giovedì 28 maggio 2015

Raymond Boudon sul relativismo parte I

Raymond Boudon sul relativismo parte I
  1. Il relativismo può avere una natura varia, oltre a quello filosofico c'è quello etico, quello cognitivo e quello culturale
  2. Relativismo etico. Montaigne: esistono in giro per il mondo precetti tanto vari che l'etica potrebbe essere considerata un portato culturale più che un dato reale. Pensa solo al caso dell'infibulazione. Ma inferire conclusioni relativiste da Montaigne è esagerato: se ci concentriamo sulle ragioni profonde della pratica infibulatoria la nostra indignazione scema, non sono poi così diverse da quelle avanzate nelle nostre civiltà. D'altra parte anche chi la pratica ne percepisce la crudeltà e spesso ripiega su alternative. Insomma, questo venirsi incontro testimonia della presenza di valori assoluti che fanno sentire il loro magnetismo. Ad essere conenzionali non sono i valori di fondo, come pretendono i relativisti ma le forme in cui si incarnano.
  3. Relativismo etico. Hume: la fallacia naturalistica: da proposizioni all'indicativo non posso trarre conclusioni imperative. Il regno dell'etica è irrazionale, non ha mai un contatto con la razionalità descrittiva. La tesi di Hume si presta ad equivoci: parlando all'indicativo molti hanno in mente conseguenze dal chiaro portato imperativo.
  4. Relativismo etico. Weber: politeismo dei valori: i valori scaturiscono da principi indimostrabili quindi convivono tra loro fronteggiandosi nel conflitto sociale. Alla fine vince il più forte non il più ragionevole. Secondo i relativisti Weber è sulla linea Marx-Nietzsche. Ma qs resoconto relativista non rispecchia la posizione di Weber: lui era un evoluzionista: i valori partono alla pari ma nella concorrenza alcuni emergono fino ad imporsi mentre  altri affondano e spesso quelli vincenti sono tali perchè più convincenti.
  5. Il relativista etico abusa del principio della bivalenza: i precetti sono o fondati o relativi. Non è vero, molto più probabile che alcuni precetti siano relativi ed altri siano bloccati su solide fondamenta.
  6. Il relativismo si è imposto anche perchè teoria utile a proclamare un certo principio di eguaglianza: tutte le società hanno pari dignità e nessuna è superiore alle altre.
  7. Relativismo cognitivo: abbiamo accesso alla realtà? Kuhn: la storia della scienza nn è lineare come la rappresentano i manuali. Parecchi fattori irrazionali (estetica politica metafisica) pesano nella scelta della teoria da privilegiare.  Khun ha il merito di confutare Popper e di sottolineare l'azione di molti fattori irrazionali ma è solo con una forzatura iperbolica che dal suo lavoro si ricava un qualche relativismo
  8. R.cognitivo. Il relativismo si è imposto anche per l'insolubilità del problema della demarcazione. Popper propose il criterio della confutabilità lasciando almeno tre dubbi (ci sono teorie filosofiche confutabili tramite esperimenti mentali. Ci sono teorie scientifiche difficilmente confutabili: quelle contrassegnate da clausole coeteris paribue o il neo-darwinismo, teoria con diverse conferme ma di cui è difficile immaginare unaconfutazione). Questo fallimento apre indebitamente le porte al darwinismo.
  9. Il r. cognitivo s'impone anche perchè utile alla denuncia del connubio tra scienza, multinazionali e politica. Se la scienza è un sapere relativo i poteri forti se ne impadroniscono
  10. R. Cognitivo, confutazione. Una credenza può imporsi anche per motivi irrazionali ma affinchè si mantenga è necessario chesia fondata. L'irrazionalismo può farsi sentire sul breve periodoma non sul lungo. Il fatto di non avere criteri generali per definirla non significa che la scientificità del sapere non esista: in parecchi casi specifici la scientificità s'impone alla nostra ragione come un'evidenza quasi fosse unsentimento di scientificità
Continua.

mercoledì 27 maggio 2015

Il concetto di rischio in don Giussani

Essenzialmente è un concetto anti-utilitaristico: poiché non possiamo pesare con il bilancino le conseguenze dei nostri atti dobbiamo affidarci a dei principi indimostrabili, per quanto ragionevoli. Questo è tanto più vero quanto più si opera in certi ambiti, in particolare in quello educativo.

martedì 26 maggio 2015

reddito di cittadinanza

Michael Tanner on a Guaranteed National Income | askblog:



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Se devo immaginare un welfare, quello fondato sul reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito sarebbe l'ideale. Ma purtroppo un welfare ce lo abbiamo già e quando si parla di reddito di cittadinanza non si capisce mai se lo si voglia cumulare alle altre garanzie o se invece si punti ad una sostituzione. A me sembra ovvio che, dato il minaccioso silenzio, si opti più meno consciamente per l'ipotesi più sciagurata, ovvero la seconda. Come procedere allora per sventare la minaccia e far uscire allo scoperto i falsi supporter? Basta una considerazione: la misura del reddito minimo consiste essenzialmente nel mutare i benefici in natura in benefici in denaro. Ebbene, lo si faccia gradualmente passandoli in rassegna uno alla volta. Mi spiego meglio: eliminiamo la sanità garantita ed elargiamo, almeno per i più bisognosi, una somma con la quale poter acquistare sul mercato un'assicurazione equivalente. Basta un annuncio del genere per capire realmente chi supporta in modo serio il cosiddetto reddito minimo.

keynesiani contro il precariato

Chi si lamenta del "precariato" è sempre in prima fila nel chiedere investimenti pubblici anti-recessivi. Ma questi ultimi sono investimenti precari per eccellenza: cessano col cessare della recessione. Qualcuno potrebbe dire: finita la recessione saranno comunque a disposizione delle alternative. Vero, ma questo vale anche nel mercato del lavoro flessibile, o precario. Nessuno contesta infatti che un mercato del genere abbia abbattuto la disoccupazione.

Relativamente al relativismo

  1. Il relativismo filosofico (o scetticismo) è sempre riconducibile al nichilismo.
  2. Relativismo teologico: molti sembrano negare recisamente l'esistenza di un fondamento per rifugiarsi nel relativismo, salvo poi sfoderare una sensibilità etica molto pronunciata. La loro negazione è naif: "non sento di poter credere", cionondimeno netta. Come conciliare questi elementi? Molto probabilmente si tratta di soggetti privi di una reale curiosità sulla questione dei fondamenti e della teoria del tutto. Il relativismo è per loro una via che  consente al contempo di esibire tolleranza e libertà dalla ragione. La mancanza di curiosità è rafforzata dalle "mille luci della città" ovvero un ambiente che ci distrae continuamente impedendoci di concentrarsi sulle cose ultime.
  3. In ambito etico la distinzione assolutisti/relativisti è spesso solo un fraintendimento, sottende in realtà la suddivisione tra virtuisti e deontologisti. La virtù ha sempre un carattere assoluto la regola no. E su questo potrebbero agevolmente concordare sia i primi che i secondi.
  4. Argomento relativista noto come "the gem": se la mente ha una sua natura propria allora noi siamo come intrappolati in essa e non potremo mai conoscere il mondo per come è. David Stove considerò questo argomento come il più insipiente mai sentito e ne fece una curiosa parafrasi:"poichè abbiamo occhi non possiamo vedere".
  5. Sembra esserci un solido nesso tra relativismo e moralismo. Boudon lo spiega bene: quando si cessa di credere nella teoria  era non resta che la teoria utile, chi non propone teorie in grado di migliorare l'umanità non solo è riprovevole da un punto di vista etico ma anche da un punto di vista epistemico.
  6. Se il relativista sceglie la sua posizione a tutela della pace dovrebbe riflettere: Samuel Huntington è un eminente relativista culturale e proprio perchè crede che l'uomo sia essenzialmente cultura crede anche  he uomini cresciuti in civiltà diverse nonabbiano nulla in comune e siano destinati a scontrarsi.
  7. Un errore comune: confondere assolutismo e infallibilismo. Si può anche credere nell'esistenza di verità assolute senza credersi infallibili: si punterà di più su verità di secondo grado, ovvero metodologiche, in grado di sviluppare ricerca. Ma soprattutto si punterà sul probabilismo. Stringa: checklist
  8. Altra confusione: relativismo e probabilismo. Entrambi, secondo alcuni, possono essere ridotti al nichilismo. Al probabilista puo' essere detto che, non avendo certezze su nessuna distribuzione probabilista, la probabilità finale delle sue affermazioni sarà nulla. L'obiezione è corretta ma molto astratta. Il probabilista ha buon gioco a rispondere che oltre un certo regresso la distribuzione che postula è certa. Il livello interessato sarà un concetto meramente astratto (la distribuzione di una distribuzione di una distribuzione...) nemmeno raffigurabile mentalmente.
  9. Esiste un solido legame tra relativismo e indignazione, infatti il relativista, non potendo contare su "ragionamenti etici" si affida ai sentimenti, come quello della ripugnanza. Chi dà grande importanza alle intuizioni non sempre utilizza la ripugnanza come metodo guida visto che quest'ultima quasi sempre riguarda situazioni complesse dove intuizioni differenti si scontrano. In questk caso il metodo che segue è unaltro: quali intuizioni privilegiare?

lunedì 25 maggio 2015

Cervelloni nazisti

Una tesi diffusa e consolante dice che il nazismo è stato un movimento senza alcuno spessore intellettuale.

Era già stato detto da Bobbio per il fascismo ma fu necessario subire la risposta di un tale De Felice.

Oggi si scopre che il Martin Hidegger, per molti il massimo filosofo del XX secolo è stato organicamente un Nazista. Un nazista metafisico addirittura.

Dipedenze ecc ecc

  1. Volete più qualità e meno crimine intorno alle dipendenze? Legalizzatele? Vedi jeffrey miron
  2. Teoria del frutto proibito: se una cosa è proibita tu la desideri. Vale soprattutto per i giovani.
  3. regola di peltzman: se proibisci qui i comportamenti a rischio si trasferiscono là. sarà per questo che proibire il fumo aumenta gli incidenti stradali (vedi competitive entreprise institute)?
  4. Fino a che punto sei responsabile della tua sbornia e di ciò che fai in seguito alla tua sbornia? Le società moderne non sono polarizzate dalla politica ma dall' atteggiamento verso la responsabilità. Vedi charles murray
  5. Teoria dell ambiente:le dipendenze nn sono una malattia. Se sposti i malati in un ambiente più sano (es. L ambiente decriminalizzato) guariscono. In vietnam durante la guerra molti soldati erano eroinomani ma smisero appena tornati a casa, senza tante cure riabilitative. Vedi il lavoro stanton peele
    1. Addiction is a way of coping with yourself and your world.
    2. The solution requires self-awareness, new coping skills, and changing your environment.
    3. Addiction is a continuum; your behavior is more or less addicted.
    4. Addiction can be outgrown.
    5. You should identify problems and solutions in ways that work for you.
    6. Those without an addiction problem are the best models.
    7. Addiction stems from other life problems you have.
    8. You should associate with a normal range of people.
    9. Getting better is not a matter of believing a dogma.
    10. You must develop your own power to get better.
    continua
  6. Circolo di hamsun: voglio smettere di fumare ma quando smetto voglio dimostrare a me stesso di poter fumare. Vedi knut hamsun
  7. Il drogato non è un robot, le sue azioni sono volontarie e i contratti che conclude validi. Dimostrazione: provate ad offrire un'alternativa alla pastiglietta, per es un milione di euro, vedrete come cambiano le scelte. Ciò significa che il drogato può scegliere altrimenti. Vedi bryan caplan
  8. La domanda di droghe alcol e fumo è molto più elastica di quantosi pensi. Sarebbe meglio considerare il drogato come un consumatore dalle preferenze estremeanzichè come un malato o un robot.
  9. Il significato della vita conta talmente che un programma olandese prevede di pagare gli alcolisti in alcolici purchè lavorino e cambino vita. Vedi dibattito su practical ethic
  10. Perchè avvertenze a caratteri cubitali sul genere IL FUMO UCCIDE non hanno effetto? Teoria del cheap talk: poichè viviamo in un mondo proibizionistico se fosse vero avrebbero proibito il fumo. Tra gli effetti perversi del paternalismo, infatti,c'è anche il fatto che fa diventare bambini i cittadini
  11. Il proibizionismo è un divieto esteso anche a soggetti responsabili e quindi comporta un costo sociale
  12. Il proibizionismo svaluta il ruolo delle famiglie, del self control, si dirotta l azione delle forze dell ordine e si spingono i giovani in ambienti cri inali. Ma soprattutto, poichè queste leggi non funzionano quasi mai,si svaluta il valore della legge stessa.
  13. L antiproibizionismo consente di incassare più tasse colmando parecchi buchi di bilancio.
  14. Lo spaccio è attività talmente diffusa che se si vuole compiere un arresto non c è nulla di più facile. Ciò significa che il proibizionismo oltre ha stornare il lavoro delle forze dell ordine lo corrompe anche. Vedi il caso di baltimora dove gli straordinari pretestuosi erano all ordine del giorno
  15. Gli steroidi non sembrano influenzare molto le prestazioni sportive. Una rassegna di studi è disponibile sul sito cafè hayek
  16. lo stato sembra adottare politiche paternaliste per affrontare il problema della dipendenza ma la sua buona fede è quantomeno dubbia. Prendi il caso del gioco d azzardo. Come puoi essere al contempo salvatore e biscazziere?

  17. le dipendenze si ereditano? Molti lo negano ma qui andrebbero introdotti dei distinguo. La prima cosa che vorrei chiarire è il concetto stesso che, rettamente inteso, fa perno su due punti chiave: 1) è un concetto probabilistico (certe combinazioni genetiche sono più probabili se si parte da certi patrimoni genetici) e 2) è un concetto generico (non si eredità l’alcolismo ma, al limite, un carattere debole). Il punto uno mette un bel discrimine con la malattia (molte malattie hanno una trasmissione genetica praticamente certa). Il punto due rende difficoltosa l’indagine visto che le dipendenze sono innumerevoli e mutano in continuazione, difficile associarle in un controllo.
  18. Pregare previenelalcolismo. Più in generale: i legamitra religione e lotta alle dipendenze sembrano accertati. Personalmente farei delle campagne anit proibizioniste una forma di evangelizzazione. Vedi lembert e finchman
  19. Alcolisti anonimi. È un programma efficace? difficile dirlo... certo che quando non è volontaria - come quando si presenta in forma di misura alternativa alla pena - sembra proprio di no.
  20. La libertà in fumo di Lord Harris of Hight Cross
    • Intro mingardi
    • Il diritto dei bar a scegliersi i propri clienti
    • Intro harris
    • Tutto fa male, in particolar modo la vita
    • Elettrosmog, latte, miele caffè noccioline pomodori carne cotta alcolici vino cucina cinese puglilato dottori radon esercizi palestra latte cellulari borotalco raggi x microonde
    • L autopsia contraddice la diagnosi nel 30-50% dei casi. Human and experimental toxicology 1994 vol 13
    • Cap 1
    • Hitler: ecologista animalista laico amante del futuro della gioventù delle generazioni future salutista anti fumo e anti alcol anti armi
    • Quanto sono esperti gli esperti. La ricerca del titolo di giornale. 1 imbroglioni 2 inesperti (pontificano su materie che nn sono le loro) 3 vanagloriosi 4 militanti
    • Trucchetti: 1 correlazioni spurie 2 finanziamenti
    • Complessità. Per le malattie del cuore 300 fattori di rischio a tutt oggi
    • Altro limite delle statistiche: esiste un limite etico alla sperimentazione medica, cosicchè i test più probanti sono impraticabili
    • Chi invia la relazione sbagliata lavorerà ancora per la ditta che commissiona?
    • Tipico sondaggio sul fumo passivo: 1 si chiedono fatti successi 40 anni prima 2 lo scopo è esplicito cosicchè chi corrisponde possa attivare le sue ideologie 3 tutte domande relative al fumo 4 molte domande sono passibili di reticenza 5 sondaggi lunghissimi: l intervistatore vuole finire alla svelta e l intervistato vuole compiacerlo
    • Comunicazione: il 25% di rischio in più è irrilevante qualora la % di partenza è minima (tipo quella di essere colpito da un fulmine). Per ovviare si gioca con gli intervalli di confidenza andando agli estremi.
    • Prova scientifica: nn esiste niente del genere, si può provare una tesi ma mai una teoria scientifica.
    • Il ruolo della cultura predominante nelle risposte ai sondaggi
    • 435000 americani all anno muoiono per problemi legati al fumo. Solo stime: nessuna persona reale è stata presa in considerazione. Si fa una regressiine con tutti i limiti appena visti e si estrapola un numero.
    • Scienza marcia ma causa giusta. Siamo giustificati a mentire. Il "si ma" nn serve a nulla men che meno alla propaganda
    • Il fumo indica scarsa volontà e spesso è assoggettato alla povertà. Ma qs condizione si attira tutti i malanni che poi vengono scaricati sul fumo
    • In occidente siamo tutti molto buoni, troppo buoni. Occorre qualcuno da odiare. Ecco allora il fumatore.
    • Perchè i fumatori hanno una minor incidenza del parkinson, tumori intestinale e al sistema nervoso, nevralgie al trigemino e diabete ma soprattutto alzheimer
    • Fumare migliora le capacità mentali migliora l attenzione
    • Le compensazioni dell industria del tabacco: altrs molla che muove gli studi.
    • Conclusioni
    • 1 Il fumo uccide? Una cosa è certa: ci sono attività ben più pericolose, per es l alpinismo vela sci, uscire la sera, auto, stress
    • 1 il funo infastidisce? anche l'aglio, o chi si lava poco o usa profumi forti
    • 2 i rischi sono esagerati. il trucco: amolificare l incremento di piccoli rischi
    • 3 fattori di confusione. il funo ne porta con se molti dato che si abbina a scarso autocontrollo
    • 4 l'invenzione del fumo passivo: ricerche che nn stanno in piedi. uno spettro che ogni tanto riappare
    • il perverso piacere puritano di impedire agli altri di divertirsi. mencken: la paura che ci perseguita al sospetto che qualcuno da qualche parte possa essere felice
    • sul fumo passivo si ripristini la norma civile del mutuo rispetto e degli spazi riservati ai fumatori
    • pierre lemieux i fascisti della salute
    • sanità pubblica: un tempo si occupava solo di malattie contagiose. oggi è il grimaldello per minare le libertà individuali: poiché ti curo devi ubbidirmi. la salute è correlata con tutto.
    • dopo la ettura delle statistiche 1 fumatore su 3 valuta che i benefici siano superiori ai costi
    • il costo sanitario imposto è più che compensato dalle tasse pagate. lo stesso nn si puo' dire della sedentarietà, per es.
    • minoranze perseguitate. murray rothbard
    • il pietismo evangelico (neo puritanesimo): l individuo è debole e la comunità deve prendersene cura. istinto per la crociata. cristo sparisce e il suo posto viene preso dal governo 8a immagine e somiglianza)
    • la lotta dei neo puritano vs la cc: tutti nella scuola di stato (visto che la cc non poteva essere messa fuori legge).
    • woodrow wilson, il neo puritano per antonomasia. proibizionismo ovunque, specie nell'alcol
    • fumatori, sveglia! siete uomini o conisgli
    • appendice con un "lo sapevate che" sul fumo
    continua


sabato 23 maggio 2015

The Portuguese Puzzle: Decriminalization of Drugs and Drug Usage, David Henderson | EconLog | Library of Economics and Liberty

The Portuguese Puzzle: Decriminalization of Drugs and Drug Usage, David Henderson | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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Non sorprende il decremento nei giovani: il fascino del frutto proibito cessa con la depenalizzazione.



Ma nei meno giovani il decremento è inspiegabile.



Forse conta il fattore isolamento: è l'emarginato che si droga e il fatto che si tratti di un reato rende ancora più emarginati.

Leggi anche questo: http://www.huffingtonpost.com/johann-hari/the-real-cause-of-addicti_b_6506936.html

Tesi: una vita più piacevole fa smettere. Lo sapevate che gli eroinomani tra i soldati in vietnam erano una marea? Quando tornarono a casa, molto semplicemente, smisero di farsi. Non c'era più bisogno.

Luce d'agosto di William Faulkner

Qualche passaggio da rimeditare in vista di una recensione.
  1. Il paesaggio prevalente: butterato di ceppi con rosse forre annegate sotto le lunghe, quiete piogge autunnali.
  2. Lena: la perlina dimenticata di un filo rotto.
  3. Il sugo della storia (padri che se la svignano e madri che restano): "mi sa che una famiglia dovrebbe essere tutta insieme quando arriva un bambino".
  4. A che servono le zie: ... per quasi metà di ogni anno la sorella stava partorendo oppure rimettendosi dal parto...
  5. Segnali dell'adolescenza: stava cambiando forma.
  6. Sosta: con i muli addormentati nelle tirelle...
  7. Skills: solo un negro riesce a capire quand’è che un mulo sta dormendo o è sveglio.
  8. Salita: benché i muli arranchino in una fissa, instancabile ipnosi, il veicolo non sembra progredire.
  9. Aria di casa: per la prima volta i muli vanno rapidi di propria volontà. Fiutano il mais.
  10. Al mercato delle vacche: guardò il sole e offrì il prezzo che aveva deciso di offrire mentre era disteso a letto tre notti prima.
  11. Mogli al termine della parabola: con la sua fredda, dura faccia irascibile, che ha messo al mondo cinque figli in sei anni e li ha fatti crescere fino a diventare uomini e donne... il viso come quello di generali che sono stati sconfitti.
  12. Mogli che anzichè voltarsi a guardare quando entri in cucina... sbatacchiano malevole i fornelli.
  13. Vuoi essere gentile con la consorte?: "l’epoca che avevo bisogno d’una mano è passata da un bel po’».
  14. Donne sole: cammina goffa, con una certa attenzione, attraversa la batteria schierata di occhi d’uomo e entra nell’emporio.
  15. Chiedere info in Alabama: l'interpellato girò il viso e attraverso il fumo calante della sigaretta dette un’occhiata.
  16. È l'uomo per te: parlò in un tono e in un modo che era l’essenza stessa della persona, e che tradiva la sua abitudine al depistaggio... non fosse rimasto di lui neanche quanto bastava per riuscire a far bene lo scansafatiche... cercava, senza molto successo, di darsi un’aria di dissolutezza...
  17. Omelie esagitate: usava la religione come se si trattasse di un sogno... lassù sul pulpito con le mani che gli svolazzavano intorno... piegato in avanti con la mano ancora levata e il viso in delirio o congelato nella forma del tuonante periodo allegorico che non aveva completato...
  18. La donna non è mai colpevole: Dio sapeva benissimo che essere la moglie di qualcuno era già abbastanza complicato.
  19. Mamie: una balia negra che portava lenta a passeggio i bambini bianchi a lei affidati sillabando ad alta voce con la vacua idiozia della sua pigra razza analfabeta.
  20. Atti osceni: ... se lo considerava contro Dio e contro natura una negra, doveva essere parecchio brutto...
  21. La creatura alza gli occhi... la faccia bell’e pronta a sorridere, la bocca bell’e pronta a dire il suo nome...
  22. I segni della consunzione: ... la faccia è allo stesso tempo scavata e flaccida...
  23. Disturbo della quiete pubblica: ... perfino il timbro prolungato di quella voce sembrava puzzare di whisky...
  24. Il disubbidiente: ... riprendeva a colpirlo con quei colpi duri, lenti, misurati, come se glieli desse tenendo il conto...
  25. Una sigaretta per riflettere: ... poi rimase in attesa del leggero suono da nulla che il fiammifero spento avrebbe fatto quando cadeva sul pavimento; e poi gli sembrò di averlo udito...
  26. Il femminicidio incombe: ... se ne stava lì sotto la finestra buia a maledirla con lente, calcolate oscenità...
  27. L'inattendibilità dei testimoni: ... la memoria crede prima che il conoscere ricordi. Crede più a lungo di quanto rammenti, più a lungo perfino di quanto il conoscere immagini...
  28. Il bimbetto della prostituta: ...pensava senza particolare interesse o attenzione che era un’ora strana per andare a letto.
  29. La scoperta del dentifricio: ... contemplò il fresco verme invisibile che gli si svolgeva sul dito e repentino, come di suo, gli strisciava dolce in bocca, imbrattandola...
  30. Vomito: ascoltando le proprie interiora, aspettando con stupefatto fatalismo quello che stava per succedergli. Poi successe.
  31. I bambini ci guardano: con la profonda, intenta aria interrogativa di un animale.
  32. Il bambino frustato: «Vieni» disse. Non si volse a guardare. Il bambino gli andò dietro.... Nelle loro schiene c’era una perfetta affinità di ostinazione, una sorta di somiglianza trasmessa... due schiene che nella loro rigida abiura di ogni compromesso erano più simili di quanto il sangue, in realtà, avrebbe potuto renderle...
  33. Durante la prima vergata: sulla sua faccia vi fu soltanto una smorfia, improvvisa, chiara, repentina, che fece saltar su gli angoli della bocca e mostrare per un istante i denti come se sorridesse. Poi la faccia tornò calma, imperscrutabile.
  34. Dopo la prima vergata: il viso rigido di orgoglio, forse, e di disperazione. O forse era vanità, la stupida vanità di un uomo.
  35. La nana: avevano constatato che la piccolezza non era dovuta a una esilità naturale bensì a una qualche corruzione interiore dello spirito stesso.
  36. Lo straniero entra al pub: lo guardarono  come se il respiro fosse cessato insieme ai discorsi, come se anche il fumo delle sigarette fosse cessato e adesso vagasse a caso, portato dal proprio peso...
  37. Fauna del pub: un grumo di loschi perdigiorno, cappelli e sigarette di sghembo sulle facce contorte nel fumo.
  38. La sveglia suona presto: ... era nel corridoio senza avere il ricordo di essere passato dalla porta, e si trovò in un’altra camera mentre ancora sperava forse no credeva di dirigersi verso la cucina a preparare il caffè... guardava le proprie mani armeggiare con i fornelli, cercava di aiutarle, di persuaderle, di controllarle...
  39. L' albino ha la pelle bianca ma... l’odore scuro, lo scuro e impenetrabile pensare ed essere dei negri.
  40. Vagabondo che non sei altro: Non possedeva nient’altro che il rasoio; una volta che se lo fu messo in tasca, era pronto per un viaggio di un miglio come di mille... E tuttavia, quando si avviò, fu verso la casa. Fu come se, appena scoprì che era là che i suoi piedi intendevano andare, li lasciasse fare, come lasciandosi portare, dandosi per vinto.
  41. Anche gli stupratori hanno una dignità... Andò alla porta della cucina. Si aspettava che anche quella fosse chiusa a chiave. Ma non si rese conto, finché scoprì che non lo era, che avrebbe voluto lo fosse. Quando scoprì che non era chiusa a chiave, fu come un insulto. Fu come se un nemico sul quale aveva riversato la più terribile violenza e le più terribili contumelie se ne stesse lì immobile, illeso e indenne, a contemplarlo con un assorto, insopportabile disprezzo.
  42. L'amore pagato in natura... dopo, in piena notte, nell’oscurità della sua camera, lei insisteva a raccontargli nei minimi, noiosissimi dettagli le cose da nulla della sua giornata e insisteva che anche lui le raccontasse la sua giornata... quell’imperiosa, insaziabile richiesta che i minimi dettagli delle sue giornate vengano messi in parole, senza alcun bisogno di stare ad ascoltare il racconto.
  43. Ferrari parcheggiate... Uomini e ragazzi a capo reclinato vi stavano attaccati con lo stesso stupefacente disprezzo delle leggi fisiche che hanno le mosche.
  44. Discorsi fra ragazze alla moda... punteggiati con un’infinità di duri tacchi sottili...
  45. I curiosi della carreggiata opposta... guardarono l’incendio, con quello stesso ottuso stupore che si erano portati dietro dalle vecchie caverne fetide dove era iniziata la conoscenza, quasi che, come la morte, non avessero mai visto il fuoco prima di allora... dopo un pò il semplice prolungarsi di fiamme vuote aveva cominciato a perdere interesse... Quando la folla si rese conto che lo sceriffo se ne stava andando, ebbe inizio un esodo generale...
  46. Una lezione esemplare: ... teneva su Brown con una mano e con l’altra lo prendeva a schiaffi. Non sembravano sventole troppo forti. Ma la gente dice che quando la mano di Joe veniva via fra una sventola e l’altra vedeva il rosso anche attraverso la barba...
  47. Lo sceriffo: un uomo grosso come un cassettone, con l’inerzia totale e granitica di un cassettone.
  48. Voci blues: la voce era rauca, come se di recente avesse fatto un gran parlare o gridare senza essere ascoltato.
  49. Voglia di fare una piazzata: sentiva quelle parole aspre che gli si organizzavano nella mente, appena dietro la bocca.
  50. Nu simme lu sud: la gente dalla quale è sorto e in mezzo alla quale vive, che in questa sua terra e in questa sua storia non riesce mai a trovare un’occasione di piacere o di sofferenza o di fuga senza farne una ragione di rissa. Il piacere, l’estasi, essi non sembrano capaci di sopportarli: ne fuggono attraverso la violenza, bevendo, battagliando, pregando.
  51. La barzelletta del dilettante: si mette a ridere prima di potersi preparare a trattenersi.
  52. I giovani dello struscio: fermi in piedi oppure a parlare fra loro da un angolo della bocca.
  53. Byron Bunch: un uomo smilzo che nessuno guarderebbe mai una seconda volta.
  54. Postura tipica che tra i campagnoli segnala l'importanza del dialogo in corso: accovacciati sui calcagni.
  55. Lena bracca il padre del bimbo che ha in grembo... lo osservava tenere gli occhi fissi nei suoi come due animali sul punto di darsi alla fuga... Riusciva quasi a vedere la mente di lui che si dibatteva in continuazione da un punto all’altro del cranio... finché la sua voce maschile morì da qualche parte dietro gli occhi disperati... finché tutto l’orgoglio che gli rimaneva, quel tanto di misero orgoglio che era il desiderio di giustificarsi, gli fuggì via e lo lasciò nudo. Allora per la prima volta lei parlò. La sua voce era bassa, tranquilla, fredda. «Vieni qui» disse.
  56. Oggettistica d'altri tempi: una pipa di tutolo.
  57. Vecchie nere a spasso nel dì di festa: un essere tozzo e informe con la faccia come pasta poco cotta sotto una piuma bianca sudicia e cascante, in un vestito di seta dalla foggia fuori moda e di un moribondo colore regale.
  58. Quando ti nasce un bimbo... ti cade tutto addosso troppo in fretta. Troppa è la realtà che le mani e gli occhi non possono negare.
  59. La vecchia redingote di papà: la tirò fuori, e distese le pieghe accurate con cui era stata riposta da mani ormai morte.
  60. Manpower: aveva l’aria di un brav’uomo, il tipo che ha un lavoro e lo tiene per un sacco di tempo senza rompere le tasche a nessuno per farsi dare un aumento, basta che lo lascino lavorare in pace. Ecco il tipo che era. Era il tipo che a parte quando è al lavoro, sarebbe solo un qualcosa lì in giro.
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mercoledì 20 maggio 2015

Regole corruzione e burocrazia


  1. la corruzione sembra diminuire quando aumenta la spesa pubblica, ovvero quando diventa un fenomeno intollerabile
  2. eziologia della corruzione: laddove si pongono limiti al libero scambio e al profitto privato la corruzione prospera. la medicina sembra scaturire in modo naturale da questa analisi: intervenire meno nell'economia e se proprio bisogna farlo in modo indiretto: sovvenzionare i servizi con i voucher anziché produrli direttamente.
  3. le due medicine rivali contro la corruzione: 1) più mercato e 2) più coscienza
  4. contro la corruzione: taglie. è il classico caso in cui compensare il delatore paga
  5. medicina alla corruzione: legalizzarla autorizzando i pagamenti e mantenendo proibita la ricezione.
  6. grazie alla corruzione un'economia puo' diventare più efficiente: a seconda dell'ordinamento giuridico esiste un tasso ottimale di corruzione.
  7. la corruzione di un sistema è sintomo di vitalità, di egoismo, di voglia di fare: tutti elementi che creano prosperità diffusa
  8. la corruzione diffusa ripropone il sistema dell'asta (chi offre di più?) che è anche il sistema più efficiente per allocare i permessi
  9. il nemico dei corrotti è il moralista austero (o l'ideologo tetragono), ovvero il portatore di povertà per eccellenza. la corruzione è il regno del compromesso, non conosce né dogmi né ideologismi... il corruttore è un pragmatico, per lui tutto ha un prezzo, non esistono totem sacri. tutto ha un prezzo: contro cristianesimo e illuminismo
  10. della corruzione si parla spesso a vanvera, basta dire che i dati riguardano la "corruzione percepita", ovvero un valore fantasmatico che dipende da molti fattori estranei alla sostanza
  11. l'incorruttibile tende all'autismo poichè la corruzione è comunicazione e relazione umana
  12. la corruzione si lega alla cultura del dono, ha un portato profondamente umano, appartiene alla nostra natura che non andrebbe combattuta ad ogni costo. un mondo incorrotto è un mondo senza relazioni personali, è un mondo disumano
  13. i regimi totalitari sono la patria degli incorruttibili
  14. psicologia: l'indolenza e la passività dell'onesto pontificante contro l'attivismo fattivo del corruttore
  15. psicologia: il corrotto truffa la legge ma mantiene i patti personali è un uomo per la vita contro il moralista che è uomo per la morte
  16. i forsennati della trasparenza sono quelli che scambiano l'ipocrisia per la menzogna. l'esoterismo è da sempre l'ortodossia in ambito politico, forse se lo sono dimenticato
  17. d'altronde sembra incredibile che l'esoterismo e l'ipocrisia abbiano virtù tanto diiffuse, per saperlo occorre una conoscenza specifica che manca quasi sempre al moralista (persona essenzialmente pigra che intende risolvere tutti i problemi applicando un unico precetto di portata assoluta)
  18. la corruzione quasi sempre non crea danni, se non al fisco e nel breve periodo: possiamo realmente chiamare qualcosa del genere un "danno"?
  19. la regola di peltzman è la regola fondamentale per chi studia le regole
  20. la libertà non implica assenza di regole, è piuttosto un modo per produrre le regole
  21. la regola della ciliegia: una regola tira l'altra (che serve ad aggiustare le distorsioni prodotte dalla prima). quando arriveremo alla dieta di stato?
  22. la regola crea distorsioni nei comportamenti: prima mi dedicavo a soddisfare i miei clienti, ora ad aggirare le regole
  23. la regola mi rende irresponsabilità: mi rilasso visto che pensa a tutto mamma-stato
  24. chi moralizza sulla corruzione spesso vuole anche molte regole. oltretutto spesso campa sul traino di quelle comunità che avendo poche regole producono più ricchezza. non è odioso un personaggio del genere?
  25. un buon sostituto della regola è il principio: chiaro e semplice. certo, forse un po' incerto in assenza di giurisprudenza. ma la giurisprudenza presto si crea ed evolve secondo i principi common law
  26. l'applicazione delle regole necessita di burocrazia e quindi dei classici bias. alcuni errori passano inosservati (per esempio l'approvazione ritardata di una medicina) mentre altri riscuotono grande risonanza (per esempio la commercializzazione di una medicina imperfetta). è chiaro che a parità di danni prodotti dall'errore il burocrate tenderà a commettere solo i primi
  27. chi controlla il controllore?
  28. quando la burocrazia diventa una malapianta è praticamente impossibile estirparla. chiedetevi perché non si taglia la spesa pubblica nelle democrazie occidentali?
  29. John Cochrane sulla rule of law e il regolatore
    • Quale banchiere sentirete mai parlare male della banca centrale? Tra regolatore e regolato si istituisce una profonda complicità, è normale sia così
    • Le libertà oggi nn sono minacciate dal tiranno o dalla maggioranza ma dal regolatore che può rovinare il tuo business in una notte.
    • l'economia domina la politica? Non credo, di certo la pubblica amministrazione domina l'economia dei grandi gruppi
    • Le leggi sono vaghe e conferiscono alla pa un potere senza pari, è il regolatore che le specifica a suo piacimento...
    • Il regolatore crrca supporto politico. Il New Deal sarà stato anche un fallimento economico ma di sicuro è stato un successo politico...
    • Come possiamo etichettare questo fenomeno? Impossibile parlare di socialismo, qui il privato è prospero...
    • Qui nn parliamo di "regolatore catturato", qui il regolatore è la parte forte che impone la sua legge...
    • Qui nn parliamo di capitalismo di relazione, anche in qs caso è sottostimata la posizione di dominus del regolatore..
    • Un mondo di grandi oligopoli protetti e pronti a supportare politicamente il regolatore...
    • IMO: a dire il vero un nome ci sarebbe per indicare questo assetto istituzionale: fascismo.
    • La soluzione Murray di fronte alla regolazione sterminata e ai pochi controllori: disobbedienza civile e assicurazione x i pochi condannati...
    • Forse M. sottovaluta il potere dei controllori: basta la minaccia di una visita x far tremare interi imperi economici...
    • L'informazione diffusa rende inutili certe regolazioni che xrò nn accennano a sparire, probabilmente xchè la domanda di protezione dei grandi gruppi oligopolistici, quella nn sparisce di certo e dove si sono consolidate alleanze è difficile smontarle. Pensate alla guerra Uber vs Taxisti. Vi sembra forse che il regolatore sia concentrato sugli interessi del consumatore?...
    • Definizione di rule of law: poter parlare contro una certa politica e nn risentirne negli affari. A Cuba nn esiste. Sotto Hoover esisteva. E sotto Obama? Probabilmente nn esiste più...
    • La rule of law nn esiste x il solo fatto che esiste una regola. Deve essere una regola precisa, semplice, che nn implica discrezione (es. a contraris: "l'impresa nn deve compiere abusi di potere), ben conoscibile in anticipo (x un esempio a contraris vedi insider trading), edita in linguaggio semplice senza gergo specialistico, applicabile sistematicamente con sanzioni piccole (il contrario si presta ad abusi politici),  con diritto di appello a tribunali distaccati, deve essere veloce (i ritardi sono strumenti di ricatto)., ai xmessi si deve privilegiare la regola: meno discrezione..
    • Il regolatore deve essere indipendente dalla politica e spesso lo è. Il fatto è che spesso nn lo è dall'orientamento della burocrazia della quale fa parte. Infatti anche la burocrazia ha anch'essa un orientamento politico. 
    • Es.: Dodd-Frank: 2300 pagine; l'aggettivo "sistemico" è cruciale ma mai definito, i xmessi sono la regola. Gi stress test vengono resi noti a postrriori e sono talmente manipolabili da poter prendrre di mira la debolexza della banca specifica che si intemde colpire...
    • È una coincidenza se S&P dopo aver declassato il debito USA ha ricevuto una multa milionaria dall'antitrust?...
    • Morgan Stanley: il vostro primo cliente è il governo...
    • Altro esempio: Ally Bank accusata di praticare interessi superiori ai neri. L'accusa è labile? Paga e taci è la strategia migliore. Ancora più importante: nn c'erano regole precise ad impedire un certo comportamento, smicemente all'autorità nn piacevano certe statistiche e ha invocato l'"abuso". Nemmeno è stato mai reso noto il software che selezionava gli abusi. Segreto...
    • Le vicende dell' insider trading sono l'epitome della discrezionalità del regolatore. Non esiste definizione legale di cosa sia cosicchè il tutto si è trasformato in una caccia alle streghe con super multe campate in aria...
    • Altro esempio: multe x mere formalità. 25 milioni di dollari x formulari imperfetti nei contratti di mutuo. Le formalità sono un ottimo strumento di ricatto...
    • Un concetto che significa tutto e niente: market manipulation...
    • Giudice Scalia sull'Obamacare: ha invocato l'ottavo emendamento contro il dovere di leggerselo tutto...
    • Obamacare: nella sanità tutto è cartello dai dottori agli assicuratori. Il sostegno politico della riforma spiega la sua complessità e quindi i mille appigli x i ricatti...
    • Obamacare: il regolatore "cartellizza" l'industria che deve regolare proteggendo chi ha collaborato fattivamente alla riforma...
    • La vendita di ospedali (falliti) da parte del no profit è consentito solo in ossequio all' "intrresse nazionale", formula vaga che apre a mille discrezioni...
    • La FDA istruisce processi che durano 20 anni e spesso le ragiono politiche nn di tutela del consumatore, specie in materia OGM. Il caso del sslmone è esemplare...
    • EPA: politicizzazione e ritardi indefiniti a go go...
    • Le intercettazioni di Al Armendariz: prendiamone una e crocifiggiamola, le altre impareranno...
    • Internet: ormai sottoposta alle regole di qualsiasi media è proibito superare soglie ragionevoli di concentrazione. Su quel "ragionevoli" la discrezione dei regolatori si sbizzarrisce...
    • Le commissioni delle authority sono dei parlamentini dove si vota compatti x partito. aQs vi sembra indipendenza?...
    • Regole sulla campagna elettorale. Obbiettivo: limitare il diritto di parola. Chi può dirsi contro la dislosure? Peccato che poi il regolatore si accanisce dove vuole una volta che la legge è sufficientemente farraginosa...
    • Snowden: ennesima conferma: gli abusi del regolatore sono all'ordine del giorno...
    • Controllo sulle transazioni: il diritto all'opposizione richiede il diritto alla privacy. Un diritto sempre più minacciato dal regolatore fiscale...
    • College: ormai le leggi anti discriminazione e antistupro sono talmente vaghe che i regolatori sono ras che rovinano carriere a piacimento. Chi denuncia la cosa diventa subito un inquisito (vedi prof. Kipnis
    continua
  30. Foolproof  di Greg Ip
    • finanza. summers: ormai le banche hanno gli strumenti x stabilizzare qls crisi...
    • finanza. minsky: gli interventi della fed hanno scongiurato molte crisi finanziarie ma lo hanno fatto alzando i rischi ovvro gonfiando  la bolla della grande crisi quella in cui tutti soccomberanno...
    • dal 1982 al 2007: calma piatta nella finanza. attivismo della fed. comportamenti ad alto rischio degli attori. la grande crisi decennale partita nel 2007…
    • le medicine rilassano il corpo. i rimedi rilassano i comportamenti...
    • la fiducia negli argini causa il disastro di katrina...
    • la fiducia in un euro permanente lo porta quasi a collassare...
    • la fiducia nei canali di scolo porta al disastro di fukushima...
    • quanti più sicuro è un argine tanti più danni farà l alluvione...
    • gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico? forse. di sicuro gran parte di essi si spiega con la crescente efficienza dei soccorsi...
    • la paura è la più efficace misura di sicurezza...
    • le vittime dei freni antibloccaggio...
    • il caschetto dei giocatori ha mutato le fratture nn le h ridotte...
    • se il bimbo nn è nel suo seggiolino vai più prudente? allora significa che se sta nel seggiolino sei più spericolato...
    • più l ambiente è complesso più la catastrofe è possibile...
    • la storia del titanic: la nave inaffondabile...
    • la borsa non è un posto x vecchi: la memoria fa stare prudenti con profitti bassi e clienti in fuga...
    • tutto si fa in nome della stabilità. giusto studiare come arricchirsi ma giusto scoprire i segreti della vita sicura e della stabilità illusoria...
    • il desiderio di stabilità confliggere con quello di complessità e specializzazione.
    • il rischio è come un batterio: lo cauterizzi ma lui riemerge mutato altrove...
    • VAR value at risk: valuta soppesando la volatilitá passata: un lungo xiodo di stabilità spinge ad esporsi...
    • guaio: la fede nella storia passata...
    • europa: grande crisi frutto del grande successo: dopo l unione tassi bassi al sud.ma la moneta facile ha contribuito ad aggravare la crisi successiva...
    • tesi: l instabilitá nn deriva da cattivi comportamenti ma da periodi molto prolungati di stabilità. il moralismo ci fa xdere di vista qualcosa...
    • l illusione statistica: nel mondo delle conseguenze inintenzionali (negatività più rare e più intense) l illusione statistica può essere forte...
    • il trade off è positivo? nn lo sappiamo...
    • confronto con sam peltzman: in un mondo complesso l'effetto peltzman s'intensifica
    • confronto con taleb: nel mondo della sicurezza obbligatoria i cigni neri aumentano le loro probabilità.

    continua
  31. In Canada dal 2015 se il governo emana una regolamentazione deve eliminarne un'altra. questo per legge.
  32. Foolproof di Greg ip cap1
    • 1907: crisi di panico nelle banche di ny. 1910: mega incendio nel montana. fino ad allora due eventi del genere erano considerati regolari...
    • il turning point
    • la fed era già stata istituita e smantellata due volte. l incendio doloso era pratica comune tra gli allevatori
    • pinchot e th roosvelt ingigantirono la prev sugli incendi. oggi sono ancora tra noi
    • tesi: sono i successi che fanno maturare i disastri
    • la riduzione degli incendi causò grandi accumuli di detriti nel sottobosco. x qs esistono gli incendi naturali che ripristinano un eq
    • possibili cause della crisi 2008:
    • 1 avidità
    • 2 programmi governativi: casa x tutti
    • 3 irrazionalità
    • 4 falso senso di sicurezza indotti dai successi precedenti
    • la paura ha un suo ruolo
    • due scuole di pensiero: 1 ingegneri 2 ecologisti
    • 1 il mondo è un meccanismo: impariamo a manovearlo
    • 2: il mondo è un organismo: i feedback sono imprevedibili x un intelligenza centrale
    • progressive era: 1 in charge. economia: alfred marshall theodore roosvelt wilson  walter bagehot
    • fed: successi fino agli anno 20. pensiero: mai più crisi
    • 1929. 2: troppo potere a 1… 1: troppo poco potere
    • vincono due ingegneri come hoover e roosvelt
    • keynes: l economia è sentimento e il governo può governarlo
    • roosvelt: tutti gli scapoli a spegnere incendi e costruire argini
    • argini sicuri. più costruzioni sotto l argine. meno alluvioni piú dannose. gilbert withe
    • meno incendi più boscaglia. incendi più rovinosi
    • chicago: la gente si adatta alle regole e le neutralizza. stigler peltzman lucas
    • 70: stagflazione. trionfo di friedman. 2 in charge
    • in 1 si salva solo il banchiere centrale. sará minsky a dichiararne l inutilitá
    • mm: il sistema fin sterilizza l azione della fed
    • mm: in un sistema stabile la finanza diventa sempre più speculativa. la stabilità destabilizza
    • imho: destabilizza un sistema stabile senza investimenti promettenti. ovvero un sistema stagnante iper regolamentato
    • mm: le crisi sono sempre diverse
    • il problema di mm: la sua teoria del ciclo nn è utile. in più era un catastrofista
    • volker: il sistema ha bisogno di paura. un bel fallimento bancario
    • Come c inganna il rischio? 1 abbiamo la memoria corta
    • 80 e 90: nessuna deregulation della finanza. Glass act ma anche capital requirement più stringenti
    • Rischi sopravvalutati: between 1971 and 2009, the use of nuclear power had prevented 1.84 million deaths by avoiding the burning of coal and natural gas and the resulting air pollution. (page 168) Nonetheless, the risk of nuclear power is more salient to the public than is the risk of burning coal
    • Critica kling: sembra che il falso senso di sicurezza spieghi tutto. Spesso, invece, è il seen/not seen che conta e come sia sfruttato da alcuni su altri
    continua
  33. milton friedman liberi di scegliere
    • Cap 7 chi protegge il consumatore?
    • Proteggere dal venditore ma soprattutto da se stesso
    • Adam smith e il suo macellaio.
    • Edward teller: 18 mesi per costruire la prima centrale nucleare. Oggi 12 anni.
    • Chiedetevi quali prodotti tendono a migliorare: lamposta la scuola le ferrovie la radio, il supermarket, il frigo...
    • un confronto sintomatico: ferrovie e industria dell auto. ma anche le ferrovie di una volta con le ferrovie di oggi
    • antitrust. un caso di monopolio impossibile: le ferrovie. gli accordi si rompevano di continuo. motivo? il fatto che si potevano manipolare mille parametri occulti (il prezzo finale9 era uno dei tanti.
    • quando gli accordi cominciarono a tenere? quando a vegliare ci fu un autorità regolativa federale. ITCC. i burocrati ITCC ci capivano ben poco ma fruivano della consulenza preziose... delle ferrovie stesse. risolsero tutte le disparità a favore delle ferrovie (le tariffe furono uniformate aumentandole).
    • quando cominciò la concorrenza dei camion le ferrovie chiedettero che l ITCC si occupasse anche di loro.
    • storia naturale delle regole. 1 nel settore sorge un problema (vero o immaginario) 2 il governo istituisce una commissioni per regolare la materia (s'invoca interesse nazionale o concorrenza sleale) 3 gli operatori fungono da consulenti e si coalizzano con il regolatore 4 il problema viene risolto (di solito a scapito dei consumatori) 5 la commissione anziché sciogliersi si fa permanente allargando il raggio d'azione 6 ecco formato un gruppo d'interesse imprenditori/burocrati che durerà per sempre.
    • food and drugs: una barriera contro le importazioni dall europa. e poi, perché nn far pagare al governo le ispezioni dei cibi prima a carico dei produttori?
    • farmacie: gli ambulanti che vendevano toccasana erano in diretta concorrenza con loro, andavano eliminati
    • ecco una storia esemplare. due fattori confliggenti: 1 innovazione ritardata o impedita, 2 protezione del consumatore. indagine empirica: 1 prevale su 2. istituzione del principio di precauzione e prvalenza del visibile sull invisibile.
    • provate a mettervi nei panni di un funzionario della fda: preferite avere sulla coscienza vite invisibili che compaiono solo nelle statistiche o vite reali di persone con nome e cognome?
    • abolire o modificare? cosa direste di chi afferma "vorrei un gatto purché abbaiasse".
    • molti rischi nn sono vlutabili e vedere gli esperti in azione è una scena comica. la miglior sperimentazione è l immissione sul mercato.
    • inquinamento: in genere chi beneficia di una riduzione sono i ricchi, chi è danneggiato sono i poveri
    • crisi petrolifera. volete che una merce scarseggi? fate in modo che venga posto un tetto ai prezzi
    • l autoregolamentazione: reputazione, marca, interazioni ripetute, giustizia rapida,
    • la pubblicità ci manipola? chi la critica sembra in realtà criticare i gusti del pubblico?
    • il pericolo più grande per il consumatore è il monopolio e in genere è l' intervento pubblico a crearlo o comunque a favorirlo con la regolamentazione
    • il proibizionismo nn soffocò la voglia di bere, semplicemente trasformò dei cittadini onesti in fuorilegge.

  34. CHAPITRE I De la corruption partout et toujours - Les discrètes vertus de la corruption di Gaspard Koenig - #mediocritàdellincorruttibile #corruzioneovunque #lasolacompetizionepossibile #corruzionepercepita #corruzionegrigiaebianca #melamarciamainfetta
  35. CHAPITRE II Donnant, donnant - Les discrètes vertus de la corruption (French Edition) by Gaspard Koenig - #corruzionecomerelazione #donomaigratuito #controildirittoromano #
  36. III La décroissance vertueuse - Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #favoladelleapi #paludedellonestà #levirtùdellegoismo
  37. CHAPITRE IV Le prix de la civilisation - Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #corruttoredandy #scandinaviabarbara #civiltàbraudelliana #elitismoecorruzione #eichmannvsbecher
  38. CHAPITRE V Devenir corrompu - Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #eroismoeremita #indolenzarifiutoselmondopurista
  39.   CHAPITRE VI Une morale : tout homme a un prix -  Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #propostaindecente #controkant
  40.  CHAPITRE VII La fiction du Pacte - Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #laretoricadelpatto #animeinvendita #labitudineasatana
  41.  CHAPITRE VIII Un homme du monde accompli - Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #talleyranduomodimondo #impassibilemoderatocelere #tempistariservato #disumanitàdelpuro #resilienzadelcorrotto
  42. Chapitre IX Les ennemis du corrompu - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig - #risentimentomascheratodelfollenarciso #esiliofantasticodellintellettuale #regolamoremio #lamarciamorale

martedì 19 maggio 2015

Famiglia e capitalismo

Molti ritengono che il capitalismo sia il peggior nemico della famiglia. Tre rilievi:

  1. c'è chi sostiene che la famiglia, fonte di risparmio, minacci il sistema capitalista che richiede sempre maggiori consumi. ebbene, questa idea per cui il capitalismo anteporrebbe i consumi ai risparmi è azzardata (e uso questa espressione in questa sede, al bar direi che è una cazzata madornale).
  2. la famiglia genera welfare e sicurezza, un prodotto in concorrenza con il welfare governativo che nel dopoguerra sembra essersi imposto, senonché quest'ultimo è finanziato dalla collettività, ovvero da tasse che gravano i gran parte sui produttori (capitalisti). secondo voi che welfare prediligono questi ultimi? quello che pagano loro o quello demandato alle famiglie? un' inversione di tendenza che ci faccia tornare all'antico favorisce sia la centralità della famiglia che il capitalismo, una convergenza di interessi che smaschera il vero nemico comune. 
  3. c'è chi fa rilevare che oggi chi cerca lavoro preferisce dire che non ha famiglia. strano perché in passato "avere famiglia" segnalava serietà e costituiva garanzia di responsabilità. cos'è cambiato? semplice, l'istruzione superiore ha rimpiazzato questo segnale: chi studia a lungo in una scuola dura è una persona seria. ma anche i sistemi universitari di massa, proprio come il welfare, esistono in modo tanto ipertrofico solo perché pesantemente sussidiati. tornare ai vecchi segnali favorisce sia il capitalismo che la famiglia, una convergenza di interessi che smaschera il vero nemico comune: lo stato pigliatutto.
continua

lunedì 18 maggio 2015

Il punto sull'utilitarismo


  1. controesempio: il problema del vagone e del grassone da spingere sui binari
  2. controesempio: auschwitz è giustificabile in presenza di un numero sufficiente di nazisti
  3. controesempio: e se mengele trovasse la cura contro il cancro? imbarazzo... ma solo tra gli utilitaristi
  4. controesempio: Robert Fogel che difende la schiavitù dei neri dicendo che stavano meglio sia dei loro discendenti che degli operai bianchi.
  5. controesempio: l'adulterio è reato più grave dello stupro? Per l'utilitarista sì, specie se lo stupro non implica, eppure questa conclusione ripugna al senso comune.
  6. Eugenetica. difficile pensare che una buona eugenetica non migliori le nostra comunità. Eppure, a chi non ripugna una cosa del genere?
  7. Peter Singer propone l'eliminazione dei bambini disabili per alleggerire i costi sanitari. E' solo un utilitarista coerente.
  8. controesempio: nozick e la macchina della realtà virtuale
  9. controesempio: secondo l'etica utilitarista se un riccone è particolarmente avido i poveri dovrebbero fare una colletta per portargli doni.
  10. controesempio: la conclusione ripugnante. perché mai non si considera ingiusto procreare il più possibile?
  11. controesempio: perchè non doniamo tutto ai poveri del terzo mondo? perchè non rinunci alla connessione internet per salvare vite umane nei paesi poveri? a tutti il motivo è ovvio: a tutti tranne che agli utilitaristi i quali dovrebbero sostenere la filantropia radicale (ma che si girano dall'altra parte per non vedere i limiti della loro teoria).
  12. controesempio? la schiavitù non sarebbe stata abolita secondo i criteri utilitaristici. robert fogel
  13. controesempi: il latifondo nell'america latina era più produttivo della proprietà diffusa. imbarazzo tra gli utilitaristi. dell.
  14. controesempi: secondo un noto storico il colonialismo fa bene.
  15. controesempio: lo stupro della persona inconscia non dovrebbe essere punito secondo i precetti utilitaristici
  16. controesempio: il paradosso di posner; mi piace avvolgerti nel filo spinato e punzecchiarti, ma solo se non sei consenziente. che fare? un dilemma per gli utilitaristi.
  17. l'utilitarista di fronte ai controesempi: è l'evoluzione che ha selezionato intuizioni etiche distorte. contro-risposta. e perché mai postulare la felicità tra le cose positive e la sofferenza tra quelle negative affidandoci ad un'intuizione etica distorta?
  18. come mai ci sono tanto pochi utilitaristi pro-life? in fondo una vita intera vale molto di più rispetto a sei mesi col fardello di una gravidanza da portare a termine
  19. critica: calcolare le conseguenze è molto utile ma non tutte le conseguenze sono calcolabili: ci vuole un principio che governi questi casi e sia sottoposto al limite della "prova contraria". ok, le conseguenze possono essere calcolate a spanne ma senza un principio tutto diventa aleatorio e arbitrario: il calcolo probabilistico ha una matrice soggettivista.
  20. utilitarismo e paternalismo sono molto vicini: una volta che sdogani la confrontabilità delle funzioni di felicità sbocchi nel paternalismo più duro.
  21. l'utilitarismo è molto esigente, specie in tema di filantropia. come mai gli utilitarsti per primi non sembrano seguire i loro precetti? a questo punto interviene il cosiddetto argomento di coscienza: se il fare non segue al dire allora probabilmente il dire non è corretto. ironia della sorte gli utilitaristi sono i primi a mettere l'accento sulle conseguenze del dire!
  22. A.. Problem: 1. Variability of Human Experience - Differences between people. 2. Number of Variables in Any Situation 3. Consequences - ability to discern what they are, what counts and the limit to causality (How far into the future does one look?). 4. No Time to Calculate
  23.  Quantity Versus Quality: Is a dissatisfied Socrates better off than a satisfied fool?
  24. Il problema dei motiviProblem: Consider the following two cases: 1. Elderly Aunt Molly is ill. Nephew Tom visits her and helps her because he loves her. Nephew Bob visits her and helps her because he hopes to be rewarded in her will. Nephew Dave visits her and helps her not because he desires to help but because he believes it is his duty. (Modified Version of case by Bowie and Beauchamp, Ethical Theory in Business (Englewood Cliffs: Prentice-Hall, 1979) 16-17. 2. A two-year-old is drowning. Ruth flings caution aside because she desires to save the child and jumps in, but she cannot swim. Thus, she fails to save the child. Sue can swim, but is afraid that the child will pull her under. She does not save the child. The consequences were the same in each case, but the motives of the agents were different. According to utilitarianism, each person's action was of the same value. Shouldn't other features such as an act being motivated by obedience to a law of the state, a religious obligation of loving the neighbor, or a natural love of and concern for others count?
  25. l'etica utilitarista potrebbe essere una buona etica... ma per gli animali. per gli uomini meglio ntuizionismo
  26.  Il pragmatico non giustifica le sue scelte (è cio' che ci differenzia dagli animali) cosicché non esplicita i principi che considera validi e questo fatto lo rende un individuo imprevedibile. La prevedibilità è un fattore importante nella vita condivisa, consente un maggior coordinamento e strategie win win.
  27. Il pragmatismo ha i suoi meriti, per esempio ha semplificato il linguaggio spurgandolo dalle astrusità della metafisica. Ma poi si è perso a sua volta dietro l'ossessione di negare le realtà non materiali:poiché il nostro linguaggio le afferma come esistenti (numero, mente, causz, ecc.) bisognava ricorrere a cervellotiche perifrasi per mantenere la purezza nominalistica. Non solo la filosofia stesso doveva sostituire al semplice "penso che sia così" l'astruso "penso che dovrei pensare facendo finta che sia così".
  28. Quando l'utilitarismo è confutato si ripiega sull'utilitarismo delle regole: ci si concentri sulle regole utili e non sui comportamenti utili. L' u.delle regole è una specie di test kantiano: cosa succederebbe se tutti facessero come me? Se le conseguenze sono buone, allora l'azione è legittime. Inconveniente: il test è spesso assurdo: cosa succederebbe se tutti facessero il ragioniere? Un disastro... quindi scegliere di fare il ragioniere è illegittimo. Di solito, quando anche l'u. delle regole è confutato si ripiega ulteriormente sulle teorie del fair play, ovvero su un u. delle regole che si concentri sui doveri anziché sui diritti. Ma anche qui gli inconvenienti non mancano. 
  29. Raymond Boudon sul relativismo parte I
    1. Il relativismo può avere una natura varia, oltre a quello filosofico c'è quello etico, quello cognitivo e quello culturale
    2. Relativismo etico. Montaigne: esistono precetti tanto vari che si l'etica potrebbe essere considerata un portato culturale. Pensa solo al caso dell'infibulazione. Ma inferire conclusioni relativiste da Montaigne è esagerato: se ci concentriamo sulle ragioni profonde della pratica infibulatoria la nostra indignazione scema. D'altra parte anche chi la pratica ne percepisce la crudeltà e spesso ripiega su alternative. Insomma, questo venirsi incontro testimonia della presenza di valori assoluti che fanno sentire il loro magnetismo. Ad essere conenzionali non sono i valori di fondo, come pretendono i relativisti ma le forme in cui si incarnano.
    3. Relativismo etico. Hume: la fallacia naturalistica: da proposizioni all'indicativo non posso trarre conclusioni imperative. Il regno dell'etica è irrazionale, non ha mai un contatto con la razionalità descrittiva. La tesi di hume si presta ad equivoci: parlando all'indicativo molti hanno in mente conseguenze dal chiaro portato imperativo.
    4. Relativismo etico. Weber: politeismo dei valori: i valori scaturiscono da principi indimostrabili quindi convivono tra loro fronteggiandosi nel conflitto sociale. Alla fine vince il più forte non il più ragionevole. Se ondo i relativisti Weber è sulla linea Marx-Nietzsche. Ma qs resoconto relativista non rispecchia la posizione di Weber: lui era un evoluzionista: i valori partono alla pari ma nella concorrenza alcuni emergono fino ad imporsi mentre  altri affondano e spesso quelli vincenti sono tali perchè più convincenti.
    5. Il relativista etico abusa del principio della bivalenza: i precetti sono o fondati o relativi. Non è vero, molto più probabile che alcuni precetti siano relativi ed altri siano bloccati su solide fondamenta.
    6. Il relativismo si è imposto anche perchè teoria utile a proclamare un certo principio di eguaglianza: tutte le società hanno pari dignità e nessuna è superiore alle altre.
    7. Relativismo cognitivo: abbiamo accesso alla realtà? Kuhn: la storia della scienza nn è lineare come la rappresentano i manuali. Parecchi fattori irrazionali (estetica politica metafisica) pesano nella scelta della teoria da privilegiare.  Khun ha il merito di confutare popper e di sottolineare l'azione di molti fattori irrazionali ma è solo con una forzatura iperbolica che dal suo lavoro si ricava un qualche relativismo
    8. R.cognitivo. Il relativismo si è imposto anche per l'insolubilità del problema della demarcazione. Popper propose il criterio della confutabilità lasciando almeno tre dubbi (ci sono teorie filosofiche confutabili tramite esperimenti mentali. Ci sono teorie scientifiche difficilmente confutabili: quelle contrassegnate da clausole coeteris paribue o il neo-darwinismo, teoria con diverse conferme ma di cui è difficile immaginare unaconfutazione). Questo fallimento apre indebitamente le porte al darwinismo.
    9. Il r. Cognitivo s'impone anche perchè utile alla denuncia del connubio tra scienza, multinazionali e politica. Se la scienza è un sapere relativo i poteri forti se ne impadroniscono
    10. R. Cognitivo, confutazione. Una credenza può imporsi anche per motivi irrazionali ma affinchè si mantenga è necessario chesia fondata. L'irrazionalismo può farsi sentire sul breve periodoma non sul lungo. Il fatto di non avere criteri generali per definirla non significa che la scientificità del sapere non esista: in parecchi casi specifici la scientificità s'impone alla nostra ragione come un'evidenza quasi fosse unsentimento di scientificità
    Continua.
  30. Sono scettico di fronte a chi afferma “non credo nello spirito e nella conoscenza” (vedi post di diana). Lo so è scorretto, la mossa giusta sarebbe quella di prendere sul serio chi parla. Se uno dice così, sarà così. Però qui ci sono troppe contraddizioni per non pensare male.
    Innanzitutto, chi parla in questo modo di solito ha poi un alto senso etico. Il che significa “pensare di aver ragione” rispetto a chi afferma il contrario, e questo comporta una certa fede nella ragione, ovvero nello spirito.
    Inoltre, credere nello spirito e nella conoscenza significa fondamentalmente credere nella responsabilità dell’uomo, nel suo libero arbitrio. Spesso chi fa proclami di scetticismo in materia di spirito e conoscenza, poi ha un alto senso della “responsabilità umana”. Ma l’uomo che “non sa” e che agisce solo guidato dai suoi istinti come potrebbe mai essere responsabile? Non puoi credere contemporaneamente nella responsabilità e negare lo spirito.
    E allora perché molti optano per questa strana posizione? Forse ritengono “pericoloso” affermare in modo chiaro e coerente le proprie ragioni, questo atteggiamento potrebbe innescare conflitti. Le proprie ragioni, che non mancano, vanno invece affermate in modo velato, in modo obliquo. Diciamo pure in modo ipocrita. La cosa migliore è partire proprio dalla negazione della loro esistenza.
    La “via obliqua” ci consente di dire le cose ritraendoci, scomparendo. Ma non è una via facile, tutt’altro, è una vera e propria arte, bisogna dominare il linguaggio per praticarla.
    E qui veniamo allo humor. Molti evoluzionisti – esempio Robin Hanson - ritengono che lo humor sia la palestra in cui l’uomo sviluppa il fondamentale “muscolo dell’ipocrisia”, un luogo dove si adotta un linguaggio finto quanto iperbolico per rilasciare messaggi velati. Mediante lo humor che nega la ragione è autorizzato a dare le sue ragioni senza esporsi e contraddirsi platealmente, chi nega la conoscenza è autorizzato a dare ugualmente la sua versione dei fatti.  
  31. The Vacuity of Postmodernist di Nicholas Shackel
    • Troll truism: affermazionee ambigua in bilico tra il palesemente falso e il palesemente vero. Esempio: "ciò che è stato costruito poteva esserlo diversamente".
    • Fox trott: tentativo postmodernista di sminuire il valore della verità (x liberare le idee e le contraddizioni creative).
    • Il primo dogma del postmodernista si chiama NPP(no position position): affermare è sempre errato, solo la negazione è concessa
    • Altra fissa: la razionalità è sempre gratuita e costruita secondo le convenienze
    • Corollario: è sempre possibile costruire una razionalità che smonti le altre votandosi alla causa del negativo. La decostruzione della ragione è una specie di smascheramento.
    • Rorty: la verità è un aspetto secondario in una teoria. Corollario: se anche confuti la mia teoria la cosa non è poi così irrilevante. Se continua a sprigionare del bene vale la pena di conservarla come valida...
    • NPP viene adottato perché si ritiene che la verità sia violenta e brandire un buon argomento è in un certo senso uno strumento oppressivo
    • Rorty: credere nella ragione è un po' come credere in una fede religiosa. I rischi sono alti, meglio evitare.
    • Risposta: certo si parte da verità autoevidenti ma xchè mai nn dovrebbero essere condivise? Perché mai quello non dovrebbe essere un buon punto di partenza per discutere. Una cosa è certa: NPP nn è una premessa condivisa quindi un pessimo punto di partenza
    • NPP è coerente fintantochè nessuno avanza concretamente quell'ipotesi. In che forma sostenerla allora? Proposta degli adepti: negare sempre finché di fatto NPP emerga da sola senza essere affermata.
    • Accuse a NPP: 1 è comoda 2 è incoerente e 3 è trascendentale (autoevidente)
    • Tesi di Bloor: le medesime premesse inferiscono sia conclusioni  false che vere
    • La posizione di Bloor: pretende di essere naturalista puro mentre il razionalista  tollerare realtà nn fisiche (es.logiche). Il suo programma consiste in un naturalismo integrale quindi disinteressato alla realtà complessiva perché qs introdurrebbe elementi nn naturali. Consodero corretta qs. ipotesi ma nn posso enunciarla x nn contraddirmi. 
    • Una posizione contradittoria con tanto di ammissione: nn si capisce xchè Bloor ragioni con noi; xchè xda tempo a rispondere ai suoi critici
    • Bloor nn nega l' esistenza di una ragione ma nega che abbia un ruolo nel validare la sua posizione
    • La danza postmodrnista: utilizzo di argomenti razionali negando di mantenere una posizione razoonalista. Spesso si tratta solo dei soliti ritriti paradossi che hanno lo scopo di mettere in luce alcune falle della logica. Niente di nuovo sotto il sole.
    • il paradosso x i postmodernisti è un fallimento e una condanna della ragione mentre nella storia si è spesso dimostrato occasione per l'avanzamento della stessa
    • il postmodernista si difende passando da un concetto equivoco all' altro in modo sfuggente facendo della NPP la leva x un relativismo assoluto
    • Più comprensibile e chiara la posizione della psicologia evoluzionista radicale: la ragione è solo un espediente usato per ottenere, l'equivalente di un'esibizione dei muscoli. Ecco, il postmodernista a volte sembra credere questo ma non lo afferma chiaramente per poter esibire meglio i suoi muscoli.
    continua
  32. Diseased thinking dissolving questions about disease - Less Wrong - argomenti utilitaristici  in favore della medicalizzazione della società
    • problema affrontato: quando è scorretto somministrare certe medicine? spesso dietro la definizione di malattia si nasconde un etica libertaria che induce a soluzioni subottime del problema...
    • lamentela conservatrice: il determinismo biologico ci toglie dignità e anche felicità togliendoci il senso della personalità...
    • sandy l obesa: x il marito è un maiale per il dottore una malata x la sorella una xseguitata. chi ha ragione?
    • concentriamoci sullo scontro tra dottore e marito. la questione ruota intorno al concetto di malattia. se l'obesità è una malattia ha ragione il dottore, se è un vizio ha ragione il marito...
    • caratteristiche di una malattia:
    • 1 cause biologiche
    • 2 esclusa un azione del libero arbitrio
    • 3 qlcs di raro
    • 4 qlcs di spiacevole
    • 5 qlcs di discreto: o ce l hai o nn ce l hai
    • 6 qlcs x cui esistono medicine almeno in potenza...
    • il cancro è una malattia. al nanismo manca 5. all omosex manca 4. all obesità manca 6 4 3. alla depressione manca 6 e altro. alla vecchiaia manca 3....
    • ma la parola malattia è delicata perché induce ad inferenze di valore quindi potremmo dire che certe condizioni meritano di essere malattie altre no...
    • solo il malato merita simpatia e supporto. sandy è condannata dal marito xchè nn è malata...
    • x un malato la cura è dovuta x un nn malato la cura è un abdicazione della xsonalità...
    • conclusione: definire la malattia è piuttosto irrilevante se nn fosse x le implicazioni morali e filosofiche...
    • come giudichiamo di solito? secondo il modello libertario: chi agisce male è cattivo e nn merita simpatia, almeno se nn è condizionato in modo determinante da un fattore esterno. In altri termini, diamo grande importanza al fattore 2.
    • x il modello libertario distinguere biologia e spirito è decisivo.
    • imho: nota che x l immanentista c è una biologia costitutiva intimamente legata all identitá. in qs senso più che di merito si parla di just desert.
    • è una distinzione difficile che rischia di sottoporre a condanna degli innocenti...
    • imho: nn farla rischia di nn farci condannare dei colpevoli.
    • x il determinista conseguenzialista qs separazione nn ha senso e il problema nn si pone: tutto è biologia.
    • ma soprattutto la separazione nn è necessaria. certo anche il determinista giudica male i comportamenti socialmente dannoso così come giudica male le unghie incarnite. nn ha bisogno di conoscere l origine di certi comportamenti...
    • punire un ladro nn è giusto in sè ma x le conseguenze che scatena...
    • determinista: condanna e simpatia sono funzionali a max felicità sociale e qs atteggiamento si riflette nell atteggiamento verso le malattie...
    • anche se tutto è biologia per il determinista resta giusto consolare il malato di cancro e condannare il pigro. così facendo la felicità sociale aumenta...
    • se un disturbo può essere superato con una condanna ma esiste anche una medicina è giusto consentire di accedere a quest ultima? per un libertario potrebbe ledere la dignità ma un determinista nn ha di qs fisime...
    • obiezione libertaria: intervenire con le medicine impedisce di sviluppare il senso di responsabilità..
    • risposta: il senso di responsabilità che lo si alleni su cose utili le occasioni nn mancano. se l' obiezione fosse valida creeremmo delle dipendenze per fare in modo che i bambini sviluppino il loro senso di responsabilità (in realtà è proprio quello che si fa quando ci si allena allo sforzo mentale: si imparano cose inutili per tenere in esercizio la mente)
    • l opposizione dei libertari alla medicalizzazione della società non fa meraviglia: se fai sacrifici ma viene prospettata una comoda soluzione al problema che affronti, rischi di opporti: un ambito dove segnalavi le tue virtù viene minacciato...
    • conclusione: un etica conseguenzialista induce a soluzioni ottimali circa la somministrazione di medicinali. un etica librrtaria e virtuistica rischia di sviare il problema aumentando il costo sociale
    • imho: psicologia minima: il sacrificio inutile è uno spreco  ma il sacrificio in sé spesso è la base per una vita soddisfatta. forse anche per questo la sua reputazione è tanto buona. oltretutto è anche un allenamento: la scuola è una serie di sacrifici inutili (e forse questi sì eccessivamente costosi)  compiuti per allenarsi. 
    • imho: 1) per il libertario non esiste un diritto alla cura, neanche per colui che giudica "malato", di conseguenza non c'è possibilità di equivoco 2) al di là del diritto, in effetti, il libertario rischia di condannare l'innocente ma il conseguenzialista rischia di non condannare il colpevole, in questo senso non esistono posizioni di vantaggio per qualcuno. 3) il determinista, a meno che non mantenga esoterica la filosofia che professa, non puo' condannare nessuno proprio per gli assunti che abbraccia, di conseguenza non puo' valersi di un'arma che lui stesso ammette essere importante...
    continua
  33. L'utilitarista gli aborre ma ci sono almeno due motivi per difenderli:


    • allenano ai sacrifici utili. la volontà infatti si allena come un muscolo. del resto la scuola non è altro che un allenamento allo sforzo intellettuale: le nozioni che s'imparano sono per lo più inutili per lo più inutili. c'è da aggiungere che chi sta in fondo alle gerarchie sociali ed è privo di grandi talenti ha nella capacità di sacrificarsi l'unica sua arma per non perdere il contatto con chi sta sopra di lui.



    • sono fonte di soddisfazione quando ci legano e ci identificano strettamente ad un valore che sentiamo profondamente: la mamma che non fa l'epidurale offre questo suo dolore al figlio e si sente realizzata.



    continua
  34. Dibattito sull' utilitarismo. Caplan vs Summer
    • Una serie di controesempi confutano l'u.
    • risposta standard: l evol. ha inoculato dei bias nelle ns. intuizioni morali.
    • controreplica: xchè allora postulare la sofferenza come male e la felicità come bene nn è un bias?
    • la caricatura dell utilitarismo si rifiuta di guardare all utilitarismo delle regole concentrandosi sui buchi dell utilitarismo degli atti
    • ma l ut. degli atti si può sempre trasformare in utilitarismo delle regole. es.: regola: punire il colpevole a meno che...
    • critica: calcolare le conseguenze richiede tempo... risposta: nulla impedisce di calcolare a spanne
    • critica: calcolare è impossibile... risposta: quello che conta è la propensione utilitarista... controreplica: se onesta conduce a conclusioni assurde
    • critica: l u. ci chide troppo. singer accetta la critica e macchia d ipocrisia la sua proposta... altri cercano di modificare u. con il concetto di supererogatorio oppure il precetto di uguaglianza... altri trasformano u. da etica individuale a precetto x le politiche pubbliche
    • critica: le preferenze degli individui nn sono confrontabili... risposta: a volte è necessario farlo e noi stessi lo facciamo... controrisp: ma l utilitarismo fa di un inconveniente un cardine
    • most hard-line utilitarians concede that the standard counter-examples seem extremely persuasive.... think that pushing one fat man in front of a trolley to save five skinny kids... is morally obligatory. But the opposite moral intuition in their heads refuses to shut up.
    • The smart utilitarian answer blames evolution. Scott Sumner: …………Other "counterexamples" take advantage of illogical moral intuitions that have evolved for Darwinian reasons,
    • But what's the epistemically sound response to the specter of evolved bias? "Be agnostic about every belief that, regardless of its truth, helps your genes," is tempting. But it's also absurd.... every moral philosophy - including utilitarianism - agrees that a happy life is better than (a) death, or (b) suffering. But evolutionary heavily favors these value judgments!... Should we therefore dismiss our anti-death, anti-suffering views as "illogical moral intuitions that have evolved for Darwinian reasons"?..nihilist, who bites even more bullets than the utilitarian, can enthusiastically agree.
    • None of this means that moral intuition is infallible. Serious intuitionists question their moral intuitions all the time.
    • ………Suppose that a sheriff were faced with the choice either of framing a Negro for a rape... whom the sheriff knows not to be guilty)—and thus preventing serious anti-Negro riots... In such a case the sheriff, if he were an extreme utilitarian, would appear to be committed to framing the Negro………….
    • this story might be quoted as part of a justification for moving from act to rule utilitarianism... the rule "do not punish an innocent person";.... However, McCloskey asks, what about the rule "punish an innocent person when and only when to do so is not to weaken the existing institution of punishment and when the consequences of doing so are valuable"?
    • Predicting consequences... consequences are inherently unknowable...the Three Mile Island effect.[91]... ma... From the beginning, utilitarianism has recognized that certainty in such matters is unobtainable and both Bentham and Mill said that it was necessary to rely on the tendencies
    • Utilitarismo troppo esigente... Too demanding[edit] Act utilitarianism not only requires everyone to do what they can to maximise utility, but to do so without any favouritism.... The well-being of strangers counts just as much as that of friends, family or self. "What makes this requirement so demanding is the gargantuan number of strangers in great need
    • One response to the problem is to accept its demands. This is the view taken by Peter Singer... Others argue that a moral theory that is so contrary to our deeply held moral convictions must either be rejected or modified.[98]
    • One approach is to drop the demand that utility be maximized. In Satisficing Consequentialism, Michael Slote argues for a form of utilitarianism where "an act might qualify as morally right through having good enough consequences,
    • Robert Goodin takes yet another approach and argues that the demandingness objection can be "blunted" by treating utilitarianism as a guide to public policy rather than one of individual morality.
    • AGGREGAZIONE UTILITÀ. The objection that "utilitarianism does not take seriously the distinction between persons"[105]
    • A response to this criticism is to point out that whilst seeming to resolve some problems it introduces others.
    continua

venerdì 15 maggio 2015

I paradossi della cultura sussidiata

Chi nel dopoguerra spingeva per la "relativizzazione dei valori culturali" coincideva con chi si batteva per sempre maggiori sussidi alle attività culturali, il che creava un paradosso: come distinguere tra cultura e non-cultura? Si è finito per finanziare di tutto e di più, in genere a pioggia, dai trasgressivi centri sociali ai paludati enti lirici. Oramai nel marasma esiste un solo criterio per la cruciale distinzione di cui sopra: la non-cultura è cio' che si finanzia da sé.

Ancora sulla disobbedienza civile

I teorici della d.c. hanno una strana idea del comportamento più corretto: "è lecito disubbidire alla legge purché ci si lasci punire"

Perché?

Boh.

Forse per motivi esoterici: la massa autorizzata a disobbedire lo farebbe senza criterio, sopportare una punizione la spingerebbe a riflettere.

Se fosse così basterebbe dire "è giusto disubbidire alla legge purché si rifletta attentamente quando farlo".

Inoltre molti sono paurosi, temono le punizioni e consentono così alle ingiustizie di perdurare.

***

Ammettiamo ora di aver giurato fedeltà allo stato. Quando si puo' rompere una promessa?

  1. quando mantenerla crea danni gravi a terzi innocenti
  2. quando estorta con la minaccia
  3. se scopro che la promessa è funzionale a scopi malvagi
continua.

***
Obiezione: se i giuramenti non vengono rispettati si finisce nell'anarchia. Risposta: eppure noi possiamo ideare mille esempi in cui non rispettare un giuramento costituisce un comportamento virtuoso. Vedi il "caso dell'amico gay": vado a spasso con il mio amico gay quando incontro dei bulli omofobi che mi chiedono sotto giuramento di rivelare le tendenze sessuali del mio amico. Non lo faccio e ritengo giusto non farlo anche se il mio comportamento dovesse svalutare l'istituto del giuramento. Obiezione: ma nei giuramenti di stato siamo in un'altra dimensione. Risposta: ecco, appunto, solo assegnando allo stato uno status morale superiore posso concludere in modo diverso, ma questa operazione è a dir poco complicata.