Perché gli atei sono più intelligenti dei credenti?
Perché gli omosessuali sono più intelligenti degli eterosessuali?
Perché le persone di buon senso sono meno intelligenti delle persone strambe?
Perché i progressisti sono più intelligenti dei moderati?
Perché chi ama la musica classica è più intelligente di chi ama la musica pop?
Perché chi tira tardi la sera è più intelligente dei “mattinieri”?
Perché chi ama la TV è meno intelligente di chi non la ama?
Satoshi Kanazawa tenta una risposta:
Sì, l’ intelligenza serve a molte cose, per esempio a svolgere al meglio certe professioni: quella di fisico, o di astronauta, o di scienziato… questo perché si tratta di occupazioni “nuove” da un punto di vista evoluzionistico…
… ma si tratta pur sempre di occupazioni poco rilevanti nell’ ambito di una vita… l’ intelligenza infatti non serve a molto in cio’ che di solito conta nell’ esistenza di una persona… le persone intelligenti, infatti, hanno pochi amici, non sono né buoni mariti né buone mogli, non sono nemmeno dei buoni genitori… tanto è vero che in genere non hanno figli… la loro vita è un disastro da un punto di vista evoluzionistico… tanto è vero che falliscono in attività che i nostri antenati hanno fatto per migliaia e migliaia di anni nella savana africana…
L’ idea è che l’ intelligenza sia una qualità che si applica ad attività emerse solo in tempi recenti e non ancora sottoposte al filtro dell’ evoluzione che, presumibilmente, sarà loro fatale.
Satoshi Kanazawa - The Intelligence Paradox: Why the Intelligent Choice Isn't Always the Smart One
n.b. 1: il duplice motto di Satoshi Kanazawa parla chiaro:
If the truth offends people, it is our job as scientists to offend them
If what I say is wrong (because it is illogical or lacks credible scientific evidence), then it is my problem. If what I say offends you, it is your problem
n.b. 2: due avvertenze per valutare correttamente le affermazioni perentorie contenute nel post:
1. la solita;
2. l’ intelligenza è necessaria per attestarsi su posizioni “innaturali” mentre non occorre per attestarsi su posizioni “naturali”. Cio’ non toglie che l’ apologia delle posizioni “naturali” contro le obiezioni “innaturaliste” richieda una certa intelligenza. Cio’ spiega, per esempio, perché tra i credenti la fede cresca al crescere dell' intelligenza.