VOLETE AUMENTARE LA FELICITA' NEL MONDO?
Tenete a mente la conclusione ripugnante (RC): per qualsiasi numero di vite molto felici, esiste un numero (molto più grande) di vite a malapena degne di essere vissute che costituirebbe un'alternativa migliore.
Sebbene molti si rifiutino di accettare RC (compresa la persona che per prima l'ha dimostrata, Derek Parfit), RC è tra i pochi teoremi non banali dell'etica moderna.
È abbastanza ovvio dove la nostra intuizione ci depista. Quando le persone sentono parlare dei mondi A (vite felici) e Z (vite a malapena degne), consultano le loro reazioni emotive per decidere quale sia il migliore. Poiché hanno una reazione emotiva positiva più forte di fronte ad A rispetto a Z, concludono che A è migliore. Se poi sono addestrati in filosofia, iniziano a inventare teorie contorte e ad hoc per razionalizzare questa reazione emotiva. E perché la nostra reazione emotiva ad A prevale? In parte perché immaginiamo di vivere in A anziché in Z. C'è anche poi il fatto che noi sappiamo di non poter calcolare la felicità delle persone mentre RC assume che lo possiamo fare. Una moltitudine di vite "appena degne di essere vissute" per noi, inconsciamente, potrebbero essere interpretate come una moltitudine di vite non degne di essere vissute, trasformando RC da conclusione perfettamente razionale in conclusione drammatica.
lunedì 30 gennaio 2023
domenica 29 gennaio 2023
la mia filosofia definitivo (dopo la svolta) (e dopo la controsvolta)
Dopo la svolta. Principio guida: contraddirsi è ok se funziona. Nume tutelare: la volpe. Il nemico: l'istrice. Motto: la verità è preziosa, meglio averne tante (anche in opposizione tra loro) che una.
PRINCIPIO GENERALE: di seguito elenco posizioni strumentaliste che reputo valide pur credendo, al contempo, che convenga professare di fatto posizioni (quasi sempre) contrarie, cosa che in genere faccio. Aggiungo che, per produrre questa utilità, non basta l'esoterismo ma occorre una credenza autentica. In casi del genere a cosa credo veramente? Esempio: al relativismo o all'assolutismo? Al determinismo o al libero arbitrio? Al razionalismo o alla retorica? ... Potrei rispondere che la posizione autentica è quella che fonda le altre ma un relativista, per esempio, non crede nell'esistenza di fondamenti, anche se pensa che sia conveniente per lui averne uno. Inoltre, per produrre l'utilità di cui sopra, non basta l'esoterismo ma occorre una convinzione autentica. Inoltre, credo al fatto che tale convinzione puo' essere raggiunta. La risposta alla domanda, quindi, è "non lo so", su questo punto decisivo sospendo il giudizio riservandomi di decidere in seguito.
MORALE I. Deontologia.
ONTOLOGIA. Realismo (diretto).
ANIMA. Esiste.
Di seguito alcune tipiche "grane" filosofiche.
Mi sento libero ma la scienza (pardon, lo scientismo) dice che non lo sono?
Questa è una tensione che va risolta! Ma calma, il grande filosofo ci rassicura, basta cambiare significato alla parola "libertà" e tutto torna a quadrare nel rispetto delle varie sensibilità.
Io non sono un "cervello in una vasca" e ti spedisco al manicomio se lo affermi, tuttavia non ci sono ragioni solide per tanto ottimismo?
Questa è una tensione che va risolta! Per fortuna provvede il grande filosofo che cambia significato alla parola "io" e ristabilisce l'armonia del cosmo.
Sono convinto di vivere nella realtà ma non ci sono ragioni evidenti per non pensare di essere intrappolati in un sogno?
Basta cambiare significato alla parola realtà (o alla parola sogno) e tutto si risolve: puoi continuare a non pensarci (anche perché un concetto semplice come realtà è diventato incasinatissimo e tu non sai cosa pensare).
Ho una "coscienza" ma la neuro-immagine del mio cervello non la rileva?
Basta cambiare il significato della parola coscienza e nessuno avrà più da ridire.
Eccetera, eccetera, eccetera.
La filosofia, da quando si dedica in modo indefesso a rivoluzionare il linguaggio ordinario, ci sembra tanto astrusa, lontana dal buon senso e inservibile per la vita (anche se serve molto bene per organizzare corsi semestrali all'università). Tuttavia, anziché considerare tutto cio' come un fallimento se ne compiace. D'altronde, il suo compito viene facilitato dal fatto che nessuna persona normale definisce con precisione il significato delle parole, si limita ad usarle in modo appropriato, questo perché gran parte del significato è demandato all'intuizione, ovvero a qualcosa che non è descrivibile analiticamente. Il filosofo/automatico completa ad hoc questi significati affinché tutto quadri.
Alla luce di quanto detto dividerei i filosofi in due "razze": 1) coloro che si pongono come primo obbiettivo il rispetto dei significati e delle intuizioni ordinarie di cui sopra e 2) coloro che si pongono come obbiettivo primario l'allentamento delle tensioni elencate all'inizio. Quelli che si occupano delle persone e quelli che si occupano dei colleghi. Lo stravolgimento dei significati è opera dei secondi, dediti alle forme. Ma il mio rispetto va soprattutto ai primi, ormai un gruppo sparuto, dediti alla sostanza dei problemi.
p.s. difficile chiedere alle persone che litigano tutti i giorni sui social di non giocare sulla terminologia ma di guardare in faccia la sostanza dei problemi, quando i pensatori più quotati sono i primi a optare per una strategia nominalista.
mercoledì 25 gennaio 2023
Riforma (fanta)fiscale: tassare in base ai voti scolastici (*).
lunedì 23 gennaio 2023
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giovedì 19 gennaio 2023
DENSO DI INFORMAZIONE
"Denso di informazione". Mi sono imbattuto in questa espressione che mi piace. Intendo utilizzarla il più possibile.
I libri non sono "densi di informazione". Gli editoriali dei giornali nemmeno.
Substack invece è "denso di informazione".
Spero di trovare al più presto altre applicazioni proficue.
martedì 17 gennaio 2023
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https://feedly.com/i/entry/JI6spjyEdTdIvVzx/f6RYP3g/OEs9osHPduRg+bQ/GA=_185b5e6b6cf:1bf9b1c:d8b4f5e5
I leader delle organizzazioni hanno un incentivo perverso a impegnarsi in "segnalazioni morali". Non è solo il semplice "guarda come sono buono". Piuttosto, supponiamo di avere un'organizzazione che dovrebbe mirare a X, dove X è qualcosa che puoi ragionevolmente misurare. Se aggiungi che stai anche puntando su M, un'agenda morale difficile da misurare, allora ogni volta che fallisci in X, puoi dire che è perché hai dato la priorità a M. Dato che M è > X e M è difficile da misurare, nessuno può davvero lamentarsi di te.
Cosa preferisci?
sabato 14 gennaio 2023
La destra si indispettisce per tutte le regole e proibizioni che la transizione energetica porta con sé. La sinistra sembra più a suo agio, specie se le limitazioni della libertà sono prese in nome di una causa nobile (l'ateo ama molto le "cause nobili").
Lasciamo perdere chi non ha problemi e veniamo alle possibili reazioni degli "indignati".
1) Atteggiamento negazionista del riscaldamento climatico o del fatto che sia in parte dovuto all'attività umana.
2) Atteggiamento pigouviano: le tasse funzionano meglio delle regole. Tradotto: una carbon tax puo' sostituire di botto TUTTE le regole.
3) Atteggiamento morale che ci scagiona dall'accusa di aver provocato il cambiamento climatico, e quindi dal dover pagare pegno attraverso una serie di proibizioni.
IMO: trovo corrette e difendibili sia DUE che TRE.
TRE implica di difendere responsabilità individuale e causale, un'operazione abbastanza agevole (la modernità ne ha fatto i suoi pilastri). A quel punto la difesa del clima si trasformerebbe da dovere a semplice virtù filantropica come ce ne sono tante. DUE implica di accettare le diseguaglianze, qualcosa che la destra digerisce bene, il che significherebbe passare la patata bollente nelle mani della sinistra.
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