giovedì 12 novembre 2009
SEMPLICITA': CALVINO E WALSER
Per chi suona la campanella
Quando si parla di "dimostrazione", a qualcuno ancora oggi viene in mente solo la caricatura che ho appena descritto, la chiamerò Dimostrazione Mitica (DM). Sarebbe la dimostrazione che fa tacere tutti gli uomini ragionevoli così come faceva tacere gli scolaretti assonnati.
La logica è uno strumento potente, ma, in senso stretto, non sa dimostrare delle verità, sa solo trasportarle da un' affermazione a quella successiva.
Per giudicare vera la tesi dobbiamo giudicare gli assunti. Di più, la stessa strumentazione logica, a volte, è messa in discussione.
Il fatto che discussioni del genere esistano, non ci pone fuori dal dominio della Ragione. Significa solo che la DM non esiste. Significa che in simili discussioni si contrappongono e dialogano Uomini della Ragione.
Esempi.
1) Scienza. La scienza è fallibile... sì, lo so, il concetto è poco chiaro a chi rifiuta lo status di scienza a delle discipline per il solo fatto che sono più fallibili di altre.
Comunque è così: la scienza è fallibile, per cui, in questo ambito, non esistono DM poichè non esistono esperimenti cruciali. Eppure non è certo un ambito dove imperi un caotico soggettivismo. Ci si divide in continuazione e sui vari fronti battagliano gli Uomini della Ragione.
2) Sant' Anselmo fornì la prova ontologica dell' esistenza divina, ma Kant (qualche secolo dopo) disse che, poichè non considerava l' esistenza come un attributo dell' ente, non poteva accettare l' argomento anselmino.
Il povero cultore della DM non sa che pesci prendere (di solito non ama le discussioni e, in assenza di una DM che le tronchi, va un po' in confusione e cerca di liquidare il tutto come cosa "poco seria").
Perchè non trattare l' "esistenza" come una caratteristica tra le altre dell' ente? L' argomento anselmino resta forte. Cio' non significa che Kant richiedendo un' "eccezione" non abbia frecce al proprio arco.
Comunque, visto che per le persone serie la campanella non suona e non si ha fretta di uscire dalla classe, si discute nei secoli, e su entrambi i lati della barricata stazionano Uomini di Ragione.
3) Godel dimostra l' esistenza di Dio, eppure, per molti, i principi della logica modale, se applicati ad un ente eterno, producono strani effetti. Si avanza il dubbio della liceità. L' obiezione, per quanto sensata, non è certo letale. Perchè mai rinunciare proprio su questo punto a principi dall' impiego universale?
Si discute: non esistendo la DM, su entrambi i fronti gli Uomini della Ragione espongono le loro ragioni.
4) Tesi: Dio è un matematico. Dimostrazione. Chiuso il discorso? Forse solo per gli scolaretti che sognano il trillo della campanella, per gli altri invece il discorso si apre. Accenno ad un paio di "botte": 1) perchè mai dovrei accettare il Principio di Ragione Sufficiente?; 2) perchè mai dovrei accettare il platonismo matematico? Accenno ad un paio di "parate": 1) perchè il mondo è comprensibile 2) perchè l' oggettività delle verità matematiche è di gran lunga la più potente che abbia esperito. Le obiezioni e le risposte sono contrastate ma ragionevoli, ci si alzale maniche della camicia e si discute: poichè la DM esiste solo nei ricordi scolastici di chi non studia da trent' anni, su entrambe le barricate prendono posto Uomini di Ragione.
5) Con un argomento probabilistico Pascal dimostro la razionalità dell' atto di Fede. Gli venne opposta la distinzione tra rischio ed incertezza: non era lecito estendere il calcolo probabilistico oltre il suo naturale dominio.
Si discusse, c' erano grandi Uomini di Ragione in entrambe le trincee e le loro armi erano affilate. La "guerra" intellettuale si tenne tra lo sgomento di chi ancora credeva all' esistenza di una DM in grado di setacciare la ragione e accumularla tutta da un lato.
6) Tesi: la coscienza esiste ed è immateriale. Dimostrazione. Ma c' è chi opina, c' è chi, rigettando alcuni assunti, è disposto a considerare l' uomo alla stregua di uno zombi respingendo le conclusioni proposte a formulandone di alternative. Poichè l' argomento è di un certo interesse, si discute, si discute moltissimo tra Uomini di Ragione. Unico escluso è chi, avendo constatato che non esiste una DM, pensa di essere capitato in una gabbia di matti.
Fine degli esempi. Si è capito che potrei continuare all' infinito?
Si è capito che potrei tirare in ballo persini i teoremi della geometria euclidea con gli assunti respinti da Reimann? Si è capito che anche parecchie dimostrazioni della matematica pura vacillano (quelle ottenute per assurdo) se si opta per l' aproccio intuizionista di Brower?
Queste vie alternative non rendono la disciplina un manicomio inservibile a cui appiccare il fuoco. Anzi, forse esprimono le dinamiche più geniali della ragione umana!
Chi ricerca la Verità, compensi cio' che sempre manca con la fede.
Peccato per chi rende frettolosa tale ricerca perchè in realtà è interessato solo alla campanella e a precipitarsi sulla pastasciutta della mamma senza pensare più a niente...
Se costui sprezza il fragile ponte delle faticose dimostrazioni Ragionevoli (che purtroppo non sono mai Miticamente Risolutive), per "compensare" lo iato che lo separa dalla Verità, più che di fede avrà bisogno di solide superstizioni.
mercoledì 11 novembre 2009
Agenzia di collocamento
Se davvero se ne stesse tutto il tempo con le mani in mano, sarei seriamente preoccupato.
A questo punto dobbiamo tutti ispirarci alla preghiera di Etty Hillesum: "Dio, prega per me... e se proprio non puoi... fa niente, pregherò io per te...".
Sì perchè, tocca a noi credenti trovargli al più presto un lavoro. Vediamo cosa più si addice al buon Dio.
L' architetto? Oppure il chimico, o il biologo? Perchè non l' artigiano?
Noooo. C' è un' ipotesi più plausibile, una lavoro dove nessuno rende più di lui: il matematico!
Vediamo di dimostrarlo:
- nella nostra conoscenza di Uomini Ragionevoli un ruolo chiave è riservato al Principio di Ragione Sufficiente (mi appello all' autorità di Leibnitz, voglio vedere chi discute);
- tutta la nostra conoscenza dell' universo fisico è formalizzabile matematicamente (mi appello all' autorità di Livio Mario, se vi piacciono i classici scelgo Pitagora);
- anche l' evoluzione biologica sulla terra puo' essere ridotta ad un modello matematico (se non bastasse la teoria dei nodi evocata da Livio Mario allego un esempio tra i tanti);
- conclusione intermedia: tutto cio' che esiste è disegnato secondo regole matematiche;
- ma la matematica, appena supera soglie minime di complessità, perde la capacità di autofondarsi (mi appello nientemeno che all' autorità di Godel);
- eppure, stando al PRS, tutto deve avere un fondamento che giustifica; chiamo Dio il fondamento ultimo della matematica.
p.s. la dimostrazione implica il platonismo matematico; ovvero: gli enti matematici sono reali. Non vedo molti problemi, anzi, le certezze matematiche sono più indubitabili di quelle fattuali.
p.s. bella confutazione di Dawkins a cura di Landsburg che però, pur seguendo questo sentiero, si ferma un passo prima e finisce per sostenere che l' aritmetica fonda l' universo. O non gli piace Godel o non gli piace Leibnitz. A me piacciono entrambi.
add1
CTD
Eppure i bambini continuano a nascere. Prevalenza dell' etica? Istinto alla sopravvivenza della specie?... Cercasi Teoria Disperatamente...
Proposta: il genitore deve mostrarsi in pubblico semidisperato per poter godere del favore sociale.
add studio in controtendenza: la felicità aumenta per alcune categorie se si sostituisce il confronto longitudinale con quello della stessa famiglia nel tempo.
Democrazia fondata sul disprezzo
Conferma.
Già, quando c' è di mezzo roba ritenuta seria - per esempio i soldi - l' ascendente dei media cessa per incanto. Miracolo!
A questo punto, la concentrazione dei media in poche mani resta un problema? Mah, vedete voi. Di sicuro esistono ricette da preferire rispetto a quelle che contemplano una sfilza di espropri e proibizioni.
Se le persone dessero più importanza al giorno delle urne, molti problemi svanirebbero.
E allora? Allora la soluzione è sempre quella. Far merenda con Girella? No: scommettere anzichè votare.
Chiamala pure "speculocrazia".
Tutta colpa di Dewey
Galli Della Loggia coglie perfettamente il punto quando parla di un’ideologia che concepisce la scuola non come luogo di istruzione ma luogo di educazione...la grandezza di una società liberale sta nel lasciare ciascuno “libero” di prendere la via che preferisce, dandogli lo strumento principe per tale scelta: la conoscenza.
LINK
martedì 10 novembre 2009
La fioritura
... sprofondato tra acidi e ammoniache ancora ricordo...
ricordo l' aria mutata della primavera destinata a venire...
...
il vento che ieri suonava i flauti, è scacciato a frustate dal diapason dell' antenna...
...
ora leggo sui libri di questa celebrata stagione
e in assenza di un mondo...
cerco nel buio il fosfeno giusto che faccia fiorire almeno l' occhio...
Algide triangolazioni
Coscienza peripatetica.
***
L' esordio apodittico va supportato con una dimostrazione rigorosa. Facciamo dunque quattro passi.
1 - Provate ad immaginarvi degli zombi. Facile, ciascuno di noi ha visto molti film dove la fanno da protagonisti.
2 - Provate ad esso ad immaginare degli zombi un po' diversi. Non proprio i soliti morti viventi che avanzano rigidi e con lo sguardo fisso nel vuoto, ma degli esseri in tutto simili alle persone normali. Sono zombi particolari ma non poi così differenti da quelli di Romero. Penso di non perdere per strada nessuno chiedendo questo.
3 - Bene, ora una prima conclusione: poichè siete riusciti a concepirli, ne consegue logicamente la possibilità che esistano.
4 - Ma cosa avranno tali esseri di differente rispetto alle persone normali? Semplice, la coscienza. O meglio, chiamo così questo differenziale.
Cio' definisce con precisione cosa sia la coscienza e perchè non possa essere descritta in termini fisicalisti.
Fine.
***
La dimostrazione è stata gentilmente offerta dal filosofo della mente australiano David Chalmers
Ha vinto Hitler
Ma ieri.. solo ieri, in Italia...
Prime reazioni in sezione, parlano i capi:
«Che facciamo?». E Natta: «Ma caro Petruccioli, cosa volete fare!». Petruccioli: «Ma come cosa vogliamo fare? Telefonano da tutta Italia, non possiamo star zitti! Con quel che sta succedendo, come facciamo ad andare in giro con questo nome...». E Natta: «Vedi, io non considero intoccabile il nome... ma cosa volete fare... Qui crolla un mondo, cambia la storia... ha vinto Hitler... Si realizza il suo disegno, dopo mezzo secolo».
Chi conta?
Ma altrove già ora non funziona più così, i blog hanno preso il sopravvento.
Specie se si parla di economia, i blog risultano mediamente più competenti e aggiornati. Non per niente nella blogosfera uno dei passatempi preferiti consiste nel ridere commentando gli strafalcioni che appaiono sui giornali. D' altronde è chiaro, chi firma l' articolo non ha all' attivo nessuna pubblicazione scientifica.
Consci di questo fatto, il Ministero del Tesoro americano ha convocato i maggiori blogger in una riunione semi-segreta. I direttori dei maggiori giornali sono stati trascurati. E si capisce.
Affrontare la crisi richiede anche un aiuto da parte dei Media e, oggi, i Media sono fondamentalmente loro.
link
ht: noisefromamerika
Religione e Scienza: differenze
Sia le verità della Scienza che quelle della Religione sbocciano da un mix di fede e ragione.
Poichè la scienza è fallibile, solo con un atto di fede posso pensare che quanto mi dice sia vero.
D' altro canto anche la Religione implica l' uso dell' intelletto: credo perchè ritengo di avere buone ragioni per farlo.
Tracciamo ora una più credibile distinzione tra i due ambiti.
Le buone ragioni per sostenere la propria fede religiosa si sostanziano in UNA teoria. Chiamiamola pure "dimostrazione di Dio".
La fede nella scienza invece si articola di volta in volta in teorie che procedono sempre in coppia: la prima è la teoria specifica, la seconda una teoria osservativa.
Esportare la democrazia. Ma non verso i poveri
lunedì 9 novembre 2009
Diabolica pedanteria
... con fare stanco e lento uscivano ancora parole ex cathedra... avanzavano verso i nostri orecchi come un intreccio di alghe morte...
Istruzione, cultura, sapere, competenza, educazione.
E' un articolo che prende duramente posizione contro la recente decisione di introdurre nelle scuole un' ora di Cittadinanza e Costituzione. Roba seria, che fa media, mica l' "educazione civica" incorporata con altre materie. Roba voluta dai paternalisti progressisti, questa volta in salsa Cattolica nella persona del prof. Corradini. La sventurata Gelmini rispose apponendo inconsapevole la propria firma.
Perchè opporsi, secondo il Galli?
Per non scambiare la scuola pubblica con un "percorso formativo"; la scuola non deve conferire identità ma solo gli strumenti per costruirsela liberamente.
Deve essere una scuola dei saperi, dove si torni ad imparare, dove l' unico valore sia la cultura. Non deve dunque educare, nemmeno ad essere un buon cittadino. Che non osi. Queste funzioni sono assolte da famiglie e scuole private (applausi).
La bontà della nostra Costituzione, per questa via, assurgerebbe a verità scolastica, alla pari dell' uno-più-uno-uguale-due. Sbagliato. E sommamente pericoloso.
La visioni del Galli seduce, non c' è che dire, chiama ad un approfondimento. Ma funziona? Puo' esistere in natura qualcosa che tenda in quella direzione? Lo spero.
link
Israel sul trittico conoscenza/abilità/competenza: link è anche un' ottica diversa: la formazione finalizzata crea "motivazioni"; la motivazione è un ingrediente essenziale per combinare al meglio abilità e conoscenze e produrre quindi una competenza. Ok, ma questo è piuttosto un argomento per liberalizzare la scuola che non per l' indottrinamento unico.
venerdì 6 novembre 2009
Colonna sonora per una foglia che cade
... esistono musiche che si fermano ad osservare? Si direbbe solo quella di Kirby, ma forse ci prende in giro come al solito...
giovedì 5 novembre 2009
Le due sorelle
- dal fatto che si confonde l' individualismo con l' egoismo materiale (così come si confonde l' altruismo con il collettivismo). Possibile che non si noti come un individuo possa massimizzare la sua felicità attraverso comportamenti altruistici? Possibile che la cosa non faccia venire qualche dubbio a chi perpetra indefesso la confusione di cui sopra?;
- dal trascurare l' efficienza economica delle regole etiche; per esempio, interiorizzare il rispetto dei contratti e il rispetto della proprietà "rende" moltissimo in termini materiali a tutti i membri (individualismo) della comunità.
******
... in margine all' articolo di Guido Tabellini sul Sole 24 ore 5.11.2009 - p.1
La teoria degli oggetti significativi
Premesse della teoria:
- prendete un oggetto qualunque dal valore intrinseco piuttosto basso, potete scegliere anche un oggetto a voi caro;
- con il vostro talento crativo inventatevi una storia seducente che lo renda particolarmente significativo;
- adesso mettetelo in vendita.
Tesi:
Il valore del vostro oggetto s' impennerà. In altri termini: parte del valore soggettivo puo' sempre trasformarsi in valore oggettivo.
Come testare la teoria? Semplice, via e Bay.
Fermi, non fate niente, è già stato fatto. Funziona alla grande. I valori di partenza, se sotto i 2 dollari, si decuplicano.
P.S. ora avete capito meglio cosa sia la pubblicità e quale sia la sua funzione, specie nei paesi ricchi? Siete ancora dell' idea che "manipoli" le menti? Se siete ancora di quell' idea, perlomeno ora possiedete un concetto in più per indebolirla.
Fauna democratica
... a questo punto, anche in politica, molto meglio decidere sfruttando gli scommettitori...
... dalla democrazia alla futurarchia...
C' è sempre chi lavora gratis per la vostra felicità
Siete anche voi di fronte ad un crocevia? Avete anche voi una decisione cruciale da prendere? Qualcosa di veramente importante che probabilmente avrà effetti non trascurabili sulla vostra vita e sulla vostra felicità futura? Una questione che richiede la massima cura? Un affare che vi tortura con i suoi possibili esiti tutti imprevedibili?
In questi casi gli esperti in "felicità" sconsigliano di puntare troppo sulla propria testa.
Concordo abbastanza. Per fare una scelta intelligente bisogna affidarsi alla migliore intelligenza in circolazione e se vado a vedere la classifica che ho stilato a suo tempo, la mia non sta esattamente in cima alla lista.
Allora il problema è praticamente risolto, basta vedere cosa sta in cima alla lista.
Siccome anche la vostra classifica sarà simile alla mia, non indugiate e connettetevi al più presto con la più potente intelligenza a cui potete avere accesso, per esempio qui.
Unica condizione: gli esiti possibili della vostra decisione devono essere minimamente misurabili a posteriori.
Adesso smettete di arrovellarvi e andate a riposare o a divertirvi: gli scommettitori lavoreranno alacremente (e gratis) per voi, lasciateli fare; non pensate e non disturbate.
Al midollo della questione
Siccome le idee hanno conseguenze e le idee perverse hanno conseguenze perverse, applicando il medesimo schematismo al midollo osseo si ottengono i medesimi (perversi) risultati, se possibile ancor più evidenti.
La dazione di midollo osseo è considerata infatti dazione d' organi, è quindi possibile solo nella forma di donazione, la compravendita è vista come barbarie. Nessuno si stupisca se, quindi, di midollo ne circola pochino, praticamente niente. Eppure per molti è vitale averne a disposizione. Sappiamo che il secondo rene è di fatto inutile finchè ne abbiamo due; il prelievo di midollo è se possibile ancor più irrilevante per la persona che vi si sottopone: in poche settimane cio' che gli è stato tolto si riformerà.
Fortunatamente esiste un mercato nero che salva molte vite e consente di aggirare i ragionamenti perversi.
mercoledì 4 novembre 2009
In attesa della perfezione
Gould impallina l' ipotesi della direzionalità ("Gli alberi..." cap XIV) lasciando però aperta una strada: si potrebbe sostenere che una spinta direzionale interessi le singole linee evolutive, anche se a livello empirico la cosa è tutta da dimostrare ("Gli alberi..." p.202).
A questo punto ci sarebbero due forze all' opera: una neutra, o cieca (evoluzione complessiva) e una direzionata (evoluzione localizzata). L' esito finale sarebbe un' evoluzione debolmente progressiva ma pur sempre tale.
Ma come è possibile che l' evoluzione localizzata non segua quella generale? Qui entra in gioco la cultura (memi). Mi sia consentita una breve speculazione.
Poniamoci una domanda retorica: come immaginiamo l' organismo più adatto a vivere sulla terra? Probabilmente sarebbe intelligentissimo e dalla capacità di calcolo sufficientemente ampia per poter predire e far fronte ad ogni cambiamento ambientale.
Questa vita non conoscerebbe estinzione. Per definizione.
Il secondo posto sulla scala della perfezione - la perfezione biologica, quella che garantisce dall' estinzione - spetterebbe a chi possiede quelle stesse doti anche se in misura appena inferiore.
E' vero, l' evoluzione in sè non ha direzione, ma, imbeccati da Gould, concentriamoci solo sulle singole linee evolutive, in particolare su quelle linee in grado di produrre cultura (memi).
La cultura, innanzitutto, diversamente dalla vita, evolve in modo più chiaramente progressivo (meccanismo lamarkiano).
Ancora più importante: la cultura è in grado di diffondersi e costituire un brodo primordiale interagendo con l' evoluzione biologica. Esempio di interazione: nella nostra società il successo è facilitato da un alto IQ che quindi, nella logica darwiniana, alla lunga verrà selezionato e si diffonderà. Lo capiamo tutti, se la stupidità impoverisce e rende amara la vita, gli stupidi avranno più difficoltà a riprodursi.
Conclusione: partendo da forme di "vita minimale" il meccanismo darwiniano mette in moto, sebbene indirettamente, una tendenza statistica alla complessità. Il post precedente che ho linkato si fermava qui. Ora siamo in grado di aggiungere qualcosa.
Possiamo dire che, toccata una certa soglia di complessità, quelle linee evolutive in grado di produrre microambienti culturali saranno inevitabilmente interessate da una successiva evoluzione nel senso della complessità e del perfezionamento. Un progresso che, questa volta, non sarebbe solo il frutto statistico di una serie di estrazioni alla lotteria.
P.S. Forse già Darwin pensava a qualcosa del genere distiguendo l' evoluzione biotica da quella abiotica. Per l' idea dei "memi" e della "cultura come brodo primordiale" rinvio a Dawkins (Il gene... cap. 11)
martedì 3 novembre 2009
La sveglia
Ottimo! Sarà difficile per gli ambienti cattolici non udire il trillo argentino di questa sveglia! Speriamo li ridesti dal sonno inciucista (vedi ora di religione) di questi ultimi anni e li riconduca su uno dei pochi fronti in cui hanno sempre combattuto come vera "avanguardia" di libertà; parlo naturalmente della lotta per dare anche da noi un ruolo centrale alla scuola privata.
I promessi sposi
Poichè non ho potuto leggere tutto quanto precede, chiedo in anticipo di essere scusato se le mie considerazioni sono state anticipate o se i miei interrogativi hanno già ricevuto risposta.
Miriam ha proposto argomenti interessanti per un adolescente di oggi. Visto che non si lascia mai sola una signorina in questi frangenti, mi affianco a lei nel sostenere la debordante ricchezza tematica dei Promessi Sposi.
Ammetto subito di non avere nessun rapporto con le attività didattiche e di non sapere nemmeno cosa passi per la testa di un minorenne, cio' nonostante mi rifiuto di considerare poco attrattivi alcuni temi che informano il Romanzo. Sopratutto sostengo con forza la loro bruciante attualità.
Miriam, hai già parlato di Don Abbondio, un tale che ci passa davanti ogni giorno tre volte al giorno. E in più, come se non bastasse, me lo ritroverò nello specchio anche domani mattina. Ti ringrazio di avermi tolto questo peso, una fatica in meno.
Il mio contributo arricchirà la tua lista con altri tre soli punti.
Il capitolo sulla peste contiene la prima lezione di un corso di Sociologia. Poi anche la seconda e la terza. Siamo introdotti alla Psicologia delle Masse senza che si debba rinunciare al godimento artistico. Siamo pronti per Ortega Y Gasset o per Elias Canetti. Penso al fenomeno dell' untore: si potrebbero estrarre citazioni buone, ad esempio, per una discussione ogni tre che si fanno nei vicini forum di fahre improntati all' attualità. E' abbastanza attuale?
Il capitolo sull' assalto ai forni contiene la prima lezione di ogni corso di Economia degno di questo nome. Poi anche la seconda e la terza. Penso all' aberrazione dei prezzi controllati e al popolo bestia pazza: si potrebbero estrarre citazioni buone, ad esempio, per una discussione ogni due che si tengono nei vicini forum sull' attualità. Si va dalle commissioni sulle ricariche telefoniche, fino ai problemi negli stadi e alle manifestazioni di piazza. E' abbastanza attuale?
E non dimentichiamoci infine il "sugo" della storia. Contiene la prima lezione di ogni corso rispettabile di Etica. Poi anche la seconda e la terza. Penso al concetto manzoniano di Provvidenza e alle incomprensioni a cui va soggetto, mi impressiona la ricchezza di riferimenti all' attualità che si potrebbero fare: un arguto commentario alle spericolate cronache intorno al recente tsunami, uno scavo sulle basi logiche delle ossessioni climatiche e del pensiero isterico-catastrofista, una delucidazione quanto mai urgente sui concetti oggi indistinguibili di male e di ingiustizia.
Mi fermo qui per ora, basta che sia chiaro che Manzoni vive e lotta insieme a noi, la sua spada ci divide ancora profondamente e, se compresa, deve farci litigare nel dialogo proprio per quello che dice.
Le sue tematiche sono roventi e seminatrici di zizzania, la sua semina si tiene oggi, ora.
Forse chi propone una "soluzione" non va di moda, forse l' adolescente preferisce il lamento del disperato che si limita a comunicarci il suo fremito. Io invece considero l' interiezione, i bronci e i musi lunghi abbastanza demodé.
Questo per quanto riguarda "il contenuto". Il linguaggio è tutt' altra cosa. Probabilmente, qua e là, devono soccorrere forme di "mediazione", ma su questo punto lascio volentieri la parola al didatta.
lunedì 2 novembre 2009
Ricostruisci ogni giorno e per sempre la mia dimora
***
Dio, benedici qesto pane. Mio Dio, non ti lascio finchè non benedici questo pane.
Dio, tu che sei possente ricostruisci la mia dimora. Apparecchia la mia tavola. Fallo presto, prestissimo. O Dio, ricostruisci la mia dimora ogni giorno e porta il pane alla mia tavola.
Egli Che è prescelto ricostruirà la Sua dimora presso la mia, lo farà presto, prestissimo, nel corso della mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!
Egli Che è grande ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, già durante la mia vita l' avrà ultimata. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!
Egli Che è onorato, fedele, giusto, pio riapparecchierà la Sua tavola presto, prestissimo, durante la mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora e apparecchia la tua tavola accanto alla mia, mangeremo insieme già nella sera della mia vita!
Egli Che è puro, unico, possente, saggio, re, dotto, forte, prode, liberatore, giusto ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, già durante la mia vita lo farà. O Dio, ricostruisci, ricostruisci presto la tua dimora presso la mia!
Egli Che è santo, pietoso, onnipotente, forte ricostruirà la Sua dimora presto, prestissimo, durante la mia vita già potrò vederla. O Dio, ricostruisci la tua dimora presso la mia e apparecchia la tua tavola accanto alla mia. Mangeremo insieme il pane di vita eterna di cui mi farai dono. Lo mangeremo come amici. Lo mangeremo presto, prestissimo.
riadattamento di una preghiera ebraica pasquale link
L' illusione dell' ateismo
Poniamoci dunque la domanda concentrati sulla biologia. Per una risposta affermativa si raccomanda di notare come i processi evolutivi appaiono "direzionati": dal semplice al complesso. E, inoltre, come sommamente complessa sia quel prodotto che chiamiamo intelligenza umana. Attenzione però a non confondere quanto detto con la fantomatica spinta interiore di lamarkiana memoria che gli organismi avrebbero ad evolvere in un certo senso.
Il mondo che ci circonda esiste per filtrare e produrre intelligenza? La scienza non si pone queste domande, tuttavia, trasferendo il piano del discorso in ambito filosofico, è lecito valutare se l' interpretazione sia compatibile con i fatti che la scienza stessa ci mette a disposizione.
Le mutazioni saranno anche casuali, l' ambiente sarà anche costituito da un insieme di fenomeni dall' origine casuale, sta di fatto che questo impulso e questo filtro, selezionano gli organismi in modo da privilegiare nel tempo una crescente complessità organizzativa fino a raggiungere livelli sorprendenti, come nel caso dell' intelligenza umana.
Se il mondo è un posto dove i tipi intelligenti sono anche i più adatti a campare, allora una certa spinta verso la complessità esiste. Uscendo dall' ambito scientifico, la domanda "chi spinge?" diverrebbe ragionevole.
Obiezione dell' onnipresente Gould: l' ambiente seleziona il più adatto, ok. Ma se andiamo a vedere quali organismi siano risultati i "più adatti" nella storia della vita, ovvero quali organismi resistono meglio alla selezione, notiamo che tra essi la maggioranza è estremamente semplice.
Vero, cio' non inficia l' esistenza di una spinta verso la complessità, almeno sul nostro pianeta.
Si potrebbe insistere che, per quanto sia inconfutabile una spinta verso la complessità, bisogna mettere in conto eventi catastrofici - sempre possibili - tali da estinguere anche le intelligenze più sofisticate. La spinta in "avanti" sarebbe dunque compensata da una pari spinta all' "indietro".
Gould convince: i meccanismi dell' evoluzione non garantiranno mai un progresso lineare e generale verso forme di vita più sofisticata, si avanza a tentoni, non tutti avanzano, e a volte si torna indietro.
Resta vero comunque che esiste una tendenza statistica alla comparsa nel tempo di forme mediamente (non modalmente) sempre più complesse. Si procede in avanti a tentoni ma si procede. Perchè, tanto per fare un esempio la vita non tende ad arretrare ma piuttosto ad avanzare? Non tutto è una lotteria, come potrebbero concludere i lettori frettolosi di Gould.
A proposito, importante: l' approccio proposto è indifferente all' intrinseca probabilità che sorga la vita umana date certe premesse iniziali. La "spinta direzionale" (trial and error) esisterebbe comunque, indipendentemente dal numero di "trial" che forza e dal numero di "error" che frena. Nel tempo, prima o poi, l' improbabile accade. Se sulla terra l' uomo sia comparso sfidando leggi probabilistiche, l' importanza è relativa. Cio' che conta è che la "direzione" sia quella.
Ironia: l' analogia proposta si attaglia meglio all' evoluzione pensata nei termini di un ultradarwinista ateo come Dawkins, rispetto ai medesimi processi pensati da uno studioso come Gould che appare molto più incline a concessioni verso la sensibilità religiosa. Non a caso è Dawkins a parlare di "gene egoista", ovvero ad introdurre la metafora di una volontà in azione che spinge e spiega i processi evolutivi. La metafora di Gould è invece quella della "lotteria", una metafora decisamente inservibile ai nostri fini.
E' pur vero che ad un Dio di questo genere l' appellativo di "architetto" sta un po' stretto; pensiamolo pure senza inconvenienti come un "chimico" o un biologo.
Quale mondo dovrebbe consegnarci la scienza per mettere in crisi l' ipotesi appena formulata? Semplice, un mondo caotico dove ricorsivamente e ineluttabilmente si ripropongono sempre le medesime forme di vita prive di una complessità minimale nonchè di un' ambizione a raggiungerla intrappolate come sono nella loro gabbia ciclica.
Da notare che chi accoglie questa versione della prova cosmologica, deve dismettere ogni condanna e disprezzo del mondo, atteggiamento diffuso tra molti religiosi "puritani": la prova di Dio dipenderebbe infatti dalla particolare attitudine dell' intelligenza a valorizzare le risorse mondane e a potenziarsi con esse.
add: link
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Considerazioni sul cap. IV par. 5 di Roberto Timossi: "L' illusione dell' ateismo"
venerdì 30 ottobre 2009
Timossi colpisce ancora
«Userei la famosa diade del matematico e filosofo Gottlob Frege: senso e significato. La scienza ci mostra come non sia il caos a prevalere, come esistano delle leggi, un’intelaiatura del reale. Questo è quello che potremmo chiamare il ' senso'. Il problema su cui devono lavorare invece filosofia e teologia, partendo da quanto è mostrato dalla scienza, è quello del ' significato'».
senso e significato
il libro
Breve Teoria del Male
Ma il Male innocente?
Bel problema.
In passato mi affidavo alla necessità di particolari "prove" affinchè Dio potesse giudicare l' uomo. Mi spiego meglio, forse Dio puo' giudicarci solo se osserva la nostra reazione di fronte ad una catastrofe. E allora la catastrofe è necessaria.
Ma la soluzione migliore (nonchè canonica) al problema del "Male Innocente" è di natura economica. Mi riferisco alla teoria del "Migliore dei Mondi Possibili": attraverso una "race" evolutiva dal Male esce il Bene. In altri termini, se Dio ci avesse risparmiato quel male, non godremmo del suo prelibato frutto.
Notare che questa visione si accorda meglio con una mentalità speranzosa e ottimista verso il futuro. Così come la sua negazione comporta la negazione di un futuro migliore.
link
La più innamorata del mondo
Durante lo shopping la scorsi tra polveri vellutate che occhieggiava dal fondo di una cieca feritoia cartacea.
Nidificava quieta senza cipria nè lacche, reclinata languidamente verso un tomo suo compagno di scaffale.
Ero all' ultima vetrina, all' ultimo minuto commerciale della settimana. Le sette e mezza del Sabato sera.
Per quanto male in arnese (sembrava piuttosto "usata"), da quell' anfratto inaccessibile, la "scienziata del riserbo" si smentì sciorinando una moina che mi fece gemere in tutte le giunture.
Intanto, dalla Cassa, un Bravaccio del Libraccio in piena Febbre del Sabato Sera ci lumava palleggiando lo sguardo ansioso tra noi, lo Swatch e l' ingresso.
Decisi di affrontarlo, ci volle poco, con 3,5 euri ottenni di passare la serata con Marina la Russa, ero ufficialmente autorizzato a fendere la fitta siepe di spine che la circonda a protezione.
Chiusa la transazione, il tempo per lei di mettersi un po' in ordine pettinandosi le pagine, definendo gli inchiostri...e prendemmo alla cieca, uscendo come pula soffiata per le srade dalla saracinesca che sbatteva.
Allo sbaraglio, a rompicollo, allo stordimento, a vuoto...
Fin da subito, poichè lo sguardo era più grande degli occhi, fu necessario spalpebrarsi per guardarsi meglio nel vivo dell' animo. Con Marina la Russa va così.
Fin da subito, poichè i gesti erano più ampi delle braccia, fu necessario smembrarsi per comunicare meglio l' intimità. Con Marina la Russa funziona così.
Non so da voi (12 Novembre), ma qui un' uggiosa serata autunnale senza nome trasfigurò in una notte di canicole. Investito da brividi afosi contavo sul suo fresco palmo per mitigare le contagiose febbri.
Ancora non mi spiego una simile saturazione di energia elettrica in assenza di cavi nei paraggi.
Poi la Poetessa prese la Parola.
E la Parola ci portò lungo un baratro senza ringhiere.
Dapprima si scatenò la complicità tipica di chi rompe insieme le regole, che birichini! Imbrogliavamo le carte, baravamo sui conti, rubavamo sul peso.
Violavamo tutto pur restando miti e mansueti come foglie d' insalata.
Al momento giusto la spinsi nel portone giusto e quando le scale terminarono di scricchiolare entrammo in casa.
Lì potei s(f)pogliarla delle sue carni residue e avvolgermi nel calore odoroso della sua Serra Cartacea.
Tattica: la feci sognare un po' - ci volle poco, parte subito la Russa - in modo da poter frugare meglio nell' anima fitta di ferite e misteri.
Figurati te che al primo profondo fischio dell' uccello mattutino, nell' ora che manca sui quadranti, quando il sonno è più Santo che mai, io ero ancora lì, incastrato in un rosato mucchio di corpi senza carne, tutto sospiroso e con l' occhio a palla.
Naturalmente, fin dal giorno dopo, non mancai di relazionare il mio migliore amico (noi ce le scambiamo!).
La presentai senza reticenze come si conviene: la Russa più innamorata del mondo, Marina Cvetaeva.
Amante perfetta non lascia tracce, non proietta ombre, scompare da tutti gli specchi, si disfa senza ceneri residue, mai un bigodino, fuoriesce da ogni orizzonte, non perde capelli, sussurra fantasmatica...
...la sua posologia è singolare: da sfogliare/spogliare nottetempo, preferibilmente negli ispirati week end novembrini.
Al mio migliore amico l' ho caldamente consigliata. Mi permetto di consigliarla anche a voi.
giovedì 29 ottobre 2009
Circoncisione e infibulazione
Le due pratiche vengono respinte e considerate abusive: mancano buone ragioni.
Ma la ragione religiosa non puo' considerarsi buona?
Ammettere la circoncisione e respingere l' infibulazione è possibile solo gettando alle ortiche il relativismo culturale.
E il libertario che fa? Lascia libertà?
Non riesco a prendere una chiara posizione, specie se si da' corso a queste pratiche animati da un amore in buona fede per i figli. In questi casi non vedo come poter respingere la soluzione liberale.
Inutile, quando ci sono di mezzo i bambini, il liberale va sempre in crisi.
Dawkins e il creato
Evolution is God’s redundancy notice, his pink slip. But we have to go further. A complex creative intelligence with nothing to do is not just redundant. A divine designer is all but ruled out by the consideration that he must be at least as complex as the entities he was wheeled out to explain
Landsburg si acciglia:
But Darwinian evolution can’t replace God, because Darwinian evolution (at best) explains life, and explaining life was never the hard part. The Big Question is not: Why is there life? The Big Question is: Why is there anything? Explaining life does not count as explaining the Universe.
Il discorso si fa serio e l' inglese non demorde:
D.: Making the universe is the one thing no intelligence could do, because an intelligence is complex—statistically improbable —and therefore had to emerge, by gradual degrees, from simpler beginnings.
Qui non seguo più L. e se voi colete farlo linkatevi più sotto. Io mi astengo poichè L. segue fin troppo D. e condivide con lui l' espressione "making the universe" nel senso di assemblare. Ma l' universo è costruito o creato? E' un bricolage o una creazione ex nhilo? Poichè un Cristiano - ma non solo lui - compie la seconda opzione, il seguito dell' argomento decade. Lo scienziato non coglie questa differenza fondamentale e inferisce in modo all' apparenza scorretto. La complessità divina non è dunque del genere di quelle osservabili poichè noi non assistiamo ad alcuna creazione quaggiù. Taciamo agnosticamente dunque sulla struttura e teniamoci la dimostrazione dell' esistenza.
"Esistere", ecco il verbo che gli atei dovrebbero togliere di mezzo per convincerci. Purtroppo per loro la parolina sembra godere ancora di buona salute.
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La Beltà delle donne comparisce la sera
Strano che da un pennino femminile sgorghi una potente quanto inattesa apologia del Patriarcato e delle sue ragioni. Ma le ragioni in realtà sono flebili e sfumano quasi subito risolvendosi in bellezza, unica vera "ragione" residua. E in tanta bellezza, la bellezza del ruolo femminile - sapientemente incastonato nell' articolata struttura oppressiva - rifulge facendole sembrare tutte Madonne che tramutano la Morte in un travestimento. Quelle donne sono invece solo Madri, ovvero la nostra prima e indimenticabile compagnia.
L' uomo - unico essere autorizzato ad uscire di casa, bambino in difficoltà tra i flutti di una vita attiva che è chiamato a vivere da solo - conosce a fondo una sola elaboratissima arte: quella di chiedere aiuto. Lo fa nei modi più disparati e strani, ricorrendo ad una fantasia pittoresca quanto ignorante.
Solo la preziosa conchiglia dell' orecchio femmineo puo' echeggiare e percepire l' ingiunzione, solo un muliebre talento puo' decodificare l' esse o esse.
E' un mondo che pullula di marmocchi travestiti da grandi, tutti smaniosi all' apparenza di accaparrarsi l' odio di lei con occhiate bellicose. La cattiveria si fa immaginifica per offenderla più in profondità. La crudeltà s' ingegna per sorprendere e deturpare la passività accogliente dei grembi.
Insopportabile per noi ragionatori quell' amore non perturbato da alcun pensiero.
Irritante la presenza di tanti motivi d' infelicità, tutti resi irrilevanti da un empito misterioso.
Fastidiosa quella bontà automatica, indifferente quanto la bellezza del fiore notturno. Una bellezza che comparisce la sera e si svela del tutto solo violandola.
Intollerabili quei seni che danno solo latte cristiano e convertono creature ombrose, creature cresciute inventando parole selvatiche mentre poppano latte caprino.
Che rabbia quella debolezza sempre opposta e che ci impedisce di sfogare al meglio la nostra ira! L' unica via d' uscita consiste nel colpire di rimbalzo.
Non aspettarmi più! E soffri il colpo che m' infliggo.
Non scaldarmi più. E vergognati per l' azione che mi degrada.
Non rincuorarmi più. E soccombi alla sciagura che mi attinge.
Non cucinarmi più. E piangi la sventura che mi procuro.
Non accudirmi più. E disperati alle mortificazioni che m' intaccano.
"Perchè non ti vergogni di me! Voglio che ti vergogni di me!".
Ricordati che da vecchia mi chiederai il pane e ti darò un sasso. Ti colpisco, e grazie al disonore mi metto in salvo.
Voglio salvarmi dal vizio della tua santità e tornare a respirare con i miei polmoni in un mondo freddo, liberato dalle pastoie del sentimento.
E' un inferno essere amati da chi non ama nè la felicità, nè la vita, nè se stesso ma solo te. Donne, tacete, non opinate, se dite ancora una parola vi ammazzo... non mi servite... l' amore delle femmine è il contrario dell' amore... vi lascio volentieri a quei disgraziati che sono liberi solo la Domenica... mi sdoganate l' impropero per il solo fatto d' ingombrare l' aria... guardate come vi guardo, vi guardo come il dotto guarda l' ignorante... occhi bassi quando vi leggo il Codice della verità Assoluta... io sono scandaloso, ricordatevelo sempre, ficcatevelo in testa... e adesso che ore abbiamo fatto con tutta sta tiritera, guardate l' orologio al mio polso... non tengo voglia di alzare il braccio...
Una Madre in declino non capirà mai che la bellezza di noi Figli è impermeabile e rifugge il suo sfacelo, che accostare le due cose produce scintille mortali per entrambi. Ma da quell' amore, eterno parassita, nulla scampa. Se piove, nel suo pensiero è pioggia che ti bagna; se boffa, è vento che ti sferza; se rischiara, è sole che ti essica. Scappa pure lontano, sarà sempre vicino a te, sarà sempre incinta di te.
Sazio di negazioni, il bambino fanfarone impartisce i suoi ordini contraddittori e scoordinati con voce soffocata dal piacere d' infierire. Lei tace ed esegue scevra d' insubordinazioni, sa a memoria che quando tutto venne stabilito lei non era presente; è appena nata e, inoltre, è nata stupida come solo una donna puo' esserlo. Un simile destino d' ignoranza eterna non puo' avere l' ardire di scancellare leggi sacre confitte nel nostro cuore come piloni a sostegno di pianeti gravosissimi. Solo un' ombra leggera d' interrogazione stupefatta è consentita.
Non resta che la fatale semplicità dell' inazione peritosamente descritta una volta per tutte. Non resta che la concavità dell' accoglienza geometricamente misurata da goniometri professionali.
La società patrircale è resa quale barca con timone saldamente retto dalla callosa e virile mano maschile. Le sue ragioni e le sue rotte sono Sacramenti da non dibattere. Ma pur sempre barca che naviga in un mondo dove la donna è vento, mare, notte e tutto. Vento che incoraggia, mare che agevola, notte che giustifica (occultando); e poi Tutto: proscenio colossale che regge e osserva impietosito il beccheggio e il rollio della barchetta alla deriva.
Ora, non fraintendetemi: mai mi convertirò ai "bei" tempi andati. Ma proprio questa repulsione mi aveva impedito di capirli. Strano e bello, poi, che l' illuminante spiega provenga da una delle poche donne italiche inserite di diritto nel solco della grande letteratura. E pensare che il fantasma aleggiante di una "quota rosa" che potesse schizzarla col suo fango mi stava facendo perdere qusto autentico talento. Ah... i dannosi effetti collaterali dell' azione affermativa!
***
Un libro da leggere, dunque, raccomandato soprattutto ai lettori miopi, a chi reca nel corpo il prezzo della sua passione: quando la qualità della scrittura si mantiene alta e costante, il principiante cessa quasi subito di percepirla; quando la tensione non si allenta, il neofita s' imbambola come su una vetta senza ossigeno. Che spreco. Alla larga.
mercoledì 28 ottobre 2009
Ve la cantano e ve la suonano
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Zingales contro il Glass-Steagall Act
1) alza il costo del credito;
2) la crisi viene dalle banche d' investimento, non da quelle commerciali;
La distinzione che conta non è quella tra banche d' affari e banche commerciali, ma tra banche "too big to fail" e le altre.
(24 ore 20.10.2009 "C' era una volta il senatore Glass)
Qualcosa batte in testa
lunedì 26 ottobre 2009
E' facile essere più buoni...
Le questioni in ordine crescente di interesse: 1) è vero? 2) perchè per molti non puo' essere vero a prescindere?
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sabato 24 ottobre 2009
Diseguali di fronte alla legge?
Perchè la privacy dei cosiddetti "personaggi pubblici" dovrebbe valere meno rispetto a quella degli altri cittadini?
venerdì 23 ottobre 2009
RAZZI-AMORAZZI
giovedì 22 ottobre 2009
Tragedia e bellezza
Ma la rete non è solo un luogo di depravazione, nella sua cameretta Yonlu ha creato anche tanta bellezza. Peccato si sia ucciso a 16 anni in quel di Puerto Alegre dopo una breve vita passata quasi interamente su internet. Tutti lo conoscevano come creativo e svitato. Solo la mamma lo ricorda invece come un ragazzino un po' troppo serio. Chissà cosa c' era sotto.
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Breve Storia di una Secessione mancata
In breve: la LN ha cercato seriamente di dare la secessione, ha avuto vigoroso consenso su questo programma in parte del Nord nel 1996-1998 ma non sufficiente ad arrivare al risultato. Questo e' il motivo principale per cui la LN non fa veramente la secessione. Nessuno in Italia specie tra i politici e' in grado di fare un bilancio attendibile dei vantaggi e svantaggi della secessione, questo e' uno dei tanti motivi per cui non e' certo da queste valutazioni che la LN ha (ad oggi) abbandonato l'indipendenza della Padania. Personalmente ritengo una secessione altamente nel medio-lungo periodo benefica sia per il Nord e forse anche piu' per il Sud, esattamente come e' avvenuto nel caso della secessione Cecoslovacca, ma non e' certo questo che determina i programmi politici che dipendono invece dalle preferenze degli elettori e dal consenso politico e dalla percezione che di tutto questo hanno i politici.
Ora espongo piu' in dettaglio. Bossi ha cercato seriamente di fare la secessione, a partire dalla campagna per le elezioni del 1996 quando la LN si e' presentata sola, prendendo piu' voti di ogni singolo altro partito nel Nord geografico dall'Emilia Romagna inclusa in su. Di seguito ci sono state la dichiarazione di indipendenza della Padania, e la manifestazione che secondo Massimo Fini ha raccolto se ricordo bene 300-600mila persone sulle rive del Po. Inizialmente il programma indipendentista della LN ha raccolto ampio consenso, specialmente nelle province pedemontane e montane, dove la LN ha preso tra il 30% e il 42% nel 1996, incrementando questi numeri gia' elevati dopo aver ulteriormente chiarito di voler puntare all'indipendenza. Ad esempio, nel giugno del 1997 la LN ha vinto le supplettive per il seggio di Tradate con il 46.2% aumentando il gia' largo consenso del 38.2% con cui aveva vinto lo stesso seggio nel 1996. Sempre nel 1997 alle elezioni amministrative la LN ha vinto da sola le province di Varese, Como e Vicenza e i comuni di Alessandria, Lecco e Pordenone. Nel Veneto i sondaggi indicavano un consenso alla LN aumentato dal 30% del 1996 al 47% nel 1997 - 1998. Tuttavia il consenso all'indipendenza della Padania, pur vigoroso in alcune delle aree piu' economicamente forti e produttive del Nord, non ha raggiunto il livello (maggioranza assoluta in un insieme ragionevole di province) che potesse innescare una secessione di fatto sia pure iniziale. Inoltre a partire dal 1999 gli elettori padani hanno progressivamente deciso di puntare Berlusconi piuttosto che sulla LN per raggiungere una soluzione piu' rapida ai danni che loro provocava il governo dell'Ulivo del tempo. Indicativi di questa tendenza sono i risultati delle amministrative del 1999 quando per un soffio la LN ha perso la provincia di Bergamo a favore del centro-destra. Da quella data Bossi cambia programma nella direzione di un accordo con Tremonti e SB per arrivare ad una riforma federale dello Stato, un accordo che SB effettivamente mantiene nonostante il magro risultato (3.9%) della LN nel 2001, approvando le riforme nella legislatura 2001-2006. Il resto e' storia recente, la LN sta riprovando la riforma elettorale, ma questa volta ha preso l'8.4% e poi il 10% alle europee invece del 3.9% del 2001.
Il bilancio dei trasferimenti di ricchezza tra Nord e Sud Italia
In passate discussioni su nFA l'entita' dei trasferimenti di ricchezza da Nord a Sud era stata gia' approfondita. Ricordo come riassume la situazione Mario Draghi nelle considerazioni finali del 2008:
La spesa pubblica è tendenzialmente proporzionale alla popolazione, mentre le entrate riflettono redditi e basi imponibili pro capite che nel Meridione sono di gran lunga inferiori. Si stima che il conseguente afflusso netto verso il Sud di risorse intermediate dall'operatore pubblico, escludendo gli interessi sul debito, sia dell'ordine del 13 per cento del prodotto del Mezzogiorno, il 3 per cento di quello nazionale. È un ammontare imponente; per il Sud, è anche il segno di una dipendenza economica ininterrotta. La sua incidenza non è uguale dappertutto: varia dal 5 per cento del prodotto regionale in Abruzzo al 20 per cento in Calabria. Nonostante un tale impegno finanziario, resta forte la differenza tra Mezzogiorno e Centro Nord nella qualità dei servizi pubblici prestati, a parità di spesa. Divari si trovano in tutti i settori: dalla sanità all'istruzione, dall'amministrazione della giustizia a quella del territorio, dalla tutela della sicurezza personale alle politiche sociali, alla stessa realizzazione di infrastrutture.
Negli interventi Spesa pubblica e tributi pagati nelle Regioni d'Italia e Mezzogiorno, Villa La Pietra, 2009 (pdf) (trasparenze 10 e 13) sono elencati i residui fiscali pro-capite per Regione, cioe' quanto ogni cittadino in media paga di tasse meno la spesa pubblica mediamente erogata nel suo territorio: questi numeri sono piu' concreti dei tuoi dati che contengono un profluvio di dati assoluti e di percentuali le cui conseguenze pratiche per il contribuente medio sono piuttosto nebulose. I dati elencati sopra spiegano che ogni famiglia lombarda di 4 persone invia verso Roma e verso il Sud 20mila euro all'anno (senza ottenere alcun risultato, aggiungo io). Questo in fin dei conti e' il numero che conta, e che le riflessioni sul fatto che lo Stato spende per acquistare prodotti delle industrie settentrionali non intacca se non marginalmente. Anche nel caso del Belgio i trasferimenti tra fiamminghi e valloni venivano efficacemente riassunti nella considerazione che ogni 3 anni ogni famiglia fiamminga regala un'automobile ad una famiglia vallone: in Italia e' molto di piu', per i lombardi, e anche le altre Regioni del Nord contribuiscono pesantemente.
Non ci puo' essere dubbio alcuno che questi soldi che i settentrionali "regalano" a Roma e al Sud senza ottenere alcuno sviluppo anzi ricevendo indietro servizi statali che l'Economist correttamente definisce "miserabili" sono una perdita netta per tutta la societa' italiana, incluso il Sud dove drogano e distorcono l'economia e la stessa societa'. Non c'e' dubbio alcuno pertanto a mio parere che in base a queste considerazioni sia opportuno dividere i destini economici e politici del Nord e del Sud Italia, a beneficio di entrambi. E' corretto che ci saranno anche conseguenze negative, di rilevanza minore, come ce ne sono state nel caso cecoslovacco, ma non mi risulta che nessuno dei due Paesi voglia tornare indietro e anzi mi sembra che entrambi stiano progredendo autonomamente e serenamente senza rimpiangere il passato unitario.
Alberto Lusiani su nfa
mercoledì 21 ottobre 2009
La scommessa del professore
Dopo aver riscontrato come in queste materie il giudizio speculativo degli scienziati non sopravanzi in modo significativo quello del dilettante esperto, dopo aver rilevato che un semplice algoritmo è sufficiente per ottenere prestazioni migliori, dopo aver indagato sugli stili cognitivi più congeniali a chi fa questo mestiere, tenta di chiudere il suo libro con qualche suggerimento di policy.
Parlando di politica si entra in un dedalo e in simili labirinti occorre un filo d' Arianna; speculando intorno agli scenari possibili, cala un nebbione in men che non si dica e in un mare tanto periglioso si cerca avidamente un faro.. In altre parole, occorre un "mercato delle predizioni politiche", un' arena in cui scommettere parte del proprio stipendio (gettoni di presenza per le comparsate TV compresi).
Che gli esperti vengano dunque chiamati periodicamente a formulare delle previsioni pubbliche e verificabili, meglio se in forma di scommessa.
Avrebbero un incentivo economico e, ancor più importante, un incentivo reputazionale.
Non partecipare al giochetto fornirebbe segnali non meno preziosi. Un vero atto di sfiducia verso le capacità predittive della propria disciplina. Non è un dramma, significa che verranno valorizzate altre funzioni.
Ci sarebbe poi il fatto che una borsa delle predizioni darebbe indicazioni migliori di quanto potrebbe fare il singolo esperto. Conosciamo bene il fenomeno.
Non ultimo, il pubblico potrebbe rendersi conto di quanto poco gli esperti abbiano da dirci sugli scenari futuri. Una consapevolezza che oggi manca, forse per il linguaggio forbito che sfoggiano gli accademici quando vengono interpellati in TV.
Un inconveniente ci sarebbe: il concetto di "errore giusto". Pensiamo a titolo esemplificativo alla necessità di evitare il grido "al lupo al lupo". Sapremmo tutto dell' esperto che c' azzecca, meno di quello che sbaglia facendo gli "errori giusti". Naturalmente questo concetto condensa tutta la soggettività ineliminabile che un progetto del genere porta necessariamente con sè.
Eppure vale la pena affiancare qualcosa alla scontata e autoreferenziale certificazione degli albi professionali.
p.s. Hanson è già avanti su questa strada, lui. Link.
aggiornamento: Finance Profs Won’t Bet
martedì 20 ottobre 2009
Inspiegabili discriminazioni
Cercasi teoria urgentemente. Chi ne ha una credibile da prestarmi?
I rendimenti decrescenti delle profezie
Peace Through Music
Playing For Change | Song Around The World "One Love" from Concord Music Group on Vimeo.
Apologetica dell' IT
link
E allora perchè lo si vieta? Perchè, senza sfavorire la società, sfavorisce la maggioranza dei votanti.
Meglio il Potere che la Felicità
Inevitabile pensare alla reazione offesa verso chi si rivolge loro appellandole "Signora".
lunedì 19 ottobre 2009
L' inutile relativismo radicale dei dogmatici
Per lui la realtà era una costruzione intersoggettiva alla cui realizzazione dedicava sforzi indefessi il Potere. La battaglia contro il Potere era dunque una battaglia delle idee al fine di garantirsi l' accesso alla cabina di comando, una cabina da cui era possibile "costruire" il reale e spacciarlo ovunque traendone beneficio.
La parabola di questo esimio intellettuale si concluse con un paradosso tragico.
Mentre bollava cio' che si soleva chiamare la "piaga dell' AIDS" come un costrutto sociale ordito per colpire la comunità gay internazionale, contrasse la malattia e morì.
Viene in mente la scenata con cui il Dott. Johnson rigettò il relativismo del Reverendo Berkley. Lo fece con parole passate a proverbio: "Non posso accettarlo per questo...", e così dicendo sferrò un calcio ad una pietra rompendosi il piede. Aveva "solidi" argomenti.
Cio' non toglie che anche i relativisti ne abbiano e riescano ad insinuarli, specie nelle scienze sociali.
Osservando come la neutralità sia impossibile e come i giudizi di valore pervadano ogni osservazione, concludono con un rinvio radicale al soggettivismo.
In questo caso i relativisti sfruttano anche la sponda loro offerta dai molti che enfatizzano il ruolo dei valori, per esempio da chi aderisce ad una credenza religiosa. Vero Davide?
Strana alleanza, ma non necessaria. Il metodo positivista potrebbe tranquillamente procedere in parallelo con la fede in alcuni valori non negoziabili. Eppure non lo fa mai come potrebbe, si preferisce confondere il metodo positivista con la filosofia positivista.
Ammettiamo che esca una ricerca condotta con i classici metodi neo-positivisti la quale asserisca che la felicità media delle donne è precipitata dopo l' avvento del pensiero femminista degli anni 60 e 70.
Ecco che, anzichè rispondere nel merito, si adottano i classici argomenti relativistici per revocare senza appello i metodi adottati nella ricerca, e lo si fa infervorati da valori senz' altro condivisibili. Come se il metodo positivista, da solo ordisse un attentato contro un sistema di valori. Invece i valori possono tranquillamente restare anche a fronte dell' esito di certi studi.
Altri lavori indicano come l' introduzione dell' aborto, a decenni di distanza, riduca la criminalità nei paesi studiati. Molti reagiscono ribellandosi allo studio, come se lo studio avesse implicanze morali. Forse lo studio invita chi professa un' etica utilitarista a cambiare posizione, ma nulla dice di significativo agl' altri. Temiamo forse di essere degli utilitaristi mascherati? Oppure che tali siano i nostri vicini? In caso contrario, perchè preoccuparsi? In base a quale logica?
Per le stesse ragioni non ha nessun senso tirare un sospiro di sollievo quando lo studio viene criticato entrando nel merito.
Eppure "rabbie" e "sospiri di sollievo" esistono eccome. Eppure anche chi abitualmente si presenta come apodittico nelle sue affermazioni, tutto ad un tratto ripiega su un relativismo radicale revocando in dubbio il metodo scientifico per il semplice fatto che l' esito è affetto da inevitabili imprecisioni e approssimazioni statistiche, come se cio' fosse sufficiente a fare tabula rasa di tutto. E' un sentimento irrazionale, pigro e controproducente, eppure esiste. Forse è anche il sentimento per cui i "credenti" sono così sottorappresentati nella comunità scientifica. Vale la pena farsi un esame di coscienza.
link
Cacciari sul "Date a Cesare..."
Ma non concordo.
Se simili posizioni (dialettiche) fossero prevalse, probabilmente la Chiesa sarebbe soccombuta nel giro di qualche decennio.
Viene il dubbio che l' esito non sia sgradito a chi propone certe esegesi.
Che malizia, la cosa non vale certo per il sindaco/filosofo...
Da ascoltare comunque.
venerdì 16 ottobre 2009
Perchè i libertari stanno con la Binetti
"All'articolo 61, comma 1, del codice penale, dopo il numero 11-ter), è aggiunto il seguente: «11-quater) l'avere, nei delitti non colposi contro la vita e l'incolumità individuale, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commesso il fatto per finalità inerenti all'orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato».
Cerco di pensare, non sono un giurista, come un liberale giustificherebbe un' aggravante sulla base delle funzioni della pena di solito riconosciute: deterrenza e rieducazione. Si tratta di questioni importanti poichè parliamo della stessa azione punita in modo diverso, dobbiamo procedere con i piedi di piombo.
Prendo come esempi due aggravanti: l' associazione mafiosa e i "futili motivi".
L' aggravante per associazione mafiosa è giustificata dal fatto che il mafioso gode di un reticolo di complicità che ne ostacla la cattura. L' elevato rischio di sfuggire alla pena ne giustificherebbe l' inasprimento. Posso anche accettarlo.
L' aggravante per futili motivi è attribuita a chi, poco meno che folle e con gravi problemi di self control, necessita di una lunga rieducazione.
Ma l' aggravante per "reati commessi con finalità inerenti all' orientamento sessuale della vittima"?
Per me, anche giudicare socialmente pericoloso o fonte di corruzione morale l' ostentazione orgogliosa di un certo orientamento sessuale, costituisce un' idea perfettamente lecita finchè non degenera. Probabilmente è l' idea della Binetti e del Papa. Ma se è così, non esiste nessuna rieducazione extra da fare, e quindi nessuna aggravante da imporre.
Nessuno del resto potrebbe sostenere che un' idea simile sia più criminogena della sete di ricchezza che anima una comune rapina, non c' è quindi neanche una extra deterrenza da imporre.
Inoltre, perchè pensare al gay come ad un soggetto particolarmente debole circondato dal comune disprezzo e non in grado di difendersi quando interviene la violenza nei suoi confronti (l' altro giorno due aggressori sono stati suonati di santa ragione)?
O perlomeno, perchè pensarlo più debole di altre categorie, del barbone, della vecchia, della persona comune quando cammina in una periferia isolata, del pedofilo appena scarcerato, tutte potenziali vittime di reati per cui nessuno si sognerebbe di proporre aggravanti?
Sicuramente esistono altri modi che io non conosco per giustificare la presenza di un' aggravante, ma sono modi accettabili per un liberale desideroso di non interferire nella libertà di pensiero e di espressione altrui?
link
Fare figli è un cattivo investimento
Non resta che farli perchè piacciono!
P.S. nell' articolo però c' è qualcosa che non va: è pur vero che anche nelle sociatà di cacciatori e di agricoltori le risorse investite nel figlio non tornavano per intero, ma non c' era altro modo per cumularle che questo secchiello, per quanto bucato era sempre un secchiello! Il figlio quale bene di consumo, quindi, sarebbe una novità recente.