lunedì 31 dicembre 2007

La politica estera mette in crisi il pensiero liberale

Lo sappiamo bene, poichè è ordita dai governi, poichè viene finanziata da risorse derivanti dalla tassazione, un liberale coerente dovrebbe auspicare una politica estera ridotta ai minimi termini.

Magari isolazionista.

Eppure sull' applicabilità di questa soluzione ci sono seri dubbi.

Sì, lo so, i costi della guerra sono ben più alti di quello che comunemente si ritiene. Istituzioni governative create ad hoc per i conflitti proseguono bellamente la loro attività durante il periodo di pace sperperando una quantità di risorse difficilmente calcolabile.

Eppure siamo sicuri che l' interventismo USA nel '900 abbia nuociuto alla causa della libertà?

Osservo che:
  1. l' intervento nel corso della II guerra mondiale è stato decisivo per le libertà dell' Europa Occidentale. E ne hanno tratto giovamento anche Germania e Giappone. Il Piano Marshall, almeno da un punto di vista simbolico, ha contribuito alla causa;
  2. con la guerra in Corea, gli USA contribuirono all' indipendenza della parte meridionale di quel paese. Oggi appreziamo appieno quanto provvidenziali siano state quelle scelte;
  3. d' accordo, l' intervento in Vietnam è stato un fiasco. Eppure, ripensando alla Corea, verrebbe da dire che bisognava essere più decisi, e non che bisognava starsene a casa.
  4. attraverso l' impegno nella Guerra fredda, gli USA costituirono un valido ombrello protetivo per le libertà occidentali contribuendo al colasso dell' URSS e alla liberazione dei suoi stati satelliti:
  5. nella guerra in Iraq non tutto è andato per il verso giusto, anzi. Ma siamo sicuri che i tempi siano già maturi per dare un giudizio ed archiviare la pratica?

Forse il modo migliore per non tradire i principi liberali dovrebbe evitare un supporto acritico a politiche isolazioniste per concentrarsi su:
  1. le modalità di selezione delle scelte in politica estera al fine di renderle più esplicite (tassa di guerra ecc...);
  2. le modalità di finanziamento di tali scelte (terziarizzazione, assicurazioni ecc.).

Le considerazioni di cui sopra diventano ancor più stringenti se rivolgiamo la nostra attenzione all' Italia. Per noi è difficile pensare a forme di isolazionismo, una politica di alleanze si impone.

Povera Cina!

Per un pasticcio nel parificare i poteri d' acquisto, la Banca Mondiale stronca del 40% la ricchezza prodotta dai cinesi quest' anno.

Perchè il buon conservatore incoraggia i matrimonio gay

Libertarismo: critiche giuste, critiche sbagliate e critiche sballate

La visione libertaria offre notevoli spunti critici. Alcuni colgono nel segno e devono essere presi in seria considerazione per rivedere delle conclusioni affrettate.

Poi ci sono critiche che possono essere confutate dati alla mano, oppure facendo notare alcune incongruenze.

Infine ci sono le critiche sballate, quelle che testimoniano un fraintendimento. Chi le pone non ha ben capito cio' di cui parla.

Ecco una tripletta di queste ultime così come di solito vengono rivolte all' attonito (L)ibertario.
  • L. promuove l' anarchia. L. non è certo interessato ad un mondo senza regole, si preoccupa piuttosto dell' origine delle regole volendo privilegiare quelle scaturite dalla libertà. Per individuarle offre un suo modello.
  • L. è un utopista. Chiunque pensi alla realtà ne offre un modello che non andrà giudicato in virtù della sua potenziale immediata applicazione, quanto piuttosto come bussola atta ad indicare la direzione verso cui muoversi. L., d' altronde, non dovrebbe alimentare questo tipo di critiche indugiando ad ammettere dei chiari fallimenti di mercato.
  • L. promuove l' egoismo. Si confonde l' aspetto etico con il postulato analitico. Grazie al postulato L., osservando un soggetto di fronte a più alternative, puo' dire che costui compirà la sua scelta sulla base dei propri interessi. Cio' non toglie che la scelta del soggetto osservato implichi comportamenti comunemente ritenuti altruistici!

L' economia mondiale: mai cresciuta tanto dagli anni '80

La crescita media degli ultimi 4 anno è stata del 3.6%.


Raggruppando gli anni a quattro a quattro, dobbiamo risalire agli anni ottanta per rintracciare tassi simili di crescita.

domenica 30 dicembre 2007

La gran voglia di consumare degli anticonsumisti

Purtroppo non è più disponibile la versione audio. Con un sapiente gioco d' intonazioni vocali e scelte musicali, Felice Accame sa come intrattenere il suo pubblico.

Fa niente, spero basti la versione scritta.

Se non difetta l' espressività, a volte però sembrano difettare i contenuti.

In questa tirata contro il consumismo (che naturalmente è sfrenato), il nostro canta le mille battaglie e i mille boicottaggi in cui deve impegnarsi, per poi concludere denunciando quella che ritiene una madornale ingiustizia: e perchè mai chi si impegna nel boicottaggio ideologico di alcuni prodotti (come per esempio l' uso del telefonino), poi si dovrebbe veder privato della possibilità di utilizzarli (per esempio di fare o ricevere telefonate)?

Vi siete persi? Eppure è un po' la logica della tirata che ho linkato.

sabato 29 dicembre 2007

Il voto. Come trasformarlo da diritto in dovere.

Operazione pericolosa. Ma Peter Singer non trema di certo. In passato ha fatto di molto peggio.

Chi non vota sarebbe un opportunista da tassare in quanto gode dei benefici di vivere in una democrazia senza prendersi il disturbo di contribuire.

If we don’t want a small minority to determine our government, we will
favor a high turnout



Il ragionamento filerebbe se non ci fossero almeno un paio di presupposti problematici.

Per esempio il fatto che la libertà di pensiero sia ammessa finchè non prende ad oggetto la democrazia stessa.

Siamo dunque alla libertà delle canzonette, in puro stile giacobino: Libertà è solo Partecipazione (ossia reclutamento).

Pensare ed esprimersi sul reclutamento formale non sarà proibito, ma tassato sì.

Non si tiene conto del fatto che il non-voto potrebbe essere una modalità di espressione: "...If we don’t want a small minority to determine our government...", "but i want...".

E poi tassare i non votanti non preserva dai free rider. sarebbe necessario perlomeno un esamino preliminare ai seggi per verificare che il votante deliberi essendo preparato in materia.

La critica alle stock option ferma il vento con le mani

Fabio Tamburini passa in rassegna le critiche sul sole del 291207 p. 12. In realtà di critiche fondate non ne esistono. Neanche il caso di Mediobanca, dove Cuccia e Maranghi sempre rifiutarono questa forma di copmpenso, puo' fare testo visto che proprio lì, per altri dipendenti di alto rango, quello stesso strumento è stato ampiamente utilizzato.

Qualcuno dice che i compensi a volte diventano sproporzionati ed eccessivamente elevati. Ma perchè nessuno ha da ridire su quanto incassano gli imprenditori, mentre le stock option ai dirigenti fanno tanto scandalo?

Tornare alla cucina di un tempo? Molto più salutare McDonald's

L' epilogo di un film è importante. Ecco i migliori 50.

Questo è il sito.

Clamoroso, mancano sia Ordet che Dies Irae! In compenso c' è Pickpocket

Cos' è il populismo?

In genere si propone di risolvere i problemi attraverso trasferimenti di risorse: prendere a loro e dare a noi. loro sono l' elite, noi siamo il popolo. Il nazionalismo economico è il terreno dove queste pratiche funzionano meglio. Il pensiero dialettico è imprescindibile: il mondo è un tiro alla funa con i pochi schierati ad un capo e i molti schierati al capo opposto.


Il populismo in politica rende. Ecco un articolo dove un opinionista - Krugman - invita un politico - Obama - ad essere più populista.

Rawls e i Danesi

Se il filosofo avesse in mente qualcosa tipo la Danimarca pensando ad una società economicamente dinamica ed egalitaria, allora sarà per lui di grande interesse valutare i fenomeni migratori che oggi interessano quelle lande.
The Confederation of Danish Industries estimated in
August that the Danish labor force had shrunk by about 19,000 people through the
end of 2005, because Danes and others had moved elsewhere. Other studies suggest
that about 1,000 people leave the country each year, a figure that masks an
outflow of qualified Danes and an inflow of less skilled foreign workers who
help, at least partially, to offset the losses.

The problem, employers and economists believe, has a
lot to do with the 63 percent marginal tax rate paid by top earners in Denmark —
a level that hits anyone making more than 360,000 Danish kroner, or about
$70,000. That same tax rate underpins such effective income redistribution that
Denmark is the most nearly equal society in the world, in that wealth is more
evenly spread than anywhere else.


Mr Rawls ruled out emigration, as a simplifying
stipulation. The Times
article
does an excellent job of showing how supra-national mobility rights
in a not-so-simple world limit the feasibility of egalitarian welfare states
that rely on punishingly high tax rates.

venerdì 28 dicembre 2007

E' la canzone più bella dell' anno?


LEI [Monica Vasconcelos]

It's that look in your eyes
Telling me lies
So many promises broken
What can I do?
What should I do?
Try to love you just as you are

'cause I'm never going to change a thing about you
Never ever going to change a thing about you
Try to love you just as you are

Should I leave, Should I stay
Should I call it a day
There's so much to say that's unspoken
In your way you've been true
But all I can do
Try to love you just as you are

'cause I'm never going to change a thing about you
No I'm never ever going to change a thing about you
Try to love you just as you are

LUI [Robert Wyatt]

It's that look in your eyes
I know you despise me
For not being stronger
What can I do?
What should I do?
I've always loved you just as you are

And I've never tried to change a thing
Never tried to change a thing about you
Always loved you just as you are

Will you leave, will you stay?
There may come a day
When I'm weak and I'm stupid no longer
In my way I've been true
I've lived just for you
I've always loved you just as you are

I've never tried to change a thing
Never tried to change a thing about you
Always loved you just as you are
***
COSI' COME SEI

LEI [Monica Vasconcelos]

Quella luce negli occhi
mi dice delle bugie raccontate
delle promesse spezzate
Cosa posso fare?
Cosa dovrei fare?
Forse provare ad amarti così come sei

Perchè mai nulla cambierò di te
mai nulla cambierà di te
...provare ad amarti come sei...

Dovrei partire, dovrei restare
un giorno lancerò meglio il mio segnale
ci sono parole che dovrebbero parlare ma restano mute
a tuo modo hai delle ragioni
tutto quello che posso fare è
provare ad amarti così come sei

perchè non cambierò mai nulla di te
no, non cambierò mai nulla di te
...provare ad amarti come sei...

LUI Robert Wyatt

Quella luce negli occhi
dice quanto mi disprezzi
non sono abbastanza forte
ma cosa posso fare?
cosa devo fare?
ti ho sempre amato per quello che eri

Non ho mai provato a cambiare niente
non ho mai cambiato niente di te
ti ho sempre amato per quello che eri

Vuoi partire? Vuoi restare?
Forse verrà un giorno...
...non sarò più nè stupido nè debole
...nel mio piccolo ho le mie ragioni...
ho vissuto per te
per amarti così com' eri

Mai nulla ho provato a cambiare
mai provato a cambiare nulla
...sempre amata per quello che eri.

giovedì 27 dicembre 2007

Ernst Reijseger: Requiem for a Dying Planet

Una volta che metti la testa in questo disco è poi difficile tirarla fuori incolume. L' alga tentacolare che attecchisce nel mare torbido di Reijseger non è solita rilasciare i suoi ostaggi.

E' un violoncello pudico quello dell' olandese, si aggira solo nelle seconde file, ma sa scatenarsi con la frenesia dei timidi. E' un violoncello sporco, si dedica al sublime dopo aver frequentato a lungo i bassifondi. Accarezzandolo incontri ancora la rugosità di una lebbra non cicatrizzata.

Da qualche anno una particolare levitazione l' ha fatto assurgere in un limbo celestiale. Ma è lì per i meriti di una santità comprovata da anni di piccoli e continui miracoli.

Qui è impegnato a rimestare una pozione a cui partecipano ingredienti eterocliti che fanno un' avanguardia mille miglia lontana dall' avanguardia che pensa molto senza combinare nulla. inseguendo i Cori di Orgosolo con i loro bordoni rugginosi, e un canto che rimbomba in un piccolo cranio africano spirando il tiepidume di quelle terre.

E' un vero matrimonio d' amore, tutto riesce a sposarsi in quel Sanctus. E' un canto messianico. Nell' immaginazione di Herzog un Pianeta doveva morire. Nel contrattempo di una colonna sonora che non riesce a stare sullo sfondo, quel pianeta viene salvato.

Le 5 cose pericolose che i nostri figli devono fare

Campagna contro l' iperprotezione.

  1. Play with Fire
  2. Own a Pocket Knife
  3. Throw a Spear
  4. Deconstruct Appliances
  5. Break the DMCA
  6. Drive a Car

Addendum tanti bei link sul tema.

Anatomia del declino nelle varie società storiche



La lezione del Dr. Diamond.

Il fisco giudicato dalla Bibbia

In lectures and papers, Professor Hamill has expanded on
her theme, drawing objections from some critics who say that the religious
obligation to care for the poor is a matter of personal morality, not public
policy
Professor Hamill asserted that 18 states seriously
violate biblical principles in the way they tax and spend. She calls Alabama,
Florida, Louisiana, Nevada, South Dakota, Texas “the sinful six” because they
require the poor to pay a much larger share of their income than the rich while
doing little to help the poor improve their lot

Notare il corrucciato puritanesimo dell' autrice:
she said. “To assume that voluntary charity will raise enough revenues to
meet this standard is to deny the sin of greed.”

Perchè il protezionismo è un po' come il razzismo

Lo spiega Steven Landsburg.

Pubblicità e letterine di natale

La chiara correlazione fa supporre una vulnerabilità a cui le bambnine sono più soggette dei maschietti.

Il Cristianesimo delle origini come religione della classe media

Uscito un libro interessante.
A partire da Engels, era dunque tradizionale per gli
storici individuare il successo del cristianesimo in una protesta sociale dei
ceti più umili contro la struttura di classe della società romana. Ma gli studi
più recenti hanno invece rivoluzionato questa teoria, individuando piuttosto la
base del primo cristianesimo nei ceti medi urbani in espansione.

il libro dimostra ad esempio come la sola
l’assistenza a malati che i pagani abbandonavano invece a sé stessi avrebbe
permesso ai cristiani un tasso di sopravvivenza cruciale, durante le grandi
epidemie del II e III secolo. E un altro vantaggio era il rifiuto dell’aborto e
dell’infanticidio, che nel mondo classico colpivano soprattutto il sesso
femminile: mentre la popolazione dell’Impero Romano era dunque in prevalenza
maschile, tra i cristiani prevalevano invece le donne, che oltre ad assicurare
un margine maggiore di riproduzione attraevano mariti pagani poi propensi a
convertirsi.