martedì 26 maggio 2015

Relativamente al relativismo

  1. Il relativismo filosofico (o scetticismo) è sempre riconducibile al nichilismo.
  2. Relativismo teologico: molti sembrano negare recisamente l'esistenza di un fondamento per rifugiarsi nel relativismo, salvo poi sfoderare una sensibilità etica molto pronunciata. La loro negazione è naif: "non sento di poter credere", cionondimeno netta. Come conciliare questi elementi? Molto probabilmente si tratta di soggetti privi di una reale curiosità sulla questione dei fondamenti e della teoria del tutto. Il relativismo è per loro una via che  consente al contempo di esibire tolleranza e libertà dalla ragione. La mancanza di curiosità è rafforzata dalle "mille luci della città" ovvero un ambiente che ci distrae continuamente impedendoci di concentrarsi sulle cose ultime.
  3. In ambito etico la distinzione assolutisti/relativisti è spesso solo un fraintendimento, sottende in realtà la suddivisione tra virtuisti e deontologisti. La virtù ha sempre un carattere assoluto la regola no. E su questo potrebbero agevolmente concordare sia i primi che i secondi.
  4. Argomento relativista noto come "the gem": se la mente ha una sua natura propria allora noi siamo come intrappolati in essa e non potremo mai conoscere il mondo per come è. David Stove considerò questo argomento come il più insipiente mai sentito e ne fece una curiosa parafrasi:"poichè abbiamo occhi non possiamo vedere".
  5. Sembra esserci un solido nesso tra relativismo e moralismo. Boudon lo spiega bene: quando si cessa di credere nella teoria  era non resta che la teoria utile, chi non propone teorie in grado di migliorare l'umanità non solo è riprovevole da un punto di vista etico ma anche da un punto di vista epistemico.
  6. Se il relativista sceglie la sua posizione a tutela della pace dovrebbe riflettere: Samuel Huntington è un eminente relativista culturale e proprio perchè crede che l'uomo sia essenzialmente cultura crede anche  he uomini cresciuti in civiltà diverse nonabbiano nulla in comune e siano destinati a scontrarsi.
  7. Un errore comune: confondere assolutismo e infallibilismo. Si può anche credere nell'esistenza di verità assolute senza credersi infallibili: si punterà di più su verità di secondo grado, ovvero metodologiche, in grado di sviluppare ricerca. Ma soprattutto si punterà sul probabilismo. Stringa: checklist
  8. Altra confusione: relativismo e probabilismo. Entrambi, secondo alcuni, possono essere ridotti al nichilismo. Al probabilista puo' essere detto che, non avendo certezze su nessuna distribuzione probabilista, la probabilità finale delle sue affermazioni sarà nulla. L'obiezione è corretta ma molto astratta. Il probabilista ha buon gioco a rispondere che oltre un certo regresso la distribuzione che postula è certa. Il livello interessato sarà un concetto meramente astratto (la distribuzione di una distribuzione di una distribuzione...) nemmeno raffigurabile mentalmente.
  9. Esiste un solido legame tra relativismo e indignazione, infatti il relativista, non potendo contare su "ragionamenti etici" si affida ai sentimenti, come quello della ripugnanza. Chi dà grande importanza alle intuizioni non sempre utilizza la ripugnanza come metodo guida visto che quest'ultima quasi sempre riguarda situazioni complesse dove intuizioni differenti si scontrano. In questk caso il metodo che segue è unaltro: quali intuizioni privilegiare?