martedì 22 novembre 2022

 I sommelier sono un bluff?


Risposta: no. Ma la loro competenza è talmente fragile che basta poco per sviarli (un'etichetta invertita, un colorante insapore, un prezzo elevato, una finta provenienza prestigiosa...).


Figuriamoci i profani che si credono o intenditori. https://feedly.com/i/entry/hp7zdYlKSlGYuA31kyTRqj8gG7wuHeIjPMXwHhRq2yQ=_1849c1bacf6:14e80ef:8442876a


ANCORA SULLA DIFFERENZA TRA PROFANO ED ESPERTO

Tanto per iniziare diciamolo chiaramente: esiste. In certe materie che studiano i comportamenti umani, però, è soprvvalutata. Come quantificarla per dare un'idea? Farò l'esempio dei sommelier, così levo di mezzo l'ideologia.

Se proponi assaggi "ciechi" a sommelier e semplici appassionati, la differenza di valutazione emergerà, con i primi più vicini all'identificazione. Se proponi assaggi "svianti" (*) ai solo sommelier, la qualità della loro valutazione si attesterà ai livelli dei semplici appassionati non-sviati.

Regola generale: nelle scienze umane il giudizio di un esperto affetto da bias equivale a quello dell'appassionato esente da bias.

Si noti che i bias abbondano, primo quello conformista: gli esperti formano una comunità e smarcarsi dal gruppo è costoso.

(*) Per assaggi "svianti" intendo, per esempio, assaggi da bottiglie con etichette fasulle, oppure di vini con colorature alterate da sostanze insapori, oppure mentendo sulla provenienza, oppure mentendo sul prezzo d'acquisto.