Intervento forumistico 30.9.2007
Esiste una filosofia relativista, ha il solo difetto di essere incoerente. Il che, per una filosofia, non è un difetto da poco. Smascherarla è piuttosto semplice: se tutto è relativo, anche questa affermazione è relativa.
Detto cio', nel linguaggio comune il termine puo' assumere diverse sfumature di significato. Nella mia esperienza ho incontrato diversi sedicenti "relativisti". Erano anche tipi svegli, non posso negarlo. E allora come si spiega la cosa? In genere si trattava di persona:
Detto cio', nel linguaggio comune il termine puo' assumere diverse sfumature di significato. Nella mia esperienza ho incontrato diversi sedicenti "relativisti". Erano anche tipi svegli, non posso negarlo. E allora come si spiega la cosa? In genere si trattava di persona:
- che non avendo idee chiare su una questione esprimeva il suo parere etichettandolo come una "verità relativa";
- che volendo adottare un dispositivo prudente si trincerava dietro formule relativiste;
- che non essendo interessata ad una certa discussione, cercava di liquidarla al più presto affermando che "tutto è relativo", o espressioni equivalenti;
- che teneva per stella polare il valore della tolleranza;
Stando a queste 4 alternative, l' unica degna di essere presa in considerazione è la quarta.
Ma per dare un valore alla tolleranza il "relativismo" non è affatto necessario.
Anzi, a dir la verità, non saprei nemmeno dire se il "relativismo" sia compatibile con la tolleranza!
Essendo una filosofia incoerente darebbe un fondamento incoerente a qualunque valore voglia sostenere e così facendo finisce per nuocere alla sua causa.