domenica 17 novembre 2019
sabato 16 novembre 2019
GRETA E L'ELEFANTE
https://johnhcochrane.blogspot.com/2019/11/climate-clarity.html
ANCORA SULLA CINA E IL CARBONE https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16e8a1d0000:ae83bc:a02fd466
GRETA E L'ELEFANTE
Emissioni di gas serra. Preso nota?
E mentre io faccio la mia pallosissima e onerosissima differenziata saturnina, la Cina ha terminato la sua bella centrale di carbone settimanale (sì, una alla settimana).
Solo due domande:
1) Ma perché la Cina si orienta sul carbone quando potrebbe puntare sul nucleare come la Francia? Sì, ne ha molto in casa e lo compra a costi ragionevoli dall'Australia ma ha anche grandi competenze sul nucleare, basta vedere il suo arsenale.
2) Ma perché noi per ripulire la stanzetta in cui abitiamo ci angosciamo sulle cacchette del nostro micetto quando nella medesima stanza facciamo finta di non vedere un elefante che sgancia da decenni stronzi giganteschi?
INTERROGARE L'ORACOLO
https://feedly.com/i/entry/pCjzw1s9uw4o7o2a6k88mWl61VH8mv6Frk5BTARJuI0=_16e702f89dd:33443f5:49b12733
http://www.overcomingbias.com/2017/01/surprising-popularity.html
http://www.overcomingbias.com/2017/01/surprising-popularity.html
INTERROGARE L'ORACOLO
Nel 1907 Francis Galton (foto) scoprì la "saggezza della folla", un oracolo con proprietà divinatorie portentose che potremmo sfruttare per scoprire tante cose interessanti, tipo se Dio esiste, oppure se l'aborto è un atto eticamente lecito, oppure ancora per scovare i marziani nell'universo. Purtroppo non sappiamo ancora interrogarlo a dovere, di solito lo facciamo decidendo di mettere ai voti una questione ma la cosa non funziona poiché - votando - la gente è più interessata ad associarsi in "partiti" ideologici con altre persone che a scoprire la verità. Sostituire il voto con le scommesse (mercato) è utile ma solo per un numero limitato di questioni, quelle in cui a posteriori è possibile accertare i vincitori: se faccio scommettere su Dio, per esempio, come posso a posteriori accertare il vincitore e compensarlo?
Un metodo che rimedia in parte a questi difetti in realtà esiste e va sotto il nome di "popolarità a sorpresa". A ciascuno dei componenti della "folla" vengono chieste due cose: 1) di votare su una questione, 2) di prevedere come voteranno gli altri. Alla fine, l'opzione scelta con una "frequenza sorprendente" rispetto alle previsioni fatte sarà considerata la più vicina alla verità.
Il meccanismo ha due pregi: 1) si puo' incentivare, ovvero si puo' pagare un premio a chi fa previsioni azzeccate, 2) si applica anche a questioni la cui verità non è accertabile a posteriori.
venerdì 15 novembre 2019
UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.
https://feedly.com/i/entry//cnXVr/5HNe2pDqTI3udBeVx4AbJSW9TNhacAl8h6Dc=_16e70129a26:3f144c:9ed00666
https://www.amazon.it/Perch%C3%A9-rimasto-indietro-Emanuele-Felice/dp/8815266100/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=emanuele+felice&qid=1573894708&s=books&sr=1-1
UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.
Quando al criminale Willie Sutton chiesero perché rapinava le banche lui rispose che lo faceva perché i soldi stavano lì (legge di Sutton). Vi fa ridere? Eppure molti libri serissimi spiegano cose serissime ricorrendo bene o male alla logica di Sutton.
Si sente spesso dire che il divario tra Nord-Sud Italia è da imputare alla qualità della politica e dell'amministrazione nelle due macro-regioni. Insomma, il differenziale di "capacità politica" spiega molto. Francamente resto perplesso.
Immaginatevi se uno dicesse che la causa di fondo dei successi di un certo paese risieda nella sua "capacità sociale" di raggiungere certi obbiettivi ambiziosi. E poi proseguisse dicendo che queste conclusioni sono generalizzabili, ovvero che i paesi più sviluppati sono tali poiché hanno una società più dinamica e "sana". Hanno cioè una maggiore "capacità sociale".
Probabilmente non sareste molto impressionati da spiegazioni del genere, c'è qualcosa di circolare che non torna. È un po' come se qualcuno ci dicesse che le cose vanno così bene in X perché la società è sana. Ma perché X ha una società così operosa? Forse perché lì le cose vanno bene. O no?
Ammetto che un discorso del genere non è del tutto vuoto, per lo meno ci dice che le cose che vanno bene sono tra loro correlate. Ovvero, quando le cose vanno bene, vanno più o meno bene tutte insieme. Purtroppo non è una grande informazione visto che chi legge di solito lo intuisce.
La cosa che più ci interessa infatti non è "se" e "come" la forza di una società o di un governo varia da paese a paese ma "perché".
Quando diciamo che l'amministrazione di uno Stato funziona ci riferiamo alla sua abilità di raccogliere le tasse, di applicare la legge, di mantenere l'ordine e di fornire i beni pubblici. E' un po' difficile incontrare stati di successo in cui lo stato non funziona, è corrotto e sprecone. Eppure sempre più spesso ci imbattiamo in analisi anche molto sofisticate, anche molto ricche di dati, che nelle tesi di fondo si avvicinano pericolosamente alla caricatura che ho fatto sopra. Si sottolinea di continuo come le regioni "di successo" (tipo il Nord) coincidano con quelle "ben governate", con quelle dove guarda caso la macchina burocratica funziona senza sbavature. Con il tono di chi svela un segreto si sussurra per centinaia di pagine: "guarda caro lettore come sono governati bene gli stati che funzionano!"
Forse bisognerebbe andare un po' più a fondo e capire dove stanno le origini della solidità statale: nella tradizione? Nella cultura? Nell'ideologia? Nei geni? Nella scienza? Nei traumi subiti o non subiti? Insomma, si dovrebbe andare oltre, e in realtà qua e là si va pure oltre ma il focus resta sempre nell'ottuso: "X fa meglio di Y perché funziona meglio". Ci si ferma insomma all'esaltazione della macchina statale che funziona come un orologio svizzero.
Ma perché ci si ferma qui? Un'ipotesi è che in molti sono ansiosi di poter sostenere come lo sviluppo economico debba dipendere dall'azione governativa, senonché una teoria del genere offre il fianco a devastanti controesempi. Ed allora ecco l'uovo di Colombo, si stabilisce che la tesi di cui sopra deve essere valutata solo laddove lo stato funziona bene. In questo modo le obiezioni sono levate di mezzo per decreto.
Conclusione. Libri come questo ci svelano il segreto del successo di un paese (e nessuno ne dubita): la buona amministrazione e la buona politica. Si tratta di un'opera altamente informativa che ha molto da dirci, purtroppo lo fa senza essere facilitata dal suo impianto concettuale di fondo ma nonostante esso.
nord e sud storia di un divario
https://www.youtube.com/watch?v=fwRrBkmIpQ4&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0evCwTD_YrAD85zHVVYwienhby8-NptqRpn4sBFqs210MP7Iy02RYjSfI
il divario nord sud dall'unità a oggi
il divario esisteva fin dall'unità, anche se parecchio più piccolo, poi si allargò
ma il nord aveva molte più potenzialità che maturarono dopo. differenze oggettive e nelle politiche.
differenze oggettive: acqua (fiumi contro torrenti inutilizzabili) e vicinanza all'europa.
differenza nelle politiche per unità: il nord puntò sull'istruzione (scuole private e parrocchiali). i borboni si opponevano per paura, i piemontesi no (vedi leggi casati). al sud istruzione solo per i ricchi - università di napoli.
poi c'è la questione delle ferrovie pre unitarie... ne approfittarono soprattutto il piemonte e la toscana gli austriaci un po' meno ma soprattutto al sud... la famosa napoli portici serviva a portare il re nella sua residenza in campagna.
politica doganale pre unitaria. protezionista al sud zero concorrenza... toscana liberista, piemonte brutale svolta liberista con cavour.... industria moderna quasi solo al nord...al sud solo industria cotoniera a salerno fatta dagli svizzeri e un paio di grandi fabbriche a zero concorrenza tipo la pietrazza (macchine a vapore, navi a vapore)
produzione pre unitaria... al sud tutte aree agricole autosufficienti. al nord una produzione più promettente... la seta del nord era una produzione ad alta intensità di capitale
amministrazione pubblica. difficile da misurare. buona l'eredità austriaca, almeno di fama.
***
ricordiamo che cavour voleva fare l'italia leghista, non aveva nessuna idea di conquistare il sud. il casino lo fece garibaldi. per cavour fu una rogna.
come rapportarsi con il popolo meridionale? la destra storica decise allearsi con le classi più elevate borghesia e nobili trascurando il popolo. nessuna riforma agraria, niente terra.. il popolo si rivoltò con il brigantaggio, una forma di lotta di classe. le classi dirigenti locali usavano i piemontesi (guardia nazionale ovvero borghesi del luogo) per reprimere i loro contadini. durissime repressioni.
amministrazione. il paese fi gestito con le leggi piemontesi. esempio: liberismo ex abrubto e deindustrializzazione, distruzione degli artigiani...
altra politica italiana: ferrovie ovunque, specie sulle dorsali nord sud...deficit alle stelle...
a proposito di debito...negli anni 50 il piemonte si indebitò per le sue guerre contro gli austriaci e comprare la francia...il debito piemontese fu trasformato in debito italiano...il sud spendeva poco e non aveva debiti, non doveva difendersi da nessuno. Ma il debito successivo fu fatto soprattutto per le ferrovie del sud.
eccezione alla centralizzazione (a imitazione della francia): le banche di emissione (erano sei). la banca centrale erano le banche private. proprietà di nobili, ricchi (banco di napoli, banco di sicilia). a fine anni ottanta la banca romana fece buchi spaventosi e fu nazionalizzata. le banche del sud rimasero private fino al 1926.
emmanuele felice: perché il sud è rimasto indietro tesi problematica...
il divario nord sud dall'unità a oggi
il divario esisteva fin dall'unità, anche se parecchio più piccolo, poi si allargò
ma il nord aveva molte più potenzialità che maturarono dopo. differenze oggettive e nelle politiche.
differenze oggettive: acqua (fiumi contro torrenti inutilizzabili) e vicinanza all'europa.
differenza nelle politiche per unità: il nord puntò sull'istruzione (scuole private e parrocchiali). i borboni si opponevano per paura, i piemontesi no (vedi leggi casati). al sud istruzione solo per i ricchi - università di napoli.
poi c'è la questione delle ferrovie pre unitarie... ne approfittarono soprattutto il piemonte e la toscana gli austriaci un po' meno ma soprattutto al sud... la famosa napoli portici serviva a portare il re nella sua residenza in campagna.
politica doganale pre unitaria. protezionista al sud zero concorrenza... toscana liberista, piemonte brutale svolta liberista con cavour.... industria moderna quasi solo al nord...al sud solo industria cotoniera a salerno fatta dagli svizzeri e un paio di grandi fabbriche a zero concorrenza tipo la pietrazza (macchine a vapore, navi a vapore)
produzione pre unitaria... al sud tutte aree agricole autosufficienti. al nord una produzione più promettente... la seta del nord era una produzione ad alta intensità di capitale
amministrazione pubblica. difficile da misurare. buona l'eredità austriaca, almeno di fama.
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ricordiamo che cavour voleva fare l'italia leghista, non aveva nessuna idea di conquistare il sud. il casino lo fece garibaldi. per cavour fu una rogna.
come rapportarsi con il popolo meridionale? la destra storica decise allearsi con le classi più elevate borghesia e nobili trascurando il popolo. nessuna riforma agraria, niente terra.. il popolo si rivoltò con il brigantaggio, una forma di lotta di classe. le classi dirigenti locali usavano i piemontesi (guardia nazionale ovvero borghesi del luogo) per reprimere i loro contadini. durissime repressioni.
amministrazione. il paese fi gestito con le leggi piemontesi. esempio: liberismo ex abrubto e deindustrializzazione, distruzione degli artigiani...
altra politica italiana: ferrovie ovunque, specie sulle dorsali nord sud...deficit alle stelle...
a proposito di debito...negli anni 50 il piemonte si indebitò per le sue guerre contro gli austriaci e comprare la francia...il debito piemontese fu trasformato in debito italiano...il sud spendeva poco e non aveva debiti, non doveva difendersi da nessuno. Ma il debito successivo fu fatto soprattutto per le ferrovie del sud.
eccezione alla centralizzazione (a imitazione della francia): le banche di emissione (erano sei). la banca centrale erano le banche private. proprietà di nobili, ricchi (banco di napoli, banco di sicilia). a fine anni ottanta la banca romana fece buchi spaventosi e fu nazionalizzata. le banche del sud rimasero private fino al 1926.
emmanuele felice: perché il sud è rimasto indietro tesi problematica...
IL DOPPIO INGANNO DELLE SCIENZE ECONOMICHE
IL DOPPIO INGANNO DELLE SCIENZE ECONOMICHE
Il paradigma tipico dell'economia mescola comportamentismo e convenzionalismo. Grazie al primo ci si puo' disinteressare di cio' che avviene nell'animo umano (materia lasciata agli psicologi) concentrandosi unicamente sui comportamenti, grazie al secondo si puo' procedere "come se" si conoscesse l'animo umano.
Domanda classica: come puo' un economista parlare di "razionalità" e "preferenze" se non si interessa all'interiorità dal soggetto? Risposta secca: infatti un economista non è interessato alla razionalità di un soggetto o alle sue preferenze reali, solo ad una mera convenzione su queste qualità.
All'economista interessa che i giocatori di biliardo si comportino COME SE fossero geometri, non il fatto che lo siano o meno.
Si noti che se un soggetto agisce in una certa maniera è SEMPRE possibile dire che si sta comportando razionalmente avendo certe preferenze. Anche un pazzo puo' essere descritto come una persona razionale con preferenze singolari.
Questa combinazione tra comportamentismo e convenzionalismo crea molti equivoci, pensiamo solo alle critiche comunemente avanzate contro l' homo oeconomicus. Chi lo contesta fa notare come un uomo del genere sia pura finzione poiché la razionalità umana è un mito. Ma questa non è una contestazione dell'Homo oeconomicus, una simile critica non tange l'economista poiché lui, non essendo interessato all'interiorità umana, è del tutto disinteressato anche alla razionalità o meno dell'uomo reale. A lui serve solo postulare una razionalità convenzionale per descrivere le situazioni e mettere a punto i suoi modelli.
Cio' detto, nell'equivoco metodologico ci cade a volte gli economisti stessi finendo per confondere le preferenze convenzionali postulate nei loro modelli con quelle reali. Detto in altri termini, nei modelli si massimizza l'utilità (quantità convenzionale), non la felicità (quantità reale).
ERBA NEL CERVELLO
ERBA NEL CERVELLO
Fumare molta marijuana danneggia il cervello?
Mia moglie dice di sì, teme faccia strani discorsi alle bambine. Se però poi uno verifica sembrerebbe che sia proprio così.
Ma c'è una spiegazione alternativa: i coglioni hanno più probabilità di passare la giornata fumando. Oppure, ancora, c'è qualcosa che ci rende sia coglioni che fumatori. D'altronde, il consumo massiccio di erba si ha in contesti in cui si abbandona la scuola e si diventa adulti precocemente.
Gli studi sui gemelli possono dipanare la matassa e sembrerebbero indicare proprio questa seconda via. Le coppie di gemelli che fumano molto sono composte da coglioni ma il membro della coppia che fuma di più non lo è in particolar modo rispetto al fratellino.
MARGINALREVOLUTION.COM
Does smoking lots of pot make you dumb or do dumb people smoke lots of pot? Mostly, the latter. Ross et al. (2019) write: Although many researchers have concluded that cannabis causes impairment in cognition, there are alternative explanations. First, poor cognitive functioning is a risk factor for....
IL DIO DEGLI ARTISTI
https://feedly.com/i/entry/P/D2sW+G6HI3TtS+1E4tQwAjOdn54cnXIUUgTNGR5YA=_16e6a47d7ac:2afbdaf:69b9f616
IL DIO DEGLI ARTISTI
Conosco un certo numero di persone con inclinazioni artistiche, nessuna di loro - Davide Curioni a parte - è cristiana o naturalista. In genere credono in qualcosa ma è una roba loro, una "forza", un' "ordine", qualcosa che premia la cura e la compassione. Qualcosa di bello che trasforma il fedele in una persona gentile e di buona volontà.
Mi chiedo come mai questo atteggiamento un po' new age.
Forse c'è qualcosa nell'esperienza estetica che ci fa credere alla bellezza come ad un'entità separata, metafisica e oggettiva. Un dio della bellezza. Non il dio cristiano, che è decrepito. Non il naturalismo, che è squallido.
Forse queste persone hanno una sensibilità particolarmente acuta e una psicologia neurotica. Passano dalla gioia alla depressione rapidamente, nel primo caso si proiettano verso il soprannaturale, nel secondo lo rifiutano con una foga incompatibile con una fredda confutazione, una specie di nichilismo disordinato che in fondo resta una lotta per la fede. Il dio cristiano non si presta a simili altalene umorali mentre il naturalismo è troppo arido per un nichilismo ad alta temperatura esistenziale.
Forse queste persone cercano una credenza che sia in grado di farle apparire come buone, attive e di mente aperta. Il naturalismo è troppo triste per realizzare questo scopo. Il dio cristiano è naturalmente associato alla chiusura mentale.
Altre ipotesi?
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