Mentre sognavate, avete mai avuto la sensazione che stavate sognando?
Avete mai sperimentato la metamorfosi che trasforma radicalmente eventi esterni al sogno in eventi interni? Per esempio: la sveglia che suona sul comodino, dentro al sogno diventa una sirena dei pompieri.
Se sì, ci sono le basi per apprezzare Inception.
Quello che sicuramente non avete sperimentato, comunque, è il "sogno condiviso".
Non fa nulla, potete immaginarvelo: se due sognatori sono in qualche modo fisicamente connessi, i loro impulsi cerebrali (i sogni non sono altro che impulsi cerebrali) interagiscono; ipotizzando una qualche forma di addestramento, si puo' immaginare una qualche forma di coordinamento dell' interazione. Si puo' anche immaginare che un terzo sognatore "forzato" (la vittima) possa essere influenzato dagli "addestrati" attraverso la sottrazione o l' innesto di idee che lo rendano poi quella persona diversa al suo risveglio.
Altro che "persuasori occulti"!
Tutto quadra, in teoria.
E tutto il resto è cinema, cinema scatenato, come è facile immaginare.
Altra domanda che senz' altro vi ha tormentato a lungo: cosa passa nella testa di Giucas Casella quando legge e domina la mente altrui?
Come escludere che viva avventure in parte simili a quelle di Di Caprio?
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Se un impulso cerebrale che ha luogo nella realtà puo' essere trasformato nel sogno in un elefante o in un elicottero che precipita o in un treno in corsa, immaginatevi quali e quante spettacolari avventure possono essere messe in scena: un senso di colpa verso la moglie tradita puo' trasformarsi in una tigre antropogaga che irrompe nel sogno all' improvviso.
Consiglio due autori "colti" per prendere confidenza con la dimensione di Inception.
Antonin Artaud: per lui la nostra mente era un palcoscenico; era anche l' unico Teatro in cui lui volesse rappresentare le sue pièce. La smisurata crudeltà che metteva in scena, non era altro che la metaforizzazione di pensieri intimi. Così, in Inception, le rocambolesche avventure sono un coacervo di metafore che noi dobbiamo interpretare e che rinviano alla quasi-immobile intimità del reale.
Tyler Cowen: per lui il grado di interiorizzazione (autismo, sogno, preghiera...) osservabile in una società, misura il grado di avanzamento di quella civiltà. Probabilmente esisono molte forme di vita intelligente nell' universo, civiltà molto più avanzate della nostra, ma di esse non abbiamo notizia ed è normale che sia così: a causa dell' inevitabile introflaessione a cui tende ogni intelligenza superiore, non sono interessate al contatto con noi.
Nel video Cobb addestra Arianna alla condivisione dei sogni.
problemi video?: http://www.youtube.com/watch?v=DzTI_xqaVbY