La UE autorizza il consumo di insetti e la destra nostrana insorge.
Pensate per un attimo ad una storia leggermente diversa, pensate se il consumo di insetti fosse esecrata da una pubblica autorità snob ma un verace produttore nostrano, memore dei racconti degli avi in guerra, volesse riproporlo e, nella sua lotta contro la tentacolare burocrazia, al fine vincesse piegando gli interessi forti del "mostro UE". La destra esulterebbe, almeno quella libertaria (questa idea è di Ivo Silvestro ).
Ma c'è anche un buon argomento anti-animalista (quindi presumibilmente apprezzato a destra) per il consumo massiccio di insetti: poiché persino gli animalisti non pongono una gradualità di rispetto esistenziale tra insetti e bovini (prendo i bovini come esempio), sembra lecito non porre una gradualità di rispetto esistenziale tra bovini e uomini. Sdoganare il consumo alimentare di insetti, e quindi la loro strage, conferma questa impressione. Io, almeno, non conosco animalisti che si proccupino degli insetti, pur avendo questi animaletti un sistema nervoso, una capacità di soffrire evoluzionisticamente giustificata e comportamenti espliciti in questo senso. Inoltre, considerando che che solo il sacrificio di una moltitudine di insetti puo' "compensare" le proprietà nutrizionali di un bovino, si infrange un precetto etico dell'animalismo moderato, ovvero "mangia la balena" ( = meglio sacrificare una vita che dieci vite, meglio consumare bovini che polli… l’ottimo sarebbe mangiare le balene).
(*) occorre dire che la PETA si è pronunciata a favore di comportamenti che rispettino l'esistenza degli insetti (per esempio nella guida e negli scavi per la costruzione di edifici). Ma alla PETA sono pazzi, questo è notorio .