sabato 31 ottobre 2015

I misfatti dell'istruzione pubblica di Denis de Rougemont


I misfatti dell'istruzione pubblica di Denis de Rougemont
  • la scuola pubblica ha senso se esiste uno scopo unico e una volontà unica. rousseau tanto per dire pensava che tutto cio' esistesse
  • per i liberali invece è sospetta: la sp potrebbe cercare un consenso ideologico in vista di un consenso politico
  • einaudi contro il titolo di studio: un modo per smantellare la sp
  • è significativo che l'intervento statale ebbe inizio a livello universitario (leggi: serve il consenso non l'alfabetizzazione). scopo: evitare che si moltiplichino le teorie politiche
  • la scuola per i conservatori riproduceva bene l'ordine statuale con le sue gerarchie e i suoi avanzamenti pre-ordinati.
  • lo studente: un amministrato. il docente: un impiegato statale. l'esame di stato: la via per il lavoro
  • il piano di de rougemont: abbandonare la conoscenza fondazionalista: sia nella variante illuminista che in quella idealista. la conoscenza è un processo non un sapere statico.
  • don sturzo: finché la scuola non sarà libera gli italiani non saranno liberi
  • lo stato istruttore non potrà che essere uno stato etico
  • notevole il numero di grandi scienziati cattivi scolari
  • XXX
  • un legame inscindibile: sp democrazia e militarismo
  • la democrazia ci livella verso il basso ed è l'azione che svolge sp: tarpare aspirazioni e velleità, sopire lo slancio
  • la democrazia chiede cosenso e la sp lo fornisce.
  • la scuola del buon cittadino omologa e indottrina. i buoni voti vanno ai perfetti imitatori. scuola come distilleria della noia.
  • i due argomenti a favore della sp: sp come bene pubblico; sp come veicolo per le pari opportunità
  • illuminismo e condorcet: la sp si rende necessaria per combattere la tirannia dell'ignoranza. ok, ma se qs antidoto viene fornito dall'avvelenatore c'è qualcosa che non va
  • gli illuministi liberali si accorgono della gaffe e tentano di rimediare: l'istruzione deve fornire competenze e non valori ma ecco che a qs punto le indicazioni per una buona sp si trasformano in una serie infinita di caveat su cosa fare. difficile passare ore ed ore con una persona senza subirne l'influsso valoriale.
  • giussani: la scuola neutra fomenta il bigottismo verso quella particolare religione che si chiama appunto "neutralità" o verso il qualunquismo. l'unica neutralità possibile è il pluralismo delle credenze, inoltre la scuola neutra è diseducativa poiché lascia solo il ragazzo con il suo silenzio.  la scuola ideologica ti dà un metro per rapportarti alle altre posizioni e, al limite, per aggiustare le tue. 
  • rosmini: la chiesa ha un diritto/dovere ad educare secondo i suoi valori
  • john lott: la sp esiste per minimizzare i costi di trasferimento delle risorse dai privati verso lo stato: il cittadino indottrinato paga più volentieri. 
  • correlazione statistica interessante: più sp, più autoritarismo centralista.
  • argomento: la scuola unica ci mette a disposizione un vocabolario comune. ok, ma esistono molti incentivi privati ad imparare un simile vocabolario, non dovrebbe essere necessario un obbligo di frequenza. forse i reali obiettivi stanno altrove. l'istruzione è economicamente parlando un bene privato in quanto escludibile. 
  • scuola pubblica e progresso. difficile rapporto poiché chi resta fissa chi non puo' cambiare pena la morte ama poco il progresso.
conclusioni

The Missing Risk Premium: Why Low Volatility Investing Works di Eric Falkenstein - il problema epistemologico

The Missing Risk Premium: Why Low Volatility Investing Works di Eric Falkenstein - il problema epistemologico

  • fatto: se nei modelli dei mercati finanziari sostituiamo l invidia i all egoismo e. spighiamo più dati.
  • perchè i ricercatori sono tanto lenti ad aggiustare il loro paradigma lap.
  • fallacia naturalistica: è giusto ciò che è
  • fallacia moralistica fm quel che è giusto è
  • il lap si spiega con la f.m
  • postulare l egoismo ci dice cosa fare: modellistica paretiana. ma postulare l invidia nn ci dice nulla
  • l invidia fa saltare un postulato del decisore razionale: l indifferenza delle alternative irrilevanti.
  • il postulato dell egoismo genera xsino l altruismo in un gioco ripetuto.
  • quindi: la teoria c è è bella (l economista aspira ad essere uno scienziato) implica ricchezza e altruismo... quindi deve essere vera.
  • le utilità relative rendono i modelli meno stabili e più incerti.
  • l etere il flogisto il comportamentismo il marxismo la psicanalisi... tutte teorie false. solo quelle della fisica sono state abbandonate. prchè? xchè è difficile confutare le scienze umane. forse è impossibile
  • l accademia è una tribù e ha bisogno dei suoi sacramenti.
  • la psicologia conta: siamo maestri nel razionalizzare i ns pregiudizi.
  • e poi il ben noto effetto dotazione. un colossale sforzo intellettuale è stato profuso molti lavori sofisticati  si sono basati su un paradigma fallace. ammetterlo è duro.
  • come venivano liquidati gli studi fastidiosi: si sottolineavano le inaccuratezze (tanto ce ne sono sempre) trascurando di soppesarle.
  • le riviste accademiche sono troppo specialistiche e nn colgono i fenomeni più vasti. la dimensione storica sfugge.
  • ricordo xsonale di f., la sua tesi: i rendimenti dei titoli rischiosi sono più bassi. xchè la gente preferisce quei titoli.
  • l accademia nn apprezza e quindi si dà al trading applicando le sue idee che mirano a titoli low volatily.
  • i fund manager e le banche nn apprezzano la strategia low volatily.
  • la strategia dà buoni esiti patrimoniali ma spunta una denuncia  xchè xicolosa.
  • conclusione: toccata con mano l inconsistenza dell epistemologia popperiana
conclusioni

Il mito della scuola unica di Charles Glenn

Il mito della scuola unica di Charles Glenn
  • è un mito fondativo di molte democrazie e il libro ne intende tracciare la storia
  • ideale caldeggiato dall'intellettuale laico e progressista
  • identificazione tra pubblico, statale, laico e statale.
  • rousseau: chi fonda una nazione deve forgiare una natura umana
  • guizot: il governante deve governare innanzitutto le menti. i cittadini illuminati devono trainare gli altri
  • il diritto assoluto dello stato si scontra con il diritto assoluto dei genitori
  • quanta diversità puo' tollerare l'unità nazionale? la domanda posta da horace mann. le risposte sono differenti. francia: poca; olanda: molta. gli usa con il loro horace mann sono più sul versante francia
  • programma unico: atteggiamento fedi valori: tutto fissato dallo stato.
  • da sparta all'illuminismo francese. rousseau e il cittadino
  • tesi del libro: la scuola unica rispondeva ad interessi di classe più che alla trasmissione di conoscenze fondamentali. non si trattava però di interessi materiali ma ideologici legati ad un gruppo d'intellettuali preoccupati per l'unitarietà della nazione. lentamente questa preoccupazione nobile fu rimpiazzata da preoccupazioni meno nobili legate alla prosperità di un ceto intellettuale che ormai viveva all'ombra della sp.
  • se gli interessi materiali avessero avuto un ruolo la scuola pubblica sp sarebbe fiorita soprattutto in uk
  • del resto la sp irruppe ben prima del capitalismo: in prussia e scozia
  • i protagonisti: una classe intellettuale, magari non pensatori profondi ma molto attivi nella propaganda di ideologie e cause da supportare.
  • un ruolo importante per la chiesa evangelica e per il suo programma di riforma morale sospinto anche dal degrado morale nelle grandi città
  • per i protestanti la religione del sovrano doveva essere anche quella dei sudditi
  • fede di fondo: la scuola puo' e deve modellare i cittadini
  • l'idea di religione civile: amare i propri doveri
  • il conflitto inevitabile con le religioni tradizionali
  • john stuart mill: l'autore che più si è battuto per la vaietà nella formazione e contro la scuola unica.
  • 700: tutti a scuola a dispetto di maria teresa. le petit ecole reclutavano praticamente tutti i bambini, almeno nelle parti più avanzate della francia, esclusi forse solo i più poveri, l'insegnante era privato, oppure le scuole erano fondazioni religiose o laiche.
  • l'atteggiamento degli intellettuali non vedeva di buon occhio la scuola. voltaire: i poveri vanno guidati più che istruiti.
  • arrivano i giacobini: obbligo della scuola e uniformità nei programmi
  • la scuola unica dei liberali: la scuola infonde la ragione che si trasforma nell'ordine meccanicistico liberale
  • negli usa la sp prende connotati religiosi con due derive: puritanesimo e illuminismo
  • lo scontro sui testi e sugli insegnanti. merton fu l'anti mann.
  • la lotta contro le sette si è da sempre saldata con la lotta per la sp
  • nisbet: il vero conflitto: stato contro corpi intermedi.
  • contributo dello stato all'alfabetizzazione? pressoché nullo. storia in usa olanda francia gb. per questo punto chiave vedi pagina 171 del libro
  • contributo della scuola unica alla ricchezza di un paese: nullo
  • i veri motivi della scuola pubblica: idologici prima sindacali dopo.
  • italia: la tesi della frammentazione e del mancato capitale sociale (vedi putnam) spinge per una scuola unica
  • italia: 800 la scuola laica sequestra la scuola religiosa al grido: fare gli italiani
  • il progetto liberale fallisce ma il testimone viene raccolto dal fascismo e dalla scula di gentile
  • fare gli italiani? sulla massa ha influito contribuito di più la tv, che non è obbligatoria 
continua

venerdì 30 ottobre 2015

No cash

Evasione. Abolire il contante? Vantaggi: controlli più facili. Poi però bisogna che qualcuno li faccia questi controlli. Rappresentano comunque un costo non indifferente per la comunità. Per renderli possibili andrebbe introdotto parallelamente  un sistema contabile ad hoc, cosa nn facile (vedi sopra). Altro costo sarebbe l'impossibilità estesa agli onesti di utilizzare il contante. Ricordo che molti nn hanno nemmeno un c/c e sono i più deboli e bisognosi.

Il contante consente il riciclo del frutto dell'evasione, ostacolarne la circolazione rende l'evasione meno conveniente ma non la colpisce laddove si realizza: chi traffica in nero continuerà ad operare esattamente come prima senza inconvenienti. Il riciclaggio mette in comunicazione l'economia in nero con quella in chiaro, colpire questo raccordo colpisce l'evasore quanto più l'economia in nero è priva di sbocchi. In un certo senso incentiva ad espandere l'economia nera.


http://noisefromamerika.org/articolo/tassiamo-contante-no
http://noisefromamerika.org/articolo/tassiamo-contante-risposta-gabanelli-2

Cosa significa che la scuola privata "fa meglio"?

Una lamentale un po' becera ma frequente: alle scuole private vanno solo gli asini per recuperare gli anni perduti nella scuola statale.

Ebbene, le scuole private si adeguano alla domanda cercando di rispondervi al meglio.

Spesso la domanda d'istruzione chiede una scuola migliore della media; e molte scuole private forniscono questa qualità superiore.

Oppure chiede un ambiente scelto in cui far crescere i pupilli: e la scuola privata si attiva per assicurarlo.

Oppure chiede un'impostazione educativa alternativa. Ecco allora che fioccano le Montessori eccetera.

Altre volte, non si puo' negarlo, si chiede un passaggio più veloce verso il mondo del lavoro.

Dio sa quanta grazia è per la società fornire un servizio del genere!

Questa esigenza è sentita da chi, per esempio, non ha molto talento né molto tempo per annoiarsi a scuola; ma anche da chi pensa che il mero accreditamento scolastico conti più dell'istruzione effettiva. Anche qui: e dio sa quante plausibili ragioni ci sono per pensarlo!

 Ebbene, la scuola privata s'impegna anche ad agevolare questo passaggio.

Conclusione: dire che la scuola privata "fa meglio" va inteso in senso corretto specificando il metro: la scuola privata "fa meglio quello che gli chiedi di fare".

The Poverty Cure: Get Married

The Poverty Cure: Get Married - WSJ:



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il matrimonio arricchisce la famiglia. ma non tanto quella che viene in essere, bensì quella futura delle generazioni successive.

The Missing Risk Premium: Why Low Volatility Investing Works di Eric Falkenstein - considerazioni generali

The Missing Risk Premium: Why Low Volatility Investing Works di Eric Falkenstein - considerazioni generali
  • Un caso per gli epistemologi: xchè CAPM gode di eccellente salute (almeno nelle scuole) quando il modello è ripetutamente confutato nella pratica?...
  • CAPM: il valore di un titolo è il valore attuale della rendita che garantisce. I pagamenti della rendita sono scontati da un fattore di rischio tenendo presente che i rischi non-sistematici non generano alcun premio...
  • Eppure forse nn esiste nel mondo delle scienze sociali un modello tanto testato (e disconfermato). Sono i suoi stessi sponsor a sostenerlo...
  • Un po' come nell'800: si postulava l'esistenza dell'etere speculando sul xchè nn poteva essere misurato finchè nn ci si risolse a dire che nn c'era etere...
  • CAPM postula un avversione al rischio degli operatori per cui sopportare un rischio in più genera un premio...
  • CAPM è un pò come la Freud: puoi confutarlo finchè vuoi ma ci sarà sempre qlcn che ti dirà che la teoria è + sottile di quanto tu creda...
  • Prendi la teoria dei prezzi: i lavori + onerosi sono i più pagati? Di solito sono i meno pagati, chiedete ai pulisci-cesso. La prima conclusione è logica ma confutata poichè il modello è incompleto, nn tiene conto dell'offerta: troppa gente vorrebbe farli.
  • investire: attività meno rigorosa ma più difficile di quanto predice la teoria.
  • capm razionalizza a posteriori: il rischio è sottile e multidimensionale. ma così facendo una teoria che dovrebbe semplificare complica.
  • condizione x avere un risk premium rp: avere funzioni di utilità che dipendono solo dal bene (egoismo)..
  • ma se l invidia pi. prevale sull egoismo e. tutto crolla: quando i miei pari detengono assets ad alto r. x me fare altrettanto è un comportamento a basso r.
  • sostituiamo e. con i. e tutto va a posto.
  • test dell assunto: denaro e felicità sono collegati? no: assunto confermato.
  • massima: il rischio in borsa è come il rischio altrove: c è invidia innamoramenti ecc
  • problema epistemologico: perché non si abbandona una teoria confutata? forse perchè nopn c'è nulla di meglio?
continua

The Problem of Political Authority: An Examination of the Right to Coerce and the Duty to Obey di Michael Huemer - sul contratto sociale

 The Problem of Political Authority: An Examination of the Right to Coerce and the Duty to Obey di Michael Huemer - sul contratto sociale
  • hypothetical social contract hsc: le persone DOVREBBERO aderire a un certo contratto sociale date certe condizioni.
  • vantaggio: eluso ogni cfr col mondo reale.
  • il buon senso è contro: uno è vincolato dalle promesse che fa nn che avrebbe fatto se fosse stato ragionevole.
  • casi in cui vale l ipotetica: il malato incosciente che viene curato presumendo la sua volontà. ma la sua volontà nn si puó esprimere. la cura deve essere coerente con i valori espressi in precedenza. hsc nn sembra possedere i requisiti.
  • x molti filosofi hsc è solo un approssimazione della ragionevolezza. nessuno può ragionevolmente lamentarsi. l individuo dell accordo è astratto: ragionevole e corretto. hsc è un appello alla ragionevolezza.
  • spesso qs ragionevolezza è inservibile: nn si riesce a isolare un sistema effettivo che sia coerente con i requisiti dei più noti hsc. es. della redistribuzione: sia l egalitarismo che il libertarismo soddisfano le condizioni.
  • rawls è ottimista. ma può la sua teoria aiutare la formazione di un consenso? no. nn dà indicazioni concrete.
  • ma forse hsc giustifica l esistenza di un governo senza dire nulla sul tipo di governo! difficile: se voglio la mia casa bianca l imbianchino nn è legittimato a farmela verde x il solo fatto che è legittimato a pitturarmela.
  • gaus: basta l accordo sui principi l interpretazione dei principi può divergere. ma anche il primo accordo nn è facile. è più facile ci si accordi sulla religione o sulla morale.
  • giustificazione della forza x hsc: posso importi di fare ciò che faresti se fossi ragionevole. è un principio contrario al buon senso: anche il datore di lavoro che fa un offerta ragionevole nn può costringere il candidato ad accettare. lo stesso dicasi x il medico che propone una terapia ragionevole.
  • risposta: considera il caso dell isola deserta in cui si deve limitare la caccia x evitare l estinzione della selvaggina.
  • replica: ma hsc assomiglia di più al caso del datore di lavoro che a quello dell isola.
  • rawls come caso di scuola. la sua teoria nn implica un aut. politica ma se la implicasse ne fornirebbe una giustificazione?
  • premessa rawlsiana: 1 tutti sono uguali 2 fortuna/sfortuna vanno neutralizzate.
  • assunto: il disaccordo emerge a causa dei particolarismi.
  • sulla natura del disaccordo: i filosofi hanno riflettuto x millenni dando vita a dibattiti sinceri e a disaccordi veraci: difficile pensare che siano dovuti alla condizione xsonale.
  • inoltre: x maturare un giudizio occorre avere delle intuizioni. è possibile maturarle in una condizione disincarnata?
  • esempio: il dibattito tra anarchici e statisti. il disaccordo sparirebbe dietro il velo d ignoranza? rawls nn fornisce ragioni valide x pensarlo.
  • l outcome della teoria di rawls è di buon senso in alcuni casi ma assurdo in altri (esempio del datore di lavoro). rawls: i miei principi si applicano solo al c.s. ma qs nn fa che riaffermare il doppio standard.
  • x produrre giudizi morali corretti nn è sufficiente ragionare in modo xfetto ma anche avere intuizioni morali di partenza corrette. chi crede che il dolore faccia bene forse... ebbene x rawls conta solo la ragione.
  • tra i vincoli rawls dovrebbe includere: la mente nella posizione originale p.o. dovrebbe abbracciare i corretti valori morali..
  • tesi: la p.o. di rawls fissa al massimo condizioni necessarie ma nn sufficienti ad esprimere un corretto giudizio etico.
  • in realtà le condizioni necessarie di rawls sono poco utili poichè coerenti con praticamente tutte le teorie etiche/politiche: egalitarismo utilitarismo libertarismo
continua

mercoledì 28 ottobre 2015

Il lusso dei single

http://www.wsj.com/articles/the-poverty-cure-get-married-1445986205

Tutti sulla stessa barca

Perché “se lo faccio io” è sbagliato mentre “se la fa un politico” è doveroso e commendevole?
La miseria della filosofia politica sta nel fatto di non aver risolto eticamente un problemino come quello del doppio standard.
Naturalmente si possono riempire intere biblioteche tentandone una giustificazione, anche se il rischio di girare a vuoto è grande.
La mia libreria preferita, comunque, si compone di nove scaffali. Li descrivo brevemente aiutandomi con un’analogia consolidata, quella della “barca”.
BOAT
  • Analogia: siamo su una scialuppa che, da una falla, imbarca acqua. Per evitare l'affondamento la gente si prodiga col secchio. Devo contribuire? E perché mai dovrei?
  • Primo scaffale: l'utilitarismo: il mio contributo è doveroso, altrimenti si affonda con grave danno per tutti.
  • Secondo scaffale: obiezioni all'utilitarismo: in realtà il mio contributo sarebbe minimo e astenendomi non procuro alcun danno significativo alla comunità. Le ragioni utilitaristiche sono deboli.
  • Terzo scaffale: l'utilitarismo delle regole: se tutti facessero come te si affonderebbe, quindi sei tenuto a contribuire.
  • Quarto scaffale: obiezioni all'utilitarismo delle regole: la regola del "se tutti facessero come te..." non funziona: “se tutti facessero come me” saremmo tutti su questa maledetta barca, la quale, se mai fosse partita, sarebbe già affondata da un pezzo.
  • Quinto scaffale: teorie dell'equità: contribuire allo sforzo della comunità è un dovere perché solo così si adotta una condotta corretta.
  • Sesto scaffale: obiezione alle teorie dell'equità: ma se anziché darsi da fare col secchio si pregasse il dio Poseidone sarei tenuto a contribuire? Direi di no: quindi la teoria dell'equità fa acqua almeno quanto la scialuppa che vorrebbe tenere a galla.
  • Settimo scaffale: le aggravanti: l'analogia della barca è oltretutto deficitaria, nel senso che è benevola rispetto alla condizione in cui si trova l'autorità politica, la quale, oltre alla pretesa di impormi un dovere, rivendica anche un monopolio su tale pretesa. Perché se l'ordine di svuotare lo dà lei bisogna obbedire mentre se lo do io no?
  • Ottavo scaffale: le conclusione radicali: l'autorità politica è un'illusione, non esiste alcun dovere all'obbedienza.
  • Nono scaffale: le conclusioni moderata: l'autorità politica si giustifica solo come eccezione alla regola (ovvero non si giustifica), se ne faccia quindi un uso omeopatico. 
BOA

The Problem of Political Authority: An Examination of the Right to Coerce and the Duty to Obey di Michael Huemer

The Problem of Political Authority: An Examination of the Right to Coerce and the Duty to Obey di Michael Huemer
  • parabola: come mai un rapimento e un estorsione si trasformano in giustizia e tasse
  • xchè accordiamo al governo uno status morale differente? xchè ricorriamo ad un doppio standard?
  • 2 spiegazioni: 1 l azione nn è equiparabile (giusto processo...) e 2 l agente nn è il medesimo... in realtà rivelano solo le spieghe del primo tipo xchè le differenze del primo tipo possono essere rimosse senza pregiudicare l esperimento mentale... anche la legge applicata dal governo è una legge che lui si fa
  • solo i governi democratici sono legittimati? le teorie politiche a cui si ricorre di solito precedono i governi democratici
  • ma la spiega democratica rientra cmq in 2 nn in 1
  • qui ci concentriamo sulla violenza fisica x evitare discussioni semantiche e nello stesso tempo riferirci a pratiche dalla sicura condanna morale
  • lo stato è fondato sulla violenza fisica ovvero su qualcosa che il buon senso condanna e che quindi va giustificato
  • due metodi d analisi: 1 prendere una teoria generale a applicarla al ns caso x constatare infrazioni (qs metodo viene respinto da huemer xchè nn esistono teorie generali affidabili) 2 partire da casi specifici incontrovertibili cercando di sviluppare coerentemente la regola implicita... partire da una teoria morale o ancora peggio da un ideologia politica nn fa fare progressi xchè c è troppo disaccordo su di esse... la parabola del vigilantes è un caso concreto
  • posizioni etiche: 1 solo i giudizi etici astrati sono affidabili (singer) 2 solo i giudizi specifici sono affidabili (dance) 3 nessun giudizio etico è affidabile (mackie) 4 solo i giudizi specifici condivisi sono affidabili (huemer)
  • il senso comune sembra dirci che occorre un autorità politica... xchè nn partire da quella premessa? 1 a me x esempio non lo dice affatto il buon senso etico è meno controverso di quello politico 2 anche chi accetta un ideologia ha spesso la necessità di giustificarla
  • il piano del libro. tesi: l autorità politica è un illusione etica. critica alle principali teorie. le principali teorie come razionalizzazione dell esistente. le conseguenze del precetto etico individuato: dobbiamo fare eccezioni?
  • due problemi: 1 esiste un diritto alla violenza? 2 esiste un obbligo a obbedire? il libro risponde negativamente a entrambe le questioni in qs è unico
  • Xxxxx
  • l argomento conseguenzialista (c) è il più semplice x giustificare il dovere all obbedienza
  • la metafora della barca che imbarca acqua
  • 3 beni: crimine coordinamento difesa
  • tesi: anche assumendo l esistenza di beni pubblici da ciò nn deriva alcun dovere
  • tesi c.: poichè lo stato fornisce molti beni a basso costo obbedire alle sue leggi è doveroso
  • un certo livello di disobbedienza può far collassare lo stato ma lontani da quel livello la disobbedienza nn ha conseguenze sulla tenuta complessiva dello stato... quindi in casi del genere nn esiste un dovere all'obbedienza
  • e l'universale kantiano? 1 ma qs nn è un precetto consequenzialista bensì un consequenzialismo delle regole  (c.r.). Come teoria c.r. traballa in molti casi è assurda: ho promesso a mio padre di fare il rag. ma e tutti facessero il rag? e se la regola fosse + generale tipo "fai la professione che + ti aggrada"? a qs punto anche la regola di chi disubbidisce potrebbe essere generalizzata ad hoc
  • quando l u. delle regole vale e quando no? domanda difficile che fa ripiegare verso il concetto di equità: le regole si applicano x impedire comportamenti iniqui e solo x quelli. hart, rawls... confutati u. e u.regole il c. ripiega sul concetto di equità. l equità tralascia le questioni di legittimità x concentrarsi sul dovere di obbedire. in qs. modo si aggirano le analogie più imbarazzanti: io ho il diritto di diventare ragioniere ma ho il dovere di ubbidire alla legge?
  • definizione di correttezza: esempio della barca che affonda e dei passeggeri che svuotano acqua: il tuo contributo è inutile ma dovuto x correttezza... anche obbedire alla legge è quindi un comportamento corretto anche se disubbidire nn creerebbe problemi seri di coordinamento
  • ma se ti chiedono di "svuotare" e di pregare poseidone sei obbligato anche all' inutile preghiera? sei obbligato ad obbedire a leggi inutili se nn dannose? come minimo c è un concorso di colpa dello stato che le ha fatte! conclusione preliminare: nn si possono difendere contemporaneamente la legittimità dello stato e l'obbedienza del cittadino.
  • @@@@
  • se è un problema vedere l obbligo di partecipare all inutile preghiera è decisamente difficile giustificare l o. politica a partecipare a progetti dannosi (indigeni anarchici eremiti pacifisti...)... chi si oppone sinceramente nn è un opportunista
  • se sally ritiene che pregare jehova possa offendere cthulu è ugualmente doveroso x lei unirsi alla preghiera?...
  • terzo problema: esistono alternative più efficienti all obbedienza? di sicuro sì: givewell presenta una lista di onlus x efficienza
  • l argomento c. è il più usato x giustificare la legittimità dei governi: forzare le persone al fine di evitare gravi danni è legittimo. se mio figlio sta morendo posso anche rubare una macchina al fine di condurlo all ospedale. nota: gli esempi fattibili sono molti ma tutti specifici e ben costruiti, difficile trarne una regola: devo avere un piano corretto ed efficiente x essere giustif. nell uso della forza. se mio figlio sta male nn ho il diritto di uccidere tuo figlio come sacrificio umano al buon dio. Questo è  un problema xchè il governo pretende invece di avere un diritto generico e astratto.
  • il governo nn solo pretende legittimità ma pretende anche il monopolio della forza xchè? sulla barca ci sono pocky e gamby il fatto che picky agisca x primo nn gli dà alcun monopolio sui casi che segupno e che eventualmente giustificano un ontervento violento. esempio: se lo stato nn fornisce sicurezza xchè mai i privati nn potrebbero farlo

Xxxxxx

martedì 27 ottobre 2015

Felicità: un'ipotesi di Jonathan Haidt

Felicità: un'ipotesi di Jonathan Haidt
  • gran parte della felicità è caratteriale. metafora: la mente è un elefante che va x conto suo. ma anche un el. può essere guidato.
  • oriente: rinuncia e sarai felice
  • occidente: fai la cosa giusta e sarai felice
  • c è da imparare sia da o. che da o.
  • concentrati contro il vero nemico: l invidia (nn l egoismo)
  • sei felice se controlli la situazione. il rumore dà uno stress incurabile
  • l aspetto estetico dà delle felicità durevoli
  • la qualità delle relazioni contano
  • impegno vitale: hai bisogno di sentirti in missione. famiglia matrimonio lavoro amore
  • siamo cattivi predittori affettivi: imitiamo chi ci assomiglia e si è realizzato.
  • adattamento edonico: lotta vs l invidia. incidenti e lotteria.
  • crea qlcs di tuo. imprenditorialità.
  • le ricerche confermano la saggezza degli antichi.
  • è il viaggio che conta non la media.
  • sono i progressi che contano nn la vicinanza alla meta
  • importante un progetto coerente x mente e corpo
  • flusso soddisfacente. il flusso prevale sul livello
  • centralità dell autocontrollo
  • nn puntare sui consumi posizionali
  • puntare su religione ed altruismo. la purezza conta x sentirsi in missione. il rito da controllo. la comunità dà relazioni
continua

HL ITALIANO Bourgeois Dignity con Deirdre McCloskey, Gregory Clark, Matt Ridley, Jonathan Feinstein

Bourgeois Dignity con  Deirdre McCloskey, Gregory Clark, Matt Ridley, Jonathan Feinstein
  • fattori di sviluppo: geografia genetica cultura o istituzioni?
  • tutto contribuisce ma qual è la variabile chiave?
  • imho: 
  • geografia: oggi la meno rilevante.
  • genetica la più sottovalutata (just world bias)
  • cultura la più delicata (è decisiva ma culture vicine possono ancora dare esiti molto diversi... vedi i diversi esiti del cristianesimo)
  • istituzioni la + vincolante (difficile tornare indietro quando ingranano)
  • Xxxx
  • accordo con DM: gli incentivi spiegano poco
  • critica: le virtù di cui parla DM sono sempre esistite
  • corollario implausibile: una moda culturale può distruggere tutto. ma qs è inverosimile x chi pensa che la rivoluzione sia definitiva
  • critica: i cambiamenti culturali non sono ineffabili o calati dall alto. meglio la spiegazione genetica
  • critica: tra ammirare e fare spesso c è un gap
  • critica: i cambiamenti vanno oltre i valori, riguardano anche il carattere: la pazienza, la volontà la pacificità.
  • cosa occorre? una teoria scientifica (darwiniana) della cultura
  • il medioevo: un brulicare di imprese ovunque in europa. eppure
  • Xxx
  • DM. origine delle idee: il genio umano... e qualche condizione materiale
  • GC. il caso della cina contraddice dm: molta disonestà e grande successo. xchè? forse contano altre doti, magari nn trasmissibili
  • risposta sulla cina: è solo agli inizi. anche la gb del 700 nn era granchè quanto a moralità
  • Xxx
conclusione

lunedì 26 ottobre 2015

Realisno morale

I valori morali dell' uomo cambiano e tendono a convergere.
È segno che esistono dei valori oggettivi (ipotesi Huemer)?
Oppure è sefno che la ricchezza crescente delle nostre società trascina con sè anche i valori?
Ricordiamoci la lezione di Dreidre McCloscky aylla eivoluzione industriale: fu una svolta etica a produrla.
Testing Moral Progress http://www.overcomingbias.com/2015/10/testing-moral-progress.html

Why Most Published Research Findings Are False di John P. A. Ioannidis

Why Most Published Research Findings Are False di John P. A. Ioannidis
  • la probabilità p di una relazione r dipende da:
  • 1 p a priori di quella r
  • 2 ampiezza del campione
  • 3 ampiezza dell effetto
  • 4 numero di modelli plausibili
  • 5 flessibilità di specificazioni e design
  • 6 ideologia e interessi coinvolti
  • 7 la moda di un argomento
  • rimedi: 
  • 1 fidarsi solo delle meta analisi
  • 2 trascurare stat sign e privilegiare bayes, ovvero R
  • R=rapporto tra relazioni vere/replicate e relazioni possibili in un certo ambito (p a priori che la relazione testata sia vera)
continua

Preschool

Chi partecipa fa peggio.   New results on preschool from a Tennessee RCT http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/10/new-results-on-preschool-from-a-tennessee-rct.html

Passa la Comunione ai divorziati risposati

La Comunione ai divorziati risposati sembrerebbe passata.

"I battezzati che sono divorziati e risposati civilmente devono essere più integrati nelle comunità cristiane ...

... occorre perciò discernere quali delle diverse forme di esclusione attualmente praticate in ambito LITURGICO, pastorale, educativo e istituzionale possano essere superate...

... in alcune circostanze «l’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate» (CCC, 1735) a causa di diversi condizionamenti...

... il giudizio su una situazione oggettiva non deve portare ad un giudizio sulla «imputabilità soggettiva»..."


sabato 24 ottobre 2015

Superforecasting: The Art and Science of Prediction di Philip Tetlock, Dan Gardner

Superforecasting: The Art and Science of Prediction di Philip Tetlock, Dan Gardner - intro
  • bill flack è un superforecaster. come lui ce ne sono altri.
  • domande tipo a cui risponde un s.: la russia annetterà i territori ucraini entro tre anni? l india entrerà nel consiglio di sicurezza onu tra un anno? quali paesi abbandoneranno l euro nei prossimi 5 anni?
  • scopo del libro: spiegare il modus operandi dei s. e xchè sono tali.
  • xchè bill nn è un editorialista del nyt?
  • nn lo sappiamo xchè nn abbiamo un track record degli editorialisti solo opinioni su opinioni ma vaghe nn testabili. tipo: se la nato aprirà all india la russia reagirà esponendoci ad una nuova guerra fredda.
  • ci interessa di più sapere se la juve ha fatto un buon acquisto o sapere se ci sarà un genocidio in sud sudan? sembrerebbe che la juve ci stia molto più a cuore.
  • s. ha delle qualità che possono essere coltivate da tutti.
  • l esperto prevede come una scimmia coi dadi? la ventennale ricerca di tetlock sfiora qs paradosso ma dice anche qlcs di più costruttivo..
  • l esperto fa un pochino meglio del profano
  • solo l orizzonte 3/5 anni lo fa diventare scimmia
  • gli eclettici fanno meglio degli specialistici.
  • dobbiamo fidarci dell esperto? coltiviamo uno scettico ottimismo.
  • xchè scetticismo? prendi la primavera araba nasce con una storia come tante. avrebbe potuta succedere l anno prima. facile da razionalizzare ma difficile da prevedere.
  • quante cose può fare il  battito d ali di farfalla!
  • teoria del caos: nella simulazione pc di sistemi complessi basta variare di poco un dato e gli esiti s invertono.
  • laplace: più sappiamo più sapremo prevedere. se sappiamo tutto del presente sapremo tutto del futuro: il mondo è un orologio. meccanicismo
  • lorentz: no il mondo è una nuvola. i feedback radicali ci espongono a variazioni infinitesimali. non sapremo mai come evolve una nuvola.
  • paradosso: oggi gli scienziati sanno di più ma sono più scettici sulle previsioni...
  • complessità: legge goodheart/lucas: la realtà cambia nel momento stesso in cui viene prevista. x i siatemi instabili la previsione è impossibile. x altri viene a dipendere dalle farfalle ed è quindi difficile. altri sistemi sono più stabili.
  • xchè allora ottimismo? xchè ci sono cose che si possono prevedere. x es. se ci sará traffico x andare al mare...
  • le assicurazioni fanno molti soldi prevedendo con successo un mondo complesso...
  • il mondo è un misto di orologi e nuvole  tutto è prob e margine d errore..
  • track record. essenziali x migliorare ma anche poco adottati. forse prevale lo scettico/scettico.
  • pochi rivelano l accuratezza e quasi nessuno giudica l esperto in base a quella..
  • il problema della domanda: pochi chiedono conto delle evidenze...
  • poca misurazione poca revisione pochi miglioramenti.
  • distinguiamo 3 previsioni: previsione x migliorare la conoscenza. previsione x divertirsi. previsione fatta x autoavverarsi. solo le prime due richiedono misurazione.
  • ci sono anche p. fatte x impressionare: il superconsulente o il supereditorialista. anche qui il r.t. è inutile.
  • altre confortano il militante come un bagno caldo. niente rt ovviamente.
  • ottimismo: conoscendo tante distorsioni sappiamo dove migliorare.
  • torneo: 5 squadre che x 4 anni rispondono a una domanda al giorno su affari e politica con una p. il metodo è libero.
  • il gruppo dei superf. batte tutti il gruppo di controllo come il gruppo accademici.
  • conclusione 1: la capacitá previsionale esiste ed è misurabile e nn si identifica con la potenza accademica...
  • conclusione 2: la capacità p. nn è un talento ma un modo di pensare. un modo di aggiornare le proprie credenze.conoscere la differenza tra 60/40 e 40/60. l esperto conosce i nessi ma il superf sa pesarli.
  • xchè progressi tanto lenti? psicologia: crediamo di conoscere quel che nn conosciamo (x esempio se panebianco è un buon p.).
  • la differenza nn la fa l ideologia. nn la fa nemmeno l accesso ai dati e nemmeno l intelligenza. la matematica nn viene mai usata. il s. nn è uno sgobbone. conta COME si pensa.
  • il s. è autocritico. sa correggersi. vuole migliorarsi. qs significa che è curioso e aperto.
  • classifica 1 s. 2 algoritmo statistico 3 esperto 4 persona comune.
  • ma l algoritmo affidabile è raramente disponibile x il problema da affrontare al momento. i problemi cambiano sempre e basta una leggera differenza per rendere dannoso l algoritmo a disposizione
  • intelligenza artificiale: nel 65 sembrava prossima. oggi siamo più cauti.
  • il s. del futuro: un uomo col pc. l uomo fa sintesi della complessità che manda in palla un  pc. il pc corregge i bias dell uomo
continua

Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - intro

Liberal Politics and Public Faith: Beyond Separation di Kevin Vallier - i contorni di una laicità amica della fede
  • polarizzazione: continua guerra culturale: aborto divorzio eutanasia. è inevitabile?
  • cattolici e protestanti: confliggono su temi cruciali, si sono fatti la guerra x secoli ma oggi convivono serenamente. xchè? perchè sono diventati liberali almeno sulla teologia...
  • si cerca di convincere anzichè aggredire. al limite fissando le regole di un dibattito.
  • ma oggi la neutralitá liberale è diventata una vera e propria posizione in campo. una religione
  • l equazione che fanno molti: liberalismo = secolarismo aggressivo. x qs lo respingono. purtroppo molti liberali hanno alimentato il pregiudizio.
  • assunto comune: il lib è avverso all influenza r. nella vita p.
  • il libro difende una forma di lib attraente x i r. che vogliono far pesare il loro credo nell'arena pubblica.
  • il public reason liberalism prl chiede di privatizzare le credenze ma il religioso si sente così violato nella sua integrità.
  • primo emendamento costituzione americana: difesa la libertà di religione come modo dato alla persona per esprimere il suo credo e come modo per limitare il monopolio della politica.
  • tesi: il rigetto della privatizzazione è corretto.
  • convergence liberalism cl: rigetta il doppio standard per cui: la ragione r sarebbe da privatizzare quella di l da rendere pubblica.
  • il futuro sarà costellato da guerre r. il liberalismo le ha dapprima sedate poi alimentate. è tempo che torni alla sua vocazione primigenia...
  • tesi del libro: l. e r. possono andare d accordo.
  • l.: la libertà può essere limitata se ci sono valide ragioni riconosciute da tutti.
  • tesi: limitare la libertá religiosa nn è una valida ragione.
  • ma ciò nn invalida il principio generale dei liberali.
  • l.: la libertá religiosa introduce divisioni nella società.
  • tesi: il l. deve rispettare l integrità dell uomo nn appena qs si accordi con il pluralismo..
  • le restrizioni alla religione devono essere chiare a tutti i cittadini x essere promosse...
  • il pluralismo mal si concilia con il razionalismo unico...
  • imho: quando la lotta di r. riguarda il diritto ad esistere (ad astenersi. vedi lotta x libertà di coscienza in materia di aborto) allora coincide con la lotta liberale. quando riguarda la richiesta di imporsi sulle altre visioni (es. imporre a tutti  il crocifisso nella scuola di stato) allora il connubio diventa impossibile. morale: il discorso r. nn deve essere privatizzato quando riguarda la prima parte dei temi.
  • es. di "liberalismo convergente" applicato alla scuola: choice system
continua

This Nonviolent Stuff'll Get You Killed: How Guns Made the Civil Rights Movement Possible di Charles E. Cobb Jr.

 This Nonviolent Stuff'll Get You Killed: How Guns Made the Civil Rights Movement Possible di Charles E. Cobb Jr. - il ruolo delle armi nella lotta per i diritti civili dei neri d'america.
  • in molti decisero di impugnare le pistole x difendere il movimento nn violento
  • attacchi ai nonviolenti del gruppo di mlk: malcom e du bois
  • x molti neri la nn violenza era una strategia nn un credo: x compensare o se nn funzionava erano sempre pronte le pistole
  • la cultura delle armi nel sud consentì ai neri di armarsi
  • il vero militante nn violento: in fondo un elite ristretta della leadership. dietro di lui una massa armata
  • dividere violenza e nn violenza nn è utile
  • nella storia usa la violenza è stata spesso celebrata. ma nn quella nera, che pure c'è stata ed è stata fruttuosa
  • tema del libro: chi partecipava alla lotta nnviolenta senza credervi... 
  • dilemmi morali del nonviolento: fino a che punto puoi coinvolgere terzi sodali nel rischio che prendi. c'è un limite oltre il quale devi armarti o consentire agli altri di farlo
  • fanon: le virtù liberanti dell imbracciarr un arma
  • alleanze esplicite tra violenti r nn violenti
continua

Paura di volare

La paura impedisce di migliorarsi, questo è il suo massimo inconveniente. per migliorarsi devi conoscere e lavorare sui tuoi punti deboli, ma ci vuole un certo coraggio per sapere quali sono, bisogna mettersi alla prova e constatarlo, non è da tutti.

venerdì 23 ottobre 2015

HL Legittima difesa e proporzionalità

Calcolare la proporzionalità quando ci si difende contro un malvivente non è un calcolo banale: dipende infatti da come la prenderà il ladro a cui dico di accomodarsi fuori da casa mia. Teniamo conto che non è un tipo qualunque, rischia anni di galera e si sente in pericolo, inoltre è un tipo già propenso ad aggredirmi (lo ha appena fatto entrando in casa mia). Essendo questo un calcolo probabilistico è inevitabilmente soggettivo. Chi concentra le colpe su chi “inizia” l’aggressione – anche per semplificare questo genere di calcoli col bilancino dietro cui spesso si nasconde ideologia - vede difesa legittima ovunque. Eroi poi no, forse non parlerei di eroi. Ad ogni modo terrei monitorato il futuro tasso di furti nella zona, tanto per confrontarlo con quello precedente.

ricapitolando:

  • la vittima è offesa poiché subisce l'intrusione di un ladro
  • la vittima è offesa perché messa in pericolo dal fatto di sorprendere il ladro
  • il pericolo è grave poiché il ladro stesso si sentirà in pericolo (rischio di galera)
  • il pericolo è grave poiché il ladro è individuo propenso ad aggredire la vittima visto che lo ha già fatto con la sua intrusione
  • il calcolo della proporzionalità è probabilistico e quindi soggettivo.
  • le vittime che reagiscono costituiscono un deterrente a beneficio di tutti. Producendo un'esternalità positiva meritano un compenso extra.
  • soluzione possibile: non compensiamo né puniamo chi uccide un ladro in una situazione di pericolo.
  • altra soluzione (meno radicale): l'onere della prova che la vittima non era in pericolo di vita è sempre a carico di chi difende il ladro (diritto italiano).
  • la soluzione di cui sopra è particolarmente soddisfacente per i libertari che pongono molta enfasi sulla colpevolezza di chi inizia un'aggressione
  • la soluzione di cui sopra pone limiti all'arbitrio a cui si presta il calcolo probabilistico
  • precisazione: restano aperti molti casi possibili di eccesso di legittima difesa: per esempio quello di chi spara ad un ladro chiaramente in fuga.
  • abche per il punto precedente un processo alla vittima che si è difesa va sempre intentato per accertare i fatti e raccogliere le prove.
  • il ladro che sa che la vittima puo' difendersi potrebbe aumentare la sua reazione
  • parenti e amici del ladro potrebbero cercare vendetta nei confronti della vittima che si è difesa.
continua

Carlo Nordio aveva pensato ad una legge che esentasse la vittima da ogni incriminazione: le indagini avrebbero dovuto provare al di là di ogni dubbio la sua colpevolezza.

Ora cosa non va?: Il cittadino che si difende in casa viene messo sotto indagine perché ha commesso un reato, dovrà spendere soldi per l’avvocato, poi starà all’indagine chiarire se c’è o meno quella che noi chiamiamo l’esimente.

L'alternativa: Anche in un codice liberale valgono i principi di proporzione e attualità, ma in quel caso non ci si pone il problema dei limiti in cui il cittadino si difende. La questione è fino a che punto lo Stato abbia il diritto di punire il cittadino che reagisce ad un reato che lo Stato stesso non è stato in grado di prevenire». «La legittima difesa non diventa più causa di non punibilità, ma un non delitto, un non reato. Questo significa che non si viene indagati, non serve un avvocato. Può essere che non siano stati rispettati i limiti di cui sopra, ma dovrà essere l’indagine a dimostrarlo. C’è una sorta di inversione dell’onere della prova».



http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/29-ottobre-2015/nordio-chi-si-difende-un-reato-non-merita-essere-indagato-2302113099779.shtml

giovedì 22 ottobre 2015

Quando Uber vincerà chi viaggia starà peggio di pggi

If Uber works, you might be less happy with your transport options http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/10/if-uber-works-you-might-be-especially-unhappy-with-your-transport-options.html

Conflitto d'interesse

Perchè D'Alema e Prodi non hanno mai fatto una legge contro il conflitto d'interesse?

Forse perché non li danneggiava più di tanto.

Oltretutto, se ci mettessimo a correggere il media bias la sinistra potrebbe uscirne con le ossa rotte.

Le battaglie che possono vedere cristiani e libertari alleati

Le battaglie che possono vedere cristiani e libertari alleati
  • Battaglia per l'obiezione di coscienza (per esempio contro l'aborto).
  • Battaglia per la libertà di espressione (per esempio contro la censura dell'omofobia).
  • Battaglie pro immigrazione.
  • Battaglia contro il welfare  (che soppianta la famiglia).
  • Battaglia contro le guerre umanitarie e di esportazione della democrazia
  • Battaglia per la privatizzazione della scuola.
continua.

Is There a God? di Richard Swinburne

 Is There a God? di Richard Swinburne
  • Definizione di Dio. Dio essere personale: dotato di intenzioni, scopi e credenze
  • Dio come essere dai poteri infiniti: onnipotente eterno senza corpo onnipresente creatore di tutto perfettamente buono onnisciente incondizionato (perfettamente libero). Tuttavia n agisce in modo insensato (contro logica) e nn x' nn possa ma x' sarebbe insensato. Allo stesso modo n può conoscere ciò che nn si può conoscere, x es. cosa farà un uomo libero
  • dio ha tutte qs caratteristiche. notare che sono tutte essenziali. ma possiede anche la divinità? xchè postularlo quando si può inferire?
  • morale: alcuni principi sono x tutti ma alcune accessibili solo ai fedeli. servono a realizzarsi e a coordinarsi
  • Xxxxx
  • 2 spighe: 1 inanimata 2 intenzionale.
  • inanimata: poteri e proprietà.
  • intenzionale: credenze scopi intenzioni.
  • il fisico si concentra su 1 il detective su 2.
  • spiegazione prob. spiegazione piena (necessità) spiegazione completa (che implica fondamenti o cause prime).
  • cosa fa preferire una teoria? 1 se concorda coi fatti 2 se è semplice 3 se si armonizza con il background conoscitivo 4 se nn ci sono alternative valide.
  • la semplicità è il criterio guida tra teorie che spiegano. vedi galileo e copernico.
  • ockham: nn postulare più oggetti di quelli che abbisognano x spiegare. ok ma dipende da come intendi il bisogno. una spiegazione completa ha bisogni differenti da una spiegazione condizionata..
  • la capacità predittiva testa il criterio 1
  • osservabilità: così come certi fenomeni necessitano di postulare entità inosservabili (quark pianeti...) così altri fenomeni richiedono l esistenza di persone inosservabili
  • Xxx
  • spiegazioni complete 1 materialismo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime che si postulano di natura materiale.
  • 2 umanesimo: si arretra nella catena causale fino alle cause prime senza postulare alcunchè sulla sua natura...
  • 3 personalismo: si compie la medesima operazione postulando che la causa prima sia xsonale. il teismo appartiene a qs famiglia...
  • valutare i tre approcci secondo i criteri di cui al cap precedente...
  • tesi: tutti i criteri classici sono inservibili tranne quello della semplicità. sulla base del criterio sopravvissuto l ipotesi teista è da preferire...
  • imho: il criterio della background knowledge spiega opzioni differenti...
  • materialismo: si arretra verso la particella fondamentale: atomo elettrone quark. se l universo è infinito si arretra all infinito postulando una serie infinita di oggetti inosservabili. nota che gli oggetti rilevanti da postulare sono specifici altrimenti bisognerebbe spiegare la regolarità dei comportamenti.
  • il materialismo è costretto a postulare formidabili coincidenze. ovvero la presenza di elemento diversi in un particolare stato in un particolare momento. in qs senso è un ipotesi complicata.
  • il teismo postula un unica causa. in qs senso è più semplice del politeismo...
  • il concetto di infinito è molto semplice. porre dei limiti è molto più complicato.
  • il dio strettamente necessario x creare il mondo sarebbe una xsona molto più difficile da descrivere rispetto al dio infinito. io stesso sono molto più difficile da definire rispetto a dio
  • Xxx
  • la spiegazione materialista è complicata e nemmeno spiega xchè le proprietà degli oggetti si mantengono nel tempo. insomma, perchè il mondo è ordinato?
  • l ipotesi teista offre una spiegazione ragionevole: la creazione di una xsona intelligente è ordinato. inoltre dio essendo infinitamente buono nn vuole rendere il mondo comprensibile alla sua creatura...
  • william paley: vedere un ordine nel mondo nn significa che è stato fatto in un istante e nn in un processo. in questo senso la creazione è compatibile con l'evoluzione.
  • la spiegazione darwiniana è completa ma nn ultimativa: xchè esistono certe leggi e nn altre?
  • il fine tuning. dio o il caso? ricorrere alla coincidenza nn è mai una spiegazione forte...
  • obiezione al principio antropico: tu nn puoi che xcepire un mondo che ti contiene quindi il fatto che ti appaia tale non esprime alcuna coincidenza miracolosa.
  • confutazione x analogia: joe viene rapito e lo si tortura con la roulette russa (99 proiettili in un caricatore da 100). si spara ma nn parte nessun colpo. joe: nn posso credere alla coincidenza lo avete fatto x spaventarmi. torturatore: il tuo dubbio è assurdo: nn è una coincidenza il fatto che sei tra noi: solo essendoci, infatti, puoi formulare questa tua ipotesi relativa ad un presunto miracolo. commento: è chiaro a tuti che l assunto del torturatore è fallace.
  • controanalogia. perchè nn consideriamo le leggi scientifiche un puro arbitrio dettato da una coincidenza visto che sono ricavate da un esperienza estremamente limitata e x di più percepita nel modo estremamente specifico tipico degli uomini? risposta: semplice, xchè uno lavora con i dati che ha.
  • morale: il teista nn spiega ciò che xcepisce ma ciò che è. il mondo ordinato e nn la sua xcezione del mondo ordinato  richiede una spiega
  • imho: nota la differenza con l argomento di plantinga contro l evoluzione. in quel caso la teoria contestata prevede esplicitamente che nn siamo fatti x la verità bensì x adattarci all ambiente.
  • l evoluzione nn è uno spreco? no. 1 l uomo ha bisogno di un ambiente 2 nn esiste solo l uomo: il mio cane nn è uno spreco. del resto qs è il punto di vista della scienza....
  • universo infinito. bisogna spiegare xchè dura. xchè le leggi sono costanti. xchè ad un certo punto emerge l uomo. il paradosso di khalem. troppi problemi.
  • multiverso. se i molti universi sono simili nulla di nuovo. le teorie inflattive ipotizzano un gruppo di universi simili di qs tipo.
  • ma se i molti universi sono differenti nn possiamo più parlare di coincidenza x la presenza umana. un miltiverso di qs tipo è molto complicato. vale la pena di postularlo in assenza di indizi seri? no.
  • l ipotesi teista resta la più semplice e spiega xchè la scienza spiega
  • Xxx
  • tesi: l anima esiste e il dualismo è il miglior modo x documentarla.
  • l anima conferisce identità
  • i monisti materialisti sono in grado di rendere conto dell identità? no.
  • dimostrazione col trapianto dei cervelli: prendi i miei due emisferi e trapiantali in due crani vuoti. chi sono io? boh. ecco dimostrato che anche sapere tutto sui cervelli nn ci assicura di conoscere l identità. l io ha qualcosa in più che la sua materialità. chiamo qs qualcosa in più anima...
  • altro esperimento: il chirurgo pazzo trapianta i miei due emisferi in a e b dicendomi prima che a avrà una vita piacevole e b solo sofferenze. poi mi fa scegliere chi voglio essere. ovviamente farò scena muta xchè la sorte del mio cervello mi dice poco su di me.
  • altro esperimento. muoio e i miei parenti senza il mio consenso congelano il mio cervello ma un terremoto lo manda a pezzi. tra 100 anni grazie a nuove tecniche il mio cervello viene riparato integrandolo con un altre. poi viene scongelato. la xsona rediviva si comporta in qlc modo come me. sono io?
  • imho: un evidenza definitiva la dà il teletrasporto. ammettiamo che esistano due canine a e b connesse: nella prima entri, vieni distrutto e ricostruito fedelmente nell altra. chi esce da b è la stessa xsona che entra in a. ma se chi entra in a nn viene distrutto chi esce da b è solo un gemello di chi è entrato in a. morale: lo stesso identico cervello può dare origine a identità diverse. nn esiste tra cervello identità un legame preciso.
  • imho: l argomento della disconnessione può essere fatto valere contro chi la postula in materia di aborto.
  • nella misura in cui gli animali hanno una vita mentale hanno anche un anima...
  • la possibile storia: l anima potrebbe emergere dal cervello allorchè quast ultimo raggiunge una certa complessità nel corso dell evoluzione...
  • lo stadio è inferito dai comportamenti: i mammiferi hanno una vita mentale, secondo me
  • tutti gli animali il cui comportamemto è meglio spiegato in termimi di intenzione esentimenti e credenze posseggono un anima..
  • il nesso causale mente cervello è a doppio nesso (free will)...
  • xchè il dualismo è poco gettonato? xchè nn sappiamo spiegare come emerge l anima. ok ma nn è molto razionale negare l evidenza solo xchè nn sappiamo spiegarla. inoltre i teisti hanno una buona spiegazione in merito....
  • le neuroscienze ci forniscono una semplice lista di abbinamenti: 1 toccando qui il cervello vedo blu 2 toccandolo qui faccio una certa operazione aritmetica. possono fornirci una lunga lista di abbinamenti: una certa puntura al cervello mi fa vedere il blu. mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato eccetera
  • le neuroscienze potrebbero anche dirci la conformazione del cervello che origina la coscienza.
  • ma le neuroscienze non possono dirci il xchè di tutto questo. xchè mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato e nn quello del pane? le neroscienze mettono i fila una serie di frasi ma nn ci forniscono nè una grammatica né un dizionario. nn esiste una teoria scientifica dell anima. una teoria che ci faccia predire in anticipo gli effetti di un trattamento del cervello mai sperimentato da un soggetto.
  • difficoltà: cervello e mente sono di sostanze differenti la scienza ha bisogno di numerare per redigere le sue equazioni,  nn si è mai cimentata in qs campo.
  • difficoltà: mentre i fenomeni cerebrali sono misurabili quelli della mente nn lo sono con una scala numerabile altrettanto precisa questo rende impossibile generalizzare la relazione. scale differenti e nn convertibili. l anima poi o c è o non c è. nn è misurabile su una scala continua.
  • si dice: ma la scienza nn può sorprenderci? in fondo in passato ha ridotto la termodinamica alla meccanica quantistica smascherando la temperatura e considerandola non più una prop. intrinseca ma una velocità (atomica)...
  • c è una differenza fondamentale: la riduzione della termodinamica si ottiene sostituendo il moto delle particelle alla sensazione di calore. ma nel ns caso una simile scissione è impensabile poichè l oggetto d indagine è la sensazione stessa...
  • come convertire il desiderio di cioccolato in un desiderio di carne? Come posso redigere le equazioni che mi istruiscano su come procedere? i due desideri non sembrano misurabili su una scala comune.
  • le grandi integrazioni della scienza si sono ottenute marginalizzando il mentale. operazione impossibile quando il mentale stesso diviene oggetto della scienza...
  • la scienza deve emarginare il mentale. darwin tratta l uomo come un robot.
  • altra domanda impossibile per la scienza: perchè la mia anima è emersa dal mio cervello e la tua dal tuo? nn poteva essere al contrario?...
  • prendi 2 pensieri 1:"la russia è immensa". pensiero 2"la gioconda è bellissima". che scala cardinale utilizzo x convertire qs due pensieri uno nell altro. il linguaggio della scienza deve "numerizzare" le relazioni x poi connetterle tramite equazioni. nell ambito della materia tutto è convertibile (tutto si trasforma). un equazione ci spiega come convertire l oggetto 1 nell oggetto 2. nella mente qs operazione sarà mai possibile? penso di no. ergo: la scienza dell anima è impossibile.
  • il teismo invece converte facilmente 1 in due. esempio di conversione: dio è buono e ci ha connesso mente e cervello per realizzare cose buone: la conoscenza del mondo è buona (compresa quella spaziale che ci fa dire quanto è grande la russia) così come è cosa buona godere della bellezza (comprea quella ineffabile dello sfumato che caratterizza la gioconda). ergo: il teismo spiega l anima la scienza no. la scienza in qs campo (più ancora che nell origine dell universo) il suo resoconto è particolarmente incompleto.
  • dio ha molti motivi x connettere anime e corpi: regalarci una proprietà regalarci la libertà farci provare sensazioni piacevoli. solo se la connessione è ordinata noi siamo liberi e proprietari.
  • imho: ci sono anche ragioni x connettere quel corpo a quell anima: poterci giudicare secondo giustizia. ognuno di noi ha un suo banco di prova personalizzato da superare
  • ma il free will nn nega le leggi scientifiche del cervello? due soluzioni
  • 1 il cervello nn è un organo come gli altri (del resto fa emergere l anima).
  • 2 nel cervello la meccanica quantistica agisce con effetti particolari
  • imho: preferisco la prima
  • Xxx
  • cosa attendersi: 1. un dio sensibile alle ns preghiere 2 un dio che nn turbi l ordine naturale
  • differenza tra sospensione e confutazione: l esempio dell uomo che levita (contro popper)
  • condizioni x il m.: 1 evidenza empirica 2 ragioni x volerlo 3 occasionalità
  • storico tipico: sono oggettivo nn ho pregiudizi. sbagliato x la razionalità scientifica conta tutto si parte dalle intuizioni di base
  • circolo e prob.: l apriori di dio rafforza il miracolo l evidenza del miracolo rafforza l ipotesi di dio...
  • rivelazione: intervento divino x informarci e aiutare la ns. inteligenza
  • come giudicare le rivelazioni? 1 tradizione 2 plausibilità 3 fonte (firma divina)
  • decisivo il secondo elemento
  • riv. crist: fondata su un miracolo con diversi testimoni e con un buon resoconto storica
  • riepilogo del miracolo cristiano: 1 tradizione: bimillenaria. 1bis conoscenza a priori: dimostrazioni di dio. 2 validi motivi: ad una ragione debole s insegna con l esempio => incarnazione. 3 evidenza del miracolo: la più solida. 4 comparazione con spieghe le alternative
  • altro miracolo: la vita oltre la morte. motivato! un dio buono e giusto ci premia con ciò che abbiamo di più caro
  • altro intervento divino: l esperienza religiosa Dio appare si ns cuori o pubblicamente
  • motivo: l apparizione puo' edificare o rinforzare la fede. fonte: è necessaria la stabilità psicologica
  • principio di credulità: le cose sono come appaiono... se mi appare dio... l onere è sullo scettico
  • fai fatica a credere alle app. esteriori? pensale come interiori
  • xchè succede ai credenti? x dire di aver visto un telefono bisogna conoscerlo
  • xchè succede a chi è in crisi? nn è normale che un dio buono appaia a chi è più debole?!
  • esercizio: prendi qs elementi e cfr con le apparizioni degli ufo: l ufo nn ha motivi x apparire sporadicamente ma soprattutto nn può apparirci interiormente o a sensi che nn siano i cinque tradizionali
continua

mercoledì 21 ottobre 2015

L'agenda politica dei cristiani libertari

Opportunities for Collaboration with Political Christians http://bleedingheartlibertarians.com/2015/10/opportunities-for-collaboration-with-political-christians/

Umiliati ed offesi

Cosa distingue un'opinione legittima da un'opinione ingiuriosa?
Non sono un giurista, affronto la questione armato solo di buon senso nella speranza che sia la giurisprudenza a seguire il buon senso e non viceversa.
L'ingiuria e la diffamazione colpiscono l'onore di una persona.
Un tempo l'onore era tutto, serviva a costruire il bene fondamentale della fiducia. Una persona disonorata era una persona condannata ai margini della società.
Oggi è lo stato che si occupa di adempiere a questa funzione, per esempio: è lo stato che si occupa di far adempiere i contratti stipulati, non dobbiamo più affidarci esclusivamente sull'onore della controparte; l'onore personale cessa così di essere  un bene cruciale. Tuttavia, il nostro cervello questo non lo sa, si è formato in quello sterminato periodo storico/preistorico che chiamiamo "era dell'onore" e ce lo dobbiamo tenere così com'è, lui ci fa soffrire quando riceviamo un'ingiuria che ci disonora, anche se poi i danni materiali sono minimi. Chi offende quindi deve pagare, per usare un'analogia: se domani un robot farà quello che oggi  facciamo con le mani, non per questo deve passarla liscia chi contro la nostra volontà ci dovesse amputare la ormai inutile appendice.
L'ingiuria crea un'offesa e quindi un danno psicologico che andrebbe risarcito alla vittima.
Se l'offesa è volontaria la punizione deve scattare senza attenuanti.
Non nego che per gli accertatori isolare l'intenzione sia un'operazione delicata: se ti dico "scemo" è perché voglio offenderti o perché penso che tu sia scemo e intendo esprimere questa mia opinione? l'intenzione è qualcosa di interiore che non si puo' osservare, non ci resta che raccogliere indizi indagando su tono, luogo, tempo, contesto eccetera.
Ma leviamo di mezzo il "caso facile" e concentriamoci sull'offesa come danno collaterale dell' "opinione ingiuriosa". Il dubbio di un dovere al risarcimento persiste, anche qui basta una semplice analogia: se faccio un incidente automobilistico sono chiamato a risarcire anche in assenza di intenzionalità.
I danni psicologici però sono particolari: diversamente da quelli derivanti da un incidente automobilistico riguardano l'intimità di una persona, cosicché quantificarli è ostico. Anche per questo si limitano i casi di risarcimento; la regola generale potrebbe essere questa: solo quando è possibile contrattare in anticipo con le potenziali vittime si è tenuti poi a risarcire per i danni psicologici eventualmente prodotti.
Un esempio vale più di mille parole:
Un tale va in una chiesa cattolica e nell'attesa che entri l'officiante, ad assemblea composta, sale sull'altare brandendo il microfono per dire: "cattolici, vi considero dei bigotti e oltretutto degli ignoranti, siete la causa prima dei ritardi dell'Italia, senza di voi il paese andrebbe 100 volte meglio!". La cosa turba comprensibilmente l'animo di molti. Magari l'autore della piazzata pensa veramente quel che dice e di fatto sta solo esprimendo un'opinione che ha tutto il diritto di coltivare, quel che non si capisce bene è il perché debba prendersi la briga di andare ad espletare questa esigenza in una chiesa, ben sapendo che gente la frequenta, ma anche di scegliere un momento clou del rito in cui si è intrufolato. Se proprio voleva esprimersi in quella sede avrebbe potuto farsi invitare, e in effetti, dietro invito, si deve ritenere che quelle sue parole non producano alcun danno risarcibile, specie se è noto come il Nostro la pensi sui cattolici e sui ritardi dell'Italia.
Ancora sul trattamento giuridico del danno psicologico.
Dopo una serata allegra Joe droga Mary e la violenta in presenza di Jane. Quando Mary rinviene torna a casa con la sua amica e dopo qualche giorno viene resa edotta  da Jane su quanto accaduto quella sera. Ne rimane comprensibilmente sconvolta e chiede a Joe un risarcimento per i danni psicologici subiti (in assenza di danni fisici). Lo ottiene. Motivo: se Joe aveva tanta voglia di farlo con Mary avrebbe potuto anche chiederglielo! C'era cioè la possibilità di un contratto preventivo.
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Ma torniamo alle opinioni che "violentano", quando il contratto preventivo è impossibile o diseconomico?
  1. DISCORSI PUBBLICI. Ogni volta che Gad Lerner apre bocca mi sento violentato dentro, non avrebbe potuto avvisarmi di quanto stava per dire? Bè, mentre la violenza è reale, la possibilità di avvisarmi è improbabile. Se la platea è generica risulta difficile filtrare l'audience potenzialmente vulnerabile, cosicché la libertà di parola diventa la regola anche quando offende alcuni ascoltatori.
  2. DISCORSI ASTRATTI. Se voglio fare la mia tirata anti-cattolica chi devo contrattare per ottenere il nulla osta? Chi rappresenta "i cattolici"? Che numero di telefono devo fare?
  3. DISCORSI DIALETTICI. Ci sono sedi in cui esiste un contratto implicito che ci autorizza ad esprimerci in modo franco. In questi caso l'opinione ingiuriosa è lecita, almeno tra i partecipanti al dibattito.
  4. DISCORSI MINIMI. Io non sono nessuno e le offese che posso arrecare con le mie opinioni sono minime. In queste condizioni un contratto preventivo, con tutti i costi di transazione che comporta, sarebbe diseconomico.
  5. DISCORSI PRIVATI. Nelle conversazioni private l'opinione ingiuriosa ha una circolazione talmente ristretta che il danno procurato è minimo cosicché il contratto preventivo diventa diseconomico.
  6. DISCORSO COMMERCIALE. Chi "vende" le sue opinioni si ritiene che lo faccia al miglior offerente, per cui i danni procurati sono bilanciati dai benefici arrecati (è il principio della concorrenza: i competitori si danneggiano tra loro, chi puo' negarlo, ma il beneficio prodotto eccede questo danno). In questi casi il contratto preventivo è implicito.
  7. DISCORSI SITUAZIONALI. Talune espressioni, specie se pronunciate in certe occasioni, sono diventate tanto stereotipate da non avere più la capacità di offendere, in questi casi il contratto preventivo è diseconomico. Talvolta nei talk si sente dire quando si raggiunge il calor bianco "sei sempre in campagna elettorale", come a voler significare che certi attacchi personali sono implicitamente ammessi solo in certe occasioni come la campagna elettorale.
  8. DISCORSI COMUNI. Posso rievocare con entusiasmo la mangiata di pesce fatta ieri e offendere a morte l'interlocutore vegano, tuttavia non mi sembra che il mio comportamento sia colpevole vista l'eccezionalità della circostanza. C'è sempre qualcosa che offende qualcuno e a volte è giusto considerare che chi offende lo fa senza colpa. In altri termini: l'offesa deve essere prevedibile usando la normale diligenza.
  9. ... spazio a disposizione per chi vuol continuare.
Si noti un' omissione problematica: il DISCORSO OGGETTIVO. In fondo anche quello puo' offendere, ad ogni modo giudicare sulla presenza di un'offesa punibile è più facile che giudicare sull'oggettività di un'opinione.
Così come, al contrario, un'opinione trascurata resta pur sempre un'opinione. Al limite, se offendo un tale esprimendo un'opinione non argomentata, questo fatto sarà rilevante come indizio per poter dire che volevo offendere più che esprimermi.
Esercizi:
  1. L'opinione di David Irving e Robert Faurisson merita di essere condannata per "negazionismo"?
  2. Bossi che in un comizio dice "térun" a Napolitano è condannabile?
  3. Erri De Luca che dice "la TAV va sabotata" è condannabile?
  4. Marine Le Pen, Michel Houellebecq e Oriana Fallaci meritano la condanna per "islamofobia"?
  5. Chi si infiltra nelle manifestazioni di piazza per sabotarle esprimendo un’opinione controcorrente merita una condanna?
  6. Santoro invita Brunetta in studio e nel finale lo espone ad una vignetta cprrosiva di Vauro che lo offende. Condanniamo?
  7. Vauro pubblica sul suo giornale satirico una vignetta offensiva su Brunetta, che denuncia. Condannare?
  8. Vauro pubblica su un giornale di partito una vignetta offensiva su Brunetta, che denuncia. Condanniamo?
  9. Il prof. di psicologia che sa di avere in classe un’ allieva che ha subito violenza sessuale parla dei maniaci come di gente con risposte eccessive a quello che resta un istinto naturale dell’uomo. L’allieva rimane offesa e denuncia. Condanniamo?
Soluzioni: no-no-no-no-sì-sì-no-boh-no (precisazione: per la condanna s'intende comunque necessaria la querela di parte).
















martedì 20 ottobre 2015

In praise of commercial culture - Tyler Cowen

In praise of commercial culture - Tyler Cowen
  • tesi: le forze di mercato sono in grado di supportare la produzione artistica esaltando la varietà. tesi ottimistica
  • 1 obiettivo: contrastare la tesi dei pessimisti: conservatori e francoforte...
  • 2 obiettivo: ridefinire alto e basso in modo che la qualità dell arte alta dipenda dalla qualità di quella bassa. nella società contemporanea molti prodotti bassi sono di nicchia anche se seguono il circuito dell'arte bassa. beet. mozart e bach erano di fatto popolari per i loro tempi. l economicità della produzione ha di fatto incentivato l innovazione e sperimentazione...
  • 3 obiettivo: le innovazioni commerciali hanno forgiato le arti. dalla stampa all elettricità...
  • 4 obiettivo: xchè le tesi pessimistiche sono tanto seducenti?
  • artisti capitalisti: beet. michelangelo rembrandt. tesi: pensare al denaro nn degrada necessariamente l opera
  • controesempi alla tesi ottimista: difficoltà x i compositori. bassa qualità nei best sellers. tv spazzatura.
  • il mercato nn va comparato con l ideale (nessuna società eleva la bellezza a principio) ma ad alternative realistiche...
  • la battaglia ottimisti vs pessimisti sarà eterna xchè in arte molte valutazioni sono soggettive.
  • una tattica migliore: descrivere i 4 meccanismi x cui il capitalismo potrebbe sostenere la buona arte.
  • l avaibility bias del nostalgico: cfr i capolavori del passato col picco che si conosce dell oggi...
  • orson wells: il miglior giudice è il consumatore.
  • harold bloom: l arte è elitaria e il meglio è accessibile a pochi...
  • wells o bloom? il mercato può far felici entrambi: la massa (ovviamente) e la nicchia (i nuovi mezzi consentono di raggiungere tutti). l arte capitalista nn guarda in faccia a nessuno. nel senso che accontenta tutti.
  • la moderna tecnologia aiuta anche a custodire il passato...
  • pessimisti: eliot platone agostino rousseau pope shopenhauer nietzsche spengler swift daniel bell irving kristol allan bloom strauss adorno marcuse horkheimer habermas mc luhan
  • ottimisti: castiglione perrault samuel johnson condorcet fukuyama paglia
  • Xxx
  • l artista ha due entrate: ricavi monetari e soddisfazioni psicologiche.
  • 1 il mercato offre molte forme di finanziamento: ricchezza familiare lavori remunerativi contatti mecenateschi mercati capillari x raggiungere i clienti...
  • gli artisti del rinascimento erano businessman. nn si direbbe che il denaro corrompa l arte
  • tesi di baumol: l artista arranca nella corsa alla produttività
  • 2 controtesi: nn si direbbe. specie considerando la distribuzione dell opera.
  • 3 il mercato: specializzazione, diversità e innovazione. vale anche x l arte.
  • 4 mercato cosmopolitismo globalizzazione innovazione. vale anche x l arte
  • la massificazione è più un prodotto dei monopoli che della competizione. l es. della tv.
  • e il governo? meglio che crei lavoro (con cui l artista si finanzia).
  • governo e avanguardia astrusa
  • Xxx
  • la diffusione musicale è cambiata completamente. conseguenze?...
  • x alcuni nasce l economia delle rockstar. ovvero il one take all e la conseguente massificazione:  xchè dovrei comprare chi vale meno se ho tutti a disposizione?
  • x altri nasce la possibilità di raggruppare a largo raggio esaltando le nicchie: i consumatori hanno gusti diversi..
  • storia. polifonia e stampa. è un caso se qs musica si sviluppa nei paesi più capitalisti? ovvero nei paesi fiamminghi?
  • ma la stampa resta estremamente costose e in quel periodo i pittori sono molto più quotati a causa del fatto che i quadri restano più facilmente trasportabili e conservabili. il musicista dipendeva invece da chiese e governi con scarso accesso al mercato, una specie di giardiniere: la sua opera era locale e deperibile. monteverdi, la crema di allora, lasciò mantova da straccione dopo decenni al servizio. solo la mobilità dell artista consentiva di alzare l onorario. la decentralizzazione del potere politico aiutava il musicista.
  • bach sfruttò le molte corti germaniche x migliorare sempre la propria condizione, tuttavia si lamentò sempre per l ignoranza dei musicisti e i molti doveri extramusicali a cui era sottoposto. arrotondava con i concerti for profit e funerali a pagamento. noto x la sua attenzione al denaro accumulò una discreta fortuna x un musicista.
  • teleman: leader della commercializzazine della musica tedesca
  • cpe bach ormai nn aveva più alcun contratto con chiese corti ecc. viveva di concerti for profit spianando la strada a haydn e mozart...
  • da allora comporre x denaro divenne la regola: haydn mozart ma soprattutto handel
  • l opera italiana divenne l epitome della musica commerciale in opposizione alla musica di corte francese doce c'era un unico compositore: lully. risultato: mentre venezia produceva 12 opere la francia intera ne produceva solo 1, e naturalmente di lully.
  • la commercializzazione delle partiture cambia molte cose.
  • mozart e haydn. la commissione privata rimpiazzava il mecenatismo. iniziarono con principi mecenati che tarpavano la loro creatività ritrovata poi grazie alla musica commerciale. haydn la incontra a londra. la povertà di mozart fu largamente esagerata e i suoi lavori migliori erano commissioni private (flauto magico)...
  • musica in famiglia: con la vendita dello spartito stampato e la moda della musica in famiglia si incrementano gli introiti e l autonomia del musicista ma soprattutto si diffonde la musica nelle famiglie. molti grandi hanno cominciato proprio ascoltando musica prodotta in famiglia...
  • notare una costante: la libertà creativa è correlata con l accesso alla musica commerciale. con beet qs legame raggiunge un suo picco.
  • l'idea di arte come la concepiamo noi  non esisteva in passato, possiamo dire che è nata con la crescente commercializzazione dei prodotti artistici che consentivano all artista una crescente autonomia.
  • quando iniziano a divergere musica alta e bassa? con le ultime opere di beet poi wagner per finire con stra e shon. nota: la musica alta comincia con l indipendenza finanziaria dell artista da sempre facilitata dalla commercializzazione della musica...
  • tesi: la musica come arte nasce grazie alla commercializzazione della musica. è l arte bassa che fa nascere quella alta, storicamente nn c è contrapposizione tra le due ma sinergia...
  • la diversità consentì il ripescaggio di musiche del passato cosicchè mendelssohn ripropose bach come vintage...
  • oggi radio e internet diffondono musica ovunque da ogni luogo. i grandi compositori si ispirano un pò a tutto. il capitalismo moltiplica le fonti d'ispirazione...
  • avanguardie astruse e sussidi governativi. un eccesso di artisticità
continua

Science and Christianity in Pulpit and Pew di Ronald L. Numbers

Science and Christianity in Pulpit and Pew di Ronald L. Numbers
  • scienza e religione. la versione classica del rapporto: white e draper: conflitto perenne. job roberts: l idea che nn muore mai.
  • da galileo a scopes...
  • ma qual è la natura del contendere. del resto si sa che molti religiosi si sono dedicati allo studio della natura.
  • lindberg: nel medioevo i r. erano i più ardenti supporter della filosofia naturale.
  • heilbron: tra il 1300 e il 1700 l istituzione che più massicciamente ha finanziato l astronomia è stata la CC.
  • whithead: la religione (in particolare il puritanesimo) con la sua idea di natura ordinata ha contribuito all emersione della scienza. minimizzato il ruolo dei greci e dei mussulmani medievali.
  • stark: la teologia cristiana è essenziale x la scienza.
  • brooke: tesi della complessità. la storia è troppo caotica su qs punto. a volte r. ha favorito s. altre volte l ha ostacolata. una visione che nn prestandosi a molte polemiche ha avuto poca firtuna...
  • evoluzionismo. moore: paradosso: solo una teologia ortodossa può digerire darwin...
  • hull: i primi studiosi dell evoluzionismo erano tutti atei...
  • roberts: alcune confessioni protestanti americane rigettano l e. ritenendolo onconciliabile con alcune teorie. ma l eterogeneitá di qs confessione implica atteggiamenti divrrsi...
  • anche tra i cattolici c è eterogeneità. mentre il vaticano accetta la civiltá cattolica è inquieta...
  • glick: è il centralismo che salva i cattolici dalla condanna di e.
  • livingstone: persino tra i calvinisti scorgiamo atteggiamenti antitetici rispetto all evoluzione...
  • spesso l avversione a e. nn è dottrinaria ma legata agli attacchi atei subiti dai religiosi. il caso dei calvinisti di belfast è clamoroso: in un discorso l e. tyndell auspicava la sparizione di tutto il pensiero credente. altrove i rapporti sono stati cordiali. le circostanze locali sembrano contare più della dottrina vera e propria...
  • livingstone: ogni religione ne contiene dieci. basta parlare di s. e r. in astratto. nn ha senso.
  • la ricezione di darwin deve essere studiata a livello più locale...
  • hull: nessuno ha mai trovato correlazione tra ricezione del darwinismo e qualche altra caratteristica della società studiata...
  • il darwinismo significa cose diverse in paesi diversi ma varia anche nel paese stesso.
  • marxisti: l accettazione di darwin è legata alla classe di appartenenza. le evidenze sulla classe media nn confermano: ci sono forti variazioni intraclassiste. gli operai sembrano poi disinteressati a darwin e alla scienza in generale. meglio puntare sulla psicologia che sulla classe...
  • sulloway: è più probabile che siano i figli minori a supportare d. il discrimine è nella famiglia e non tra le famiglie....
  • moran: la ricezione in base alla razza...
  • genere: le femministe hanno sempre avuto probleni con d. maxsoprattutto le chiese in cui le profetesse giocano un ruolo chiave...
  • studiare la scienza senza postulare dio? un metodo comune anche tra i religiosi...
  • il linguaggio neutro godless della scienza è un segno di secolarizzazione? no. molti scienziati credenti lo adottano senza xdere la fede
continua

Argomenti pro-aborto

Molti sostengono che la persona si identifica con il suo cervello e che quindi finché non viene ad esistere quest'ultimo il feto puo' essere abortito. Due risposte: 1) nel feto il cervello esiste già in potenza, anche nel dormiente il cervello è inerte, come se non ci fosse solo in potenza 2) l'identificazione tra cervello e persona è smentita da due esperimenti mentali: trapianto dei cervelli e teletrasporto.


lunedì 19 ottobre 2015

L'origine del mondo (dal vangelo secondo Stephen Hawking)

Per molto tempo non si sono conosciuti esattamente gli orientamenti religiosi di una mente eccelsa come quella di Stephen Hawking (SH), anche se nel suo best seller sui buchi neri utilizzava un'espressione come "mente di Dio" che mandava in sollucchero molti credenti.

Tuttavia, l'ateismo dello scienziato è andato via via delineandosi fino a fissarsi in un libro specificatamente dedicato alla faccenda in cui le conclusioni suonavano perentorie: non è necessario nessun dio per spiegare l'origine dell'universo, bastano le leggi scientifiche che già conosciamo.

Per SH l'universo ha un'origine spontanea che possiamo inferire dalle leggi della meccanica quantistica (MQ), in particolare dal cosiddetto "salto quantico".

In effetti, nel resoconto della MQ, senza entrare in particolari in cui mi perderei, taluni fenomeni si presentano in forma "incausata" (non hanno cioè una causa materiale). E allora il gioco è fatto, l'origine del mondo potrebbe essere spiegata sulla falsariga di questi eventi.

Detto in altri termini: per SH l'universo non ha una causa materiale ma questo semplice fatto non spiazza in alcun modo lo scienziato/scientista poiché con roba del genere costui traffica tutti i giorni quando osserva il "micromondo" delle particelle subatomiche.

Inoltre, l'intuito che ci serve per afferrare l'ipotesi di SH è ulteriormente aiutato dal fatto che prima di espandersi  l'universo aveva dimensioni minime, assomigliava molto cioè proprio a una di quelle particelle subatomiche per cui valgono le leggi quantistiche di cui sopra.
 LORENZO_QUIN_force_of_nature-3
(madre natura scolpita da Lorenzo Quinn)

La "soluzione H." ha una caratteristica del tutto innocente che si rivela però un punto debole se pensiamo agli intenti non del tutto innocenti del suo ideatore: implica cioè che le leggi della MQ debbano esistere prima dei corpi a cui si applicano. E' per forza così visto che si ipotizza un universo che viene ad esistenza proprio in seguito all'azione di una di quelle leggi.

Dobbiamo immaginarci una MQ senza quanti. Un po' come immaginare una legge di gravità senza gravi. Per molti non è facile.

Fortunatamente nella storia del pensiero uno sforzo immaginativo di questo genere è giù stato fatto e se oggi l'operazione non ha per noi più segreti lo dobbiamo al sommo Platone: vi ricordate la teoria delle idee platoniche? Basta allora chiudere il cerchio convertendosi al platonismo, ovvero ad una filosofia che riconosce realtà metafisica alle idee: a quel punto non avremmo più problemi a concepire le leggi della MQ come aventi una realtà loro propria (nell'iperuranio) che prescinde dal mondo a cui si applicano.

Ma un SH platonista non ce lo vedo, innanzitutto perché si perdono in questo modo tutti i vantaggi che la sua ipotesi poteva vantare rispetto all'ipotesi teista, ovvero il fatto di non implicare oggetti metafisici.

In secondo luogo perché in questo senso è anche peggio dell'ipotesi teista: se esiste una realtà metafisica delle leggi quantistiche, perché mai  non dovrebbe esistere una realtà metafisica della legge di gravità? E via dicendo. Insomma, mentre al teista basta postulare la realtà metafisica di un oggetto solo: Dio, SH dovrebbe postulare una serie numerosa di realtà metafisiche complicando ulteriormente la sua ipotesi, che a questo punto, come tutte le idee inutilmente contorte, perderebbe in plausibilità.