giovedì 7 ottobre 2010

Limitarsi ai test in entrata

I test somministrati agli studenti delle scuole possono essere invalidi e/o inaffidabili.

Attenzione a non confondere, faccio solo due esempi per chiarirmi.

Quando pesavamo la Marghe avevamo una bilancia che indicava delle cifre sballate (invalide), non avevamo nessuna idea di quanto pesasse realmente la cucciolotta. Ma questo non ci importava, sapevamo infatti che la bilancia era affidabile e i vari pesi riscontrati nel tempo erano confrontabili. Era sufficiente.

Chissà cosa misura il QI. Di sicuro è affidabile. In altri termini: il QI misura qualcosa di preciso, non si sa se sia l’ intelligenza di una persona ma è comunque qualcosa di ben identificato.

Morale: un test inaffidabile è anche invalido ma non viceversa.

Un test invalido non misura l’ oggetto corretto. Un test inaffidabile commette degli errori di misura.

Ma i test possono essere soggetti ad altre distorsioni (bias). Se il candidato si emoziona rende meno, per esempio. Una preparazione mirata ai test è truffaldina in certi contesti.. Per non parlare dell’ “aiutino” che puo’ provenire da un “somministratore interessato”..

Anche elaborare una “scala” che dia rappresentazione fedele dei risultati ottenuti è pressoché impossibile.

Daniel Koretz è l’ uomo migliore per sviscerare al meglio le quattro difficoltà.

Io mi son fatto l’ idea che i test debbano essere impiegati all’ inizio piuttosto che alla fine del “trattamento” scolastico. Ma tale dovrebbe essere l’ uso di ogni esame. Il giudizio finale lo dà solo l’ ambiente destinato ad ospitare l’ “educato”.

Daniel Koretz – Measuring up – Harvard press