venerdì 14 ottobre 2011

Poiché abbiamo gli occhi, siamo ciechi

David Stove è un filosofo australiano ateo amante del “buon senso”, ma gli piace anche divertirsi e, quando c’ è trippa per gatti, non si astiene certo dalla polemica. Leggerlo mentre crocifigge i suoi avversari intellettuali è divertente, persino se si dissente. Femminismo, post-modernismo, darwinismo… tutto prima o poi passa attraverso il suo torchio. Nel 1985 ha messo in palio un premio da consegnare a colui che scovasse “il peggior argomento di tutti i tempi”.

Senza molti imbarazzi consegnò il premio a se stesso. Non c’ era partita. L’ argomento, da allora noto come “”the Gem”, suona all’ incirca così:

Se la mente umana ha una sua natura, allora noi non possiamo conoscere la realtà per quella che è.

Si noti bene che sul canovaccio di base mille variazioni sono possibili.

Poiché possiamo conoscere solo le cose per come le vediamo, non possiamo conoscerle per quello che sono…

Non pensiate che un’ affermazione del genere sia poi così strana, viviamo in mezzo a gente che non fa che ripeterla, ma solo dopo averla imbellettata, cosicché puo’ darsi che ci sfugga.

Con questo argomento si riesce a rendere tutto leggero e impalpabile. In epoca postmoderna è stato molto apprezzato, ma si capisce, i lotofagi apprezzano tutto quanto abbia un vago sapore deresponsabilizzante.

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Ecco nella prosa di Stove un paio di travestimenti sotto cui si maschera il “peggior argomento del mondo”:

… teir intellectual temper is (as everyone remarks) the reverse of dogmatic, in fact pleasingly modest. They are quick to acknowledge that their own opinion, on any matter whatsoever, is only their opinion; and they will candidly tell you, too, the reason why it is only their opinion. This reason is, that it is their opinion.

O ancora:

The cultural-relativist, for example, inveighs bitterly against our science-based, white-male cultural perspective. She says that it is not only injurious but cognitively limiting. Injurious it may be; or again it may not. But why does she believe that it is cognitively limiting? Why, for no other reason in the world, except this one: that it is ours. Everyone really understands, too, that this is the only reason. But since this reason is also generally accepted as a sufficient one, no other is felt to be needed