giovedì 29 aprile 2010

Homo Hypocritus

Nel fare unici e 730 mi corrono tra le mani montagne di fatture mediche e scontrini farmaceutici. Montagne.

Pare che alcune persone passino dal medico un giorno sì ed uno no, la farmacia è per molti adulti quello che per i bambini è il negozio dei giocattoli. C' è chi ama cazzeggiare davanti al PC e chi lo fa in ambulatorio. E' chiaro che tutto cio' ha ben poco a che fare con la salute.

Lo scollamento tra spesa sanitaria e salute ha nella mia vita molteplici conferme.

Vi faccio sentire la nostra ginecologa solo qualche giorno fa: "... forse sarebbe meglio fare anche gli esami X e Y... più che altro per non avere nessun senso di colpa qualora dovesse succedere che...".

Capito? Gran parte degli esami verrebbero prescritti per una questione psicologica, e proprio per una questione psicologica io, se devo essere sincero, non mi sento di declinarli. Ringrazio dio di aver incontrato un medico che parla chiaro.

Le forbici di Tremonti sono in cerca di qualcosa da "tagliare". Cavolo, consiglio vivamente di guardare alla spesa sanitaria, si potrebbe dimezzare se solo la psicologia cedesse spazio alla razionalità.

Ma se non spendiamo per curarci per cosa spendiamo?

Robin Hanson dice che spendiamo per segnalare (a noi e agli altri) la cura che abbiamo di noi stessi: siamo diligenti nella cura della nostra persona, ci piace dirlo e dircelo.

I veri motivi non li so, per ora mi basta sapere che non spendiamo (molto) per curarci.

Ma il giochino del rovesciamento motivazionale non si limità alla "salute".



C' è chi spiega la società mettendo al centro l' egoismo dell' uomo (parlo degli economisti).

C' è chi punta tutto sull' invidia.

Che non sia invece l' ipocrisia il sole attorno al quale orbitano tutti i pianeti?

Le cose si fanno e non si dicono, i più allenati riescono a non dirle neanche a se stessi. Siamo degli ipocriti che inseguono X per catturare Y; se tra noi c' è un uomo rosso anzichè blu, meglio non farne parola, chi sa tacere presto riuscirà anche a non vedere, l' evoluzione spesso premia questo genere d' ipocrisia.

Davide direbbe "in base a quale diritto parli delle intenzioni altrui"?

La risposta sarebbe facile: in base al diritto di avere delle idee.

In fondo però concordo con lui: si risulta antipatici non prendendo sul serio le motivazioni altrui.

Allora non resta che affrontare la questione empiricamente, e quella montagna di coriandoli che esce dalle farmacie e che ci tocca sommare meticolosamente in questo periodo è già una piccolissima prova.