venerdì 7 novembre 2008

giovedì 6 novembre 2008

I ricchi sono più educati

Conseguenze morali del benessere.

La medicina delle interferenze

Il mercato lasciato a se stesso non funziona. Bisogna interferire. Il fatto è che lo si fa in maniera crescente da mezzo secolo. Ha funzionato?

Italia, ultima. E te pareva.

Nella crisi finanziaria l' Italia è il paese messo peggio in Europa, almeno a giudicare dalle scommesse circa un suo "fallimento" (diffusione dei credit default swap). Una specie di Islanda Mediterranea. La notizia non sembra circolare molto, così mi è venuta voglia di riportarla.

L' economista inutile

Tempi duri per la credibilità degli economisti messa a repentaglio dal crash finanziario.

Prima di far partire la raffica però bisognerebbe avere un' idea di quel che dicono, almeno della teoria ortodossa. Tanto per iniziare... lo sapevate che...

"... The efficient market hypothesis states that historical information provides no help in forecasting share prices... That is because all useful information would already have been assimilated in today’s price..."

Dove stanno i cuori grandi?

Leggendo Arthur Brooks sembrano esserci pochi dubbi su dove cercare la generosità, almeno in America: a destra.

Le conferme fioccano:




Piccoli Friedman crescono

Dopo il padre liberale, il figlio libertario. Ed ora un nipote, Patri, anti-democratico:

"... Only without political freedom can economic freedom thrive (see Hong Kong, Singapore). With political freedom (democracy) comes a welfare state and loss of economic freedom..."

Economisti ed IQ

E' l' intelligenza, non l' educazione, a farci pensare come se fossimo economisti.

Mettiamola giù dura: la fede nel mercato cresce con l' IQ.

Solo quarti!?

Le classifiche GRE rispetto agli studi fatti.


martedì 4 novembre 2008

Stanchezze memorabili


Con la lentezza di un alpinista d' altura chiude la falcata, si direbbe l' ultima. Finchè inatteso inaugura il passo successivo, già da subito preda di dolce spossatezza, già da subito narcotizzato da sensibilità troppo esposte: riuscirà mai a completarlo? Manca l' ossigeno nella sublime inerzia di queste note che avanzano spinte dal sussurro dei moribondi che spirano. Divoriamo il nostro loto lasciando che l' ebetudine del bello intorpidisca anche la parte più smagliante della nostra intelligenza. Sono avvisaglie dell' arrivo di Debussy, solo con la sua dissoluzione perfetta ci giungerà il dono della Musica Contemporanea.

Dal letame nascono i fior

Ricordate il provocatorio libro con il quale Daniel Gross omaggiava le bolle finanziarie inserendole tra i motori del progresso umano? Dalle ferrovie ad internet il sovra-investimento ha spianato la via per la produzione di beni pubblici che mai nessun Governo avrebbe garantito con tanta prontezza. Come inquadrare in questo schema la grana odierna? Dunque, vediamo: risolto il problema della casa senza ricorrere a mastodontici programmi di edilizia popolare.

P.S. purtroppo non posso ancora linkare dettagliati studi in merito, ma presto arriveranno, eccome se arriveranno.

Mercato delle scommesse sotto attacco

Ma manipolarlo è praticamente impossibile. Lo dice la storia.

lunedì 3 novembre 2008

Quanto ha perso Markowitz nella tempesta finanziaria

Poco.

** "Markowitz" è una sineddoche in cui contenere gli investitori che si sono attenuti ai criteri della teoria standard dei mercati finanziari.

La sanità del Sud è sprecona?

Forse sì, ma non spende più del Nord. Per questo molti governatori "sudisti" appoggiano il federalismo: se ci si adegua alla virtuosa Lombarida potrebbero smenarci, ma se si fissa come benchmark l' Emilia o addirittura la Toscana, per il la sanità del Sud il federalismo sarà un affare. Nuovi soldi in arrivo.

Obama all' 85%

Da prendere sul serio: lo dice chi parla con i soldi in mano.

Spettri politici

Buoni argomenti per farla finita con "destra" e "sinistra". Un' alternativa?: statalisti e libertari.

Psicobolle

Shiller omaggia l' economia comportamentale per la sua previsione del crack finanziario.

sabato 1 novembre 2008

Il punto sulla globalizzazione

C' erano una volta la "globalizzazione" e tutti i suoi nemici...



C' era una volta... ma se qualcuno non lo ricorda, quasi ce ne scordavamo.



Il movimento no-global è stato colpito da non poche sfortune mediatiche, l' eco delle sue imprese è stato oscurato da parecchi eventi che ci hanno aggredito proprio in questo cavallo di secolo in cui la Storia doveva finire: da Ground Zero, fino al Crack finanziario il mondo ha saputo come distrarsi disinteressandosi di loro. In più arriva Tremonti a rubare il mestiere.



Nel frattempo la "globalizzazione" è proseguita. E oggi qualche somma la si puo' pure tirare, concentriamoci sulla povertà nel mondo.



statua vivente di povero cristo (altre statue)





I critici fanno notare come per molti paesi poveri questi anni siano stati tutt' altro che una manna.



I paesi dell' Africa Sub-Sahariana non vedevano l' ora di mettersi alle spalle la maledetta decade dei novanta. Molti di loro hanno addirittura sperimentato il passo del gambero. E il cocktail di medicine che gli "occidentali" hanno fatto ingollare loro ha prodotto solo malaugurati effetti collaterali lasciando il paziente in uno stato catatonico.



I Paesi Sudamericani restano indecifrabili... bravo chi li capisce! lo psico-dramma in cui sembrano sempre immersi si è risolto in una serie di picchi e risalite. Nel complesso, comunque, predomina la delusione con poche eccezioni.



Le ex tigri asiatiche (Sud Corea, Thailandia, Malaysia...) sono state investite dalle turbolenze finanziarie del 1997, meglio non chiedere loro un' opinione su quel periodo.



Gli ex paesi comunisti, uscendo dal frigorifero sovietico, hanno tentato di sgranchirsi con ginnastiche tra le più varie. Accanto ai non pochi successi abbiamo registrato però il fallimento della Russia. Russia! E non dico poco, dico "quasi" tutto.



Rispondono gli apologeti scagliando le loro due frecce, poche ma buone:



- la povertà nel mondo è chiaramente diminuita.



- la povertà nel mondo è diminuita proprio in quei paesi che più degli altri si sono aperti alla globalizzazione.



Una diminuzione che ha interessato quasi solo Cina ed India. Ma se un numero esorbitanti di poveri era collocato lì, che colpa abbiamo noi?



Facciamola breve e corriamo a schierarci: la mia impressione è che gli argomenti degli apologeti siano vincenti, a me almeno convincono.



Solo un' avvertenza prima del punto finale: non si creda che la Cina, paese che fa pendere la bilancia verso i pro-global, sia poi così "globalizzata" come si ama pensare. Le sue trasformazioni sono state lente e spesso fedeli ad un ricettario molto diverso da quello previsto dietro i palazzi di vetro dei mega-consulenti occidentali.



Nell' ultimo rigo creco di spremere il sugo della storia: la globalizzazione fa bene ai poveri, ma i paesi che l' accettano sono solo all' inizio della loro avventura, poichè non esiste un' unica via sulla quale incamminarsi. La storia conta e l' autorità locale, che ne è l' espressione, non deve mai dileguarsi per lasciare campo libero agli "esperti". Loro sono portatrici di fredde ortodossie, e all' ortodossia non si addice l' esportazione. Occorre quindi stemperarla con i misteri della cultura che ciascun popolo ha saputo produrre.

giovedì 30 ottobre 2008

Martelli e cocci di vetro

Un super classico dell' Heavy Metal commerciale



Un super classico del Punk commerciale



Un tentativo super classico di cross over tra i generi



Un esempio di Punk colto



Un esempio di Heavy Metal colto (ma è ancora HM?)



Gli ascolti presentati sono l' appendice sonora a questo divertimento.

Kletka Red - God

martedì 28 ottobre 2008