mercoledì 27 gennaio 2010

Case sfasciate che stanno in piedi

Ci sono case periclitanti in grado di troneggia per secoli in modo quasi irrisorio. Un esempio? La Torre di Pisa? Peggio, Casa-Italia tutt' intera.

E parlo di sfasci reali, non illusori come i quelli raffigurati nei murales ingannatori di John Pugh...

La crepa centrale ha un nome, è stata battezzata felicemente: "sacco del Nord". Sacco nel senso di saccheggio, ovviamente.

Le cifre le fa un perito insindacabile, Ricolfi (vicino PD), nel suo ultimo (imperdibile) libro.

Persino peggio di quanto urlano i politici (della Lega) in campagna elettorale.

La Ricetta del sociologo: rassegnatevi o viene giù tutto.

Presunto fardello


Prendiamo il continente africano tra il 1400 e il 1800. Il divario con l' Europa non era poi così abissale, tutt' altro. Non date retta a quanto vi è capitato di leggere in giro.

Certo, i modelli di sviluppo erano piuttosto differenti: i bianchi puntavano sulla proprietà privata delle cose (essenzialmente terra), i neri su quella degli uomini (schiavitù).

La schiavitù in Africa è stato per secoli il business numero uno. Pressochè l' unico. D' altronde era l' unica forma di "proprietà" che conoscessero. Avevi quattro soldi da investire? Corri a comprarti uno schiavetto.

La colpa dei bianchi schiavisti del XIX secolo? Incrementare una domanda già fiorente.

Spiega bene il massimo esperto in materia, ovvero il prof Thornton.

Sintetizza ancora meglio Paolo Mieli sul CdS 26.1.2009 (Le colpe dell' Africa nella tratta dei neri).


Benvenuto nel laboratorio del filosofi

Caro amico, lo so perchè sei qui. Probabilmente hai qualche problema a comprendere cosa sia e come funzioni "un' esperimento mentale a base di controfattuali".

Cerco allora di illustrarti il tutto nel modo più semplice, ti chiedo solo di collaborare senza incaponirti.

Cominciamo pure.

Come giudicheresti un Tale che "non prende sul serio" la Geometria per il fatto che non ha mai incontrato un Triangolo per strada e trova "implausibile" incontrarne in futuro? I Triangoli, per il nostro tale, vanno giusto bene come protagonisti di qualche film (o libro) particolarmente fantasioso!

Bè, la risposta è facile, costui non ha ben presente cosa sia e a cosa serva la Geometria.

La Geometria ci consente di studiare delle astrazioni (radicale e coerenti) ancorché irreperibili nella realtà quotidiana.

Allo stesso modo con i Controfattuali forgiamo degli "oggetti" astratti e coerenti con i quali testare le nostre teorie. Proprio come i triangoli, si tratta di oggetti molto utili.

A poco vale constatare che oggi vedremo intorno a noi parecchi oggetti dalla forma quasi-triangolare. Abitano uno spazio bidimensionale? Sono costruiti con l' unione di puntini non misurabili? No? Allora non sono neanche lontanamente dei Triangoli, mancano persino nelle caratteristiche di base.

E non "affondarti" da solo dicendo che "sono approssimazioni"! (e chissenefrega se un vero Triangolo non lo incontreremo mai.

In fondo lo vedi anche tu che se il problema fosse solo quello di reperire delle "approssimazioni", la cosa sarebbe possibile anche per i controfattuali più inverosimili: il teletrasporto non è che un fotocopiatore particolarmente sofisticato (e chissenefrega se un "fotocopiatore" del genere non l' avremo mai); osservo un trapianto di rene e dico: "ecco, un trapianto del cervello è simile, solo che anzichè il rene ha per oggetto un cervello" (e chissenefrega se poi una simile operazione è irrealizzabile). Spero di essere esentato dal proseguire.

Detto questo, spero anche che sia chiaro una volta per tutte che chi in queste materie tira fuori l’ "implausibilità" o la "fantascienza/svago" è come il signor Tale: non ha capito di che si parla.

Poi uno puo’ disinteressarsi alla coerenza del suo pensiero e dire: io decido cio’ che è giusto e cio’ che è sbagliato di volta in volta secondo un mio arbitrio. Puo’ farlo, ma deve dirlo.

lunedì 25 gennaio 2010

La regola della ciliegia

Sam Peltzman è l' uomo che più di ogni altro è andato alla ricerca della regola che osservano le regole imposte per limitare i nostri rischi (paternalismo).

Ognuno di noi, chi più chi meno, nello svolgere la propria attività prende qualche rischio, è inevitabile.

Quel "chi più chi meno" esprime una preferenza soggettiva che per forza di cose non cambia allorchè un legislatore "benevolo" imponga delle regole intese a comprimere quei rischi.

Un esempio è la cosa migliore per spiegarsi: Giovanni quando va in macchina si assume una certa quota di rischi, qualora il legislatore voglia abbassarli artificiosamente potrebbe imporre l' uso delle cinture di sicurezza. Ma una simile imposizione è inefficace poichè Giovanni puo' riguadagnare la sua quota ottimale di rischi, per esempio, aumentando la velocità.

Una morale che puo' trarsi: non ci si illuda, non esiste una regolamentazione all' acqua di rose: o il proibizionismo è pressochè totale (una regola tira l' altra, ovvero regola della ciliegia) o difficilmente consegue i risultati auspicati.

link

Qualcosina sull' introduzione delle cinture di sicurezza in GB

add: le lampadine a basso consumo incrementano i consumi energetici: http://gregmankiw.blogspot.com/2010/08/enlightening-example-of-unintended.html

Le scuole confessionali sono le migliori

... almeno in Inghilterra.

Catholic, Anglican and Jewish schools generally perform better than non-faith schools...

Teoria dell' identità

Se davvero ami tua moglie non per questo sei moralmente libero di abbandonarla quando per disgrazia l' autobus che passa le trancia il braccio: lei non è il suo braccio! E se le porta via braccio+gamba? Quando sei libero di andartene ritenendoti esentato? Chi è veramente tua moglie? Se la amavi veramente cosa avresti dovuto amare di lei? Occorre una teoria dell' identità.

Braccio e gambe non sembrano essenziali, ma il cervello? E' un organo fisico molto particolare perchè con il cervello noi pensiamo e ricordiamo, tra cervello e mente c' è un rapporto privilegiato e per capirlo basta pensare ad un paradosso diffuso tra i filosofi: se fosse lecita la compravendita di organi, per "dare" il tuo cervello dovresti pagare. E sì, pensaci bene: "dare" il proprio cervello in realtà significa "ricevere" tutti gli altri organi. Quindi paga e silenzio. Se proprio vuoi incassare, chiedi di "ricevere" un cervello nuovo.

Per costruire una teoria dell' identità bisogna rispondere ad alcuni controfattuali. Io ci provo.



1. Giovanni trapianta il suo cervello nel corpo di Giacomo e viceversa. Chi è Giovanni e chi è Giacomo? Personalmente direi che in questo caso l' identità segue il cervello. Solo una precisazione: il cervello, se non è "resettato", incorpora la memoria e il pensiero di una persona.

2. Giovanni subisce l' espianto dell' emisfero destro del cervello e sopravvive. E' ancora lui? Direi di sì.

3. Giovanni subisce l' espianto del suo cervello (e muore): un emisfero (funzionante) viene messo nel corpo "vuoto" di Giacomo (che sopravvive) e uno (funzionante) nel corpo "vuoto" di Aldo (che sopravvive). Che fine fanno Giovanni, Giacomo e Aldo? Direi che i sopravvissuti sono persone "nuove".

4. Stessa situazione di cui sopra, solo che non si tratta di esperimento ma di una richiesta dei protagonisti. Per me cambia tutto, i sopravvissuti conservano la loro identità.

5. Situazione simile a 2. In un secondo tempo, però, Giovanni subisce l' espianto anche del secondo emisfero (e muore) affinchè lo riceva il corpo vuoto di Giacomo. Come la mettiamo? Secondo me dobbiamo chiamare "Giovanni" il sopravvissuto (da notare che questo Giovanni e il primo sopravvissuto al 3 sono la stessa persona ma con identità differenti).

6. Il cervello di Giovanni viene "riprogammato" con macchinari particolari. Abbiamo una nuova persona? Secondo me no, è come prendere una botta in testa.

7. Il cervello di Giovanni viene riprogrammato secondo i parametri di Giacomo (pensa ed ha la stessa memoria di Giacomo). Abbiamo una nuova persona? Secondo me no, a meno che contestualmente all' operazione Giacomo muoia, in questo caso Giovanni diverrebbe Giacomo.

8. Nel teletrasporto si muore (il teletrasporto ti copia altrove e ti distrugge laddove stai)? No, altrimenti si creerebbero i noti paradossi.

9. Giovanni e Giacomo decidono di "resettarsi" il cervello ed effettuare un trapianto incrociato come in 1. Chi è chi? Vedi 1.

10. Come in 9, solo che l' operazione non è volontaria. Chi è chi? Contrariamente ad 1 e 9 direi che in questo caso non c' è trasferimento d' identità nonostante il trasferimento fisico dei cervelli.

11. Giovanni programma un computer con i pametri del suo cervello (memoria ecc.). Il computer diventa Giovanni? Direi di sì, ma solo in caso di morte fisica del "vecchio" Giovanni (vedi 6).

Dalle risposte si sarà capito che la mia concezione dell' identità è psicologica: laddove una psicologia continua a vivere, lì persiste la persona. Ma in alcuni casi conta anche la "storia" fisica del nostro corpo. Sono quei casi in cui cessa ogni "persistenza psicologica" senza che intervenga una morte fisica. L' identità non segue necessariamente il cervello fisico e non risiede nemmeno nella psicologia. In ultima analisi l' identità deve essere coerente con una certa "narrativa" della loro storia. E nel raccontare una storia come si deve conta anche Occam: facciamo di evitare i guazzabugli e limitiamo i personaggi sulla scena.



add: altri casi nei commenti qui

venerdì 22 gennaio 2010

Bubo Bubo

Lamentarsi è un arte e l' intellettuale/bottegaio spopola (specie se è all' opposizione)...



Il suo grido è pre agonico, ininterrotto e... sussurrato. Sì, nei suoi film e nelle sue canzoni si sussurra molto. Serve a segnare la "differenza antropologica" con i caciaroni arricchiti...

Le spalle sono incurvate poichè devono reggere il peso di tutti i peccati del mondo.

Per evitare il latte alle ginocchia giova ogni tanto una pillolina contro la cultura del piagnisteo, che poi è la filosofia "per cred de ves baloss"...



p.s. riflessioni leggendo il superclassico sul politically correct.

Il contatto che corrode

Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.

La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.

La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".

La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione. Il contatto uccide, la relazione elide qualcosa che molti ritengono prezioso.

Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.

link

A che punto siamo con la questione di Dio?

Bè, non siamo messi poi neanche tanto male.

ARGOMENTO ONTOLOGICO. Una concezione matematica del multiverso (à la Tegmarks) è in grado di ridurre gli altri argomenti (cosmologico e teleologico) e superare la critica di Gaunilone e Kant.

ARGOMENTO COSMOLOGICO. Con il concetto di "semplicità" alla Swinburne si aggira il rasoio di Occam volgendolo a proprio vantaggio.

ARGOMENTO TELEOLOGICO. Idem come sopra.

EVIDENZA: l' epistemologia di Plantinga elabora la credenza di Dio come "basic belif" razionale.

Swinburne interpreta Occam

Richard Swinburne argues for simplicity on logical grounds: "...other things being equal...the simplest hypothesis proposed as an explanation of phenomena is more likely to be the true one than is any other available hypothesis, that its predictions are more likely to be true than those of any other available hypothesis, and that it is an ultimate a priori epistemic principle that simplicity is evidence for truth" (Swinburne 1997).

He maintains that we have an innate bias towards simplicity and that simplicity considerations are part and parcel of common sense. Since our choice of theory cannot be determined by data (see Underdetermination and Quine-Duhem thesis), we must rely on some criterion to determine which theory to use. Since it is absurd to have no logical method by which to settle on one hypothesis amongst an infinite number of equally data-compliant hypotheses, we should choose the simplest theory: "...either science is irrational [in the way it judges theories and predictions probable] or the principle of simplicity is a fundamental synthetic a priori truth" (Swinburne 1997).

fonte wikipedia

per approfondire

Largo a Tegmarks: Gaunilone, Kant e Occam fuori dai piedi

Se l' universo fosse un oggetto matematico, decadrebbe l' obiezione di Gaunilone ad Anselmo.

E con essa rotolerebbero via sia Kant che Occam, i due argomenti-baluardo dell' ateismo.

Senza contare che la "prova" cosmologica si ridurrebbe in quella ontologica.

link

L' (a)teologia

Correlazione stretta...

Tolleranza acida

Non si creda che la Tolleranza e la Diversità culturale siano poi così amiche.

La prima sembra piuttosto nuocere alla seconda.

La storia si ripete sia con gli ebrei che con gli zingari: laddove vengono accettati sbiadiscono la loro identità culturale fino quasi a perderla. Le Sinagoghe sono piene solo laddove echeggia lo "sporco ebreo".

La Tolleranza è un' acido che corrode la diversità fino all' osso, fino all' omologazione.

Il dispiacere assale chi spinge verso la Tolleranza affinchè "mille fiori fioriscano" e chi la esecra per combattere il diverso. Fuori da queste compagnie la notizia è benvenuta.

link

martedì 19 gennaio 2010

Il paradosso del naturalismo etico

Il problema con l' etica naturalizzata è che quanto più è "naturalizzata" tanto più è inutile. Che senso ha prescrivere qualcosa che è inevitabile in quanto "naturale"?

Se proprio la naturalizzazione ha un messaggio per il moralista penso che questo sia stato intercettato al meglio dai cosiddetti libertari-conservatori alla Hayek:

- la LIBERTA' conta in quanto favorisce l' evoluzione;

- la TRADIZIONE conta in quanto frutto dell' evoluzione.

L' abbraccio di Calvino e Tommaso

Ma l' esistenza di Dio è una "basic belif" razionale o va dimostrata partendo dalle evidenze?

Probabilmente "buona la prima". Tuttavia le prove vanno coltivate qualora si attribuisca un valore al dibattito pubblico e alla deontologia epistemologica.

Ricordo d' estate

... e della vita prematrimoniale. Ultimo giro in Corsica.

lunedì 18 gennaio 2010

Zombi messaggeri divini

Zombi, replicanti, avatar, matrix e chi ne ha più ne metta. Ma perchè tanto interesse per questi tristi figuri?

Semplice, perchè cio' mi costringe a "smarcarti" da "loro" riconoscendoti come una persona dotata di una mente come la mia (spero la cosa sia reciproca). Una credenza ragionevole ma che non poggia su nessuna evidenza.

Noi non viviamo in un "matrix": pensare così ci fa toccare una "razionalità senza giustificazione".

Esistono dunque credenze che sono ad un tempo razionali ed infondate. Tale è anche la credenza di Dio per Alvin Plantinga che propone una via alternativa a Tommaso. La razionalità garantita ma ingiustificata è il concetto chiave della sua epistemologia calvinista.

Se vogliamo mettere in evidenza la razionalità della "credenza teistica" non diamo quindi tanto spazio al ruolo della ragione che essa contiene, consideriamo piuttosto quanta "fede" allo stato puro esiste negli atti che chiunque giudicherebbe perfettamente razionali.