“Che cosa preferisci, un medico che ti tenga la mano mentre muori o un medico che ti ignori mentre migliori?”
Il motto del dottor House si pone astutamente in forma interrogativa.
Inutile dire in quale tra i due dottori si identifica il Nostro.
A me sembra comunque un motto leggermente truffaldino.
Faccio due considerazioni:
1. tra i medici di un certo livello il differenziale di competenza è minimo e quando c’ è incide ben poco sugli esiti delle cure (parliamo pur sempre di una pseudoscienza); in altri termini: le vite umane sono salvate dai “più competenti” come dai “meno competenti” in pari misura. Al contrario, il differenziale di empatia tra i medici puo’ essere anche molto esteso.
2. se la spesa sanitaria dimezzasse, la nostra salute fisica non ne risentirebbe; ovvero: quando spendiamo per la salute non stiamo chiedendo “guarigioni” in senso tecnico, almeno metà del nostro desiderio aspira ad altro.
Se i due punti sono veri, la domanda posta da House perde gran parte del suo significato, o meglio, sarebbe una domanda truffaldina. In altri termini: il dottore 1 (quello della mano) ha praticamente le stesse probabilità di guarire il paziente rispetto al dottore 2. E ancora: con la domanda posta in questi termini il paziente sceglierebbe il dottore 2 solo perché vuole “il meglio” e non tanto perché vuole guarire, basta che il dottore 1 appaia come “il meglio” e la sua scelta cambierebbe.
Oltre una certa soglia, investire in competenze significa fare un cattivo investimento, almeno se parliamo di medici. Molto meglio investire in umanità. House sembra cadere nella trappola.