giovedì 16 aprile 2009

Alte Colline e Basse Montagne

Anche Giorgio Israel si unisce al coro e intona la solita solfa per cui l' economia mainstream avrebbe fallito la sua missione. Questa crisi lo proverebbe.



Comincio notando un passaggio molto strano:



"... è del tutto ragionevole asserire... che da quando esiste il sistema capitalistico, nessuno è stato capace di proporre un sistema migliore. Ben altro discorso è scendere sul terreno della teoria economica e asserire l’intrinseca perfezione del sistema capitalistico...".



Penso che nessuno abbia mai fatto la seconda "asserzione". E' spiacevole però constatare che la discussione potrebbe già chiudersi qui osservando semplicemente come l' attacco di Israel sia rivolto a dei fantasmi. Dacchè mi risulta l' opzione per il mercato è infatti sempre l' opzione per il meno-peggio. Ma questo vale per qualsiasi teoria scientifica moderna.



A meno che contraddire il nuovo guru Tremonti non venga tradotto dagli ammiratori del Commercialista di Sondrio in una professione di fede nell' "... intrinseca perfezione del sistema capitalistico...".



Il coro in cui canta Israel contesta in particolare due "ipotesi": 1) la razionalità degli operatori (homo economicus) 2) l' efficienza dei mercati (pro-eff). Sono due ipotesi intimamente legate tra loro, forse è persino inutile presentarle in forma separata.



Devo ammettere che le due ipotesi mi piacciono e continuano a essermi simpatiche anche oggi. Nonostante funzionino palesemente male, pur sapendo che la loro adozione puo' produrre disastri, pur sapendo delle confutazioni fattuali che si susseguono a ripetizione. Sono forse "de coccio"? Non penso, perchè mai dovrei nutrire una simile simpatia?



Ma io conto poco. Israel farebbe invece bene a chiedersi come mai anche la scienza ufficiale persista nel produrre modelli che accolgono l' ipotesi pro-eff. Forse sono in azione delle strane lobby accademiche? Non lo credo visto che questo meccanismo lavora da un secolo e mezzo. Se ci fosse una Verità si sarebbe già imposta sbaragliando la lobby di turno.



Popper pensava che confutare un' ipotesi equivalesse a toglierla di mezzo. E qualcuno lo pensa ancora. Che ingenui! La cosa non è affatto vera ed esistono decine di episodi nella storia della scienza a testimoniarlo.



Il fatto è che l' ipotesi pro-eff: con la sua semplicità ed eleganza ripaga con gli interessi anche i mille errori in cui incorre. Chi lo dice infatti che una teoria scientifica debba essere vera? La scienza non è la Religione e può quindi ricorrere a molte altre risorse! Semmai una tesi è scientifica se si "ripaga" al meglio. I margini di errore non contano in assoluto. In questi ultimi secoli la tesi di cui parliamo sembra essersi ripagata. Ma siamo aperti a chi la pensa differentemente.



[... qui ci sta bene una ripresa della discussione intorno a Wittgenstein e allo Stregone. Quando lo Stregone afferma che "danzerà per far piovere", a Witt appare ridicolo e preferisce non "prenerlo sul serio", ovvero non prenderlo alla lettera. Ma a noi non appare affatto ridicolo, possiamo prenderlo sul serio, non è un pazzo visto che non ha niente di meglio a cui ricorrere. Concluderemo in modo politicamente scorretto che esprime una civiltà inferiore a quella che ha puntato sui sistemi irrigui... Allo stesso modo gli economisti ricorrono all' ipotesi pro-eff. Lo Stregone soccombe perchè esiste l' Uomo Bianco ma l' ipotesi pro-eff che contraltae ha?... nessuno]



Qualcuno contesta l' Homo Eeconomicus osservando quanto suo cugino sia un tipo "irrazionale", in più conosciamo una folla di persone che si comporta proprio come lui. I più raffinati sfoderano una serie di test psicologici che evidenziano una marea di bias cognitivi. Ma costoro hanno veramente colto di cosa si stia parlando? Sarebbe bene non confondere gli accorgimenti su cui ripiega (razionalmente) chi ha una "limitata possibilità di calcolo" con l' "irrazionalità".



Ma il punto non è nemmeno questo, il punto è che mentre esiste UNA razionalità, esisono MILLE modi per essere irrazionali.



MASSIMA PRAGMATISTA: That which as no practical implications; has no implications for economic theory.



Chi contesta HE deve proporre un' alternativa, ma un' alternativa soddisfacente non è mai stata proposta.



Allo stesso modo è scientificamente afono chi nel bel mezzo della crisi faccia notare quanto sia inefficiente il mercato. Accapigliarsi con costoro non avrebbe senso, simuleremmo la lite insensata tra quei due che posti di fronte ad una montagnola e senza termini di paragone si dividono ferocemente: l' uno sostenendo alla morte che trattasi di un' "Alta Collina", l' altro perorando ardentemente la causa della "Bassa Montagna".



Bottom line: ma quali sono poi le cause di questa crisi? Per poter lanciare i suoi strali Israel lo dà per scontato: i mercati finanziari sono inefficienti. Ma chi l' ha detto? Peccato, ridurre in questo modo favorisce le tesi anti-eff ma elude un dibattito interessante che non arriva certo a conclusioni tanto semplicistiche.

mercoledì 15 aprile 2009

Alternative alla razionalità

A ondate regolari cresce un clima di sfiducia nelle capacità razionali dell' uoomo.

Anche commentando la recente crisi finanziaria si sente dire che le scienze sociali hanno fallito le previsioni poichè postulano "agenti razionali" anzichè persone normali e fallibili esattamente come le vediamo tutti i giorni.

Chiedo: ma ci crediamo o no nel fatto che l' uomo sia un essere ragionevole?

Francamente ne sono convinto e sono convinto che anche cio' che chiamiamo "bias cognitivo" abbia una sua giustificazione razionale.

E' il "mondo" ad essere complesso, non la nostra razionalità ad essere difettosa. Anche se lo "scopritore2 è razionale, la scoperta del mondo è infinita.

Si tratta solo di avere fiducia nel fatto che noi siamo esseri razionali e che la razionalità è il miglior strumento per condurre questa scoperta.

Chi ama di più la Verità?

Chi la "compra", non chi la "vende".

Attenzione però agli "innamorati delle domande". Apparentemente sono "compratori". In realtà hanno smesso di anelare ad una risposta che romperebbe la comoda routine in cui si sono calati.

venerdì 10 aprile 2009

La grande palpebra

Una grande palpebra si srotolò ricoprendo tutti gli occhi... e il sonno si allargò nel sonno...

Un altro rigo


... questo rigo è un ago...

... che trapunta il riposato bianco dei blogspot...

... e lo strappa alla sua dignitosa reticenza...

... e lo compromette...

... e lo inquina con storie che non riescono a finire...

... e si fa accarezzare... per ferire meglio...

giovedì 9 aprile 2009

Il blues delle minuscole vite


... a costellare la narcosi di un giorno qualunque, sopraggiunge lo scoccare della lucertola nel cespuglio... il calpestio disperato del topo che incontra per un attimo la roccia, il rimbalzo breve della penna caduta sul duro... minuscole vite di pochi minuti...

... intanto tace il canto, e dietro il rintronare prosaico della sonora barzelletta si lamenta appena un blues sfiatato...

mercoledì 8 aprile 2009

Ancora un post che non cambierà la Storia


... una satolla pecora scampanellante fissa il suo umido filo d' erba medica come io fisso questo rigo interminabile...

... che senza convincere mi gonfia la palpebra come quella di un Patriarca che studia il Libro della Specie a lume di candela...

... è un rigo che sembrava parlare tacendo, come la nuvola all' albero...

... è un filo che non sazia l' ovino sul punto di esplodere...

... è un rigo che non salverà mai nessuno con quel scetticismo elegante...

... è un rigo che si scrive da solo e per leggersi da sè, il tuo sguardo è già di troppo...

... è un rigo con agili labbra che enunciano di continuo ipotesi ben congegnate...

... ma anche con mani furbe che falsano l' esperimento in corso...

... è un rigo destinato a gente impassibile che non cambierà la storia...

... sgomma e inseguilo infilandoti nella fuga delle sue svolte... ti seminerà lanciando dal finestrino parole aguzze come chiodi...

martedì 7 aprile 2009

Raccontami una storia

Anche la musica sa dire "C' era una volta..." e incantarti l' orecchio.

Buon sangue non mente

In alcuni dei precedenti post ho trattato il Nazismo come un movimento politico con nonni, nipoti e retorica tipicamente di sinistra. Mentre tra gli studiosi questa visione sembra imporsi, per la vulgata comune resta ancora provocatoria.



C' è per esempio la questione del razzismo. Sembra che alla Sinistra Contemporanea ripugni.



Sì, a parole.



Si noti come per tutelare il valore dell' "uguaglianza" la Sinistra ricorra di continuo e senza imbarazzi a discriminazioni "razziste". Avete presente il caso delle "quote"?



Per chiarirci le idee parliamo un po' di donne e mondo del lavoro. Non si tratta di "razza" ma di "genere", le cose però non cambiano e sono sicuro che questo semplice esempio ne stimolerà di tutti i tipi.



Poichè perlopiù le donne sono destinate a diventare madri, a parità di efficienza rispetto ai colleghi maschi, è del tutto naturale che le loro retribuzioni e le loro possibilità di carriera siano mediamente più modeste. Sono infatti "vittime" di una "discriminazione" operata dai datori di lavoro i quali guardano al loro interesse e non certo al "genere" del dipendente.



Non si tratta di una discriminazione politica (ovvero relativa a diritti conculcati) ma di una discriminazione individuale, ovvero di una libera scelta contrattuale. Ne facciamo anche noi di continuo, per esempio al supermercato. E' la classica operazione che qualifica una società libera. In altri termini è una conseguenza "naturale" che il conservatore di destra è disposto ad accettare.



Ma alla Sinistra questa "libera scelta" che penalizza le donne non va giù e per rimediare ai suoi effetti non esita a proporre misure razziste, ovvero diritti e penalizzazioni specificatamente destinate ad una razza (genere) di cittadini. In questo caso non si tratta di una libera scelta dei singoli ma di vere misure coercitive (leggi razziali) calate dall' alto.



Evidentemente, nonostante i proclami, la Sinistra non è poi così disturbata e si muove con disinvoltura sorprendente in queste materie.



Forse, dissimulata sotto una patina di nobiltà, è proprio quella ripugnante parentela a farsi sentire.



Buon sangue non mente.

Schizofrenia

Givanni è censurato dalla politica che gli impedisce di esprimere la sua opinione. Pensa subito al "regime".



Giovanni non puo' slacciarsi la cintura di sicurezza quando è nella sua macchina, e neppure fumare nel suo ufficio. Pensa subito di trovarsi in un paese civile.



Eppure si tratta della stessa persona!



Alcuni convivono felici con schizofrenie di tal fatta. Io no.



La mia educazione dai 20 anni ad oggi è consistita coprattutto nel tentativo di eliminare questa incongruenza che penso derivi dall' educazione ricevuta fino ai 20 anni.



Quanto tempo perso.

lunedì 6 aprile 2009

Aria di famiglia

Favorire il vegetarianesimo anche mediante l' intervento pubblico.



Simpatizzare e sponsorizzare una cultura tesa ad un riconoscimento crescente dei diritti degli animali.



Dare centralità alle questioni relative alla salute pubblica. Determinazione senza riserve nella lotta contro il cancro, contro il fumo e contro i liquori.



Sollecitare la massima attenzione alla qualità del cibo con particolare cura per il "biologico". Il cibo non è una questione privata.



Sicurezza!: sicurezza sociale, sicurezza economica, sicurezza dalla globalizzazione... sicurezza per tutti i cittadini. Ora, subito!



Combattere con tutti imezzi l' avidità dei singoli e l' istinto profittatore degli operatori economici specie se di grandi dimensioni.



Instillare il culto per la legalità statuale, unica e vera garanzia dell' unità sociale.



Concepire la politica come lo strumento ultimativo per trattare i temi sociali: sappiate che dove si presenta un problema, esiste sempre anche una legge da adottare il più presto possibile che è in grado di fronteggiarlo attenuandolo.



la biologia oggi ci consente di scegliere, selezionare e controllare le nascite e la demografia: sfruttiamola!



Normalizzare l' omossessualità e valorizzarla come pratica rigeneratrice dello spirito libero sull' esempio dell' antichità.



Lotta alle religioni tradizionali - Cristianesimi come bersaglio privilegiato - e alle loro zavorra moraleggiante.



Contare sull' esistenza di un' avanguardia illuminata e lucida in grado di trainare il grezzo corpo sociale privo di strumenti su un sentiero sicuro e auspicabile.



Il miglior bambino è quello più distaccato dai genitori e più attaccato alla comunità. Fare in mlodo che la scuola realizzi questo trapasso.



Attacco ai segni "religiosi" ancora presenti negli spazi pubblici (preghiera a scuola, crocifissi ecc...).



L' èlite ricorra senza riserve all' arma "soreliana" della nobile bugia, o politically correct, per trascinare con sè le masse con minori difficoltà.



Lotta senza quartiere contro coloro che si oppongono all' interesse generale destabilizzando la comunità. In particolare gli usurai e i criminali finanziari.



Lotta senza quartiere al lavoro minorile.



Favorire un robusto potere centrale in grado di coordinare tutte le attività nella nazione.



Controllo e al limite nazionalizzazione dei grandi monopoli.



Partecipazione dei lavoratori al governo dell' impresa multinazionale.



Lotta contro la privatizzazione dell' esercito e contro le truppe "mercenarie".



Il governo deve esprimere la volontà popolare, l' unica legittimata a tutelare il bene pubblico e ad indirizzare la comunità.



Il lavoro del cittadino per la comunità è un dovere sia civico che morale.



Lo Stato ha il diritto/dovere di detenere il monopolio delle armi regolando con severità la loro circolazione.



Sfruttare i concetti di "razza", "genere" ecc. per produrre legislazione ad hoc in modo da favorire taluni gruppi sociali.



Ogni reddito a cui non corrisponde un merito deve essere opinato e al limite espropriato.



Affiancare e sostenere le lotte che coinvolgono le masse e la piazza.



Ripristinare l' ideale romantico della "speranza" e del "futuro".



Lotta alle diseguaglianze sociali e diritto per la popolazione a standard di vita sempre più eleveti.



La scuola deve essere in prima linea nella formazione del cittadino come uomo nuovo e rotellina lubrificata del meccanismo sociale.



Cura maniacale per l' efficienza dell' apparato pubblico.



Lotta ai pregiudizi borghesi e alla cultura espressa da questa classe sociale.



Controllo della politica sui settori strategici dell' economia.



Proporre soluzioni alternative alla famiglia e ai suoi valori quando la si giudica inidonea a far fronte a certi problemi che superano le sue limitate capacità.



Affrontare le questioni sessuali con particolare attenzione alla gratificazione delle persone coinvolte.



Promuovere l' ambientalismo e l' ecologia come valori centrali nella visione del mondo.



Stabilizzare e addomesticare il mercato mediane adeguata architettura regolativa.



Allentare i vincoli bioetici che inceppano la libera ricerca scientifica. Di fronte alle questioni bioetiche privilegiare la via che presenti una chiara "convenienza sociale".



Incoraggiare le visioni olistiche del mondo e della società.



"... la cosa migliore è lasciare che il cristianesimo agonizzi con i suoi valori e muoia di morte naturale. L' avanzata della scienza contribuirà a questo processo poichè la religione sarà costretta a sempre maggiori concessioni. Gradualmente i suoi miti cadranno in sfacelo. Cio' sarà la prova che i confini posti da queste superstizioni non hanno motivo di esistere..."



"La razza XXX è il vero cancro della Storia. Ora che lo sappiamo dobbiamo combatterla con ogni mezzo..."




Nelle affermazioni che precedono ho cercato di catturare l' essenza più profonda del Partito Nazista partendo anche dal suo propgramma così come lo vergò Adolf Hitler nel 1920. Sentite aria di famiglia? E' solo la normale arietta che spira laddove esiste un' attitudine "totalitaria" e si pretende che la politica si infili anche nel cibo e nelle sigarette.



Il fatto è che molti conoscono a menadito la Schiavitù ma ignorano del tutto "La via della schiavitù".



P.S. Come era facile indovinare, la prima citazione è di Adolf, la seconda di Susan Sontag.
P.S. XXX sta per... conta poco ma ve lo dico: "Bianca".

Avidità o stupidità?

Per alcuni l' attuale crisi segna la fine di un sistema che non funziona e non puo' funzionare, almeno in assenza di una forte moralizzazione.

Per altri si tratta di normali inconvenienti a cui va incontro chi si avventura su territori incogniti. Prima o poi bisogna aspettarselo.

Quando i due filoni teorici viaggiano in incognito si fronteggiano presentandosi con questa alternativa: avidità o stupidità? . Ognuno prenda posizione.

L' utile idiota scova l' evasore

Il matematico de Finetti, dopo una serie di calcoli, arrivò a considerare il Lotto una tassa sugli imbecilli. Solo una scelta irrazionale ci spinge a giocare (e a pagare).

Purtroppo grava prevalentemente sui poveri (le statistiche sono univoche). Il bello è che in questi anni si è pensato di girare gli introiti verso le "attività culturali", ovvero verso un servizio fruito prevalentemente dai ceti abbienti (le statistiche sono univoche).

Così alla tassa sugli imbecilli assommiamo la ridistribuzione più imbecille che ci sia: quella che trasferisce verso i ricchi le risorse dei poveri.

Tanta irrazionalità potrebbe essere perlomeno sfruttata per la lotta all' evasione facendo di ogni scontrino un biglietto della lotteria. Il montepremi sarebbe pari ad una quota delle tasse raccolte. A Taiwan hanno già cominciato.

Funziona? I dubbi sarebbero fugati se il metodo fosse sostitutivo anzichè integrativo, ma per fare cio' bisognerebbe licenziare una quota dei controllori battuti dall' efficienza ritrovata.

Particolari nell' articolo di Massarenti sul 24 ore.

Secolarizzazione a stelle e strisce

Il ponte tra biologia e aborto

Sentite questa:



Why do so many people on the pro-choice end of the abortion argument insist that life does not begin until after birth and that a fetus is not a human? I mean, you can say that an embryo is not a human because it has no cognitive abilities. You can use science to show that it has no cognitive abilities too, but you cannot use science to prove that cognitive abilities are the defining attribute of a person.



As a matter of fact, don’t scientists identify organisms as members of their respective species based on their unique genetic signature? Human beings have a genetic signature of their own. Every human has it and no other species shares it with us. So, scientifically the fetus is a human, it’s only when we put religious sentiment into the mix that we can define it as anything else than a member of our species.



The life argument is more effective... except that biologically there’s no significance to the instant of birth.




Semmai fossi un militante pro-choice questa obiezione non mi farebbe un baffo.



Nel sostenere la mia tesi circa la mancata identificazione tra feto ed essere umano saprei benissimo di fare un' affermazione di tipo "etico" che non necessita e non puo' essere sostenuta con gli argomenti della biologia. Essere Umano non significa appartenere alla famiglia animale degli uomini.



Eppure, se penso ai pro-choice in circolazione e al loro modo di incastrare scienza e fede puntando tutto sulla prima, capisco che possano ricevere una randellata dalle parole di cui sopra. E gliel' ammollo volentieri.



P.S. con questo non voglio dire che la biologia sia irrilevante su queste questioni (se non mi arruolo tra i pro-choice è proprio perchè il quadro che ci fornisce la biologia conta), dico che non è decisiva dovendo esprimere un giudizio morale. E la scienza non ha mai implicazioni morali.

La Pace e il Benessere come arte della sottomissione

Caplan legge il fumetto di Sacco sulla Palestina e nota come manchi, tra le altre, una domanda decisiva da rivolgere ai palestinesi:



"... You're too weak to beat the Israelis. Why don't you just submit? (And if they responded, "Would you?," I'd say "I already do. I think taxation is theft, but I also have the wisdom to realize that the IRS will make my life a living hell if I resist..."



In effetti, se il conflitto israelopalestinese fosse un "affare tra loro", questa conclusione probabilmente si sarebbe già imposta. Ma bisognerebbe tornare ad una concezione pre-napoleonica della guerra.

sabato 4 aprile 2009

I bei colori della menzogna


... la luna arriva da lontano su non sellati dorsi d' ebano. Solo per per il gusto di fissare tutto il tempo la pupilla dilatata di noi sognatori... finchè l' alba uscirà dai mari...

... intanto la terra sorride accarezzata dalle piante inquiete dei nostri piedi scalpitanti che ripensano di continuo la direzione...

... poi, al segno della giusta misura, con un grido colmeremo il mondo...

... ma per ora chiudi forte gli occhi e ascolta come spacca l' aria il raggio della ruota che ci porta lontano...

... il vento soffia proprio così su fili e antenne...

e vince in noi l' assalto di quel sonno pesante che abbatte tutte le teste dei vecchi all' indietro...

e asciuga preservandoli i bei colori della menzogna con cui proprio ieri abbiamo sgominato il vero quando avanzava la sua inaccoglibile pretesa...

venerdì 3 aprile 2009

Capogiri a Santiago

Ma perchè la "sinistra mondiale" riunita a Santiago sembra in crisi di idee proprio quando nel mondo imperversa una recessione che dovrebbe portare invece acqua al suo mulino?



Il "Sistema" sembra battere in testa e gli "alternativi" dovrebbero essere galvanizzati perchè la gente si guarda intorno in cerca di soluzioni.



Mentre i "radicali" ripropongono ricette già giustiziate dalla storia, i moderati litigano tra loro su dove debba passare la solita fantomatica Terza Via.



E intanto Tremonti pontifica.



Michele Salvati ha tentato una risposta. La Sinistra è stata presa in contropiede dalla Storia, si era appena convertita a nuovi valori quando è già ora di fare marcia indietro. E' normale che venga un po' di mal di testa.



Ma Salvati è ottimista, il suo resoconto assomiglia più a "Oggi Le Comiche" che a un vero travaglio ideologico, con la soluzione che non viene mai centrata ma che è lì ad un palmo dal naso. Secondo me le dinamiche che descrive sottovalutano la crisi in corso. E non parlo della sua gravità, parlo della sua complessità.



E' veramente il "nemico" della sinistra ad essere andato in crisi per cui basta intervenire con la tecnica della spallata?



Le migliori menti del movimento progressista, forse anche in seguito alle numerosi "conversioni" di fine millennio, hanno capito che le rivolte piazzaiole non possono essere cavalcate: si limitano a segnalare una cieca disperazione che procede a tentoni quando non sono l' alternativa trendy della gita a Gardaland.



La crisi si è manifestata nella finanza ma la soluzione non puo' essere: meno finanza. Per il semplice fatto che la finanza, la storia insegna, è il principale motore dell' emancipazione delle classi meno agiate (solo una finanza sviluppata fa arrivare soldi a chi non ce li ha).



Aaahh... se fossero fallite tante Enron sì che sarebbe una pacchia.



Purtroppo, bisogna dirlo a bassa voce, ad essere fallito è essenzialmente "il capitalismo del buon samaritano" che consiste nel dare prestiti a chi non è affidabile (i meno abbienti).



Anche l' enfasi sulle "regole" non puo' essere urlata nelle piazze in modo stentoreo perchè le regole più sensate assottiglierebbero per prudenza il flusso di denaro che scorre verso le classi più deboli (altro che Paradisi Fiscali). in altri termini, molti di noi non avrebbero più il problema di pagare il mutuo per il semplice fatto che un mutuo non ci verrebbe più concesso.



Ma che la crisi non possa essere interpretata semplicemente come una crisi del Capitalismo lo dimostra il "villain" che è stato prescelto per sfogare gli istinti e fornire un palinsesto adeguato a Santoro. Parlo della rivolta anti-CEO.



Ma come? Da che mondo e mondo il bersaglio degli antagonisti è sempre stato il "Padrone". Oggi invece lo si accusa di non aver vigilato con cura sui suoi interessi elargendo compensi troppo elevati al tirapiedi che l' ha fatto chiudere!



Sì perchè, il CEO non è certo preso di mira per essere stato uno spietato esecutore di ordini, quanto piuttosto per aver fregato il suo mandante! Il Padrone avrebbe dovuto fare il Padrone e rimpiangiamo il misto di arguzia e avidità dei bei Tycoon di vecchio stampo.



Siamo al paradosso: il Padrone dovrebbe curare di più i suoi interessi e quindi pagare meno i manager inefficienti. Ma se fosse tutto lì, non esiste sistema migliore che quello capitalista per stimolare la bramosia personale. Qualcosa non quadra.



Questo accenno ai capri espiatori l' ho fatto spigolando nella cronaca, infatti le retribuzioni dei CEO, per quanto scandalose, contano ben poco nel casino montato. Ma la rivolta contro di loro in nome di "un altro mondo possibile" fa capire come le bussole siano impazzite. E forse sono impazzite per far quadrare i conti dell' ideologia.



Una volta tanto non riesco a compatire i rappresentanti dell' Ulivo mondiale che annaspano riuniti a Santiago. Il mare in cui nuotano è solcato da procelle tanto irregolari da richiedere uno stile natatorio per cui riderei volentieri se non fossi così impegnato a tenermi a galla.



P.S. la mia posizione sul cataclisma finanziario.

Definire Dio

Prova ontologica: nella logica modale cio' che è possibile è anche necessario (prima o poi si realizza), altrimenti sarebbe impossibile. In un mondo dove vige il principio della ragione sufficiente, la definizione di Dio come ragione prima non presenta contraddizioni. Quindi l' esistenza di Dio è possibile; quindi è anche necessaria (Dio creatore).

Prova cosmologica: guardati intorno! L' universo ha un suo ordine e una sua direzione. Dove c' è un ordine c' è un ordinatore (Dio architetto).

Prova etica: ci sono alcuni comandi morali dalla verità indubitabile nel tempo e nello spazio. Chiamo Dio il fondamento di tali verità.

Sono argomenti facili e naturali che in genere non servono a conquistae la fede. Ma servono a mantenerla e a pregare.

mercoledì 1 aprile 2009

Cimatti riabilita Dio, e lo manda allo Zoo

Tra i conduttori di Fahrenheit, il filosofo Cimatti è quello a cui ho più voglia di pensare.



Con la sua partigianeria indissimulabile rivela al meglio quanto l' idea di una Radio Pubblica sfoci senza rimedio in forme di indebita colonizazione culturale.



Quel "senza rimedio" mi serve per mondarlo da ogni colpa.



E per rimpinguare il suo medagliere dirò ancora che per "colonizzare" culturalmente bisogna avere una "cultura". Cosa abbastanza evidente in Cimatti, meno nell' esangue apporto dei suoi colleghi più specializzati negli estetismi della letteratura.



La cultura diffusa da Cimatti è quella dell' ateismo materialista (variante esistenzialista). Benchè lo declini in modo più sofisticato rispetto a Star come Odifreddi, Dawkins, Dennet.



E sotto l' egida di Wittgenstein, è proprio contro costoro che osa prendersela, innanzitutto accusandoli di essere dei "creduloni".



Wittgenstein è un filosofo noto per non prendere mai sul serio l' interlocutore.



Prendiamo il caso della Preghiera: "... non c' è nessuno qui, e tuttavia parlo, ringrazio e chiedo... ma questo parlare è veramente un errore?".



L' ateo tradizionale, quello che ti prende sul serio, non avrebbe dubbi: se parli a NESSUNO sei pazzo o giù di lì. Ma Wittgenstein, lui no. Secondo lui tu stai invece facendo qualcos' altro, qualcosa di sensatissimo che l' ateo ingenuo non riesce a cogliere.



I vari Dawkins non sono altro che creduloni bloccati in superficie. Una proposizione puo' apparire assurda e l' assurdità della superficie essere inghiottita nella profondità.



Cio' che rende profonda una Preghiera è l' applicazione: la vita che conduce colui che vi crede. Un pensiero apparentemente assurdo che ci fa agire per il meglio perde qualsiasi assurdità. In questo senso, per Cimatti, anche l' ateo prega.



D' altronde se alcuni cervelli necessitano di particolari scosse con particolari voltaggi, perchè biasimarli quando le scovano da qualche parte e vi si sottopongono? Nel dolore la Preghiera puo' essere necessaria e difficilmente qualcuno potrebbe giudicare "sbagliata" una parola "necessaria".



In questo mondo popolato unicamente di bisogni, istinti e molecole, lo si sarà notato, la Verità non trova posto se non come arnese. Gli atei ingenui sbagliano nel considerare la Religione come un tentativo pre-scientifico di "Spiegazione". In realtà la religione nasce allorchè si rinuncia a "spiegare". Il senso del Sacro, che appartiene anche all' ateo, è la reazione animalesca allo stupore, ad un sentimento che permane anche dopo la spiegazione (fate pure con voi stessi l' esempio del fuoco).



Ma per quanto sofisticato, Cimatti rivendica il suo ateismo e si sente chiamato a puntellarlo dopo aver messo alla berlina quello altrui. L' affare è arduo: tutti noi poniamo dei discrimini e facciamo distinzioni in modo che riteniamo fondato. Poichè Dio assomiglia tanto a questo fondamento, è difficile negarne l' esistenza.



Ma i filosofi del linguaggio hanno un metodo tutto loro per negare l' esistenza di qualcosa (va bene per qualsiasi cosa): basta postulare che tutto sia linguaggio. Non sorprende che con questa premessa Dio diventi soltanto una parola e nulla più (Dio = "Dio"). E vai con l' impossibilità di uscire dal linguaggio... e vai con Godel di qua e Godel di là...



[... già Godel, ancora lui... proprio quel tale che dell' esistenza di Dio aveva fornito una dimostrazione rigorosa che considerava il suo capolavoro...]



Questa costante puo' essere ripetuta stancamente negli epigono soltanto se infiorettata da una terminologia originale, meglio se semi-esoterica. Anche Cimatti esibisce la sua Mossa del Cavallo, per lui il "discorso" non è un "edificio" che ha bisogno di fondamenta. E' piuttosto "l' ambiente biologico in cui vive l' uomo".



E qui comincia a parlare difficile e lo perdo. Quando smette di parlare difficile gira con l' aria di chi ha già dimostrato tutto.



Linguaggio come sfera biologica... non si impara a vivere in quella sfera, l' uomo è quella sfera... essere o non essere biologicamente significativi... insieme della sfera ambientale e insiemi esterni alla sfera ambientale... linguaggio come riflesso...



Un corvo gracchia sulla cima del cedro. Avrà detto la verità? Domanda tanto assurda quanto è naturale cio' che gli sentiamo fare.



Ma per Cimatti, l' uomo non è che una variante della cornacchia, e quando parla di Dio sta solo emettendo il suo armonioso versaccio. E quel verso è proprio il suo. Cio' delegittima lo scandalo teatrale messo in scena dai vari Odifreddi. Magari non sarà gradevole, ma cosa c' è di più normale di un porco che grufola nel suo stazzo?



Siamo in una botte di ferro: non appena apriamo bocca non possiamo che emettere il nostro verso, è la natura che ci guida e non ci fa toppare mai. Impermeabili ad ogni sberleffo del sarcasmo altrui, procediamo nella nostra invidiabile condizione. Tutti vivono immersi nella loro "biologia", anche chi raglia "Dio-dio-dio...". E i nostalgici del giudizio, se proprio hanno voglia di esercitare quella che credono essere una loro facoltà, che giudichino piuttosto gli effetti di questo concerto.



Già, bravo Cimatti. Ma se ci hai appena tolto ogni metro (fondamento) di giudizio, come cavolo possiamo "giudicare" la bontà della meta verso cui procediamo? Molto meglio che i "nostalgici del giudizio" si astengano: sono gli unici a cui viene riservato il dubbio privilegio di parlare in modo insensato.



Io qualche giudizio avrei voglia di darlo, ma poichè non ho nessun diritto di essere "preso sul serio", poichè la mia unica prerogativa è quella di essere sezionato come un insetto, poichè la mia professione d' amore è pari al frinire della cicala e la dimostrazione del teorema equivale al bramito del cervo, preferisco tacere. Divento così uno stranissimo animale taciturno.



Con quel sacramento di Odifreddi perlomeno, bisogna ammetterlo, la voglia di turpiloquio tipica di noi bestiaccie veniva soddisfatta.



P.S. 1 Il link del libro.



P.S. 2 La mia posizione: credo che Dio esista. Sebbene non lo si possa toccare, la sua esistenza puo' essere dimostrata logicamente, ma ci sono anche parecchie prove emipiriche. Credo che chi dice "Dio esiste" non sia in preda ad uno sfogo ma voglia affermare semplicemente che "Dio esiste" (sono portato a prenderlo sul serio). Credo anche che costui affermi una Verità.