martedì 26 novembre 2019

IL SENSO COMUNE COME BASE DELLA SCIENZA

IL SENSO COMUNE COME BASE DELLA SCIENZA
Tutta la scienza moderna si basa sull'induzione, ovvero su un ragionamento che estrapola informazioni da eventi passati. Supponiamo che io osservi un gran numero di cigni e che tutti siano bianchi. Applicando il ragionamento induttivo concludo che il prossimo cigno che incontrerò sarà probabilmente bianco. L'assunto è che gli oggetti non osservati di un determinato tipo tendono ad essere simili a quelli osservati dello stesso tipo.
Ma perché consideriamo vero questo principio chiave? Di sicuro non grazie alle osservazioni visto che per definizione il principio si applica solo a fenomeni non osservati. Non è nemmeno auto evidente visto che spesso non vale affatto: se al casinò esce il rosso tre volte di fila non è affatto detto che esca ancora. Nemmeno possiamo utilizzare l'induzione per provarlo, visto che cadremmo in un ragionamento circolare: non possiamo provare induttivamente che l'induzione funziona.
Di fronte a questa impotenza molti filosofi hanno rinunciato rassegnandosi allo scetticismo. Parlo di filosofi illustri come Hume e Popper! Ma lo scetticismo sembra una posizione folle: quasi tutte le nostre convinzioni sul mondo che ci circonda dipendono dall'induzione. Per esempio, personalmente penso che il sole sorgerà domani, perché mai dovrei essere scettico? È assurdo dire che credenze come questa siano completamente ingiustificate, si tratta di senso comune.
Fortunatamente, è possibile fornire un buon argomento, lo stesso che utilizziamo per risolvere i paradossi legati al principio di indifferenza (PI), ovvero il principio che ci fa attribuire probabilità uguali (50/50) quando siamo di fronte ad alternative di cui ignoriamo tutto.
Esempio di paradosso legato al PI: qual è la probabilità che ci sia una qualche forma di vita su Titano? Boh! Applichiamo il principio di indifferenza rispondendo 1/2. Ma lo stesso identico problema puo' essere riformulato così: qual è la probabilità che vi sia vita vegetale su Titano? Boh! Ancora una volta, rispondiamo a 1/2. E nessuna vita animale? Boh: 1/2. Ora riprendiamo il quesito iniziale: qual è la probabilità che su Titano non vi sia né vita vegetale né vita animale? Dobbiamo moltiplicare 1/2 per 1/2 e rispondere 1/4. Ciò significa che la probabilità di una qualche forma di vita su Titano è ora salita a 1 - 1/4 = 3/4, contraddicendo la nostra precedente stima di 1/2.
Come si sana questo paradosso? Nello stesso modo con cui si dimostra che l'induzione della scienza è più che giustificata. Ora però il post si è fatto lungo e non vado oltre, forse qualcuno ha qualche idea.
Commenti
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riassuntino della risposta...  Perchè il sole del sorgere sì e il rosso alla roulette no? Perché i giri di roulette sono indipendenti tra loro (sicuro 100). Per la roulette, quindi, il principio di indifferenza si applica su rosso e nero 50/50. Ma il sorgere del sole domani è indipendente dalle osservazioni passate? Non so: 50/50 (è qui che si applica il PI e non all'evento). Quindi, ricapitoliamo, il sole sorgerà domani? Se l'evento è indipendente dal passato (0.5 per il PI) allora la prob che sorga è 0.5 (come il rosso per la roulette). Prob totale in caso di indipendenza 0.5*0.5=0.25. Se invece è dipendente dal passato (0.5 di prob per il PI) allora sorgerà come in passato, prob 1 (comunque superiore a 0.5). Prob totale che sorga nel caso di dipendenza 1*0.5=0.5 (comunque superiore a 0.25). Prob complessiva dell'evento "il sole sorge": 0.25+0.5=0.75 (cmq supriore a 0.5). Quindi, tra il sorgere e il non sorgere il primo evento è più probabile. La logica induttiva vale.

DISCRIMINARE E' BELLO

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DISCRIMINARE E' BELLO
Il mondo moderno si basa molto sulla divisione del lavoro, per questo viviamo in luoghi diversi, abbiamo stili di vita diversi e frequentiamo persone diverse. Ma anche nel mondo antico c'era una divisione dei compiti, cosicché le persone si formavano delle aspettative sulle altre persone assegnando loro dei "ruoli sociali" sulla base di talune caratteristiche esteriori immediatamente visibili.
Ad esempio, in una società con "ruoli di genere", ci sono aspettative ampiamente condivise riguardo ai tipi di compiti che le donne svolgono rispetto agli uomini. A volte queste aspettative erano così forti che alle donne era impedito fare altro. Ma più comunemente le aspettative potevano essere violate pagando un prezzo. C'erano ruoli sociali ovunque, legati alla famiglia, all'etnia, alla classe, all'età, al corpo, alla personalità e al luogo di nascita.
Quando esiste un modello sperimentato con successo è naturale e conveniente conservarlo per massimizzare l'informazione e rendere più prevedibile la società. Possiamo così sapere in anticipo le persone più adatte per certi compiti. Inoltre, si riducono i costi per programmare la formazione e le affiliazioni delle persone già nella prima fase della loro vita. Un bel guadagno.
E' la competizione tra gruppi a garantirci poi che certi equilibri nella distribuzione dei ruoli sono più efficienti di altri, per alimentare la competizione dovremmo favorire la diversità e il pluralismo.
Lo stereotipo che si forma puo' essere troppo forte o troppo debole. Nel primo caso facciamo eccessivo affidamento sulle aspettative iniziali e sperimentiamo troppo poco con le alternative. Ma con ruoli sociali troppo deboli, non sfruttiamo al meglio informazioni facilmente accessibili.
Ad esempio, consideriamo la variabile clima atmosferico. Se cresci in un clima particolare, la probabilità di vivere in un clima simile quando sarai adulto è elevata, quindi per te ha senso fin dall'inizio adattare le tue abitudini a quel contesto. Quando in seguito si cercherà una persona che viva e lavori al meglio in quel clima, ha senso optare per dei candidati che lo hanno già sperimentato, magari da secoli o millenni in modo tale che abbiano sviluppato un vantaggio sia culturale che genetico. Spesso costoro avranno sviluppato delle caratteristiche esteriori collaterali che faciliteranno la loro individuazione.
Capita che la società possa talvolta restare bloccata in equilibri inefficienti dove l'assegnazione tradizionale dei ruoli ha perso di senso visti i cambiamenti del contesto. Qui - al fine di sbloccare la situazione - le regole "antidiscriminatorie" possono giocare un ruolo al fine di allentare gli stereotipi. Purché si tenga conto che:
1) la libertà di sperimentare gioca un ruolo importante quando si tratta di scoprire nuovi equilibri, di conseguenza è giusto usare con parsimonia la coercizione.
2) Dovremmo attenderci un ruolo limitato nel tempo per qualsiasi regola anti-discriminatoria ricordandoci che noi dobbiamo "scoprire" il nuovo equilibrio efficiente, non cercare di raggiungerne uno di natura ideologica che abbiamo già in testa.
3) Anche quando i ruoli sociali possono cambiare, ci sarà un costo per tali cambiamenti, e quindi sarà spesso più conveniente insistere con la tradizione se il gioco non vale la candela.

FARSI PRENDERE SUL SERIO.

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FARSI PRENDERE SUL SERIO.
I social sono il trionfo del dilettantismo, in questo libro ci si chiede come un semplice appassionato possa dare un contributo originale nell'era dell'iper-specializzazione. Occorre tener presente in quali contesti è più probabile che la comunità degli esperti vada fuori strada in modo da intervenire lì con il giusto tempismo.
Nel famoso racconto di Hans Christian Andersen, "I vestiti nuovi dell'imperatore", un ragazzo sfida la convinzione ortodossa che l'imperatore indossi un bel vestito. Quando il ragazzo grida: "Ma l'imperatore è nudo!", tutti gli altri abbandonano l'ortodossia per seguire la sua ipotesi eretica. E' il classico caso in cui il dilettante rovescia un perverso equilibrio nel consenso degli esperti.
Ma ribaltare l'ortodossia non è così semplice, la reazione normale della gente è invece quella di bollare la sfida del ragazzo come un'opinione non qualificata. L'assenza di credenziali viene percepita come una spiacevole violazione dell'ordine sociale, qualcosa a cui pochi vorrebbero vedersi associati. Molte persone, anche se non hanno alcun interesse personale nelle convinzioni sfidate, resisteranno istintivamente, per esempio, alle credenze economiche eterodosse di un non economista, alle idee mediche eterodosse di un non medico o alle idee di gestione eterodossa di un dipendente di basso livello.
Nel gergo statistico la comunità degli esperti puo' restare bloccata in un "ottimo locale", ovvero in una situazione che per essere migliorata deve sopportare una marcia indietro che a nessun membro della casta conviene fare.
Se la sfida del dilettante si rivela senza basi allora siamo di fronte ad un errore di tipo I. Se invece non riesce o non ha il coraggio di sfidare il sistema, siamo nell'errore di tipo II. Yudkowsky afferma che ci preoccupiamo eccessivamente degli errori di tipo I e, di conseguenza, commettiamo troppi errori di tipo II. Nelle sue parole, il dilettante è troppo "modesto". Le abitudini sono dure a morire e gli individui che sfidano l'ortodossia sono messi a dura prova, questo intimidisce molti di loro. Bisogna coniugare modestia e testardaggine. Pensate a Galileo.
E' difficile coordinarsi per uscire da un cattivo equilibrio, anche se non ci sono problemi di "convenienza". Qui il dilettante puo' fare la differenza. Prendo un esempio dagli anni sessanta. L'omosessualità era vista da tutti come un disturbo psicologico, e il consenso si rifletteva nel Manuale diagnostico e statistico di quell'epoca. Quando questa idea rappresentava l'ortodossia, gli psicologi avevano un incentivo a rimanervi fedeli. Ci si aspettava che offrissero un trattamento al malato e la mancata risposta era vista come poco professionale. Gli stessi omosessuali avevano pochi incentivi per affermare di sentirsi bene così com'erano, per molti di loro la strategia migliore era quella di nascondere il presunto disturbo. Uscire da questo perverso equilibrio è stato duro: se l'omosessuale non cerca di affermare chiaramente che si sente bene così com'è, gli psicologi tenderanno a persistere nel trattare l'omosessualità come un disturbo. Se gli psicologi avessero continuato a considerare l'omosessualità come un disturbo mentale, sarebbe stato difficile per gli omosessuali affermare di essere sani. E' facile in questi casi restare bloccati senza un coordinamento. Occorreva allora una forza esterna alla comunità degli esperti.
Proseguo con gli esempi. La maggior parte delle persone che criticano l'economia tradizionale ha ovviamente torto. Pertanto, quando incontro un critico dell'economia tradizionale, il mio presupposto è che abbia torto. Quando io stesso critico l'economia tradizionale, il presupposto più ragionevole, me ne rendo conto, è che sia in errore. Il dilettante deve essere innanzitutto modesto. Ma molte persone che sfidano le credenze ortodosse sono troppo sicure di sé, motivo per cui la critica finisce per sommergerli. Tuttavia, chi è troppo sensibile alla modestia sbaglia nella direzione opposta e finisce spesso per non trovare nemmeno il coraggio di avanzare la sua critica: le persone intelligenti con poca auto-stima sono molto numerose.
Proseguo con qualche esempio. In economia la maggior parte degli studenti ha grande soggezione degli economisti con eccezionali capacità matematiche. Tuttavia, la sensazione che taluni complessi modelli matematici siano piuttosto sciocchi aleggia in modo evidente ma nessuno apre bocca. Un po' come con l'imperatore nudo. Le cose vanno avanti così da almeno mezzo secolo, oggi forse si registra un maggiore pluralismo metodologico ma la fuoriuscita dalla "palude matematica" è molto lenta.
La medicina è un buon campo dove sfidare il parere ufficiale degli esperti: i medici non conoscono il teorema di Bayes (tradotto: non sanno comporre i dati a loro disposizione) e spesso, in un sistema sovietizzato come il nostro, sono chiamati a svolgere in modo latente anche la funzione di ufficiali pubblici oltre che di controllori della spesa medica. Quando hai bambini piccoli te ne accorgi subito. Qualche esempio? L'ortodossia in pediatria insiste con i genitori per far dormire i neonati sulla schiena. Questo perché un pediatra si è fermamente convinto che ciò avrebbe ridotto i casi di morte improvvisa del bambino (una sindrome che chiamano SIDS). Ma il SIDS è un evento troppo raro per paticare rigorosi test controllati, che infatti non esistono. Si è solo registrato il fatto che il tasso di SIDS risultava più basso dopo che i pediatri hanno iniziato a divulgare questo consiglio. La cosa sembra bastare a molti anche se non sembra certo una prova "pesante" visto che (a) molti altri fattori sono cambiati nel tempo e (b) le cause della morte sono state riportate in modi non sistematici. Nel frattempo, si osserva che molti bambini ora mostrano uno sviluppo ritardato nel gattonare, e più di un pediatra lo attribuisce a disturbi alla schiena, senza accennare ai disturbi del sonno, che potrebbe avere un collegamento con il modo di dormire dei bambini.
Per concludere direi che chiunque coltivi opinioni eretiche su vari temi dovrebbe leggere il libro, farsi prendere sul serio è alquanto arduo per un dilettante e le dritte di di Yudkowsky mi sembrano sensate.

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Inadequate Equilibria: Where and How Civilizations Get Stuck

lunedì 25 novembre 2019

integrazione

Vuoi favorire l'integrazione dell'immigrato? Sposalo!!

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beneficienza internazionale e domestica

Se un CEO che guadagna 100 volte il reddito di un cittadino medio dovrebbe donare di più in beneficenza nazionale, i molti cittadini che guadagnano 100 volte il reddito dei poveri internazionali dovrebbero donare di più in beneficenza internazionale.

Già ma un euro del Berlusca lo danneggia meno rispetto a un euro che sce dal mio portafoglio (rendimento decrescente RD). Vero ma RD implica che il mio euro produce più bene.

E poi: una volta che guadagni 50.000 euro aggiungere qualche euro non fa molta differenza (sempre per RD).

Prendere dal Berlusca è meno produttivo che prendere da me poiché nel primo caso è più probabile che si dirottino risorse da investimenti produttivi.

QUALCHE DUBBIO

Qualche dubbio sul fatto che le sigarette facciano bene alla buona salute di un paese. In realtà lo studio afferma solo che in America l'aumento della ricchezza si associa con maggiori tassi di consumo di stupefacenti. Eppure a me viene da pensare che la salute potrebbe essere stata più colpita che aiutata dal drastico calo del fumo. Altre forme di comfort personale che l'hanno sostituito sono parecchio più nocive.
RANDOMCRITICALANALYSIS.COM
US healthcare is NOT an outlier. The slope is consistent with the pattern of diminishing returns elsewhere; obesity, drugs, etc drive down the intercept (mostly)

sovranismo e nazionalismo

Oggi trattiamo i sovranismi come un relitto del passato ma il sentimento nazionalista è un' "invenzione" relativamente nuova, un prodotto della prima modernità, che sboccia con la Rivoluzione francese.

Eppure qualcosa non convince, lo stato-nazione concepito tra la Pace di Vestfalia e il Congresso di Vienna è un fatto, ma i sentimenti sollecitati per rendere lo stato-nazione un potente fenomeno culturale sono piuttosto vecchi. Il tribalismo esiste da sempre e in una certa misura parliamo di qualcosa di estensibile e scalabile.

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VAIOLO

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VAIOLO
La storia del vaiolo aiuta a capire perché negli ultimi tre secoli l'Occidente si stacca dal resto del mondo e finisce per dominarlo.
Nel 1720, la "vaiolizzazione" era una pratica popolare ovunque del mondo e lo era da centinaia di anni, ma il vaiolo era ancora endemico quasi ovunque. La malattia esisteva da almeno 1.400 anni (probabilmente da oltre 3000). Poco più di 250 anni dopo era sparita.
Perché ci è voluto così tanto tempo per liberarsene? E perché tutto è accaduto così in fretta proprio in Europa? Perché queste tecniche non erano praticate più ampiamente in Cina, India o Medio Oriente, quando erano conosciute da secoli? Rispondere è interessante perché le stesse identiche domande sorgono anche per altre tecnologie.
Innanzitutto la cultura. In Europa, nel 1700, c'era una diffusa convinzione nell'idea di progresso: si possono fare scoperte utili per migliorare le nostre vite. Sembra una cosa banale ma non lo è affatto. In molte altre culture l'idea circolare del tempo prevaleva.
Poi la religione. Credere nel progresso richiede di credere nell'agire umano. Sebbene l'Inghilterra abbia saputo della "vaiolizzazione" dall'Impero ottomano, è andata oltre. I musulmani hanno evitato di farlo poiché pensavano che la pratica interferisse con la divina provvidenza.
Poi la comunicazione. Nell'Europa del XVIII secolo, la diffusione di conoscenze utili e la fondazione di reti e istituzioni espressamente dedicate a tale scopo faceva parte del "programma baconiano". La Royal Society, per esempio, ha agito come un hub di informazioni, ricevendo e ritrasmettendo i documenti più significativi.
Poi la scienza. La pratica della "vaiolizzazione" era controversa in Occidente, quindi probabilmente era controversa anche altrove. L'Occidente, tuttavia, aveva il metodo scientifico. Non ci siamo limitati a discutere, abbiamo ottenuto i dati e alla fine la soluzione è emersa dai numeri.
Infine il capitalismo. Bisogna infatti dire che la "vaiolizzazione" era un'attività redditizia che ha motivato molti imprenditori sanitari a rendere ampiamente disponibili i loro servizi. La pratica richiedeva poca abilità e non era soggetta a licenze, cio' spingeva alla concorrenza, ai prezzi bassi e alla spasmodica ricerca di mercati. Furono soprattutto i Sutton ad applicare il loro senso degli affari alla "vaiolizzazione", aprendo case di franchising un po' ovunque.