venerdì 6 novembre 2015

Dai dinosauri al Paradiso

L'istinto musicale
la musica fa appello ai nostri istinti di base, sarà per questo che i bambini non le sono affatto estranei.
Il ritmo, in particolare, si appella all'istinto del movimento. Quando sentiamo una marcia ci viene istintivo andare al passo. Il dinamismo è fondamentale per vivere su questa terra: solo i morti stanno fermi.
La melodia si appella al nostro istinto relazionale. Il bambino imita le melodie del discorso materno prima ancora che le parole. Lo avete mai sentito un bambino piccolo che simula una conversazione al cellulare? Anche la mamma, del resto, si mette in comunicazione con lui riproducendo in modo piuttosto ridicolo la linea melodica delle sue lallazioni.
L'armonia si appella invece al nostro istinto all'ordine. Sì, noi abbiamo un istinto all'ordine, anche se dallo stato delle camerette dei nostri figli non si direbbe. Eppure è così: ve ne accorgete quando guardando il cielo cercano di capire quale forma conosciuta assumano le nuvole. Le nuvole sono caotiche ma loro vorrebbero tanto vederci un ordine. Lo vogliono talmente che chiamiamo questo desiderio onnipresente “istinto”.
Potrei proseguire: il timbro soddisfa il nostro desiderio di identificare le cose. Distinguere la voce della mamma da quella del papà è importante e madre natura ci ha facilitato il compito rendendoci sensibili al timbro dei suoni.
Anche l'intensità sonora è collegata ad un istinto, quello dell'auto-identificazione. Se lo capite smetterete di chiedervi perché mai vostro figlio grida tanto: vuole solo dire "io ci sono e sono qua". Vuole dirlo anche a se stesso ricoprendo tutte le altre presenze grazie all'intensità del suo urlo di guerra. Il narcisismo preso in dosi moderate non è una patologia ma un istinto naturale che deve trovare il suo sfogo.
Conclusione: gli elementi fondamentali della musica sembrerebbero trovare una corrispondenza nella natura umana.
C'è una teoria sull'origine della musica, non so quanto attendibile, la quale nasce dall'esigenza di spiegare come mai l'uomo preistorico - un essere così vulnerabile - sia sopravvissuto in ambienti tanto ostili. Ebbene, la proto-musica sarebbe stata un mezzo per spaventare nientemeno che i dinosauri (le bestie feroci in generale).
Un'attività che richiede dinamismo (ritmo), affiatamento (melodia) e coordinamento (armonia). Poi richiede anche grandi volumi sonori nonché timbri terrorizzanti. Immaginatevi adesso un'orda di uomini esagitati che si muove in modo più o meno coordinato urlando con voci d'oltretomba. Assomigliano o no ad una grande e minacciosa bestia capace, anche solo avanzando, di mettere in fuga dinosauri di stazza notevole ma non tanto scemi da voler fare conoscenza con una "roba" tanto ripugnante?
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La musica come linguaggio abortito
Ma torniamo ai nostri giorni, forse basterebbe pensare ai giochi dell'uomo per fare un parallelo con l'attività musicale. Si inizia con i giochi ripetitivi (ritmo), si passa ai giochi di ruolo (melodia, timbro e intensità) per concludere con i giochi di regole (armonia). Se il gioco è attività naturale - e chi puo' negarlo? - allora forse lo è anche la musica.
Tuttavia, descritta così, la musica sembrerebbe un' esclusiva del bambino preda degli istinti e ancora privo di competenze linguistiche.
Il linguaggio naturale in fondo puo' spingerci a fare le stesse cose in modo ben più accurato.
Il linguaggio naturale ha la capacità di “specificare”, risponde alla domanda "quale?", domanda che lascia impotente la musica.
Il ritmo, per esempio, richiama ad un movimento. Ma quale? Il movimento del cuore? Del passo? Boh. Il linguaggio musicale ha la capacità invece di riferirsi ad un movimento specifico.
La melodia richiama una relazione. Sì, ma quale? La relazione con la mamma, con la fidanzata Giovanna? Con la moglie Sara?
L'armonia richiama ad un ordine. Ma quale ordine? Dell'universo? Del paradiso? Della cameretta? Boh.
Insomma, la musica è un linguaggio vago per cui ci si chiede perché mai non sostituirlo con un linguaggio più accurato, visto che lo possediamo.
In effetti la teoria maggioritaria sull'origine della musica è piuttosto deprimente: la musica sarebbe uno scarto evolutivo prodotto dall' uomo sulla via della ricerca linguistica.
Ecco da dove deriva la vaghezza della musica, dal fatto che è un linguaggio abortito. Lo abbiamo abbandonato per impossessarci di linguaggi più sofisticati.
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La musica come riciclo
Ma la musica in sé non l'abbiamo affatto abbandonata, è ancora felicemente tra noi e risuona nelle nostre vite, oggi più che mai. Evidentemente il linguaggio abortito di cui sopra è stato riciclato per altri fini.
Ma a che ci serve un linguaggio vago? In fondo, una certa dose di vaghezza viene conservata anche nei linguaggi naturali: o domani verrà anch'essa espulsa oppure ha una funzione sua propria. In genere si opta per questa seconda ipotesi.
Se esiste una funzione propria della vaghezza allora l'attività musicale puo' essere considerata un modo per allenarci ad espletarla.
C'è chi sostiene che la vaghezza abbia la funzione di innescare una "ricerca comune". Esempio triviale: quando sono assetato di pettegolezzi butto lì qualcosa a "chi-so-che-sa-anche-se-non-so-cosa-sa". Si tratta di un'esca vaga giusto per indirizzare il discorso visto che nemmeno io so di preciso cosa potrebbe farmi sapere l'interlocutore. Costui, magari perché pensa che io sappia già qualcosa, prende la palla al balzo e parla (o sparla). Io a mia volta non resisto e aggiungo il mio mattoncino alle informazioni parziali che lui fornisce. Risultato: grazie all' innesco della vaghezza prima eravamo due persone male informate ora siamo due persone molto più informate dei fatti.
C'è anche chi sostiene che la vaghezza serva per produrre mezze verità. Un modo per limitare i danni senza mentire apertamente compromettendo la nostra autorevolezza. Dio sa quanto sono utili le mezze verità per convivere. In questo caso la vaghezza sarebbe al servizio della coesione sociale. I secchioni che hanno studiato la teoria dei giochi sanno quanto serva al bene pubblico la cosiddetta “conoscenza comune” (gli altri vadano su wikipedia): per minimizzare i morti quando scoppia un incendio al cine nulla di più utile allo sgombero che una voce autorevole disposta a raccontare mezze verità al megafono (tipo: “tranquilli, nulla di grave, andrà tutto bene…”).
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Le funzioni della musica
Ecco allora sintetizzata una possibile funzione della vaghezza: facilitare la ricerca di gruppo e la coesione del gruppo.
Ma la musica si esercita sulla vaghezza producendosi in virtuosismi: la semplice collaborazione diventa comunione e la ricerca materiale diventa ricerca di senso, cosicché la "comune ricerca" puo’ trasformarsi in "ricerca di comunione".
In altri termini: nel linguaggio naturale le posizioni sono asimmetriche, chi parla è attivo, chi ascolta è passivo. Chi parla possiede il significato e lo comunica a chi ascolta, che si limita a riceverlo. Nel linguaggio musicale  invece l'esito finale, il significato, è come se dipendesse sia dall'attivismo di chi "parla" che da quello di chi ascolta. I due interlocutori agiscono in comunione.
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La musica è un fenomeno
Per realizzare una comunione tra persone bisogna fare appello a cio' che le lega.
Cosa hanno in comune due uomini? Direi, l'interiorità, la coscienza; qualcuno parlerebbe più propriamente di anima. In fondo è cio’ che ci distingue dagli altri animali.
Bene, per ricercare una comunione con il nostro prossimo dobbiamo entrare in simpatia con la sua anima e, per quanto detto prima, la musica ci aiuta in questo.
Importante è notare che l'anima dell'altro non puo' essere conosciuta attraverso una descrizione. Io che scrivo potrei essere un robot e non ci sarebbe nessuna descrizione oggettiva di me stesso che possa smascherare questa mia natura. E' solo vivendo con me che puoi, al limite, scoprire che non lo sono, che posseggo un'anima. E' solo grazie all'esperienza comune che puoi capire chi sono veramente.
Lo stesso vale per la musica, descriverla non serve a comprenderla, è necessario sperimentarla. Un sordo non comprenderà mai nulla della musica, anche di una musica di cui sa tutto, anche di una musica che potrebbe suonare alla perfezione. Non potendola sperimentare è impedito nella conoscenza poiché il senso profondo della musica emerge in modo indipendente dalla sua struttura, ovvero da cio’ che si può descrivere e che il sordo puo’ comprendere.
Per questi motivi la musica è un fenomeno: mentre gli oggetti sono conosciuti attraverso le descrizioni oggettive, i fenomeni sono conosciuti solo attraverso esperienza diretta.
Entrando in contatto con la musica noi sentiamo aleggiare un'anima ora gioiosa, ora ansiosa; ora in attesa, ora euforica; ora frustrata, ora speranzosa... Comunque un'anima affine alla nostra perché quella gioia è la nostra gioia, la riconosciamo evocando le nostre esperienze personali; quell'ansia è la nostra ansia, la riconosciamo evocando le nostre esperienze specifiche. Eccetera. Solo un uomo puo' avere accesso e comunicare quel sentimento di gioia, o di ansia, o di euforia, o di speranza, o di attesa.
Ecco allora che si realizza una comunione: quel solipsismo radicale che mi impedisce di provare attraverso il linguaggio naturale che non sono un robot, è vinto dalla musica. Attraverso la musica ho la prova di essere un uomo e di essere in compagnia di altri uomini.
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La musica e la bellezza
Nel momento in cui sento la mia umanità attraverso la musica, nel momento in cui attraverso l'ascolto sento la compagnia di un mio simile, nel momento in cui stabilisco questo cruciale contatto, sperimento la bellezza.
Non ci sono musiche belle, la bellezza è qualcosa che si manifesta dentro di me. La bellezza non è una proprietà dell'oggetto artistico ma un'esperienza personale: la posso vivere anche guardando un tramonto, o una ragazza.  Senz'altro ci sono musiche più funzionali a produrre queste esperienze ma anche qui avventurarsi in descrizioni oggettive sarebbe temerario visto che al mondo esistono personalità tanto diverse tra loro.
I sette autori di riferimento
Sulla musica come istinto: Edgar Willems.
Sulla musica come arma contro i dinosauri: Joseph Jordania.
Sulla musica come linguaggio abortito: Steven Pinker e Daniel Sperber.
Sulla vaghezza come specifico della musica: Vladimir Jachelevitch.
Sulla funzione della vaghezza per la ricerca comune: Bart Lippman.
Sulla funzione della vaghezza per la coesione sociale: Robert Aumann.
Sulla musica come fenomeno: Roger Scruton.
Foto
Sono del 74enne Arno Rafael Minkkinen, uno specialista della fusione uomo/natura.



L'orecchio musicale del bambino di Sara Pezzotti

Il b è musicale fin dalla nascita
Attratto dai suoni ha un attitudine un dono musicale
Nel b la musica è un istinto
Timbro. Identità.
La voce della mamma e del papà.
Ritmo. Fisiologia. Dinamismo. Movimenro. Energia.
Ritmo. Lunghezza delle note. Parlare.
Misura. Accenti. 3\4 ecc. Respirazione.
Tempo. Metronomo. Camminare.
Dicisione. Raddoppi. Cuore.
Melodia. Affetti e comunicazione. Relazione.
Melos canto. Relazione tra suoni. Resta in testa. Si fissa.
Il b esplora la voce. Nel parlare riproduce la melodia. Il baby talk. Lallazioni. Autoripetizione. Voce e melodia.
Con la melodia stabiliamo un contatto col bimbo.
Armonia. Intelletto. Ordine.
Armonia. Proporzione. Ordine.
Armonia. Dominante e tonica.
Macchie do roschrach. Guarda le nuvole e dimmi cosa vedi. Lo scienziato davanti all universo.
Ogni suono contiene gli armonici.
Conclusione: la musica è espressione della mia umanità.
Gli strumenti didattici sono il canto e il corpo in movimento.
XXXXXIMHOXXXX
la musica si appella ai nostri istinti ma senza specificare.
Il ritmo ci ricorda il movimento. Ma quale movimento?
La melodia ci richiama le relazuoni? Ma quale relazione?
Il timbro richiama l identità. Ma chi?
L armonia rinvia ad un ordine. Ma quale?
Conclusione: la musica è un linguaggio grezzo. Il linguaggio naturale fa le stesse cose in modo più preciso.
Ma che ce ne facciamo di un linguaggio vago? È solo propedeutico ad un linguaggio sofisticato?

Plastic Bags Are Good for You di Katherine Mangu-Ward


Plastic Bags Are Good for You di Katherine Mangu-Ward
  • un miracolo tecnologico da nobel: tanto sottili quanto resistenti
  • dopo di loro basta borse basta carta
  • 2007: parte la proibizione che presto diventerà una guerra. ma è giustificata?
  • ostruiscono le fogne? eppure costituivano solo lo 0.6% della spazzatura visibile.
  • soffocano gli animali marini? la seria minaccia è asserita da studi vecchi e improbabili
  • e l'effetto serra? e l'impronta biologica? per compensarla la carta deve essere usata 11 volte il cotone 131 volte. e questo postulando che la plastica non venga riutilizzata
  • e il riciclo? occupano poco spazio, il materiale di base con cui sono costruite è minimo.
  • l'igiene delle borse riutilizzabili è dubbia a dir poco
conclusioni

giovedì 5 novembre 2015

The needless complexity of academic writing di Francois Schnell


The needless complexity of academic writing di Francois Schnell
  • negli usa esiste un onlus: center for plain language
  • esiste anche una legge: plain writing act
  • proposta: che i ricercatori presentino i loro lavori su twitter con l'uso di emoji
  • ig nobel: se scrivi semplice sei più intelligente.
  • gli intellettuali di solito non pensano al pubblico ma parlano a tra loro
  • se vivono in un mondo sussidiato come la scuola questo è ancora più vero
  • gli intellettuali vogliono escludere gli outsider
  • gli intellettuali vogliono mostrare i muscoli
  • gli intellettuali vogliono tenere in allenamento il loro cervello rimanendo immersi nella complessità, anche quando è inutile farlo
  • gli intellettuali vogliono tener nascosta la pochezza delle loro idee
continua



Il giovane ricco

Gesù disse al giovane ricco di dare. Con queste parole pone un dovere. Perché non disse ai poveri di prendere? Avrebbe anche potuto dire loro così? Perché no?

Etica della redistribuzione di Bertrand de Jouvenel

Etica della redistribuzione di Bertrand de Jouvenel
  • Bdj privilegia le premesse etiche ai disincentivi
  • I sentimenti di colpa dei privilegiati
  • L invidia degli ultimi.
  • Il cfr interpersonale delle utilità è impossibile e insensato.
  • Se l esigenza è così sentita xchè se ne occupa lo stato?
  • Un ceto in espansione: i professionisti della r.
  • Un beneficio per i più poveri o per i burocrati.
  • R nn è socialismo x cui r deriva da un amore fraterno
  • Contraddizione socialismo: disprezzo dei beni ma stretta regolamentazione.
  • R nn è assistenza primaria ma si basa su tesi egalitariste. La prima deriva dallo scandalo della povertà.
  • Gesù al giovane ricco: devi dare. Non disse mai ai poveri: dovete prendere.
  • La fonte biblica: il giubileo
  • Il prototipo: la redistribuzione delle terre. Si r il capitale nn il reddito.
  • Due premesse dubbie: 1 la dis è un male di x sè e 2 deve occuparsene lo stato.
  • Obiezioni
  • 1 il feliciometro nn esiste
  • 2 se esistesse le conseg morali sarebbero disastrose
  • 3 implica centralizzazione e burocrazia
  • 4 ci sono problemi di conoscenza. Dove sta l equilibrio di rawls.
  • I penalizzati: la famiglia: è spiazzata
  • La f è un intralcio poichè al suo interno avviene una r in aggiunta che sconvolge i piani.
  • La famiglia nn come agenzia educatrice ma come addetta al mantenimento.
  • Penalizzati: i volontari e il gratuito. Ma la civiltà dipende da qs atteggiamento mentale.
  • Tesi: r esiste x legittimare le burocrazie.
continua

Why and how we care about inquality di John Cochrane

Why and how we care about inquality di John Cochrane
  • Soluzione da sinistra: confischiamo ai ricchi.
  • Inconveniente: nn ci sono abbastanza ricchi.
  • Premessa: la diseguaglianza d è un male in sè
  • È più facile sostenere che d sia sintomo di altri problemi.
  • Ammissione: la d è aumentata. E allora?
  • Istruzione? C è istruzione e istruzione.
  • Droga criminalità isolamento
  • Gli usa hanno un problema ma ha poco a che fare coi supericchi. Vedi murray.
  • Mulligan: i sussidi sono il problema più che la soluzione.
  • Il grande livellamento:
  • Reddito donna/uomo
  • Reddito tra paesi
  • Xchè concentrarsi sull 1?
  • Anche il consumo si è livellato: bill gates e versailles.
  • Stiglitz: la diseguaglianza porta all imitazuone dei super ricchi con effetti disastrosi
  • Allora vietiamo tutti i film violenti.
  • Altro problema: i ricchi risparmiano troppo
  • Ma il risparmio nn è un problema!
  • Altro argomento: d è fonte di instabilità politica
  • La storia smentisce qs paura
  • Altro argento: ricchezze eccessive comprano la politica
  • Domanda: come coltivate preoccupazioni del genere e al contempo chiedete più governo?
  • Josh rauh: le megaricchezze sono oneste.
  • La d è una parola d ordine. Farla risuonare prelude alla rapina.
  • Ma xchè d è in cima all agenda politica?
  • Xchè nn si vuole parlare dei fallimenti del passato x riproporre soluzioni analoghe.
  • Nn abbiamo soluzioni x d ma x fortuna d nn è un problema. Abbiamo invece soluzioni x la prosperitá: proprietà rule of law libertá politica ed economica un governo decente che si occupi delle infrastrutture
continua

mercoledì 4 novembre 2015

Beauty and Desecration di Roger Scruton


Beauty and Desecration di Roger Scruton
  • lo scopo dell arte? ieri: la bellezza; oggi: l originalità e il disturbo
  • clement greenberg: kitsch e avanguardia: tutto quel che non disturba, ovvero l'avanguardia, è pacchiano
  • ma la trasgressione ostentata è una forma di sentimentalismo di cattivo gusto.
  • il più esplicito: arthur danto: la bellezza è uno scopo ingannevole.
  • ormai la marginalizzazione della bellezza è ortodossia. dove constatarlo? soprattutto nelle messe in scena operistiche.
  • il ratto del serraglio di mozart esprime il suo ottimismo: la bontà è ovunque. nella rappresentazione di beito copule e violenza sommergono la musica anche nei suoi momenti più teneri. tipico.
  • tarantino: violenza gratuita e deserto morale. stop.
  • oggi l arte non celebra la vita ma la colpisce la profana.
  • oggetto dell odio è la cerimonia la forma ben costruita. che il divino possa incarnarsi nel mondo in un oggetto in una cosa sembra mera superstizione
  • cessa di esistere la contemplazione ovvero un modo di porsi davanti al mondo senza interessi da proteggere ma solo aperti alla sua bellezza.
  • un esempio di contemplazione: tornate a casa dal lavoro oppressi dalle preoccupazione quando girato l angolo compare un arcobaleno. per un attimo tutto si sospende. ecco, in quella sospensione c'è la contemplazione della bellezza.
  • altro esempio di bellezza: preparate il tavolo di natale e la sua cura rappresenta un senso di casa e di famiglia. cio' vi rende felici. 
  • la bellezza ci rende la vita. non di solo pane vive l uomo.ma la violenza di una musica caotica potrà mai riempirci la vita?
  • ma questa bellezza non appartiene alle cose non puo' essere descritta dalla scienza. appartiene a noi, al nostro cuore e noi la fabbrichiamo con la nostra immaginazione osservando le cose. l arte facilità questa produzione.
  • la dissacrazione è solo il rovescio della medaglia. il dissacratore è consapevole del sacro.
  • antropologia: il sacro è un universale.
  • il sacro ci strappa dal quotidiano facendoci incontrare l infinito
  • il tentativo di molta arte contemporanea è di eliminare lo spirito dai corpi. pornografia e violenza hanno questa funzione.
  • per recuperare il sacro nell arte dobbiamo innanzitutto recuperare il sacro nella vita. lo si puo' fare partendo dalle piccole cose del quotidiano.
continua











How Free Were American Women in the Gilded Age? di Bryan Caplan

  • Le donne dell 800 erano più libere da un punto di vista libertario?
  • Le donne sono metà della popolazione. Valutare se erano più libere 100 anni fa o oggi è importante
  • La vita era più dura 100 anni fa. Ma lo era x tutti.
  • Le donne nn votavano. Ma qs è irrilevante se poi di fatto etano più libere. Il voto è un mero strumento
  • Coverture: la donna sposata nn poteva avere proprietá né firmate contratti.
  • Tuttavia il matrimonio era volontario ed esistevano i contratto pre matrimoniali
  • Ma c nn era un odiosa spintarella? Forse ma oggi siamo pieno di odiose spintarelle
  • La famiglia tradizionale ha molto senso nella tradizione: specializzarsi è vantaggioso x tutti.
  • Nel matrimonio la lettera della legge conta poco. Opponiti alla moglie e te ne accorgi.
  • Stupro intranoenia. Pochi. E oggi nn molto meno. La legge incide poco tra le mura domestiche
  • La coobitazione era illegale ma qs reato quasi mai xseguito.
  • Obiezione: la legge conta dove c è tensione tra coniugi. Mmmm difficile convincere la moglie invocando la legge. È dove si è giá divorziati che la legge conta.
  • E la pressione sociale? 1 esiste il diritto di esercitare ina pressione nn violenta 2 il mercato neutralizza le pressioni sociali.

Credere in Dio nell' età della scienza di John Polkinghorne

Credere in Dio nell' età della scienza di John Polkinghorne
  • La realtà interpretata in modo generoso rende possibile una conoscenza unitaria
  • Per un recupero della teologia naturale fondata sul principio antropico.
  • Credere in dio da uno scopo al concetto di universo e un senso al concetto di mente
  • La realtà che studio è bella e io ne sono consapevole. Tutto ciò sarebbe illusorio senza dio.
  • Il mondo come linguaggio di dio nn è un immagine fuorviante e indica un desiderio dell uomo.
  • L irragionevole efficacia della matematica.
  • Gli universi immaginati sono noiosi. Come mai quello reale è così interessante?
  • John leslie: o esiste un dio o molti universi.
  • Le alternative a leslie oggi sono speculazioni disperate
  • Contro tommaso: la teologia naturale nn cerca prove ma solo indizi per inspirare l intuizione di dio.
  • La tn siffatta nn è mai rivale della scienza ma la completa.
  • I biologi come dawkins si concentrano sull evoluzione dimenticando i processi fisico che ne sono alla base.
  • Proposta: passate da tn alla teologia della natura. Nn cercare indizi su dio nella natura ma fornire grazie al teismo una cornice entro la quale esercitare la scienza.
  • Anche se la scienza presenta il suo lavoro in modo asettico dietro c è una fede una volontà una intenzione. Insomma c è una xsona.
  • Esempio di povertà della scienza: la scienza che descrive la musica in modo oggettivo.
  • Altro esempio: il big crunch e la fine del mondo raccontato dalla scienza. Una storiella senza pathos.
  • Ecco allora che il teismo arricchisce qs conoscenza.
  • Perchè dovremmo anteporre l impersonale al xsonale?
  • Meglio affidarsi ad una intuizione soddisfacente.
  • La matematica è scoperta o inventata? La sua oggettività indirizza la ns intuizione.
  • La matematica: un duro ostacolo x il riduzionismo fisico.
  • 3 teorie dell universo: 1 eterno 2 con un inizio 3 multi.
  • 1 può dare qualche problema teologico di tipo secondario. L unicerso deve essere soatenuto oltre che creato.
  • 2  idem
continua

La spesa pubblica nel XX secolo di Vito Tanzi

La spesa pubblica nel XX secolo di Vito Tanzi
  • 3 governi: 1 piccoli 2 medi 3 grandi.
  • Settori di spesa e indicatori: istruzione salute distribuzione ambiente stabilità giustizia brevetti efficacia delle regole
  • Soglia: dal 1960 al 2005
  • Tesi: oltre il 25/) comincia il churning. Spreco. Fin qui p indagine.
  • La spesa ottima: congettura: tra il 15 e il 25.
  • Tesi: dopo i 60 i paesi che hanno contenuto la spesa hanno offerto prestazioni uguali se nn migliori.
  • Una caso di churning: la spesa universitaria.
  • Stima: elimina il churning e la spesa si riduce al 30.
  • Efficacia della spesa: fino al 60 ok dopo ko.
  • Misura: riportare la spesa al 1960. Ci sono ampi margini x tagliare.
  • Misura; occorre una agenzia dedicata a tener sotto ctrl la spesa.
  • La spese esplode nel dopoguerra. Prima il welfare era zero
  • Tesi; la spesa cresce x mancanza di fiducia nel privato. Un fenomeno evitabile.
  • Tesi: sono le idee che fanno esplodere la spesa.
  • Fonti di finanziamento: tasse deficit inflazione
  • Il ruolo di keynes nell rsplosione. La legge buchanan
  • Grande depressione: la costituzone americana cambiata x far posto al new deal
  • Riforme: speriamo nella globalizzazione
  • Impatto della spesa: difficoltà di valutazione. Costo opportunità
  • Cosa serve alla riforma? Clima intellettuale consenso compensazioni reti di base
  • Perotti: tagliamo i costi della politica, vendiamo immobili e partecipazioni, tagliamo la spesa militare... tutto giusto ma ancora di molto insufficiente. E' necessario intervenire allora sulla carne viva: istruzione, sanità, previdenza. dobbiamo attenderci rivolta in assenza di gradualismo e competenza chirurgica. così è stato per germania gb e altri paesi, e così continua ad essere per l italia.
  • I tempi della riforma sono lunghi. 10 anni.
  • Responsabilita: trasparenza.
conclusioni

martedì 3 novembre 2015

Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - il liberalismo convergente

Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - il liberalismo convergente
  • il public reason liberal sostiene che una coercizione deve sempre essere giustificata pubblicamente per essere legittima
  • cosa impedisce ad un public reason liberal di sdoganare la religione? essenzialmente tre motivi
  • 1 stabilità: l'infedeltà fondamentale del religioso rende destabilizza il sistema (argomento giustificativo)
  • 2 rispetto: esibire la propria religione manca è una mancanza di rispetto verso l'altro (argomento giustificativo)
  • 3 neutralità: per fornire delle prove occorre confrontarsi utilizzando una ragione comune, il religioso deve rinunciare al suo credo per accedere a questo piano (argomento pre-giustificativo)
  • il liberale convergente respinge il terzo argomento: la discussione è un incontro tra diversi che non possono che presentarsi al tavolo con la loro ragione.
  • il liberale convergente bilancia 1 e 2 con altri 2 argomenti di pari forza:
  • 1 integrità: un uomo privato del suo credo pubblico è un uomo senza integrità.
  • 2 diversità: la diversità è un valore e dobbiamo ragionevolmente preservarla.
  • conclusione: il liberale convergente non chiede all uomo di fede di rinunciare al suo credo negli spazi pubblici ma, armato di quello, gli consentirà di entrare in discussione/conflitto al fine di trovare un punto d'intesa.
  • cosa differenzia un liberale convergente lc da un public reason liberal prl?
  • lc crede nella libertà religiosa
  • prl crede nella laicità
  • prl: quando due uomini di fede s'incontrano scoppierà una guerra. Per evitarla occorre che una religione più alta (la laicità) s'imponga.
  • lc: la guerra è costosa e quando due uomini di fede diversa s'incontrano troveranno un'intesa 
  • prl e lc appartengono comunque entrambi alla grande famiglia dei contrattualisti, differiscono solo per sensibilità verso i valori religiosi.
continua

Una traduzione possibile del "giussanese". Glossario

Una traduzione possibile del "giussanese". Glossario
  • senso religioso = prima facie. semplicità del credere. onere della prova
  • urgenza = esigenza di significato. il motore del senso religioso
  • incontro = personalismo. centralità della testimonianza. conoscenza profonda
  • esperienza = pensiero critico tramite analogia (es. amore tra fidanzati/amore divino o dio/supereroe... ma devo fare esperienza del fidanzamento o dei supereroi) 
  • comunione = rinvia all'incontro
  • compagnia = rinvia all'incontro
  • liberazione = felicità
  • pedagogia dello sguardo = il bambino chiamato innanzitutto ad un incontro
  • verifica = rinvia all'esperienza
  • corrispondenza = rinvia alla verifica
  • verità = realismo
  • cuore = buon senso
  • moralismo = che si fonda sulla dicotomia fatto/valore
  • carisma = essere convincenti.
  • vaticano II = l'irrompere del soggetto
continua

Luigi Giussani (Duepunti) di Massimo Borghesi

Luigi Giussani (Duepunti) di Massimo Borghesi
  • formazione del gius: venegono più cielle. teoria e esperienza
  • un affine: romano guardini.
  • l influsso del protestantesimo liberale americano e il suo personalismo
  • venegono: tomismo aperto
  • autore chiave: john henry newman jhn
  • autore chiave: chesterton.
  • altro autore chiave: leopardi. la sua domanda radicale di significato.
  • un timbro esistenziale più che oggettivo.
  • un personalismo in odore di modernismo e protestantesimo.
  • senso religioso: l uomo è naturalmente orientato su un asse verticale.
  • più di un analogia con l antropologia cristologica di karl rahner: l uomo strutturalmente orientato al mistero
  • ma gius è più esistenziale di rahner
  • gius nn postula una vera conoscenza ma solo un esigenza
  • l infinito ha un volto da incontrare. da qui la centralità della chiesa come comunione di vita vissuta.
  • gius punta sulla teologia + che sulla filosofia: è l incontro che converte n la speculazione.
  • senso religioso incontro esperienza.
  • nell esperienza noi vediamo rappresentata una presenza. la testimonianza e l estetica si fondono.
  • con von balthasar: oltre la via cosmologica. la via dell amore.
  • i criteri del cuore: prova se è veramente vero bello giusto.
  • l esperienza verifica la corrispondenza.
  • l esperienza come superamento del trascendentalismo.
  • in sintonia con la critica fenomenologica al razionalismo. con il recupero del soggetto chiamato a sentire x fondare la ragione.
  • l accusa di modernismo.
  • gius salva però il realismo tomista. ma il realismo nn è tutelato escludendo il soggetto come vorrebbe la neoscolastica.
  • ricucire tommaso e agostino. fenomenologia e ontologia. atto e essere. ratio e affectus.
  • imho: come unire ratio e affectus? come si uniscono premesse e tesi? può essere qs un analogia?
  • conoscenza amorosa: oltrepassare razionalismo/irrazionalismo.
  • altro superamento: fatto/valore. l antropologia del senso religioso indirizza verso i valori. i valori slittano in secondo piano. contro il moralismo (che annoia e fa scappare i ragazzi)
  • barcellona e severino criticano appellandosi a kant: il mondo reale è inconoscibile con l esperienza. il noumeno irrecuperabile.
  • originalità: una teologia proposta da un educatore nn da un teologo.
  • gius propone una delle vie più plausibili per dare uno sbocco al vaticano II.
  • la storia di giussani, ma anche di cielle, è caratterizzata da un attento farsi carico delle critiche. prima la critiche dei modernisti  durante il vaticani ii poi le critiche dei conservatori durante il 68
conclusioni

lunedì 2 novembre 2015

Una alternativa alla laicità Luca Diotallevi

Una alternativa alla laicità Luca Diotallevi
  • un alternativa alla laicità: la libertà religiosa.
  • E' tipica dei paesi anglosassoni. E' il loro modo di risolvere i problemi stato/chiesa.
  • 4 Differenze
  • 1 per un laico la libertà religiosa è una forma di libertà di coscienza, va esercitata in privato. per un liberale la libertà religiosa è il fondamento della libertà di coscienza. non puo' restringersi al privato senza tarpare la realizzazione dell'individuo
  • 2 il laico è essenzialmente un monarca: c'è un solo principio che ordina la società. il liberale è poliarchico: esistono più principi. esiste lo stato ed esistono i corpi intermedi che interagiscono con lo stato. anzi, si puo' anche dire che molti stati europei non sono stati: in gb per esempio manca il principio dell unicità dell ordinamento che è fondamentale per uno stato.
  • 3 per il laico la legge forma il diritto, per il liberale è il contrario: in nome del diritto posso disapplicare le leggi. occhio quindi al mito della legalità, è contraria alla dottrina sociale della chiesa
  • 4 per il laico è essenziale una religione civile che tenga unito il popolo. per il liberale è necessaria la coscienza trasparente (tocqueville parlava di civile religion ma qui i termini potrebbero confondersi). la civil religion sono i valori condivisi ma non alternativi alla propria confessione privata.
  • perché la laicità è ideologica? perché si presenta come l unico modo che consente a più religioni di convivere mentre ne esistono almeno due.
  • Per luca diotallevi lo stato è una reazione moderna alla modernità. la modernità si annuncia come frammentazione e poliarchia in continua ricerca di punti di convergenza. gli spiriti nostalgici non potendo sopportare qs disordine introducono lo stato forte che riporti ad unità tutte le istanze.la laicità è dunque un ideologia reazionaria.
  • la libertà religiosa nasce nella cristianità non altrove. nella storia è solo il cristiano che dice io posseggo la verità tu sei in errore ma non posso impormi e sono chiamato a rispettare la tua coscienza. vedi rivoluzione americana. diritto di zizzania: non separare il grano dal loglio. rispetto della coscienza errata in buonafede. a volte il diritto alla zizzania è stato esportato: es. in indonesia paese musulmano tollerante.
  • la libertà religiosa non nasce dalla laicità ma dal diritto alla zizzania, ovvero dal diritto asimmetrico: io maggioranza rispetto te minoranza anche se tu al mio posto non mi avresti rispettato.
  • il pluralismo religioso è innanzitutto un pluralismo intra-ecclesiale. verità scomoda ma storicamente accertata. il toleration act vige per pacificare la cristianità. la libertà religiosa nn è quindi il punto ragionevole d incontro tra credenti e non credenti ma è nato nella chiesa dei credenti.
  • vaticano ii: in perfetta continuità con la chiesa secondo bastione di un ordinamento politico plurimo. anche il vaticano ii spinge il pedale del pluralismo.
  • illuminismo francese: assertivo; illuminismo scozzese: critico.
  • ***
  • guerre di religione. scontro tra aristotele e agostino. lo stato è il monopolista della realtà politica? per a. sì, a lui spetta il governo di qs dimensione.
  • molti religiosi lutero in primis sostengono qs via delegando al principe la gestione di una chiesa di stato e riservandosi solo una funzione provata l'anima.
  • la teoria dei due regni: alla terra pensa il principe e solo il principe. l ordine deve prevalere sul conflitto.
  • la chiesa cattolica ci mette del suo simpatizzando con la teocrazia facendo così toccare gli opposti.
  • questa scelta politica di lutero scatena la bagarre, una scelta di dottrina sociale, quindi, più che una scelta religiosa.
  • vince il modello luterano, ovvero il modello laico: la religione dei principi deve diventare la religione dei sudditi. solo in gb sopravvive l'agostinismo che poi darà vita al modello di libertà religioso tipico soprattutto degli usa.
  • problema: se il problema è l' origine dei problemi allora san tommaso lo perpetua e lo porta nel cuore della cristianità. purtroppo sì ma nel 500 la scolastica nn è la teologia ufficiale della cc.
  • ancora oggi la chiesa si divide su questo punto. ancora oggi il concetto di laicità è ben visto da molti membri della chiesa.
  • e il concilio vaticano ii? riafferma il primato del conflitto e il diritto dei cattolici di lottare nell agone politico armati della loro fede.
  • il problema dei valori non negoziabili. il problema non è il loro contenuto ma il modo in cui vengono presentati che non dice nulla dell opzione conflittuale, anzi sembrano negarla. ma l alternativa è solo la laicità
  • una nuova distinzione: secolarità e laicità. il concetto di secolo è più neutrale. il concetto di laico è già un modo specifico di coordinare il rapporto tra chiesa e secolo. il secolo in agostino è l incontro tra eternità e mondo, un luogo di conflitto e incarnazione.
  • l eucaristia costituisce una rappresentazione del secolo ovvero dell incontro tra l infinito e i limiti dell uomo. un conflitto sano da cui emerge guidata dallo spirito una verità.
  • dignità: la dignità dell uomo è rispettata quando puo' contribuire conservando i suoi valori più profondi. la laicità non lo consente poichè teme questi valori quando non coincidono con la religione civile.
  • bene comune: sono tanti i beni comune. in economia il bene comune è prodotto dall imprenditore. in famiglia dai genitori. lo stato produce l ordine pubblico, un bene comune tra i tanti
  • molti conservatori non disdegnano la laicità, ovvero la presenza di un trono da cui ordinare tutto: se su quel trono ci metto un mio uomo ho fatto l affare.
  • il classico confronto tra cattolico laico e cattolico liberale: maritain e sturzo (vedi corrispondenza
continua






Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - l'impostazione liberal - Rawls come paradigma

Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - l'impostazione liberal - Rawls come paradigma cap1.
  • public reason liberalism prl chiede che ogni coercizione sia giustificata in modo comprensibile a tutti.
  • tesi: se ben interpretato prl nn limita le libertà religiose...
  • obiettivo del liberalismo: far convivere chi la pensa diversamente sotto istituzioni imparziali.
  • critici di l .: il mito dell imparzialità. risposta di l.: settari.
  • l. ha problemi con la r.: può esistere solo in una dimensione privata.
  • rawls prototipo: la r. introduce il concetto di valore nn negoziabile e trascendente. qs la rende incompatibile con l.
  • storia standard: nel medioevo si condivideva la stessa r. e tutti andavano d accordo. con la comparsa delle sette cominciò una guerra intestina a cui pose fine la pace di westphalia che impose il primato statal/liberale e la privatizzazione della r.
  • locke hobbes: appellarsi alla ragione comune e nn alla fede particolare...
  • e la ragione naturale? purtroppo confligge di frequente. disaccordi continui. occorre altro - contrattualismo - x risolvere i disaccordi frequenti..
  • hobbes: lo stato trascende i particolari ovvero le religioni.
  • locke: la legge di natura è sufficientemente chiara tuttavia esistono disaccordi residuali che lo stato deve risolvere.
  • hobbes e locke modificano la teologia cristiana x renderla politicamente meno pericolosa. ecco spiegati i loro corposi excursus biblici.
  • i teorici del contratto sociale si vedono come risposta alle guerre di religione...
  • rawls I ritiene che i principi del suo contratto siano stabili xchè professarli reca una felicità in sè. realizza l uomo. il contratto sociale è un buon sostituto della religione
  • senza qs realizzazione interiore il free ride o chi ha paura deo free ride abbandonerebbero i principi di giustizia..
  • rawlsII considera rawls  I irrealistico: nn si possono condividere dei principi di giustizia e sentirsi realizzati se nn si condivide l intera visione del mondo ma il pluralismo rende impossibile tutto ciò.
  • pluralismo ragionevole: i disaccordi che pur permangono tra individui diversi anche nell esercizio di una ragione comune.
  • rawls II: la stabilità ha una natura politica e nn valoriale: conviene ma nn rende felici, può anche non convalidare i ns valori + profondi.
  • la stabilità politica richiedendo di condividere solo la formula politica rende possibile un certo pluralismo dei valori.
  • rawls rinuncia così alla comune visione del mondo.
  • critica: l adesione sincera dell altro è a rischio. nn ha una base solida.
  • rawls risponde: resta necessario che il cittadino liberale s impegni a giustificare pubblicamente la democrazia liberale. questo impegno puo' e deve essere preteso
  • quando i cittadini giustificano la formula politica negli stessi termini diremo che posseggono una ragione pubblica.
  • condizione: la politica deve avere un primato sulla persona.
  • rawls auspica che nei forum pubblici le visioni del mondo sostengano la visione politica.
  • dovere civile: giustificare la politica. x rawls è ammesso che lo si faccia attingemdo ai propri valori profondi. anzi è auspicabile.
  • l esempio di martin luther king: gran senso dei diritti xchè gran cristiano.
  • tuttavia per rawls le ragioni della religione restano di seconda classe. non è interessato ad esse. i valori condivisi sono più importanti di quelli esistenziali.
  • tensione: da un lato i valori religiosi esaltano il contratto sociale dall altro lo minacciano.
  • al cittadino religioso il liberal chiede di privatizzare la sua religiositá in eccedenza e di mettere l altra al servizio della politica
  • publuc reason liberalism prl: chi realizza una coercizione deve provarne la sua necessità pubblicamente.
  • liberal: la libertà è la norma. la c. va giustificata.
  • il principio di giustificazione della forza pg assume varie specificazioni a seconda del prl. i prossimi capitoli lo chiariranno.
  • quando una c. può essere pubblicamente giustificata allora è legittima.
  • i valori sottesi a prl: libertà uguaglianza rispetto.
  • prl: un prl nn può accettare che un certo giudizio privato magari xchè si dice naturale possa imporsi sugli altri.
  • npr e la religione: il buon cittadino nasconde la sua religione poichè ostentarla è fonte di divisione...
  • tipico argomento prl: condividiamo i valori di libertà e uguaglianza ma nn quello di bene x cui la religione va privatizzata.
  • i due argomenti liberal x restringere r.: stabilità e rispetto x il prossimo.
  • c è chi sostiene che il vincolo alla r. precede e serve la giustificazione poichè senza una ragione condivisa non si puo' nè giustificare nè ragionare.
  • x prl il r. che accetta i vincoli opera in favore della sua fede: può pretendere che anche l altro li accetti.
  • conclusione: prl discende dal c.s. e ha buoni motivi x privatizzare la r. x togliere qs vincolo nn basta chiedere onestà intellettuale.
  • la risposta dei r.: violata la ns integrità.
  • tesi: r. ha ragione ad opporsi ai vincoli ma nn riesce a giustificare l imposizione di vincoli a terzi.
  • come ottenere un lpr più tollerante verso la religione?: sostituire i principi di stabilità e rispetto per l'altro con i principi di integrità e rispetto per le diversità
continua

L'ideologia per Marx

E' una rappresentazione falsa della realtà funzionale alla presa o alla gestione del potere.

Praticamente un concetto irrecuperabile.

La punta di diamante a cura di ISFOL

La punta di diamante a cura di ISFOL
  • L istruzione svincolata dall educazione nn motiva.
  • Per motivate favorire la scelta
  • Per motivate proporre un progetto più globale di educazione
  • L importanza dell autonomia
  • L importanza della sussidiarietà
  • Case study: finlandia (autonomia) francia (centralismo) gb (privato)
  • 3 percorsi: in francia la scuola affonda In finlandia si riforma in gb si affida a terzi.
  • alternativa: La via svedese: voucher.
  • La scuola del che fare e quella del chi essere.
conclusione

Does education matter di Alison Wolf

Does education matter di Alison Wolf
  • Il settore dell istruzione ormai è gigantesco. Nessuno osa metterne in discussione l utilità. Siamo una nazione di studenti. Viviamo nell era della conoscenza. è un dogma che nessuno mette in discussione Ma esiste veramente una relazione tra scuola e crescita?
  • Lo stipendio di chi studia è più alto e qs x molti chiude la questione. In realtà nn sembra che qs sia dovuto ai benefici ricevuti dal sistema educativo.
  • I paesi ricchi sono più istruiti. Anche qui: il nesso nn va nel senso voluto da molti.
  • Viviamo nell economia della conoscenza. Sta di fatto che ci sono troppi overeducated.
  • Signalling e ability bias. C è una bella differenza tra ricchezza privata e ricchezza di un paese.
  • L investimento in istruzione è aumentato in modo iperbolico. Nn così la produttività.
  • L investimento in istruzione avvantaggia i medio alti. Nn i poveri. avvantaggia soprattutto la classe intellettuale, ovvero coloro che dovrebbero denunciare il dogma come traballante.
  • Tigri asiatiche. Un successo dovuto all istruzione? non si direbbe
  • La scuola professionale. Missione fallita. Trionfa la mentalitá: "va bene x il figlio degli altri".
  • Professionale: troppo poca e troppo tardi nella carriera scolastica. sappiamo a chi farebbe un gran bene ma non osiamo indirizzarlo su quella strada
  • il mito della scuola orientata al lavoro? quando la parola d'ordine è stata quella si è fatto ancora peggio. Almeno se a gestire l'operazione sono i rappresentanti ufficiali del business di concerto con la burocrazia scolastica
  • La tirannia del numero. Università di massa e livellamento dello standard. La massa svaluta l istruzione.
continua

Real education di Charles Murray

Real education di Charles Murray
  • 4 verità
  • 1 le abilità variano e tutte sono correlate con l iq. Nn siamo tutti uguali
  • 2 metà dei bambini sono sotto la media e lo sforzo principale della scuola è quello di portarli un pò più vicino alla media.
  • Inutile chiedere alla s quel che nn può fare. È necessario che la scuola lasci indietro qlcn
  • Obiezione 1: l iq nn è misurata bene.
  • Risposta: resta altamente predittiva.
  • Obiezione 2: l iq può essere migliorata e quindi la scuola ha una mission chiara.
  • Risposta: ben poco direi. E solo per i bassi/bassissimi iq. Anche le preschool possono poco. L iq si stabilizza tra i 6 anni e gli 8, poi ti saluto.
  • Obiezione 3: le scuole sono così pessime che anche gli asini possono imparare, vale la pena investirci su
  • Obiezione: nn è un buon motivo x lasciarle in quello stato.
  • 3 troppa gente va all università e ne tiene bassi gli standard
  • Che gli standard si siano abbassati è documentato in molte ricerche
  • Universitá di massa uguale selezione più difficile sul lavoro
  • 4 il futuro di un paese dipende da come tratta i più dotati
  • È l élite che fissa la qualità di un paese
  • Rimedi: fare ricerceh x testare il potere della scuola sulle menti. servono più dati per avere le idee più chiare
  • Rimedi: una scuola con più selezione più dura e più presto. Tanto la sorte dello studente è chiara molto presto
  • Scuole professionali di alto livello. Serve personale specializzato nelle nostre società
  • Puntare sulla crema. Isolare la feccia e dare loro uno sbocco altrove anziché insistere nel puntare all'impossibile.
  • Dare una chance a chi esce dalla scuola senza tenerlo dentro a tutti i costi.
  • Valorizzare la libertà di scelta
continua