- Qual è la funzione della scuola? Trasmettere cultura.
- Cos' è la cultura? Un sapere utile nel tempo.
- Cosa deve intendersi per "sapere utile"? Un sapere che realizza l' individuo emotivamente, socialmente ed economicamente.
- Per quanto ne sappiamo ora, cosa predice al meglio la realizzazione socio-economica-affettiva dell' individuo? IQ e Big Five.
- Che influsso ha la genetica su questi fattori? Più alto di quanto si creda comunemente, specie per l' IQ.
- Quanto incide la scuola su IQ e Big Five? Non molto, specie nel primo caso. Deve comunque agire presto. Ancora prima di presto.
- Come dovrebbe diventare la scuola pubblica, date queste premesse? Un meccanismo selettivo piuttosto che formativo.
- E per la residua parte formativa come si dovrebbe agire, almeno nei primi anni? Puntare sui contenuti piuttosto che sull' abilità a pensare. Più sul "cosa" che sul "come".
- E più avanti? Puntare sul sapere specialistico piuttosto che su quello interdisciplinare.
- Perchè? Perchè IQ ha una radice genetica forte ed è meglio non sprecare lì troppe risorse. Un bambino riceve più aiuto se impara le cose giuste. Cio' diventa ancor più vero nel proseguo della sua carriera scolastica.
- Meglio non perder tempo nemmeno con i Big Five? Su quel versante qualcosa in più è giustificato. Ma considera che concentrarsi sui contenuti favorisce la memorizzazione e cio' incide positivamente sul Big Five ai nostri fini più importante: "scrupolosità&perseveranza".
- E il resto? Fare della scuola un ambiente amichevole e motivante, non sarà mai una perdita di tempo.
- Arriveremo mai ad una scuola del genere? No, è una scuola che costerebbe 1/3 di quella attuale. Una democrazia non puo' permettersi risparmi del genere.
- Come possono non emergere verità tanto elementari? Colpiscono gli interessi della classe docente, ovvero di quel gruppo di persone in grado di mettere in campo la retorica più convincente a loro difesa.
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venerdì 24 luglio 2009
Scuola: tentativo di discorso articolato
Vlad provoca con Ricolfi. Il nostro mette in croce la scuola italica con eloquenza invidiabile. Però il suo discorso non mi sembra "articolato" al punto giusto. Spero che, per quanto errato possa essere la valanga maieutica qui sotto, non difetti di articolazione. Forse anch' io sono un po' critico con l' esistente, mi sia perdonato. In ogni caso cio' non allenta una mia convinzione: i giovani di oggi saranno adulti più intelligenti, generosi e tolleranti di noi, proprio come noi lo siamo nei confronti dei nostri nonni.
giovedì 23 luglio 2009
La pietà di certi veli
... trionfa ovunque, rigogliosa estate che velasti il nostro amore difettoso, che non riuscisti ad avvitare quel bullone spanato...
Il disaccordo impossibile e il parto delle Verità
Qualcuno potrebbe pensare che per affrontare le lunghe diatribe che pullulano sui forum virtuali, compreso questo, occorra una grande fede.
Errato, serve solo l' uso della ragione per sapere che il disaccordo è impossibile, per sapere che la Verità verrà a galla ed è solo una questione di tempo.
Non esprimo una generica speranza quindi, ma una conclusione rigorosa e razionale:
Teorema: due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni.
Figo!
Le premesse per enunciare il teorema non sembrano poi così stringenti:
Sono un tipo fortunato: la mia fede liberale mi fa credere nell' Uomo (condizioni 1-2); la mia fede religiosa mi fa credere nell' esistenza della Verità (condizione 3). Ora scopro che la mia fede nella Ragione mi assicura che è impossibile, dopo un onesto confronto, non concordare in toto sulla Verità. Wow.
In questa nota che valse il Nobel, il teorema è dimostrato formalmente. Che casino! Qui un tentativo - p.7-9 - di "tradurre" in italiano (anzi, in inglese) la dimostrazione.
Secondo la mia esperienza, in genere il disaccordo si prolunga perchè mancano 5 e 6. Anche concepire una realtà probabilistica (sulla falsariga di quelle della meccanica quantistica, tanto per intendersi) non è facile. Certo, quando la diatriba s' incanaglisce, il lato personale prevale e salta subito anche 2. E allora tanti saluti. A proposito, saluti a tutti!
P.S. Per chi si accontenta dell' intuizione: 1) discutendo giungiamo a conclusioni differenti 2) in base alla fiducia che accordo a ciascuno di noi me compreso, elaboro una nuova conclusione probabilistica, lo stesso fai tu 2) ci confrontiamo sulle nuove posizioni, ancora divergenti, e ripetiamo il processo di rielaborazione 3) dopo k discussioni siamo perfettamente d' accordo su tutto (proprio come nel primo link: dopo k giorni gli abitanti degli occhi azzurri avranno lasciato l' isola).
P.S. link utile.
Errato, serve solo l' uso della ragione per sapere che il disaccordo è impossibile, per sapere che la Verità verrà a galla ed è solo una questione di tempo.
Non esprimo una generica speranza quindi, ma una conclusione rigorosa e razionale:
Teorema: due persone che discutono giungeranno necessariamente ad un accordo completo su tutte le questioni.
Figo!
Le premesse per enunciare il teorema non sembrano poi così stringenti:
- le persone coinvolte devono essere ragionevoli;
- le persone coinvolte devono essere "honest truth-seeking";
- la realtà sottostante deve essere unica per tutti;
- deve esserci conoscenza comune (io so che tu sai che io so...) ;
- non bisogna confidare solo in se stessi ;
- non bisogna confidare troppo in qualcun altro;
- la verità deve poter essere espressa anche in termini probabilistici.
Sono un tipo fortunato: la mia fede liberale mi fa credere nell' Uomo (condizioni 1-2); la mia fede religiosa mi fa credere nell' esistenza della Verità (condizione 3). Ora scopro che la mia fede nella Ragione mi assicura che è impossibile, dopo un onesto confronto, non concordare in toto sulla Verità. Wow.
In questa nota che valse il Nobel, il teorema è dimostrato formalmente. Che casino! Qui un tentativo - p.7-9 - di "tradurre" in italiano (anzi, in inglese) la dimostrazione.
Secondo la mia esperienza, in genere il disaccordo si prolunga perchè mancano 5 e 6. Anche concepire una realtà probabilistica (sulla falsariga di quelle della meccanica quantistica, tanto per intendersi) non è facile. Certo, quando la diatriba s' incanaglisce, il lato personale prevale e salta subito anche 2. E allora tanti saluti. A proposito, saluti a tutti!
P.S. Per chi si accontenta dell' intuizione: 1) discutendo giungiamo a conclusioni differenti 2) in base alla fiducia che accordo a ciascuno di noi me compreso, elaboro una nuova conclusione probabilistica, lo stesso fai tu 2) ci confrontiamo sulle nuove posizioni, ancora divergenti, e ripetiamo il processo di rielaborazione 3) dopo k discussioni siamo perfettamente d' accordo su tutto (proprio come nel primo link: dopo k giorni gli abitanti degli occhi azzurri avranno lasciato l' isola).
P.S. link utile.
mercoledì 22 luglio 2009
Da Crotone all' Ortica un grido d' amore per tutti i Mario
Nel giorno del tuo bisogno
Colazione in Autogrill
... o rumorosa, imprevista, poco aprezzata altrui conversazione che mi trafiggi già di prima mattina...
Vendere i diritti
Smoking ban? Perlomeno mettete in vendita le esenzioni...
Perchè non sono un garantista
Tutto sommato i criminali devono amare il rischio, perchè se non lo amassero invece di delinquere si guadagnerebbero la vita lavando le auto. Prferiscono avere poche probabilità di ricevere una grossa punizione che non molte di riceverne una lieve. Infatti, le persone favorevoli alla seconda opzione non delinquono ma scelgono attività punitive come il lavoro nell' edilizia o in miniera. Quindi, se vogliamo che i criminali siano meno attratti dal crimine, è meglio raddoppiare le probabilità di essere condannati anzichè raddoppiare la severità della pena.
Devo ammetterlo, l' argomento anti-garantista è anche il più convincente contro la pena di morte.
Devo ammetterlo, l' argomento anti-garantista è anche il più convincente contro la pena di morte.
martedì 21 luglio 2009
Perdersi in casa
Fiorino
Con i risparmi si è comprato un "Fiorino" e ha messo su una ditta di elettricità. Così ha risolto in proprio. E tu? Ancora a scorazzare su e giù tra i collinosi seni di qualche godereccia contrada?
Copyright (e brevetti)
Questione complessa. Una fulminante introduzione al tema da parte del Nostro:
L' inventiva è un bene, e dovrebbe essere premiata. Il monopolio è invece un male, e dovrebbe essere ostacolato. E a cosa serve il copyright? A premiare gli inventori con una licenza di monopolio. Che stupidaggine! Anche fare i gelati è una cosa buona e chi li sa fare dovrebbe essere premiato. Ma nessuno pensa di premiare il mio gelataio concedendogli una patente che permetta di guidare ubriachi...
Qualche proposta? Meglio sarebbe che il governo compri tutti i copyright e li metta a disposizione. Il teorema di Coase soccorre semplificando: potrebbe essere l' autore a comprarsi il suo copyright godendo di una prelazione. Ma il prezzo? Bè, la soluzione ideale è un' asta aperta a tutti, governo compreso. L' incasso al creativo.
L' inventiva è un bene, e dovrebbe essere premiata. Il monopolio è invece un male, e dovrebbe essere ostacolato. E a cosa serve il copyright? A premiare gli inventori con una licenza di monopolio. Che stupidaggine! Anche fare i gelati è una cosa buona e chi li sa fare dovrebbe essere premiato. Ma nessuno pensa di premiare il mio gelataio concedendogli una patente che permetta di guidare ubriachi...
Qualche proposta? Meglio sarebbe che il governo compri tutti i copyright e li metta a disposizione. Il teorema di Coase soccorre semplificando: potrebbe essere l' autore a comprarsi il suo copyright godendo di una prelazione. Ma il prezzo? Bè, la soluzione ideale è un' asta aperta a tutti, governo compreso. L' incasso al creativo.
Proibizionismo morattiano
Revival della soluzione proibizionista, questa volta sull' alcol ai minori di 16 anni. Il punto sui pro e i contro in questi casi.
Pro:
Contro:
Ben gradito l' allungamento delle liste.
P.S. Io sono un fan di "contro 6".
Pro:
- s' impngono costi ad un comportamento ritenuto socialmente dannoso.
Contro:
- s' impongono costi a comportamenti non socialmente dannosi;
- si svaluta il valore dell' educazione familiare;
- si svaluta il valore di una virtù come il self-control;
- si regala un business alla criminalità;
- si seduce con il fascino discreto della trasgressione;
- si spingono i giovani nel circuito dell' illegalità;
- l' elusione è facile;
- si distraggono forze di polizia per adempiere ai controlli in questo campo;
- si inflazionano le leggi togliendo erodendo il valore anche di quelle indispensabili;
Ben gradito l' allungamento delle liste.
P.S. Io sono un fan di "contro 6".
lunedì 20 luglio 2009
Calcolare il razzismo
State percorrendo la statale 95 del Maryland, probabilmente la squadra anti-droga vi fermerà per un controllo. Specie se siete neri. I neri infatti sono 3 volte e mezzo più soggetti dei bianchi ad essere fermati. Teoria 1: i neri sono più propensi a trasportare droga. Teoria 2: alla pula non piacciono i neri. Fatti: tra i bianchi fermati circa 1/3 dell' 1% era trovato in possesso di droga. Lo stesso dicasi per i neri. Quindi la propensione dei neri a trasportare droga è molto più alta (lo fanno nella stessa misura dei bianchi anche in presenza di probabilità molto più elevate di un controllo) e l' accanimento contro di loro è giustificato. Con questo metro non sono i neri ma gli ispanici a doversi lamentare: la loro probabilità di trasportare droga è ben inferiore a quella di neri e bianchi. E' impensabile che una polizia efficiente perda tempo con loro, eppure venivano fermati. Perchè? Forse perchè i poliziotti avevano qualcosa contro gli ispanici. Complicazione: se avete a cuore la lotta contro la droga non dovete guardare al numero di arresti ma alla deterrenza prodotta dall' azione. Considerate quindi che il numero di bianchi da dissuadere è molto più elevato di quello dei neri, avrebbe dunque senso unirsi al coro delle lamentele stereotipate...
sabato 18 luglio 2009
venerdì 17 luglio 2009
Aborti in calo
Facci su "Il Giornale:
sull' aborto abbiamo una legge che funziona e di cui siamo pienamente soddisfatti per la semplice ragione che gli aborti calano anno dopo anno: ed è la sola cosa che conta
Interessante. Ma gli aborti calano grazie alla legge? E' possibile linkare studi che comprovino almeno in parte questo nesso? Sono molto interessato. Anche perchè se il nesso fosse inesistente, questo sarebbe piuttosto un argomento contro i sostenitori della legge: meno aborti potenziali, meno rischio di aborti clandestini.
P.S. tento l' iscrizione alla comunity de "Il Giornale" per rivolgere la richiesta allo stesso Facci. Lo ritengo un giornalista abbastanza "disinteressato".
sull' aborto abbiamo una legge che funziona e di cui siamo pienamente soddisfatti per la semplice ragione che gli aborti calano anno dopo anno: ed è la sola cosa che conta
Interessante. Ma gli aborti calano grazie alla legge? E' possibile linkare studi che comprovino almeno in parte questo nesso? Sono molto interessato. Anche perchè se il nesso fosse inesistente, questo sarebbe piuttosto un argomento contro i sostenitori della legge: meno aborti potenziali, meno rischio di aborti clandestini.
P.S. tento l' iscrizione alla comunity de "Il Giornale" per rivolgere la richiesta allo stesso Facci. Lo ritengo un giornalista abbastanza "disinteressato".
Care estinte
... ti hanno scippata, piangi, cambi le chiavi di casa. Muoiono intanto, inutili, le miei chiavi che ancora conservavo...
giovedì 16 luglio 2009
Perchè siamo diventati quel che siamo?
Dico cosa conta: geni, famiglia, ambiente non famigliare.
Do' le percentuali: 45-5-50.
Spiego la mia scelta: è quella che meglio si puo' giustificare in base ai fatti, il resto non conta.
Bene, divagando qua e là, sarebbe bene ragionare tenendo per ferma questa premessa.
E il libero arbitrio in tutto cio' non c' entra nulla, mi raccomando.
Do' le percentuali: 45-5-50.
Spiego la mia scelta: è quella che meglio si puo' giustificare in base ai fatti, il resto non conta.
Bene, divagando qua e là, sarebbe bene ragionare tenendo per ferma questa premessa.
E il libero arbitrio in tutto cio' non c' entra nulla, mi raccomando.
Approfondimenti per il cittadino che ha tempo da perdere
Quando sento dire che bisogna "tagliare gli sprechi" faccio uno sbadiglio e tiro dritto.
Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.
Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.
Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.
In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.
Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).
Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:
"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.
"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"
Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.
Quando leggo libri come "La Casta", giunto a metà della Prefazione la palpebra s' incricca. Mi pervade un senso di inanità per lo sforzo profuso.
Quando sento parlare di "corruzione", di "malagestione", di "malasanità" e cose del genere, sento l' esigenza di andare altrove per impiegare in modo più produttivo il mio tempo.
Sprechi, sprechi, sprechi... a cominciare dal tempo dedicato ad ascoltare le dununce. A cominciare dalla sempre più stanca indignazione di dovere. quella tipica di chi è stato risparmiato dallo studio della Storia.
In molti ci prendono in giro spendendo e spandendo alle nostre spalle mentre gravano sul bilancio della nazione. Maledetti! Ma cosa posso farci? Indignarmi? Ho di meglio da fare. E' sempre andata così e sempre andrà così. Si migliora con i tempi dell' evoluzione. Forse mi basta la goduria di sapere che lo devono fare di nascosto, mi basta la loro vergogna le poche volte che vengono messi con le spalle al muro.
Ad essere seccante invece è quando mi prendo in giro da solo. Quando lo scialo avviene alla luce del sole e con il mio consenso inerziale. Ogni giorno che ho tempo da perdere scopro cose degne di moooolto più tempo da perdere (messaggio per vlad).
Se mi lamento delle tasse troppo elevate, chi mi marca stretto e sa della mia allergia manifestata più sopra per le scorciatoie di prammatica, pensa di avere l' antidoto e me lo inocula:
"E a cosa rinunceresti, forse a spendere per avere una buona Istruzione superiore?". Sì.
"Ah sì? E magari - dimmelo che mi faccio una risata - anche ad una sanità che funziona?"
Beh, forse sì. Il fatto e che prima dovrei capire dei fatti molto strani (ah... se avessi del tempo da perdere mi dedicherei a questi inutili chiarimenti). In particolare dovrei capire come mai negli ultimi 30 anni il terrificante aumento delle spese mediche di cui hanno goduto i paesi più sviluppati ha apportato benefici molto ambigui. Ambigui perchè sembra proprio che non riguardino la salute delle persone.
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