Visualizzazione dei post in ordine di data per la query VOCI. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di data per la query VOCI. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post

giovedì 16 ottobre 2025

cos'è la coscienza? definitivo

 vedi il post dove tove k. parla del libro di jaynes (coscienza bicamerale)


TONI SUL PIANEROTTOLO

Il miglior modo di comprendere cos'è la coscienza, e forse l'unico, è chiedersi a cosa serve.

Serve da FRENO agli automatismi.

Il freno serve al pensiero "lento", spesso connesso all' INTELLIGENZA.

Il contrario del freno è l'automatismo che può presentarsi nella storia come istinto o "VOCE" o "SOGNO".

Ciò significa che la coscienza è una funzione ADATTIVA: esiste in gradi differenti nel tempo e nello spazio, a seconda delle pressioni evolutive. In passato molte civiltà si sono legate a sciamani psicotici che sentivano le "voci" (vedi ATZECHI). Era efficiente farlo.

La coscienza, per come è descritta, è un LUSSO recente, poiché l'urgenza di agire è irrinunciabile per alcune creature in alcuni ambienti. Bisogna anche dedicare molte energie alla riflessione cosciente, ciò significa che vanno sottratte altrove.

Il freno serve a reperire INFO, un bene particolarmente importante laddove il soggetto affronta ambienti molto VARIABILI.

La coscienza si lega alla libertà, ovvero all'imprevedibilità (RANDOMIZZAZIONE), che in molti giochi è una strategia vincente.

La valorizzazione dell'informazione si massimizza con la conoscenza dispersa e dialogante, ovvero con la creazione dell'INDIVIDUO. Per questo coscienza e auto-coscienza sono collegate.

Concludo con una domanda: Toni (il mio cagnolino) è cosciente? Viene a tutti di rispondere affermativamente, poiché la coscienza assicura diritti e ciò significherebbe mettere al sicuro ciò che mi è caro. Se invece mi attengo alle considerazioni esposte, allora devo ammettere che in lui la coscienza va e viene. Ho in mente una particolare situazione. Premessa: Toni mi segue ovunque, e segue ovunque entusiasta qualsiasi essere umano in casa, ladri compresi. Ora, questa passione per i bipedi fa sì che la cosa più temuta da lui al mondo è essere chiuso – ovvero isolato dagli uomini – nella stanza al piano terra che gli riserviamo quando usciamo. D'altronde, il picco della sua FELICITÀ è quando esce con noi a passeggio. Che fare allora quando sente che ci stiamo preparando a uscire indossando i cappotti nell'androne dopo aver sceso le scale interne. Carcere o passeggiata? Toni è combattuto: se ne sta sull'AMMEZZATO ad indagare le nostre intenzioni. Un tempo lo fregavi ma oggi non più, se la decisione è "carcere in lavanderia" devi usare il PROSCIUTTO, altrimenti mica lo freghi. Ad ogni modo, fissando Toni che se ne sta indeciso sul PIANEROTTOLO è forte la tentazione di pensare che stia pensando.









 


https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid0VcAv9otpa86Woene15yqkkSYyuvgGwo8yPGDyDZfsjqchogD18uaQPwtNmmrsPJl?__cft__[0]=AZUb13XrKE_LCtKUi6UT1GV1MWKviIkqmbRXXPztgXAusc2Dt6NpEyUbb4fI0CusVU6STroyjiDH_pBqsJ7vbapETjpZoC6b0EAgPvYgcEmnyiRpH0cNIY_Y_rCCeTWxgmyV21zhNpRvkxOHlSoazBq4dwWb4wx11QasVXmVtT-0lLADm9JL0-fOoYUIm5NNmVw&__tn__=%2CO%2CP-R

martedì 1 ottobre 2024

cos'è la lettura

 


Post di Riccardo


Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
 
Condiviso con Amici, tranne: Eleonora Parnigoni, Milena Parnigoni, Benedetta Marni, Caterina Marni
Amici tranne...
Cos'è per voi la lettura?
1. Un accesso alternativo al mondo che ci consente di guardarlo dal buco della serratura.
3. Una forma di illusione che fa nascere mondi per poi risprofondarli nel nulla.
4. Un'indagine poliziesca in cui occorre trovare il bandolo del testo.
6. Una ricerca del sacro, una specie di preghiera laica.
7. Un antidoto alla solitudine che consente di entrare in contatto con altri mondi e altre persone.
8. Un'esperienza trasformativa che cambia il tuo modo di vedere il mondo.
9. Un viaggio nel tempo.
10. Un'esperienza di morte in cui ti dimentichi di te.
11. Un autoerotismo in cui ti ecciti con parole ed immagini.
12. Una dipendenza: non so cosa sia ma non posso farne a meno.
13. Una forma di alienazione che ti rifugia nella fantasia.
14. Una forma di regressione che ti fa tornare all'infanzia de-responsabilizzata.
15. Una forma di masochismo esercitata sottoponendosi a storie tristi e angoscianti.
16. Una forma di voyeurismo in cui spii i segreti altrui.
17. Una forma di narcisismo in cui ti identifichi e ti compiaci.
18. Una forma di sadismo in cui assisti alla sofferenza altrui.
19. Una forma di autodistruzione in cui abbandoni le attività vitali.
Io penso a 17 ma non solo.
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Facebook
Tutte le reazioni:
Rita Vergnano
Commenti: 9
Mi piace
Commenta
Invia
Condividi
Più pertinenti

Alessio Pizzutti
Se dico un po' tutte?
  • Mi piace
  • Rispondi
Francesco Benati
7, 9 e 12 per cominciare
Rita Vergnano
1 e 3 poi mi sono distratta quando ho visto che mancano 2 e 5
Riccardo Mariani
Rita Vergnano È che quando faccio questi maledetti elenchi numerati li ritocco di continuo unendo o separando le voci. Alla fine salta sempre qualcosa. Ma i numeri sono troppo comodi da riprendere per rinunciarvi.
Rita Vergnano
1 e 3 poi mi sono distratta notando che mancano 2 e 5
Rita Vergnano
Comunque dico tutte tranne 6 12 14 e 19
Mario Reiner
Per me 8, direi senza dubbi. Ma è interessante come possa essere per ciascuno un'esperienza diversa, o molte esperienze diverse. Ogni vivente è diverso, e la somma dei viventi fa questa meravigliosa, incredibile Umanità.
Riccardo Mariani
Aggiungerei anche 20: stabilire una relazione con l'autore. Per me è importante, infatti ho dei problemi con testi anonimi o con molteplici contributi. Forse non arrivo agli estremi di Diana Corsini che richiede di affiancare al testo l'intera vita dell'autore ma anche a me il solo testo non basta, devo "sentire" la persona.
Riccardo Mariani
L'ispirazione del post viene dal libro di Guido Vitiello: La lettura felice
Conversazioni con Marcel Proust sull’arte di leggere. Voglio citare solo un passaggio iniziale poiché, caso raro, fa molto per smorzare i sensi di colpa del lettore compulsivo: "Non esistono forse giorni della nostra infanzia che abbiam vissuti tanto pienamente come quelli che abbiam creduto di aver trascorsi senza vivere, in compagnia di un libro prediletto".