mercoledì 26 marzo 2025

 

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Condiviso con Amici, tranne: Eleonora Parnigoni, Milena Parnigoni, Benedetta Marni, Caterina Marni
Amici tranne...
MOTIVI PER NON DENIGRARE IL POPULISMO.
Tesi: La democrazia non funziona perché rivela una verità condivisa, ma perché gestisce pragmaticamente i conflitti tra interessi divergenti. L' Agorà è un mito inefficiente , la deliberazione pubblica un'illusione utile: la realtà è fatta di coalizioni, distribuzione di risorse, strategie. Non serve a scoprire il bene comune, ma a negoziare chi prende cosa e chi paga. Il popolo non è sovrano perché è saggio, ma perché nessun tutor è affidabile: il rischio più grande è credere che un'élite sappia cosa sia giusto — è lì che si apre la porta all'autoritarismo. Meglio un gioco sporco per molti che il potere pulito di pochi.
LETTURE CONSIGLIATE
Arrow Scelta sociale e valori individuali.
Binmore Giustizia naturale.
Bueno de Mesquita: La logica della sopravvivenza politica.
Dahl Sulla democrazia
Gutmann Democrazia e disaccordo.
Habermas La sfera pubblica
Hayek La strada verso la servitù
Hobbes Leviatano
Hume Trattato sulla natura umana
Knight Istituzioni e conflitto sociale
Platone La Repubblica
Popper La società aperta e i suoi nemici
Rousseau Il contratto sociale
Sinclair Io, candidato a governatore: e come sono stato sconfitto

 ANALISI COSTI/BENEFICI DELLA DEMOCRAZIA

CONTRO: genera un mondo dove l'idiozia si moltiplica e la lucidità si scusa per esistere, riflettere è un reato d'opinione. Non è tanto l'ignoranza in sé a fare paura, quanto l'impossibilità culturale e politica di metterla in discussione. La stupidità non solo si riproduce: viene premiata, istituzionalizzata, selezionata. Si sviluppa una sorta di selezione inversa, in cui l'intelligenza è diventata un handicap sociale.
PRO: consente passaggi di potere senza spargimento di sangue.
VERDETTO: direi che tutto sommato supera il test, anche se di misura.

giovedì 20 marzo 2025

definizione di donna

 C'è una vera e propria ossessione della filosofia analitica trans-inclusiva per la ridefinizione di "donna" e "uomo". Un'ossessione sterile, come quasi sempre accade con le definizioni. Ecco il mio consiglio (non richiesto): chiamare "donne" e "uomini" coloro che, moralmente, dovrebbero essere riconosciuti come tali. In alternativa, considerare "donna" chiunque sia registrato come "donna" nei documenti ufficiali. Fine.

 NASCITA DEL WOKE (un'ipotesi alternativa)


La letteratura sul potere manageriale offre ipotesi originali. Illustro con un esempio stilizzato: diversi anni fa, presso l'Università X, un gruppo di donne docenti, dipendenti e studenti era arrabbiato perché, a quanto pare, l'università pagava le donne meno degli uomini e i posti di lavoro ricoperti da donne avevano stipendi inferiori rispetto a lavori analoghi con competenze simili ricoperti da uomini. Quando questo gruppo ha fatto pressione sull'università, la risposta amministrativa è stata brillante ed efficace, del resto in linea con la classica gestione del potere. E l'università come ha reagito? Bè, ha istituito un Comitato sullo Status delle Donne, ha dato al comitato un po' di cancelleria, un budget e una modesta quantità di spazio per metterci una scrivania - in breve, legittimità e qualche minima risorsa - e ha detto al comitato di studiare i fatti e di formulare delle raccomandazioni. Questa mossa ha cooptato efficacemente l'opposizione, facendo sì che dei potenziali rompipalle diventassero parte dell'università e si sentissero meno estranei ad essa. Di solito, la forza delle richieste diminuisce e presto le persone si preoccupano del bilancio della commissione per l'anno successivo quasi quanto della condizione delle donne nel campus. In questo modo trasformi i rompiballe in quasi-alleati che si preoccupano se "ce n'è per tutti", o perlomeno in persone che non ti ostacolano più di tanto, attraverso un allontanamento strategico, ovvero facendo in modo che abbiano un lavoro migliore in un altro posto dove non saranno sotto i piedi. E' chiaro poi che l'onda woke ha tracimato dal contenitore predisposto che una simile strategia prevede, quaesto è il motivo per cui i rappresentanti più efficaci ce li siamo già ritrovati all'interno delle amministrazioni di aziende e università. Spiega anche perché molte aziende tanto premurose di istituire questi uffici abbiano fatto immediatamente retromarcia non appena le "vibrazioni" sono cambiate.

scuola e resistenza

 Uno studente tenace legge un noiosissimo e astruso libro di storia e prende otto nell'interrogazione del giorno dopo. Questo fatto ci dice ben poco sull'interrogazione di diritto di settimana prossima o sull'interrogazione sui Promessi Sposi tra quindici giorni. Conoscere bene la storia non ci aiuta a conoscere il diritto o i Promessi Sposi ("il sapere non è trasferibile"). Una cosa però ce la dice: nel leggere i pallosissimi libri di diritto e l'astruso apparato critico dell'astruso romanzo dei Promessi Sposi metterà in campo la medesima "resistenza". Ora, considerando che la scuola non insegna nulla di utile e quel poco che insegna te lo dimenticherai, crea in base a quanto detto un tuo modello di scuola ideale.

mercoledì 19 marzo 2025

esternalità

la vera soluzione alle esternalità non è la coordinazione sociale, ma l’innovazione tecnologica

martedì 18 marzo 2025

carità

 Non c'è niente di più "tecnico" della Carità.

L’aiuto allo sviluppo non solo è fallito, ma ha creato dipendenza e corruzione. Oggi il core business del Malawi è l’aiuto, tanto per dire. L’aiuto ai poveri produce governi più corrotti e meno democratici (i banditi rapinano le banche perché lì ci stanno i soldi). Acquistare ciò che i paesi poveri hanno da vendere, questa è la vera carità.

https://www.grumpy-economist.com/p/aid

azionismo

 AZIONISMO

N l'ho mai capito bene. E ci credo, gli adepti si definivano liberal-socialisti. Per chi ha studiato economia e inquadra tutto d'istinto in un piano cartesiano con il liberalismo da un lato e il socialismo dall'altro, non è il massimo della chiarezza. Anche i loro libri un-colpo-al-cerchio-e-uno-alla-botte risultano pedanti. Di certo non mi sorprende riscontrare il loro immediato fallimento politico per "contraddizioni interne". Tuttavia, come dicevo, hanno lasciato un'eredità di pensiero molto venerata ancora oggi, sono rispettati da gente rispettabile, per cui l'imbarazzo perdura.

RICOLFI: chi si richiama a Ventotene senza conoscerne il contenuto è ingenuo, chi lo conosce e lo esalta è pericoloso.

 ALLE RADICI DELL'INDIGNAZIONE

Tra i nostri antenati sono sopravvissuti solo i paranoici, quelli che vedevano pericoli ovunque. Questo si spiega con il fatto che, in effetti, i pericoli c’erano davvero. Da loro abbiamo ereditato la paranoia, ma nel frattempo ci siamo liberati progressivamente di gran parte dei pericoli.
Un cervello del genere, privo di predatori nei paraggi, continua a lanciare allarmi a getto continuo: non sa fare altro. Il problema è che oggi questi allarmi riguardano pericoli sempre più incerti (fascismi, razzismi, sessismi, ambientalismi, islamofobia, omofobia, transfobia...).
Alla fine funziona così: se il pericolo è reale, lo denunciamo. Se invece non è riconosciuto dagli altri, ci indigniamo. Il pericolo in sé passa in secondo piano: la vera battaglia diventa quella per il diritto di sentirsi vittime. Lo scandalo, alla fine, è l’altra parte che non riconosce il nostro pericolo preferito.
E così, senza più predatori da combattere, finiamo per sbranarci tra noi.

lunedì 17 marzo 2025

prove

DOGE

Musk sta gestendo la riforma della pubblica amministrazione "con una motosega". Il concetto chiave è che la "distruzione creativa" tipica del mercato sia un'alternativa superiore rispetto al canonico "riformismo". Per un paese avanzato è una novità. In tempi così divertenti questo è lo spettacolo che più mi incuriosisce, lo ammetto. Stiamo a vedere come finisce. L'unica preoccupazione è che accadono talmente tante cose che faremo fatica a districare gli effetti.

Il rituale dà senso alla vita. Ogni atto può diventare sacro se gli dai importanza. Non è la religione a dare valore, ma l'attenzione dedicata alle piccole cose. Questo è il vero potere del rituale: rende la vita meno banale.

La misinformation non è il problema che molti credono: la sua diffusione è spesso sovrastimata, mentre le vere distorsioni informative non derivano da siti di fake news, ma dai grandi media, dalle élite politiche e dalle istituzioni attraverso tecniche più sofisticate come il cherry-picking e la manipolazione narrativa.