sabato 7 marzo 2020

META-RECENSIONE


Un lavoro che merita una brevissima meta-recensione.
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I libri che attaccano la "democrazia" - o che comunque, superando una retorica stantia ne ridimensionano la portata enfatizzando la quantità industriale di cattive politiche che produce - colgono quasi sempre nel segno. Ne ho letti tanti e li trovo sempre brillanti, chirurgici e condivisibili.
E' facile, come potrebbe essere altrimenti visto che alle scaturigini dell'universo democratico viene posto un tale parecchio ignorante perché incentivata all'ignoranza, nonché parecchio stupido perché incentivato alla stupidità? Parlo dell'elettore mediano, ovviamente. Parlo di me-elettore, ovviamente. Non voglio offendere nessuno ma mi sa che ci somigliamo tutti, almeno nell'espletare questa funzione.
Tuttavia, restano libri pericolosi.
Seminano diffidenza, paura e disprezzo nel prossimo (quando si parla male di qualcuno la gente è tremendamente riluttante a pensare si parli di lei). Gli autori vorrebbero concludere con un messaggio libertario del tipo "meno politica, visto che la politica è questa!". E, in proposito, ricordo ancora in tempi lontani l'ingenuo entusiasmo di certi all'uscita del libro "La Casta". Purtroppo, il sentimento che suscitano simili denunce alla basi malferma del potere alimentano paradossalmente la voglia di "più poteri" e autorità centrali sempre più forti, al di là del fatto che si radichino nella volontà popolare oppure nell' indipendenza tecnocratica.
MERCATUS.ORG
Voter involvement in government has not only benefits but costs—costs that are too often ignored.So writes Garett Jones in his latest book, 10% Less Democracy: Why You Should Trust Elites a Little More and the Masses a Little Less. At a time of populist ascendance, his theme is bracingly countercu...