUNIRE È DARE DIGNITÁ
Evidenzia (giallo) - Posizione 77
Tollefsen also suggests that there are difficulties in determining which offenses merit capital punishment
Nota - Posizione 78
x COSA MERITA PM?
Evidenzia (giallo) - Posizione 79
We do not need to settle the question of whether an embezzler deserves fifteen years in prison or only ten in order to know that imprisonment as such can be a legitimate punishment.
Nota - Posizione 81
x NN NECESSARIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 90
What is intrinsically wrong is the intentional killing of an innocent human being. That is why, contrary to what Tollefsen insinuates, those who oppose abortion and euthanasia but support capital punishment are perfectly consistent in their thinking.
Nota - Posizione 93
x ABORTO E PM
Evidenzia (giallo) - Posizione 106
Punishment, Proportionality, and the Death Penalty: A Reply to Chris Tollefsen
Nota - Posizione 106
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 129
The crimes of serial killers like Jeffrey Dahmer and Ted Bundy, or of genocidal dictators like Hitler or Stalin, are obviously far worse than those of someone guilty only of (say) a single, painless murder or treason. Given the principle of proportionality, then, they merit a harsher penalty. Of course, in practice, such a penalty might be impossible to inflict: there is no way to execute a Bundy or a Hitler more than once. Hence, in practice, a sadistic mass murderer may end up receiving the same punishment as someone guilty of a single murder. On Tollefsen’s view, however, the worst of these offenses ought never, even in principle, to be punished more severely than the others; they do not entail a penalty proportional to their gravity.
Nota - Posizione 136
x UNICA VIA DI USCITA: RINNEGARE LA PROP.
Evidenzia (giallo) - Posizione 153
In short, the legitimacy of punishment entails desert, and desert entails proportionality; hence, to deny proportionality is implicitly to deny desert, and thus to deny the legitimacy of punishment. Though Tollefsen affirms the legitimacy of punishment explicitly, he denies it implicitly insofar as he denies the principle of proportionality.
Nota - Posizione 156
x INCOERENZA DELL OPPOSIFORE
Evidenzia (giallo) - Posizione 158
Rape, he correctly notes, is “intrinsically wrong” and thus “not available as an option for punishment,
Nota - Posizione 158
x ARGOMENTO OBIETTORE. ATTI INTRINSECAMENTE CORRETTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 166
Rape, however, essentially involves several harms— there are the humiliation and bodily harm inflicted on the victim, but there is also the sexual perversion and sadism by which the rapist harms his own character. Now to indulge in such sexual perversion and sadism is intrinsically immoral; and therefore rape is intrinsically immoral, even if carried out as a punishment.
Nota - Posizione 167
x IL CASO DELO STUPRO E DEL CARATTERE
Evidenzia (giallo) - Posizione 169
the principle of proportionality
Nota - Posizione 169
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 169
it implies, at most, only that a rapist deserves the humiliation and bodily harm he has inflicted on others— just
Nota - Posizione 170
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 180
while “instrumental goods” such as “liberty and money” may be taken away from an offender in punishment for his offense, a “basic or intrinsic” good such as human life cannot be.
Nota - Posizione 181
x ALTRO ARG OBBIETTORI. I BENI DI BASE
Evidenzia (giallo) - Posizione 185
There may be reasons derived from something other than “life, just in itself,” to destroy life in some cases rather than protect it. Indeed, the principle of proportionality gives us just such a reason.
Nota - Posizione 187
x PROP
Evidenzia (giallo) - Posizione 192
After all, life by itself can’t be what gives human beings their dignity; plants and non-human animals also have life, and yet Tollefsen would not deny that it is legitimate to kill them.
Nota - Posizione 194
x LA VITA E LA DIGNITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 206
Tollefsen regards this liberty as a “merely instrumental” good, the taking away of which is not contrary to human dignity!
Nota - Posizione 207
x LIBERTÀ E DIGNITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 208
Given that it is our capacity for rationality and free choice that affords us our special dignity, liberty of action would seem to be no less basic and intrinsic a good than life is.
Nota - Posizione 209
x È LA LIBERTÀ CHE CI DÀ DGNITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 220
On rehabilitation and execution
Nota - Posizione 220
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 230
The reader writes: I would think that even if the retributive goal of punishment would prescribe death for the perpetrator, capital punishment could still be (and, I think, is) illegitimate in theory, let alone in practice, because it neutralizes the second goal of punishment, rehabilitation. It is in this sense -- neutralizing the possibility of rehabilitation -- that capital punishment seems to me to most completely attack the dignity of the criminals in that it robs from them any possibility of making amends for their crimes.
Nota - Posizione 233
x OBBIETTORE: INCOMPATIBILITÀ TRA PM E RECUPERO
Evidenzia (giallo) - Posizione 235
punishment has three purposes– retribution, rehabilitation, and deterrence– does not entail that each of these purposes must be realized in a given act of punishment in order for that act to be morally legitimate. For example, we may justly imprison a recidivist thief even if we know from experience that he is extremely unlikely to change
Nota - Posizione 238
x L INCOMPATIBILITÀ NN RILEVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 239
the fact that a given act of capital punishment may not fulfill all of the ends of punishment does not by itself suffice to make that act morally illegitimate.
Nota - Posizione 241
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 241
Second, while there is obviously a sense in which capital punishment can prevent rehabilitation, there is also a sense in which it actuallyfacilitates rehabilitation. How so? Consider first that a wrongdoer cannot truly be rehabilitated until he comes to acknowledge the gravity of his offense. But the gravity of an offense is more manifest when the punishments for that offense reflect its gravity
Nota - Posizione 245
x CONSAPEVOLEZZA COME PREMESSA RIABILITATIVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 251
In short, a society in which capital punishment is at least on the books– in which it is at least officially acknowledged that those guilty of the worst crimes are deserving of death, even if that penalty is never in fact inflicted– is a society more likely to foster rehabilitation, not less likely.
Nota - Posizione 255
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 264
Moreover, merely having the death penalty on the books may be insufficient to convey the gravity of the worst crimes. An actual execution now and again may be necessary convey this gravity, and thus to facilitate rehabilitation.
Nota - Posizione 266
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 267
That is not to say that concerns about rehabilitation are not also a serious reason to limit capital punishment.
Nota - Posizione 268
c CONCESSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 279
your article appears to forget the person responsible for carrying out the punishment, the executioner. I thought that you were headed in this direction when you mentioned not inflicting rape on rapists; it seems to me that, from a purely retributive perspective, the rapist might deserve rape. And the most compelling reason for not raping him is the effect on the humanity of the person responsible for carrying out the punishment. Similarly, throughout history, we have sought ways to minimize the effects of execution on the executioner.
Nota - Posizione 283
x ALTRA OB. IL BOIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 299
Capital punishment is just the taking of someone’s life, where the person has lost his right to that life. There is no additional factor involved that would give the act anything of the moral character of murder, in the way that raping a rapist would involve acts that have part of the moral character of rape.
Nota - Posizione 303
x FATTORI ADDIZIONALI
Evidenzia (giallo) - Posizione 304
What if we merely tortured the rapist, leaving the sexual aspect out
Nota - Posizione 305
x TORTURA
Evidenzia (giallo) - Posizione 306
I would say that he does deserve it, but I would agree that we should still not inflict such a punishment on him. Why not? The reason is that the moral hazards involved in such a practice are too great. Human beings naturally tend to recoil at inflicting pain on others or causing them bodily damage. The reason nature has given us such feelings is that it is, in general, good for us to avoid inflicting pain
Nota - Posizione 308
x LECITA MA XICOLOSA
Evidenzia (giallo) - Posizione 326
Since capital punishment is no more inherently wrong than surgery or police work are, neither is desensitizing oneself to executing the guilty any more inherently wrong than desensitizing oneself to performing heart surgery
Nota - Posizione 327
x CHORURGIA E DESENSIBILIZZAZIONE. LA DES È ARG IMP. E SE È POSSIBILE GARANTOIRE PROP PER ALTRAVIA È BENE FARLO
Evidenzia (giallo) - Posizione 334
Catholicism, conservatism, and capital punishment
Nota - Posizione 335
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 352
natural law and Catholicism
Evidenzia (giallo) - Posizione 352
The upshot of my discussion will be that the natural law and the Catholic tradition both entail a view of capital punishment that is unmistakably conservative (rather than "liberal and progressive," as Chris says his own view is).
Nota - Posizione 354
x TESI
Evidenzia (giallo) - Posizione 360
Those who are unfamiliar with recent developments in Catholic moral thought might not realize that there are (at least) two general theories going under the name "natural law" these days, and they are very different.
Nota - Posizione 362
x DUE LEGGI NATURALI
Evidenzia (giallo) - Posizione 362
On the one hand, there is what we might call the "traditional" or "classical" natural law theory, one of the key assumptions of which is that ethics crucially depends on certain traditional metaphysical theses, such as realism about universals (of the sort historically associated with Plato and Aristotle), a belief that there are final causes in nature, and so forth. On the other hand, we have what has come to be known as the "new natural law theory," which tries to reconstruct a broadly natural law approach to ethics without appealing to any of these metaphysical assumptions.
Nota - Posizione 366
x LA DISTINZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 376
John Finnis)
Evidenzia (giallo) - Posizione 391
For the “new natural law” approach, it isn’t that determining the content of morality crucially depends on knowing whether there really is a God or whether we really have immortal souls
Nota - Posizione 392
x MORALE INDIP. DALLA RELIGIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 393
rather, what is crucial is that we have a need for religious fulfillment of some broadly defined sort,
Nota - Posizione 393
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 409
John Paul II’s views on this subject were a departure from traditional Catholic attitudes, which have always upheld not only the in-principle legitimacy of the death penalty, but also its appropriateness in many practical circumstances.
Nota - Posizione 411
x GPII DEPARTURE
Evidenzia (giallo) - Posizione 443
The constant teaching of the Church has always been, not only that capital punishment is in principle legitimate, but also that it is in principle legitimate precisely as a means of securing retributive justice.
Nota - Posizione 445
x INSEGNAMENTO TRADIZIONALE
Evidenzia (giallo) - Posizione 450
“If the Pope were to deny that the death penalty could be an exercise of retributive justice, he would be overthrowing the tradition of two millennia of Catholic thought, denying the teaching of several previous popes, and contradicting the teaching of Scripture (notably in Genesis 9: 5-6 and Romans 13: 1-4). I doubt whether the tradition is reversible at all, but even if it were, the reversal could hardly be accomplished by an incidental section in a long encyclical [i.e. John Paul II’s Evangelium Vitae] focused primarily on the defense of innocent human life. If the Pope were contradicting the tradition, one could legitimately question whether his statement outweighed the established teaching of so many past centuries.” (National Catholic Register March 24-31, 2002)
Nota - Posizione 456
x COMMENTI A GOII DULLES
Evidenzia (giallo) - Posizione 458
John Paul II’s view must be interpreted as a prudential judgment (with which, again, Dulles happens to agree)– a fallible application of traditional principles to contingent circumstances, not a denial of traditional principles.
Nota - Posizione 459
x INSEGNAMENTO PRUDENZIALE
Evidenzia (giallo) - Posizione 489
The basic argument is actually quite simple. If we accept that people can deserve to be punished for their offenses and that a punishment ought to be proportional to the offense, then it follows that the worse the offense is, the worse is the punishment deserved, and that the worst offenders deserve to get the worst punishments.
Nota - Posizione 491
x RIPETOZIONE ARGOMENTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 501
the bumper sticker question “Why do we kill people who kill people to show that killing people is wrong?” assumes falsely that what death penalty advocates (or most people for that matter) think is wrong is “killing people,” full stop, so that they are caught in a contradiction. In fact, what they think is wrong is killing innocent people, people who do not deserveto be killed.
Nota - Posizione 505
x OBIEZIONE: UCCIDERE È SBAGLIATO
Evidenzia (giallo) - Posizione 511
Similarly, to claim that capital punishment is “state-sanctioned murder” or “cruel and unusual” is simply to beg the question, since if the argument just rehearsed works, then the punishment is sometimes deserved, and thus cannot be inherently unjust (which murder is, by definition) or excessive in the way cruel and unusual punishments are.
Nota - Posizione 513
x OBIEZIONE CRUDELTÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 527
Chris claims that since life is one of the basic goods that determine “the parameters of the morally permissible,” it can never be legitimate intentionally to deprive someone of his life.
Nota - Posizione 528
x ARGOMENTO CHRIS
Evidenzia (giallo) - Posizione 532
This in no way entails a denial of the “dignity” of the person executed, contrary to what Chris seems to think. On the contrary, it affirms his dignity by treating him as a free and responsible individual who must be held accountable for what he does, rather than (as is common among death penalty opponents) regarding him as a mere cog in a social machine, less responsible for his own actions than is the “society” that molded him into what he is.
Nota - Posizione 536
x RIP RISPOSTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 548
Now if the “new natural law theory” is poorly interpreted as strictly entailing hostility to capital punishment, it is, as I suggested earlier, not too hard to see why its advocates might nevertheless be tempted to such hostility. If you limit yourself in your moral reasoning to this-worldly considerations, it is not surprising if you might inadvertently come to overestimate the value of life in this world.
Nota - Posizione 550
x I MATERIALISTI SOVRASTIMANO LA VTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 556
Life in this world cannot be a basic good, at least not in the sense required for Chris’s argument, if its point is preparation for life in the next world.
Nota - Posizione 558
x VALORE DELLA VITA
Evidenzia (giallo) - Posizione 560
While “new natural law” theorists are certainly not atheists, and while a commitment to theism is not strictly necessary to the moral defense of capital punishment, there does seem to be at least a psychological and sociological connection between hostility to capital punishment and a kind of “practical atheism,”
Nota - Posizione 562
x ATEISMO STRISCIANTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 565
naturally tends to lead to a desire to extend the natural lifespan, even of murderers, as far as possible and at all costs.
Nota - Posizione 565
x L SSESSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 578
The medievals emphasized individual guilt, and therefore individual responsibility. Moderns minimize or even deny individual responsibility or guilt, dissolving human agency into the nexus of physical causation, obsessing over our “collective responsibility” for this or that, and emphasizing “structural” rather than personal elements of justice and social life.
Nota - Posizione 580
x NATURA UMANA
Evidenzia (giallo) - Posizione 587
True, the rhetoric of “human dignity” has increased in modern times; indeed, modern people simply won’t shut up about it, even as they kill their own unborn children by the millions and live lives of depravity unimaginable to previous generations. If medieval people talked less about their own dignity, it is because they were more concerned about God’s dignity; if modern people talk more about it, it is because they are more concerned with themselves.
Nota - Posizione 591
x RETORICA DELLA DIGNITÀ