venerdì 1 febbraio 2008

I guai cominciano quando la felicità viene snobbata

Intervento forumistico sulla diffusione dei festini adolescenziali a base di sesso e coca.

Certi comportamenti libertini nella cui descrizione ci imbattiamo sfogliando le cronache giornalistiche contemporanee, sono collegati forse con l' egoismo crescente della nostra società?

No, non ci credo. Una buona dose di egoismo è connaturato all' uomo da sempre. Le distorsioni di cui parliamo, invece, sono relativamente recenti.

Anche concetti come "edonismo" e "consumismo" sono fuorvianti secondo me.

Faccio un' ipotesi differente supponendo libertinaggio e rilassatezza morale siano legate con la rinuncia definitiva alla propria felicità.

Il mancato bersaglio della "felicità" è un fenomeno che angustia sopratutto l' Europa, continente con una tra le popolazioni più infelici della terra.

Anche se altri popoli sono più poveri (esempio in Africa, Asia, Sudamerica), gli europei restano, al loro confronto, spaventosamente infelici. Anche se altri popoli vivono in società altrettanto convulse e ricche (USA, Giappone, tigri asiatiche), gli europei, in rapporto a loro, rimangono più infelici e pessimisti.

A questo punto bisognerebbe introdurre una distinzione importante, quella tra felicità e piacere. Il piacere lo si ottiene soddisfacendo un capriccio, è solo momentaneo anche se puo' ripetersi nel tempo. La felicità è legata inestricabilmente alla virtù e alla sua pratica.

I governi europei hanno rinunciato alla felicità per perseguire e garantire il piacere. Ma così hanno creato molti depressi con la pancia piena (è cio' che gli studiosi chiamano "sindrome europea"). Chi è affetto dalla "sindrome europea" ha come massima aspirazione quella di "passare il tempo nella maniera più piacevole possibile". Butto lì una mezza dozzina di messaggi (e relative politiche)che hanno contribuito a coltivare questa perversione dello spirito:

  1. settimana corta, lavorare poco, vacanze lunghe e frequenti, permessi facili, lavoro come male necessario. Ecco quali sono i concetti che hanno oscurato quello di "lavoro come vocazione", "lavoro fatto a regola d' arte". Trarre le conseguenze di una simile impostazione mentale è facilissimo;


  2. un lavoro brutto ma sicuro manda al diavolo la felicità e il merito personale ma consente di concentrarsi sui piaceri extralavorativi. E' questa la via perversa che l' Europa ha seguito per decenni e ancora stenta ad abbandonare;


  3. il matrimonio potrebbe essere una trappola mortale e da questo rischio ogni cittadino deve essere super-garantito. Se un pensiero del genere s' impone è chiaro che i matrimoni declinino. Peccato che il matrimonio sia anche la via più semplice per la propria realizzazione affettiva, spirituale nonchè materiale, specie per le donne;


  4. avere un figlio è come essere colpiti dalla lebbra. E chi ne ha deve essere subito soccorso a sirene spiegate quasi fosse in pericolo di vita. Un figlio è un grave ostacolo ai piaceri. Una volta che questo messaggio passa non meravigliamoci del calo demografico. In Europa è passato alla grande con le politiche assistenziali verso gli "appestati";


  5. a ciascuno deve essere garantita una vita dignitosa quand' anche in tutta quella vita non abbia fatto niente per meritarselo. Ma allora, ci si chiede, che serve più costruire una comunità, una famiglia, dei vincoli affettivi affinchè ci si prenda cura solidalmente l' uno dell' altro? Lasciatemi in pace con la mia pensione e la mia TV. Sono autosufficiente!!


  6. la religione è un fenomeno di tipica superstizione medievale e riguarda solo le persone meno consapevoli. A volte, nella difficoltà, qualcuno puo' anche ricorrervi, purchè lo faccia in silenzio, nel suo intimo e senza disturbare. L' Europa è la società più secolarizzata del mondo. Anche rispetto alle società che la superano in ricchezza e modernità;


  7. avere qualche progettucolo, guardare al futuro con un minimo di ampiezza da orizzonte, anche solo sognare ad occhi aperti, viene subito preso come una specie di delirio di onnipotenza o di ingenuità. Subito scatta l' invito a volare basso. Non sarà un caso che l' Europa abbia perso ogni leadership nel campo della ricerca e dell' innovazione. La fuga dei cervelli continua alla grande;


Se questi sono alcuni dei cardini su cui scorrono le società europee non meraviglia che la ricerca del "piacere" domini. Si è riusciti a costruire una società ricca e infelice. Per non parlare del fatto che anche quella ricchezza comincia a vacillare, almeno in senso relativo. Siamo all' estizione?