lunedì 12 aprile 2010

Adoratori di plaid

Alister McGrath cerca di spiegare a se stesso la virulenta proliferazione di una pubblicistica anti-religiosa che cerca di attrarre attenzione compensando la povertà dei contenuti con l' esibizione di un' acrimonia sconosciuta anche nei tempi d' oro dell' ateismo più sbruffone e fondamentalista.

La conclusione a cui giunge lo studioso è questa: una caterva di intellettuali si aspettava e auspicava un drastico ridimensionamento del fenemeno religioso intorno agli anni 50/60; la persistenza e il rafforzamento di molti culti è fomite quindi di frustrazioni malcelate.

Ci sono poi alcuni casi in cui la "conversione" rimpiazza la "frustrazione". Ma sono pochi, uno è quello di McGrath visto che l' irlandese stesso era nella "caterva" di cui sopra tra i più entusiasti ed attivi.

Non so valutare la risposta, mi sembra che in merito si possa dire di tutto.

Nel frattempo m' imbatto nel caso del mitico Matteo Bordone, stamattina è la Sacra Sindone a consentirgli di incanalare in un elegante sarcasmo la sua irascibilità; non si tiene, sembra infatti essersi accorto che il lenzuolo abbia origini medioevali e la cosa non debba e non possa essere taciuta oltre.

[... i "quasi-intellettuali" prediligono il registro sarcastico, è a buon mercato: fa figo e non impegna...]

"... un’organizzazione religiosa con miliardi di seguaci, che spaccia un plaid medievale per la tela che ha avvolto il dio incarnato mentre era morto..."

??

Dopo pochi minuti il primo commento è di un ateo - non saprei se meno arguto o meno ignorante - che intuisce il cattivo servizio alla causa:

mi tocca specificare che la chiesa non spaccia il plaid medievale come il lenzuolo che ha avvolto il corpo del dio incarnato. Ne autorizza il culto come icona (non come reliquia)... facendoci un sacco di soldi.

Forse un giorno Matteo Bordone grazie a sottigliezze impalpabili riuscirà a sminuire i Rosari sgranati davanti alla Madonna di Raffaello accampando una scarsa somiglianza tra il rappresentato e il rappresentante. Forse anche i pellegrinaggi a Loreto saranno messi a repentaglio: Maria, anche al culmine dell' abbronzatura, non era certo tanto Nera! Nel frattempo lasciateci credere che la vita spirituale possa attecchire anche grazie ad un' oggettistica costruita culturalmente.

Il mio concittadino, a questo punto, si sente però in dovere di replicare e le cose, se possibile, peggiorano:

capisci che la posizione ufficiale della Chiesa è in secondo piano... il punto a mio parere non è quello. Sono le azioni della chiesa che contano. Almeno per me, che non (ci) credo.

Avete capito? Bè, concluderei dicendo che la diagnosi di McGrath forse non convince in generale ma sembra andare a pennello per il "caso Matteo": frustrazione. Frustrazione nel semplice prendere atto di una simbologia che ancora funziona.

Frustrazione che richiede urgentemente una valvola di sfogo alternativa alla bestemmia, dopodichè "come stanno le cose in realtà" puo' tranquillamente passare nel sempre più evanescente "secondo piano", un "piano" imprescindibile per gli "opinionisti brillanti".



N.B. Ricordo che per blogger tanto "svegli" che si autofustigano con il dovere di "un post al giorno", l' "interpretazione McGrath" presta il fianco ad un' alternativa altrettanto plausibile, ed è questa: cosa conta sparare cazzate quando lo si puo' fare inanellando smaglianti battute? Insomma, quando per un buon motto di spirito ti venderesti anche la mamma... non stiamo lì a sottilizzare.