Sanno chi sono, sanno cosa vogliono e sanno dire entrambe le cose parlando chiaramente mentre ti guardano in faccia. Questo è il loro bello: pochi infingimenti e avanti con la musica.
Chissà perchè alla fin fine sul tuo stereo girano sempre i dischi di questo genere d' artista, il "più intelligente che bravo". E intanto gli eroi guardano dallo scaffale languendo; certo, piace ricordarli e riempirsi la bocca delle loro imprese, ma da qui a mandarli a tutto volume la domenica mattina ce ne corre.
Dallo scaffale i geni intavolano discussioni lambiccate, qua da basso il disco gira, gira, gira, e le intelligenze in campo, pur trascurando le sottigliezze, remano comunque tutte dalla stessa parte macinando chilometri.
Che spasso sentire come non si suona una nota, godersi l' eco nello stomaco svuotato di un "levare" col risucchio, saggiare un saggio riuscito sulle ellissi come "For no one".
Quando scegli di risuonare De André, Sting, i Beatles, io vorrei sentire l' eco di De Andrè, di Sting e dei Beatles, non solo autistiche elucubrazioni che non si sa bene da quale intima fantasia fuoriescano. E' qui che i "rematori" danno il meglio: la loro semplicità fatta di complicati equilibri è l' ideale, la loro trasparente schiettezza non travisa mai la musica da "jazzificare".
Un ultimo consiglio in tema di "power trio": nel ricercare l' "aurea mediocritas" che fa per voi, giova interpretare come buon segno il fatto che la ritmica sia più virtuosa del solista.
Genealogia: Bud Powell, Dollar Brand, Enrico Pierannunzi...
DOCTOR 3 (Danilo Rea - Enza Pietropaoli - Fabrizio Sferra)
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