Il principio antropico ci mette di fronte tre opzioni, scegli:
1. Esistono infiniti universi; noi siamo qui e ci siamo necessariamente visto che da qualche parte dobbiamo pur stare.
2. Siamo il frutto di una coincidenza sorprendente, una taratura delle costanti fisiche compatibile con la vita, infatti, è altamente improbabile.
3. All' inizio c' è lo zampino di un Dio.
Il contenuto veritativo delle tre speculazioni è paritetico e una scelta rigorosa è impossibile visto che incombe una logica circolare. Dobbiamo privilegiare quindi la spiegazione più semplice.
La prima opzione è davvero cervellotica: perchè inventarsi infiniti universi quando ne sperimentiamo solo uno?
La seconda spiegazione è insoddiscacente come tutte le spiegazioni imperniate su una "coincidenza sorprendente".*
la terza spiegazione risulta quindi la più ragionevole per la sua semplicità. In fondo Dio per l' uomo è una vecchia conoscenza - pensa solo alla Legge Morale - e trovarlo anche qui non ci sorprende, anzi, ci rassicura.
* ricordiamo che l' origine dell' universo è una "singolarità" e ad esso non si applica la logica dei grandi numeri tipica dell' evoluzione.