martedì 6 novembre 2018

FLUSSO TULER COWEN THE COMPLACENT CLASS

flusso tyler cowen
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A Wall Street Journal and Washington Post Bestseller"Tyler Cowen's blog, Marginal Revolution, is the first thing I read every morning. And his brilliant new book, The Complacent Class, has been on my nightstand after I devoured it in one sitting. I am at round-the-clock Cowen saturation righ...
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Riccardo Mariani MUSICISTI SFIGATI L'era degli sfigati irrompe anche nel mondo della musica: diritto degli orchestrali a "proteggere" l'udito utilizzando tappi per le orecchie. https://www.bbc.com/news/entertainment-arts-43582484...
Gestire
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La prescuola fa bene, ma non come pensavate voi POST

(no academic gains, but large life-outcome gains years later

Children who have been to preschool seem to stay in school longer, get better jobs, commit less crime, and require less welfare

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SCIENTIFICITA’ DI UNO STUDIO

SCIENTIFICITA’ DI UNO STUDIO
Se ci limitiamo ai lavori sottoponibili a replica, non abbiamo più bisogno di riviste autorevoli e indice delle citazioni per segnalarne la qualità. Basta verificare quanto l’autore SCOMMETTE su una replica positiva del suo studio.

YOUTUBE.COM
Harry Crane October 22, 2018 Rutgers Foundations of Probability Replication Crisis, Prediction Markets…

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COSE IMPARATE OGGI: FORSE E' INIZIATO IL SECOLO D'ORO

COSE IMPARATE OGGI: FORSE E' INIZIATO IL SECOLO D'ORO
Misurata in dollari statunitensi, la ricchezza globale totale è passata daI 117 trilioni di dollari nel 2000 ai 317 trilioni a metà del 2018. Un aumento spettacolare di 200 miliardi di dollari, pari a circa 2,5 volte il PIL mondiale.
Informazioni su questo sito web
CONVERSABLEECONOMIST.BLOGSPOT.COM
Wealth is not income. Income is the inflow measured over a period of time, like a pay period or a calendar year. Wealth is the accumulation ...

DISEGEMONIA CULTURALE

DISEGEMONIA CULTURALE
"Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, della scuola lasciata all’iniziativa privata e ai Comuni. La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola è indipendente del controllo dello Stato. (…) Noi dobbiamo farci propugnatori della scuola libera e conquistarci la libertà di creare la nostra scuola. I cattolici faranno altrettanto dove sono in maggioranza; chi avrà più filo tesserà più tela"
Antonio Gramsci

lunedì 5 novembre 2018

IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO

IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO
Tutti lo conoscono ma pochi ne colgono la morale profonda: agire razionalmente puo’ arrecare danno a tutti.
Stando alla definizione di “stupidità” data dal Prof. Cipolla (“lo stupido è colui che agisce facendo danno a se stesso e agli altri”) se ne ricava che razionalità e stupidità sono compatibili 

COSE IMPARATE OGGI: PERCHE’ LA MEDICINA AUMENTA LA VITA MEDIA MA NON LA MASSIMA.

COSE IMPARATE OGGI: PERCHE’ LA MEDICINA AUMENTA LA VITA MEDIA MA NON LA MASSIMA.
Perché la natura non spreca: a che serve un polmone che duri 150 anni se hai un fegato che ne dura solo 70? Ergo: i nostri organi tendono a collassare tutti nello stesso momento. La medicina puo’ curare un organo difettoso. Due. Ma di fronte al collasso generalizzato è (ancora) impotente.

NEL SETTORE DEI TRASPORTI LE DONNE GUADAGNANO MENO DEGLI UOMINI, MA…

NEL SETTORE DEI TRASPORTI LE DONNE GUADAGNANO MENO DEGLI UOMINI, MA…
… il divario si spiega interamente con le scelte sul posto di lavoro. Le donne apprezzano più degli uomini il tempo libero e la flessibilità; prendono più permessi per motivi di salute propria o dei familiari. Donne e uomini pianificano di fare straordinari simili quando sono programmati con tre mesi in anticipo ma alla fine gli straordinari effettivi degli uomini sono il 50% in più. Se confrontiamo donne con carichi familiari e uomini nella medesima condizione le tendenze di cui sopra si allargano. Quando selezionano gli orari di lavoro, le donne cercano di evitare i fine settimana, le vacanze e hanno più esigenze sui turni. Tendono ad evitare orari sfavorevoli e percorsi problematici. Sono anche meno propense ad aggirare il sistema facendo figurare gli orari ordinari come straordinario.
SCHOLAR.HARVARD.EDU
Bolotnyy V, Emanuel N. Why Do Women Earn Less Than Men? Evidence from Bus and Train Operators (Job Market Paper). Working Paper.

O tutto o niente POST

La legalizzazione della marijuana ha aumentato la recidiva dei “depenalizzati” che, perlopiù, si sono buttati sul traffico di altre droghe; un comportamento coerente se si tiene presente che le persone sviluppano un loro capitale umano specifico nel settore dello spaccio illegale.

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_166e2574c8e:a3dd4c:f62093d7

domenica 4 novembre 2018

COSE IMPARATE OGGI: I SESSI SONO DUE.

COSE IMPARATE OGGI: I SESSI SONO DUE.
Cominciavo a confondermi, c’è chi guarda ai cromosomi, chi ai genitali, chi agli ormoni e ad altro ancora. L’articolo qua sotto contribuisce al disorientamento. Poi mi sono ricordato che i sessi "sono fondamentalmente definiti dai gameti che producono" (grazie Simone de Beauvoir). Le femmine producono grandi gameti (cellule riproduttive), quelli dei maschi sono due. Poiché non ci sono specie con una terza dimensione gamete intermedia, ci sono solo due sessi 

sabato 3 novembre 2018

Intervista sul fascismo - Renzo De Felice HL DEFINITIVO IN ITALIANO


Il fascismo italiano è una pagina chiusa. Per questo è possibile studiarlo storicamente.

Il fascismo va al potere in una coalizione. Pragmatismo e compromesso non sono estranei alla mentalità fascista.

Differenze profonde tra il fascismo italiano (movimento rivoluzionario) e i colonnelli in Grecia, oppure Pinochet in Cile, oppure Franco in Spagna. Questi ultimi sono dittatori chiamati a ripristinare l’ordine non rivoluzionari con lo scopo di realizzare un ordine nuovo.

Responsabilità della classe dirigente: aver voluto costituzionalizzare il fascismo anziché respingerlo dall’inizio. Siamo al fallimento del trasformismo.

Non è la grande industria che guarda al fascismo ma la piccola impresa con poche riserve di fronte ai cicli dell’economia internazionale. Sono le più esposte, le più pronte a cercare protezione.

Il consenso al fascio deriva più dai danni che ha evitato che non ai vantaggi apportati. Se non si considera questo si dirà sempre: “non c’è stato nulla di buono nel fascismo”.

La guerra di Etiopia non è da inquadrarsi in un imperialismo di tipo inglese quanto nel tipico populismo. L’intento non è quello di coordinare economie differenti dettando legge dall’alto ma di favorire una migrazione italiana di massa verso nuove terre.

Tecniche di potere. Mussolini punta sul contatto diretto, sul controllo di scuola e mezzi d’informazione. Hitler sul rituale. Altro punto di differenza.

L’alleanza con Hitler non era inevitabile. Dopo la guerra di Etiopia M è isolato, GB e Francia non gliela perdonano. Non rimane che H. L’alleanza non è ideologica, i due hanno in comune i nemici. La stessa guerra non parte come ideologica. Esempio: il popolo USA se messo di fronte ad un’opzione ideologica avrebbe combattutto il Giappone ma non la Germania. La guerra diventa ideologica solo dopo l’aggressione all’URSS. Nel 39 GB e Francia hanno preso in considerazione seriamente di affiancarsi alla Finlandia contro l URSS. A quel punto l’ URSS avrebbe fatto valere la sua alleanza con Berlino e la guerra sarebbe stata completamente differente.

M interviene in guerra solo nel 40 quando la vittoria sembra certa. Anche sfigato.

De Felice circoscrive rigidamente il fascismo. Nolte cerca un comune denominatore nella paura verso i rossi.

La crisi di fiducia nella democrazia e nel capitalismo potrebbe essere alla base di certi movimenti terzomondisti destinati al socialismo o a un certo tipo di fascismo.

Per M era possibile arianizzare gli ebrei, cosa che per H costituiva una violazione delle leggi di natura.

Per De Felice il fascismo non è totalitario. E’ la categoria stessa del totalitarismo che lo disturba: accomunerebbe esperienze completamente differenti come fascismo, nazismo e comunismo.

Se dovessi farmi passare per simpatizzante fascista - oppure se fossi chiamato a rendere “presentabile” il fascismo - insisterei su alcuni punti. 

1. Distinguere il movimento dal regime, gli atti dalle promesse. Mentre il fascismo viene spesso giudica
to solo sui primi, il comunismo viene spesso giudicato solo sulle seconde.

2. Considerare il fascismo come espressione dei ceti emergenti, delle forze fresche della società: gente che fino a poco prima contava zero, col fascismo comincia a trovare voce in capitolo. Non quindi dei ceti medi in crisi, non degli “spostati e falliti”. In questo senso il fascismo era “dalla parte della storia”, aveva il futuro dalla sua parte.

3. Considerare il fascismo un fenomeno rivoluzionario, un portato della Rivoluzione francese. Il suo intento pedagogico era di natura democratica, rintracciabile nel pensiero illuministico e di Rousseau, rimandava chiaramente a quel radicalismo di sinistra in cui era cresciuto il Benito. La volontà del popolo era al centro di questo progetto di democrazia totalitaria.

4. Considerare il fascismo come totalitarismo di sinistra, in questo ben distinto dal nazismo, che guardava al passato, che costruiva su elementi eterni e immutabili come la razza. Al contrario il fascismo metteva al centro l’idea di progresso, l’ottimismo vitalistico e lo sguardo al futuro.

5. Considerare che tra il 29 e il 36 il regime godette di un vasto consenso realizzando anche nei fatti quella democrazia totalitaria che aveva promesso.

6. Considerare che le politiche dirigiste in economia erano più pragmatiche rispetto a quelle socialiste, tanto è vero che le partecipazioni statali esistevano fino a ieri e oggi c’è ancora chi le rimpiange. E oggi, nel XXI secolo, voglio vedere chi osa dire che la politica economica sia una parte marginale del governo di uno stato. Oggi, infatti, è il 90% della politica governativa ma anche all’epoca aveva un suo peso.

Eccetera (proseguo domani... forse :-)
Poiché ogni decalogo deve contenere almeno dieci punti, cosicché mi permetto di completare.

7. L’idea di corporazione. Il corporativismo ha un suo valore ideologico e culturale, si puo’ accettare o meno (io non lo accetto) ma non puo’ essere preso sot
to gamba e squalificato a priori.

8. La protezione assicurata alle classi produttive dalla minaccia della violenza proletaria ma anche il temperamento di certi slanci irrazionali lascito della guerra (il caso d’Annunzio è esemplare).

9. Codice Rocco. A lungo conservato anche nell’Italia democratica, evidentemente qualcosa di buono conteneva.

10. Riforma Gentile. Nella scuola gentiliana si è formata la gioventù democratica per mezzo secolo dopo il fascismo. E persino oggi c’è chi la rimpiange.

Su questi 10 punti imposterei il mio test di Turing ideologico. Ora però, Gianluca, sottoponiti anche tu al test, elenca i tuoi 10 punti positivi. Ai miei occhi chi fallisce il test perde ogni diritto alla critica.


 Un’ultima cosa: se sugli aspetti positivi del fascismo si possono avere dubbi, sul principale aspetto negativo certamente no: una certa perniciosa mentalità lasciata in eredità agli italiani, specie agli anti-fascisti.

Ora rispondo brevemente all’obiezione da te avanzata, almeno quella che ho compreso: “Non si può essere keynesiani, marxiani, marshalliani e smithiani senza creare un cortocircuito”.
Quel che tu vedi come una contraddizione molti lo considerano “ecclet
tismo” e lo apprezzano (io l’ho chiamato pragmatismo). Segnala il mancato assoggettamento a un dogma, attitudine preziosa in materia economica, dove la prima legge è: “a volte le cose vanno in un modo, altre volte in un altro”. Lo sanno bene i socialisti che ai dogmi economici hanno impiccato il loro sogno.
Ad ogni modo la cosa fu apprezzata soprattutto dai pragmatisti per eccellenza: gli americani. Nella sinistra liberal in genere, e nell’amministrazione Roosvelt in particolare il fascismo italiano era un punto di riferimento. 


Appendice a "il buono del fascismo"

Farei attenzione ai ministri Grandi e Bottai, estero e cultura. Non sono stati così male.

E non dimentichiamo l'architettura!!!

venerdì 2 novembre 2018

IL PASSAPORTO

L'istruzione è un passaporto per la vera formazione.


Il "vero apprendimento", come ho già spiegato, si ha soprattutto sul posto di lavoro. Facendo. Non impari come pilotare un'aereo facendo lezione di volo. Non impari ad esercitare un pensiero critico leggendo un saggio su Sakespeare.

mercoledì 31 ottobre 2018

PERCHE’ LA SANITA’ USA DEVE EUROPIZZARSI

PERCHE’ LA SANITA’ USA DEVE EUROPIZZARSI
FATTO 1. Gli USA spendono il 17% del loro PIL in sanità, la UE l'8%, Singapore il 2% (e il PIL pro-capite USA è il più elevato).
FATTO 2. Per la sanità pubblica, gli USA spendono più della UE sia in termini assoluti che in termini percentuali. Tuttavia, la sanità pubblica USE copre solo vecchi e poveri mentre quella UE copre tutti.
FATTO 3. La qualità sanitaria è la medesima ovunque, e così la salute degli utenti finali.
FATTO 4. La sanità USA è la più innovativa e produce ricadute positive su tutte le altre.
TESI: i sistemi sanitari più efficienti – almeno tra i paesi ricchi - sono quelli che razionano dall’alto le cure mediche offerte all'utenza. Sorvolo qui sui motivi.
FATTO 5: negli USA l’accesso alle cure è libero, non c’è razionamento. La UE raziona le sue cure assumendo come “gatekeepers” il servizio pubblico. Singapore, grazie ad un governo autoritario, raziona le sue cure assumendo come “gatekeepers” le assicurazioni private.
PROPOSTA: gli USA trasformino il loro sistema sanitario prendendo quello della UE come riferimento. Ci sarà un contraccolpo in termini di innovazione ma il risparmio sarà colossale.

SOTTOPROPOSTA: sia gli USA che la UE dovrebbero "singaporizzare" la loro sanità.

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_166cb97637f:61094c:799d56cb

LEGGITTIMA DIFESA

LEGGITTIMA DIFESA
Ammiro Carlo Nordio quando dottamente enuncia i principi squadernando il pedigree della sua cultura liberale. Lo capisco meno quando va sul tecnico e commenta gli articoli di procedura penale. Mi fa sognare quando afferma stentoreo che (cito a memoria) “il diritto alla difesa è sacro e chi lo esercita non puo’ conoscere con precisione la minaccia a cui è sottoposto”. Oppure: “chi si è difeso in casa propria dal proditorio attacco di malintenzionati subisce un trauma che non ha senso rinforzare con una trafila estenuante di processi vessatori”. Lo capisco meno quando risponde (o non risponde) all’obiezione: “… ma si dovrà pure indagare se c’è stato un eccesso!”.

Morale, sono giunto alla conclusione che l’unica legge in favore della legittima difesa è quella che paga in anticipo l’avvocato all’indagato. Fine.

Aggiungo che il sussidio ha anche un suo senso economico: l’anonimo che si difende in modo legittimo da un’ aggressione realizza una deterrenza di cui beneficiano tutti. Chi invece subisce passivamente dovrebbe invece essere tassato: realizza un incentivo ad aggredire che penalizza tutti.

UN LEGGERO MAL DI TESTA

UN LEGGERO MAL DI TESTA
Un miliardo di persone soffre di un leggero mal di testa che continuerà ancora per un’ora abbondante ma che cesserà all’istante immolando al Dio Emicranium un bambino innocente. E’ giusto procedere all’esecuzione?
Qui il problema non è la risposta, su cui concordano pressoché tutti. E’ il fatto che molte persone intelligenti non concordano affatto. Fanno notare che questo baratto avviene tutti i giorni senza che nessuno si ponga il problema. I minatori di carbone, ad esempio, lavorano per generare l’elettricità che mantiene in vita anche questa bacheca Facebook e molte altre non meno superficiali. Sappiamo bene che alcuni di loro moriranno in modo orribile ma francamente non mi sento moralmente obbligato a cessare il consumo dell’elettricità che mi permette di sparare stronzate qua sopra.

Il contributo di Grillo SAGGIO


Il contributo di Grillo


Grillo mi ha convinto: occorre un sorteggio per decidere i nostri “rappresentanti”. I vantaggi sono troppi: meno spese, meno voto di scambio, meno partitocrazia.
Del resto, come non essere sensibili alle critiche di chi teme in questo modo di infliggere un colpo mortale alla democrazia. E la partecipazione attiva del cittadino che fine fa? E la competenza che fine fa? E la motivazione che fine fa?
Fortunatamente, esiste una buona mediazione tra le due istanze, c’è qualcosa che unisce lotteria e voti: la lotteria dei voti (LdV). LdV salva capra e cavoli.
LdV è ben diversa dalla lotteria dei rappresentanti: si va a votare tutti esattamente come prima. Al termine, si pesca dall’urna un voto qualsiasi e quel voto decide l’eletto! E’ chiaro che se un candidato è stato votato dal 60% degli elettori avrà più possibilità di essere sorteggiato e aggiudicarsi il collegio.
Collegio? Sì, collegio. L’uninominale è inevitabile con la LdV. Ma non c’è di che preoccuparsi: LdV media anche tra uninominale e proporzionale.
Il sostenitore del proporzionale vuole “più rappresentatività”, e LdV gliela garantisce: in alcuni collegi verrà estratto il candidato di minoranza, magari di minoranza estrema.
Il sostenitore del maggioritario vuole più chiarezza, e LdV lo garantisce: il sistema resta maggioritario con vincitori e vinti molto chiaramente definiti.
Naturalmente Grillo sarà felice: meno voto di scambio, meno costi per la campagna elettorale, meno partitocrazia: nessuno investe grosse somme quando la sua sorte dipende pur sempre da un’estrazione!
E la partecipazione che sta tanto a cuore al “sincero democratico”? Garantita (e rafforzata). Il mio voto continuerà a contare: il fatto che sia nell’urna diminuisce le possibilità che venga estratto quello del candidato a me avverso. Ma c’è di più: se ad essere estratto è il mio voto sarò io e solo io ad aver deciso l’elezione. E’ una possibilità remota ma dal punto di vista psicologico pesa (spiega l’ altrimenti assurda scelta di partecipare alle lotterie tradizionali). Immaginatevi poi una scheda nominale per opzione, i giornali potrebbero titolare: il Sig. Mariani Riccardo ha deciso il candidato di Lombardia 2! Cavoli, questo sì che significa sentirsi protagonisti. Il mio nome sul Corriere, il mio quarto d’ora di gloria. Una possibilità del genere spingerebbe persino me all’impegno civile del voto.
Direi che le virtù sono molte, al momento metto questo sistema in cima alle mie preferenze personali, con quello australiano (troppo complicato) che segue a ruota.
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RELATIVISMI AGGRESSIVI

RELATIVISMI AGGRESSIVI
Giovanni e Giuseppe reagiscono in modo differente alle aggressioni.
Giovanni: parlerò con il mio aggressore e ci chiariremo.
Giuseppe: chiarirsi è impossibile, non resta che difendersi ed eliminare ogni minaccia.
Giovanni è un “assolutista”: esiste una realtà oggettiva che consente a me e al mio aggressore di comunicare.
Giuseppe è un relativista: ognuno sceglie le sue credenze che restano poi irriconciliabili tra loro. Impossibile dire chi sia più vicino al vero.

Non vi sembra strana questa storiella? Di solito il relativista viene considerato più tollerante. Capita che sia lui stesso a dichiararlo: “ho scelto il relativismo perché più idoneo all’incontro”. Nei fatti a me è sempre sembrato il contrario: chi più del relativista è perennemente arrabbiato, indignato, livoroso, sprezzante…? Ora capisco meglio il perché anche in teoria: il relativismo mina la comunicazione.