Il vizietto del gioco è diffuso in ogni epoca e il governo non puo’ rimanere indifferente.
Lo è tanto poco che le sue politiche a volte sembrano schizofreniche: si va dal bando alla promozione in prima persona.
Il bando consegna l’ affare nelle mani della criminalità facendola prosperare.
La promozione di un vizio sembra invece contrario ai più elementari principi etici.
Perché non lasciarlo libero tassandolo?
In fondo chi gioca non è pazzo e la tassa potrebbe incentivarlo a smettere o a rallentare.
Già, chi gioca in genere non è né pazzo né malato, ha solo delle “preferenze estreme”. Ma chi siamo noi per cambiare le preferenze altrui? La vita non è poi così meravigliosa come si crede, e per molti abitanti della "valle di lacrime" anche un gratta e vinci puo' consolare. Sarà triste ma è comunque più realistico e meno pericoloso che credere di aver a che fare con una massa di malati mentali da accudire.